Credo che l'uomo moderno sia quello che Montaigne ha scelto di essere,
egli sta dove il caso, dove la società in cui è nato l'ha collocato
ed è per questo che sono pochi quelli che riflettono rispetto alle proprie azioni, dalle più impegnative a quelle quotidiane.
egli sta dove il caso, dove la società in cui è nato l'ha collocato
ed è per questo che sono pochi quelli che riflettono rispetto alle proprie azioni, dalle più impegnative a quelle quotidiane.
La differenza tra l'uomo moderno e Montaigne è che però, mentre la scelta di Montaigne è intelligentemente ragionata,
per quanto io non condivida il suo "stare laddove il caso lo ha collocato",
quella dell'uomo moderno è dovuta a ulteriore rassegnazione al caso:
egli non sceglie la condizione di "sottomesso alla casualità", la subisce.
per quanto io non condivida il suo "stare laddove il caso lo ha collocato",
quella dell'uomo moderno è dovuta a ulteriore rassegnazione al caso:
egli non sceglie la condizione di "sottomesso alla casualità", la subisce.
L'inerzia è padrona del ciclico e rassegnato agire dell'uomo nuovo
che crede di esser libero quando è solo libero di esser schiavo.
che crede di esser libero quando è solo libero di esser schiavo.
Gioisce della libertà mentre è schiavo della consuetudine, del futile, dell' intrattenimento:
quest'ultimo dovrebbe solo distogliere la mente umana dall'impegnativo e a volte terribile pensiero dell'essenza, e invece si fonde e intreccia con essa
e agli occhi del daltonico uomo moderno il colore della profondità viene alterato e diviene color di niente, color di ruggine e superficie.
quest'ultimo dovrebbe solo distogliere la mente umana dall'impegnativo e a volte terribile pensiero dell'essenza, e invece si fonde e intreccia con essa
e agli occhi del daltonico uomo moderno il colore della profondità viene alterato e diviene color di niente, color di ruggine e superficie.
Così l'uomo moderno riesce a privare della sua complessa struttura tridimensionale anche l'essenza, appiattendola per poterla vedere.
L'uomo moderno non è altro che misero, da compatire
e chi non vuole esser morto ancor prima di esalare l'ultimo respiro,
deve riuscire ad alienarsi dalle condizioni in cui l'uomo si forma ammalandosi di rassegnazione,
o quantomeno munirsi di sofisticate lenti per vivere osservando la meravigliosa, e allo stesso tempo terribile, tridimensionalità dell' essenza.
e chi non vuole esser morto ancor prima di esalare l'ultimo respiro,
deve riuscire ad alienarsi dalle condizioni in cui l'uomo si forma ammalandosi di rassegnazione,
o quantomeno munirsi di sofisticate lenti per vivere osservando la meravigliosa, e allo stesso tempo terribile, tridimensionalità dell' essenza.