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Autore: _nicksbum    16/11/2012    10 recensioni
“Posso provare a conoscerti ora? So che è tardi, ma..”
“Va bene”, risposi subito, facendolo sorridere.
Si sistemò meglio sul letto, sdraiandosi e indicandomi di fare lo stesso così che, dopo esserci messi l'uno di fianco all'altra, le nostre gambe si scontravano di continuo e i nostri visi erano vicinissimi, fin troppo; tanto da farmi perdere la concentrazione ogni cinque secondi.
Cercai di mantenere un respiro regolare e lo guardai, in attesa che parlasse.
“Bene, heem.. quali sono i tuoi fiori preferiti?”
Risi, alzai lo sguardo al cielo e tornai a guardarlo. “I girasoli”
“Ti si addicono”, rispose sempre senza abbandonare quel meraviglioso sorriso che tanto amavo. “Mmmh.. colore e città preferita?”
“Rosso e Los Angeles... o Londra, dipende”
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Holaa,

volevo solo dirvi che è una one-shot davvero moooolto lunga, quindi spero vi intrattenga abbastanza da arrivare fino in fondo.
LOVE YA, :3







 

Stasera voglio venire con voi”, esclamai improvvisamente, voltandomi verso di lui.
Seduta sul divano con Harry stavo sempre bene, mi rilassavo, ma quel giorno ero stranamente irrequieta.
I ragazzi, quella sera, avrebbero dovuto partecipare ad un evento in stile VMA's o simili e io volevo andare, almeno per quella volta, con loro.
Lo sai che non si può, scricciolo”, rispose lui, prendendomi la mano e iniziando ad accarezzarla ripetutamente come faceva spesso quando mi vedeva agitata.
Lo so, ma non è giusto”, risposi mettendo il broncio. “Eleanor può venire sempre con voi e io no, solo perchè sono solo un'amica.. è assurdo!
Harry si rabbuiò.
Sapeva anche lui che tutta questa storia non era per niente giusta.
I manager avevano categoricamente proibito ai ragazzi di portare ragazze con loro agli eventi, eccezion fatta per le fidanzate.
Così io, nonostante fossi la migliore amica di Harry, vivessi a casa con loro e li conoscessi molto meglio di chiunque altro, ero esclusa da questi eventi, perchè, appunto, non ero la fidanzata di nessuno.
Non posso far finta di essere la tua ragazza, per stasera?”, chiesi, cercando una scappatoia a quella stupida regola.
Lo sai che non vogliono... io devo apparire single”, rispose. “Possiamo chiedere a Liam
A Liam?”, la mia voce uscì come uno squittio.
Si, è l'unico a cui possiamo chiedere
E perchè non Niall?
Pensavo che far finta di essere la ragazza di Liam fosse più facile, per te... visto che ne sei innamorata
La semplicità con cui disse quella parola, mi disarmò.
Era vero, ero innamorata di Liam da tanto tempo e di certo sarebbe stato facile fingere di essere la sua ragazza, proprio perchè non avrei avuto bisogno di fingere.
Ma non volevo.
Avrei rischiato di farmi scoprire e lui non doveva sapere nulla, mai.
No”, dissi. “Sarebbe un errore, lo sai
Come vuoi, piccola
Mi rannicchiai contro di lui e lasciai che mi accarezzasse la testa, mentre cercava un film decente su Sky.
Quando lo trovò, si sistemò meglio sul divano e mi trascinò contro di sé. Era la nostra posizione abituale e come ogni sabato, finivamo sempre a guardare un film stesi sul divano.
Resto convinto che dovresti dirglielo”, commentò, alzando la voce mentre scorrevano i titoli di testa.
Cercai i suoi occhi e notai che mi stava guardando.
Scossi la testa. “Per farmi ridere in faccia? No, grazie”, risposi per poi afferrare il telecomando e alzare il volume della tv, mettendo così a tacere ogni sua protesta.
Lo sentii alzare le spalle e accoccolarsi sul divano.
Mi strinse più forte come per proteggermi e stavo così bene tra le sue braccia che presto, dopo neanche mezz'ora dall'inizio del film, mi addormentai.

Mi svegliai di soprassalto guardandomi attorno.
Qualcuno, probabilmente Harry, mi aveva steso la copertina addosso, per proteggermi dal freddo.
Sorrisi grata, poi mi alzai cercando i ragazzi.
Notai l'ora, erano solo le sei, quindi loro c'erano ancora, da qualche parte in casa.
In quel momento, un trambusto provenire dal piano di sopra, mi fece spaventare, così corsi al piano superiore per vedere cosa fosse successo.
All'inizio del corridoio trovai Niall e Zayn piegati in due dalle risate, intenti a guardare Louis steso per terra con le gambe all'aria.
Mi feci spazio tra i due e corsi ad aiutarlo.
Boo, che ti è successo?
Sono scivolato e mi sono fatto male alle chiappe”, mi spiegò ridendo, prima di tirarsi su col mio aiuto.
Risi anch'io, prima di accorgermi dei vestiti che indossava e bloccarmi all'improvviso.
Mi allontanai da lui di scatto, con sguardo deluso e corsi in camera mia, accorgendomi a malapena di Zayn e Niall che avevano smesso di ridere e mi fissavano con aria colpevole, sbattendo la porta.
Sentii l'imprecazione di Louis, ma non gli badai.
Ero arrabbiata.
Se non mi fossi svegliata, probabilmente mi avrebbero lasciato a casa senza dirmi nulla, come facevano ogni dannata volta.
Piccola, apri”, sentii dire in quel momento da Harry, al di là della porta.
VATTENE!”, urlai.
Non me ne vado finchè non apri!
Allora stasera non andrai a quel prezioso evento”, risposi, con la rabbia nella voce, calcando la parola 'prezioso' in modo alquanto sarcastico.
D'accordo”, urlò lui di rimando.
Lo sentii allontanarsi e mi sedetti sul letto, con le spalle alla porta e lo sguardo rivolto verso la finestra dalla quale riuscivo ad intravedere le luci che già adornavano le case, in vista del Natale.
Sperai se ne fosse andato, lasciandomi lì, ma non avevo tenuto in conto la sua testardaggine.
Dopo nemmeno cinque minuti, sentii bussare alla porta e mi voltai in tempo per vedere un foglietto passare sotto lo stipite.
Mi alzai dal letto, mi sedetti per terra e afferrai il foglietto.
Diceva: Harry mi ha detto cos'è successo. Perchè non esci da lì, ti prepari e vieni con noi?
                                                                                                                  - Liam.


Cercai una penna sul comodino vicino al letto e risposi: Non posso, sono solo una stupida amica, no?

Dopo un attimo mi arrivò la sua risposta: Sarai la mia ragazza stasera, quindi alzati da lì e preparati.. ti aspetto e non me ne vado senza la mia accompagnatrice  :)

 

Sorrisi, scuotendo la testa.
Harry era testardo e lo ero anch'io, ma aveva trovato l'unica soluzione per farmi cedere: chiedere aiuto a Liam.
Sapeva che a lui non avrei detto no.
E così fu, infatti.
Scrissi: Okay e corsi a cambiarmi.
Non ero una ragazza che amava indossare vestiti o gonne. In genere preferivo indossare un semplice paio di jeans o di pantacollant con maglie extra large oppure semplici canottiere con maglioncini colorati sopra, ma avevo anch'io qualche vestito elegante, per le grandi occasioni.
Ce n'era uno, in particolare, che non avevo mai indossato perchè lo consideravo troppo, per me.
Ma quella sera dovevo essere perfetta, quindi quello era il vestito adatto.
Le mie forme prominenti non mi permettevano di indossare vestiti troppo aderenti o scollati o corti, soprattutto perchè io mi sentivo a disagio, perciò di solito li sceglievo tutti simili e anche questo non faceva eccezione; rosso, senza spalline e con uno scollo a cuore, si arricciava leggermente sotto il seno per poi scendere, svasato, sui fianchi.
Arrivava sopra al ginocchio, ma non era cortissimo e se non avessi messo i tacchi probabilmente sarei sembrata una salsiccia rosso sangue, ma con quelle scarpe vertiginose che Harry aveva insistito per regalarmi il Natale scorso, non correvo il rischio di sembrare tozza.
Mi aggiustai i capelli in uno chignon con dei boccoli che mi ricadevano leggeri sul viso e mi truccai leggermente, accentuando le mie labbra con un rossetto rosso fuoco.
Prima di uscire dalla stanza, afferrai la pochette che mi ero presa in un attimo di follia, mi guardai per un'ultima volta allo specchio, poi scesi in salotto, mai i ragazzi non erano lì.
Le loro voci provenivano dall'altra stanza.
Li raggiunsi e mi accorsi subito dell'assenza di Louis; sicuramente era uscito per andare a prendere la sua ragazza, ma loro non si accorsero di me, così accennai un colpo di tosse per avvertirli della mia presenza e loro si voltarono verso di me, interrompendo i discorsi in corso.
Mi fissarono per interminabili minuti. Nessuno di noi diceva nulla e i loro sguardi mi stavano mettendo in soggezione, soprattutto quello di Liam, che tra l'altro era l'unico che mi sorrideva; gli altri avevano la bocca spalancata e l'espressione scioccata.
Il primo a riprendersi fu Harry che si alzò, venne verso di me e mi prese il viso tra le mani, stringendomi le guance tra le dita della sua mano. Mi osservo attentamente da vicino, poi esclamò “Chi sei tu? Che ne hai fatto della mia migliore amica?
Ridacchiai, seguita da Liam.
Sono sempre io, idiota
Sei figa
Questo significa che gli altri giorni faccio schifo, giusto?”, chiesi. “Grazie”, aggiunsi sarcastica.
No, scricciolo, ma che dici? Intendevo dire che..... beh sei bellissima stasera, più del solito ecco..”, commentò lui sorridendomi dolcemente.
Scossi la testa, arrossendo leggermente e sorrisi anch'io. “Grazie”, gli diedi un buffetto sulla guancia poi mi rivolsi a Niall e Zayn “Smettetela di guardarmi come se fossi qualcosa da mangiare, per favore!
Loro si riscossero all'improvviso e vidi Niall farsi leggermente rosso. Ridacchiai ancora, poi alzai lo sguardo su Liam.
Pensai fosse bellissimo nel suo completo di Dolce&Gabbana, ma la cosa che mi colpì più di tutte, fu il suo sorriso, che si estendeva sul suo viso pressoché perfetto.
Lui si avvicinò, mi oltrepassò e tornò poco dopo con il mio cappotto che, come un vero gentleman, mi aiutò ad indossare.
Grazie”, sussurrai, arrossendo violentemente.
Prego”, rispose lui, quasi nello stesso tono. Sentii Harry sfiorarmi la schiena cercando di mantenermi tranquilla.
Liam, dopo essersi messo anche lui il cappotto, esclamò “Andiamo ragazzi? Lou dovrebbe essere già là con Eleanor
Si, andiamo”, commentò Zayn precedendoci verso l'uscita.
Io feci per seguirlo ma venni bloccata da Liam, che mi afferrò la mano e la intrecciò alla sua. “Se dobbiamo fingere, fingiamo per bene”, disse, sicuro di sé mentre io, a quelle parole, mi sentii morire.
Abbassai lo sguardo, cercando di pensare ad altro, ma in realtà non riuscivo a fare altro che pensare a quella frase.
Per lui era tutta finzione, ed ecco che la realtà mi ripiombava addosso, pesantemente.
Ero un'amica per lui e lo sarei sempre stata.
Presi un respiro profondo, cercai di darmi un po' di contegno e alzai lo sguardo, cercando di sembrare tranquilla, ma dall'occhiata che mi rivolse Harry, poco prima di salire in macchina, capii di star fingendo davvero molto male.

Quando arrivammo all'evento, notai la folla che era tenuta lontano dal tappeto rosso grazie a delle transenne e sentii salire l'ansia.
Non avevo mai partecipato a niente del genere e di certo non ero il tipo di persona che ama stare di fronte alle telecamere; odiavo farmi fare le foto, figuriamoci ad essere ripresa in diretta mondiale.
Quasi, quasi mi pentii di aver supplicato ogni volta di andare a quegli eventi.
Cosa mi passava per la testa?

Harry, accortosi probabilmente del mio leggero tremore e nervosismo, si avvicinò a me e mi sfiorò il braccio delicatamente, cercando di tranquillizzarmi.
Non devi preoccuparti dei fotografi o di chiunque altro.. Liam si occuperà di tutto e noi saremo proprio dietro di voi, quindi stai tranquilla, d'accordo?”, annunciò con tono rassicurante.
Aspettò un mio cenno d'assenso, poi si rivolse a Liam. “Mi raccomando”, vidi l'altro annuire e sorrisi.
Harry si allontanò e io mi guardai intorno, spaesata.
Liam mi prese per i fianchi e mi attirò a sé e non appena le sue mani si posarono sul mio corpo sentii scosse di elettricità partire ovunque.
Tremai.
Non scappare. Stai vicino a me e dammi la mano, okay?”, chiese.
Io annuii solamente. Avevo paura che, parlando, la voce mi avrebbe tremato troppo.
Se ti senti, in qualunque modo, minacciata da qualcosa, stringiti a me Liz, okay?
Annuii ancora. Poi lui mi sfiorò delicatamente la guancia con il dorso della mano e sentii come una striscia di fuoco espandersi dal punto in cui mi aveva toccata. “Andrà tutto bene”, sorrise e io mi sciolsi completamente. Annuii ancora, cercando di sembrare determinata, poi mi aggrappai al suo braccio come ad un'ancora di salvezza.
Lo sentii ridacchiare e sorrisi anch'io.
Sapevo di sembrare, probabilmente, ridicola, ma dovevo ammettere che la folla di paparazzi non era niente in confronto alla folla di fans inferocite che, appena mi avessero visto, avrebbero iniziato ad insultarmi pesantemente.
In quel momento si avvicinò a noi Zayn che disse “Due minuti, Liam” e lui annuì.
Due minuti?”, chiesi confusa.
Al nostro ingresso”, mi spiegò Liam, guardando dritto davanti a sé.
Oh
Mi guardai attorno, spaesata.
Harry era lontano, intento a parlare con Ed Sheeran, suo grande amico.
Louis ed Eleanor si stavano intrattenendo con Niall, mentre Zayn era andato alla ricerca della sua ragazza, Perrie, che sarebbe arrivata con il suo gruppo, le Little Mix.
Io ero sola con Liam e non riuscivo a stare tranquilla.
Posai lo sguardo su Eleanor e il mio umore calò a picco non appena la osservai bene.
L'abito che indossava le fasciava il corpo pressoché perfetto, mettendo in risalto le sue forme appena accennate, i tacchi la slanciavano in una maniera impressionante e nell'insieme pensai fosse davvero perfetta.... niente a che vedere con me.
Mi rabbuiai e mi staccai da Liam, rannicchiandomi su me stessa. Lui si voltò verso di me non appena non avvertì più il contatto con la mia pelle e mi osservò curioso e confuso.
Si avvicinò e posò una mano sul fianco sinistro. “Che succede?
Non ce la faccio, Li”, mormorai con voce flebile.
Perchè no? Faccio così schifo come fidanzato?
Risi. “Tu non c'entri... sono io che faccio schifo
La sua espressione si fece ancor più confusa, se possibile.
Insomma, guardami e poi guarda le ragazze che ci sono qui attorno”, dissi. “Sono tutte magre, alte e semplicemente perfette...... e poi ci sono io; brutta, grassa e per niente perfetta” Lo guardai e sentii le lacrime pungermi agli angoli degli occhi. Alzai lo sguardo al cielo, cercando di bloccare il flusso di lacrime che minacciava di scendere imperterrito.
Sentii un sospiro e poi avvertii le sue mani sul mio viso. Riportai lo sguardo su di lui e vidi che sorrideva. “Ascoltami bene, perchè te lo ripeterò solamente una volta”, disse serio, guardandomi negli occhi. Sentivo il fiato mancarmi e le gambe farsi molli. Se era questo l'effetto che mi faceva solo a starmi così vicino, figuriamoci se mi avesse baciato!
Tu sei bella, okay? Sei bella e devi smetterla di paragonarti agli altri perchè altrimenti non ti piacerai mai. Ci sono un sacco di ragazze bellissime qui, stasera, è vero.. ma tu non sei da meno. Sei bella Liz e se non riesci ad accettarlo non la smetterai mai di stare male
Abbassai lo sguardo, colpita dalle sue parole, troppo belle per essere vere, ma lui prese il mento tra le dita e mi alzò il viso, in modo che lo guardassi negli occhi.
Eravamo vicinissimi.
Hai capito?
Annuii, sperando mi lasciasse un po' di spazio per poter respirare.
Se non si allontanava ora, o svenivo, o lo baciavo.. due erano le possibilità, ma grazie al cielo lui si allontanò quel tanto da ridarmi il mio spazio e io ripresi a respirare.
E ora sorridi.. che tocca a noi”, aggiunse, lasciandomi il viso e prendendomi per mano.
Mi trascinò verso gli altri che si radunarono all'inizio di quel lungo tappeto rosso che così lungo non era, ma a me sembrava infinito.
Strinse forte la mia mano e in un attimo mi ritrovai accecata dai flash, immersa in quel mondo di cui non avevo mai fatto parte, quel mondo che sognavo e che conoscevo solo tramite i racconti dei ragazzi, ma che adesso, grazie a Liam, stavo vivendo in prima persona: da protagonista.


I paparazzi ci agguantarono, riempiendo di domande Liam che rispondeva tranquillo, come se stesse parlando con un amico.
Io, nel frattempo, mi guardavo attorno curiosa e spaventata da tutto quel rumore, da tutte quelle luci. L'unica cosa che mi faceva rimanere tranquilla, era la mano di Liam stretta saldamente alla mia.
Lo sentivo muovere il pollice dall'alto verso il basso, cercando di accarezzarmi il dorso della mano in modo da tranquillizzarmi e ogni tanto lo sentivo stringermi forte.

Quei gesti mi infondevano sicurezza e tranquillità e riuscii perfino a lasciarmi andare ad un sorriso sincero, quando un paparazzo chiese a Liam se poteva farci una foto insieme.
Fino a quando non arrivammo all'ultimo stuolo di paparazzi. Harry mi raccontava sempre che, quelli alla fine, erano i più tosti da accontentare, quindi ero un po' preoccupata.
Seguii Liam fino in fondo e mi fermai accanto ad un uomo sulla trentina che ci fissava curioso, reggendo un microfono in una mano e un taccuino nell'altra.
Fece le solite domande che facevano tutti, poi esclamò “E così questa è la nuova ragazza di Liam Payne, non è così?
Alzai di scatto la testa, puntando lo sguardo su Liam e lo vidi annuire. “Si, lei è Elizabeth”, sorrise e cercai di fare lo stesso anch'io, anche se ero fin troppo tesa.
Non sembrate molto affiatati però”, continuò l'uomo di fronte a noi. “Sicuri di stare insieme davvero? Non sarebbe la prima volta che cercate di far passare qualche ragazza come vostra fidanzata, solo per andare in giro con qualcuno.... la storia dei manager la sanno tutti, ormai
Hai ragione”, rispose Liam serio. “Ma lei è davvero la mia ragazza.. ci conosciamo da un po' e col tempo ci siamo innamorati”, continuò sembrando più convinto che mai.
Sentire quelle parole mi fece tremare ancora.
Sognavo che fossero vere, in realtà per lui era solamente un gioco, una sfida.
E' così Liz?”, chiese l'uomo rivolgendosi direttamente a me in tono mellifluo.
Mi stava antipatico, a pelle. Annuii, incapace di parlare.
Mmmh, non mi convincete ragazzi.... che ne dite di darci una prova del vostro amore? Che ne dite di darvi un bel bacio?”, continuò quell'uomo odioso che era pagato per rovinare la vita alla gente.
Perchè si, ero fermamente convinta che il loro fosse un lavoro schifoso, da ipocriti e gente senza cuore, ma non potevo fare nulla in quel momento.
Alzai lo sguardo e incontrai quello di Liam che mi guardava, criptico.
Va bene”, mormorò Liam così piano che, probabilmente, lo sentimmo solo io e il paparazzo.

Il mio cuore prese a battere all'impazzata.
Non poteva farlo.

Non diceva sul serio.

Non poteva, era contro ogni buonsenso baciarsi in pubblico, davanti ad una telecamera.

Non volevo.

Non volevo che il mio primo bacio con Liam, quel bacio che avevo bramato e desiderato, fosse dettato dall'obbligo e che fosse ricco di finzione.
Non volevo, ma non feci in tempo a tirarmi indietro che sentii le sue labbra sulle mie e dimenticai ogni cosa.
Dimenticai tutto.

I paparazzi, la gente attorno a noi, le fans.. mi dimenticai persino di prendere fiato.

Le sue labbra erano sulle mie e si muovevano dolcemente, come se cercasse, con quel bacio, di infondermi tranquillità e amore.
Sapevo che era impossibile, che era solo una mia impressione, ma quando lui si scostò da me leggermente, notai un sorriso dolce spuntargli sul viso.

Il suo sguardo era vivo, più elettrizzato di prima, più felice e non potei fare a meno di sorridere anch'io.

Lui, infine, spostò lo sguardo sull'uomo odioso e commentò “Ti andava bene come prova, o vuoi altro?
Oh, direi che siete stati veramente perfetti ragazzi! Ci credo che vi amate, ci credo!”, commentò lui tutto eccitato, guardandoci come un bambino guarda un negozio di dolciumi.
Bene”, disse Liam, tornato serio. Il sorriso era sparito. “Ora andiamo, vieni Liz”. Afferrò la mia mano e la strinse forte, incastrandola perfettamente con la sua.

Sapevo che, dietro di noi, Harry e gli altri avevano sicuramente assistito alla scena e sapevo anche che il mio migliore amico avrebbe voluto conoscere ogni dettaglio... come se non sapesse come bacia la gente.

Ma Liam non era 'gente', avrebbe detto lui.
Col fiato ancora quasi inesistente per via del più dolce bacio che avessi mai ricevuto, seguii Liam all'interno dell'arena dove si sarebbe tenuto l'evento e in pochi attimi lui trovò i nostri posti e si sedette, trascinandomi accanto a sé.
Lo guardai per un attimo, ma lui non alzò lo sguardo dalle nostre mani ancora intrecciate, così evitai di fare commenti e mi guardai attorno.

Le poltroncine blu erano disposte in file ordinate e le nostre si trovavano a pochi metri dal palco.
Il tutto era addobbato con stendardi rossi e dorati, in stile natalizio, perchè si, mancava poco al Natale, ma non capii il senso di quelle decorazioni lì dentro.

Osservai tutto attentamente, senza accorgermi che i ragazzi ci avevano raggiunto.

Harry si sedette alla mai destra, seguito da Louis ed Eleanor, gli altri si disposero in fianco a Liam.
Il mio migliore amico si sporse verso di me e seppi già cosa mi volesse chiedere, così mi preparai una risposta, ma ciò che mi aspettavo non era quello che mi chiese.
Che cos'ha Liam?
Non lo so”, sussurrai.
Secondo me gli è piaciuto talmente tanto il bacio che è rimasto sconvolto”, rispose lui ridacchiando.
Ma non dire cazzate, Harry!”, esclamai con tono un po' troppo alto. I ragazzi si voltarono tutti verso di noi, compreso Liam.

Gli sorrisi, prendendo il coraggio chissà dove e lui fece lo stesso senza staccare gli occhi dai miei, finchè fui io a dover spostare lo sguardo altrove.
E' matematicamente impossibile, chiaro?”, dissi ad Harry che annuì, anche se sapevo che avrebbe mantenuto la sua idea, fino alla morte, probabilmente. Scossi la testa e mi accomodai meglio sulla mia poltroncina.

Liam non aveva ancora lasciato la mia mano e mi chiesi il perchè. Qui era buio, non ci vedeva nessuno, allora perchè continuava ad accarezzarmi il dorso della mano con le dita e non mollava la presa?

Perchè?

Non seppi darmi una risposta, sapevo solo che quella sensazione di tranquillità era tornata e il calore della sua mano mi faceva stare bene; non avevo intenzione di lasciarlo.

In quel momento sentii un brusio farsi sempre più forte e vidi migliaia di persone affrettarsi ad entrare e prendere posto.

Lo spettacolo sarebbe iniziato da lì a un'ora, ma le persone non vedevano l'ora di accomodarsi ai propri posti.

Le luci si abbassarono ulteriormente e calò il buio sull'intera arena.

Non vedevo nulla.

Percepivo solo la mano di Liam stringere più forte e il braccio di Harry contro il mio, tremare leggermente. Lui odiava il buio.

Da un momento all'altro, riaccesero le luci e una voce metallica si scusò per l'inconveniente.
Sospirai.

Ho fame” sentii mormorare da Niall e mi voltai ad osservarlo.
Sarebbe strano se non ne avessi”, rispose Zayn, piccato. “Non è colpa mia se ho il metabolismo veloce!”, esclamò il biondino scaldandosi subito mentre l'altro era già pronto a ribattere.
Sorrisi e scossi la testa. Quei due erano peggio dei bambini.
Vidi Liam sorridere, intento a guardarli e pensai ancora una volta a quanto fosse bello, a quanto volessi stringermi a lui, a quanto volessi amarlo alla luce del sole, senza tenermi tutto dentro, come una patetica ragazzina.
Scossi la testa, cercando di non pensare a lui e mi voltai in tempo per vedere Harry alzarsi e andare incontro a Rita Ora e Nick Grimshaw, anche loro presenti all'evento.
Ancora più in là, mi accorsi troppo tardi, di trovarmi davanti Louis intento ad affondare prepotentemente la sua lingua nella bocca della fidanzata, quasi la stesse mangiando.
Mi voltai disgustata e feci un verso strano, schifato, probabilmente.
Liam se ne accorse e si avvicinò a me.
Che c'è?
Quei due.. mi fanno venire il diabete!”, mormorai indicandoli.
Lui ridacchiò e fui felice di vedere che l'attimo di silenzio di prima, era passato. “Hai ragione.... noi due non siamo così vomitevoli!”, disse, scoccandomi un'occhiata indecifrabile.
Arrossii e, con le parole impigliate in gola, sussurrai solamente “Già”. Sentivo il suo sguardo addosso e mi voltai, osservando Harry flirtare beatamente con Rita che sapevo, si divertiva ad essere al centro dell'attenzione del mio amico.

Una suoneria, quella di Liam, irruppe nell'aria e lui, per rispondere, staccò la sua mano dalla mia per la prima volta in quella serata.

Ritrassi la mano e me la portai in grembo, assieme all'altra, mentre lui parlottava con quella che dedussi essere sua sorella Nicola. La telefonata durò pochissimo e ricacciò il suo iPhone nella tasca dei pantaloni, per poi allungare nuovamente il braccio verso di me e afferrare la mia mano, che intrecciò alla sua, senza spostarla di un millimetro.

Senza volerlo, come in risposta ad una richiesta automatica, strinsi la presa e lui fece altrettanto.

Sentivo il cuore scoppiare e sapevo che, se Harry non fosse tornato presto per distrarmi, probabilmente sarei impazzita.

Guardai l'ora sull'orologio al polso di Liam.

Mancavano esattamente 10 minuti all'inizio dell'evento e il DJ aveva deciso di mettere della musica, per intrattenere il pubblico in attesa e in quel momento tornò Harry.
Liam si sporse in avanti e chiese “Allora hai fatto colpo?”, sogghignò e sapevo bene che lo stava prendendo in giro e di solito mi avrebbe dato fastidio, perchè il mio Riccio non si tocca, ma con lui era difficile che mi arrabbiassi, non succedeva mai.
Con Rita? Ma figurati! Faccio prima a far colpo su Rihanna”, esclamò Harry ridendo.
Scommettiamo?”, chiese Liam.
Dai..”, rispose Harry.
A quel punto decisi di intervenire. “Tu non farai un bel niente”, dissi ad Harry. “E tu”, continuai rivolta a Liam, “Smettila di provocarlo.. lascialo in pace che fa già danni per conto suo
Liam mi guardò per un attimo, poi annuì “Scusa”, mormorò e tornò con la schiena appoggiata alla poltroncina, senza più degnare di uno sguardo Harry che nel frattempo mi guardava arrabbiato.
Perchè non posso fare qualcosa?
Perchè le donne non sono oggetti.. devi smetterla di farti tutte quelle che ti capitano a tiro, tesoro”, mormorai, accarezzandogli la folta chioma di ricci.
“Sei odiosa quando hai ragione, scricciolo

Sorrisi fiera, “Lo so, comunque..”, tornai a rivolgermi a Liam che alzò lo sguardo guardandomi con aria colpevole. “Non ce l'ho con te, Li”. Sorrisi e lui, forse rassicurato dal mio tono, forse dal mio sguardo, si lasciò andare ad un sorriso sincero che mi scaldò l'anima.

Lo spettacolo si era concluso da poco ed io, nonostante fossi rimasta seduta tutto il tempo su quelle poltroncine comodissime, ero stanchissima.

Ma la serata non era ancora finita, perchè dovevamo partecipare all'After Party che sarebbe iniziato tra poco.
I ragazzi, durante la serata, avevano conquistato ben tre premi che adesso erano nella mani di Paul, che li aveva sistemati chissà dove, per evitare di romperli, ed erano eccitatissimi.
Io ero felice per loro, era divertente vederli ridere e scherzare come quando eravamo a casa.
Ero abituata a vederli così, ma la gente attorno a noi li guardava con aria imbarazzata e divertita.
Liam, dopo essersi assicurato che stessi bene, mi lasciò per andare a fare una breve intervista con i ragazzi, così io rimasi sola, ma venni raggiunta da Eleanor che mi sorrise amichevolmente.
Io però rimasi fredda. Non mi era mai piaciuta e di certo non mi sarei mostrata amichevole verso di lei, solo perchè adesso ero la 'fidanzata' di Liam.
Allora.. tu e Liam, eh”, annunciò in tono smielato.

Già... io e Liam”, risposi.
Non pensavo si sarebbe mai messo con una come te e invece..
Cosa intendi?
Beh.. senza offesa, ma tu non sei esattamente bella e lui...... beh, ha sempre avuto dei bei gusti in fatto di ragazze e mi stupisce il fatto che abbia scelto proprio te
Senza offesa? Io la ammazzavo! Altro che 'senza offesa'.
Si vede che si è innamorato della mia personalità, piuttosto che del mio corpo”, risposi fredda.
Può essere... ma non lo capisco
La odiavo.
Chi era lei per parlarmi così?
Lei che stava con Louis solo per i soldi.. Lei che lo usava e basta per raggiungere la popolarità.. Lei che non lo amava, ma fingeva di farlo.
E tu perchè stai con Louis? Sappiamo tutti che non lo ami
Sto con lui perchè è ricco, bello e famoso... e fa sesso divinamente”, rispose divertita e sicura di ciò che stava dicendo.
Mi irritai ancora di più.
Così stai con lui solo per portartelo a letto e fare la mantenuta? Gran bella roba
E' la vita perfetta! Dovresti provare, invece di stare con Liam per amore... è assurdo! Prima o poi si stancherà e ti mollerà e tu rimarrai sola e distrutta”, rispose. “L'amore fa schifo. È meglio essere come me, che come te, dammi retta”, disse infine.
Mi fece un cenno con la mano e si allontanò.
Fumavo di rabbia.
Così avevo avuto la conferma di ciò che pensavo da sempre; lei usava Louis.
Mi faceva schifo, davvero schifo, ma la cosa che più mi disgustava, era il fatto che aveva ragione riguardo all'amore.
L'amore fa davvero schifo.

Ti va di ballare?
Mi ero seduta su quei divanetti scomodissimi circa mezz'ora prima, in attesa che i ragazzi tornassero dall'intervista ed ero ancora nervosa dopo la chiacchierata con Miss Simpatica Calder che non mi accorsi dell'arrivo dei ragazzi.
Alzai lo sguardo.
Liam tendeva la mano verso di me e sorrideva dolcemente.
Non so ballare, Li.. lo sai
Ma io si”, rispose convinto.
Dubitavo seriamente che lui sapesse ballare, ma volevo averlo vicino, perciò accettai.
Mi trascinò in mezzo alla pista, dove tante altre coppie si lanciavano in balli improvvisati o in strusciamenti a volte un po' spinti e mi strinse a sé.
Il suo corpo era perfettamente plasmato al mio e grazie ai tacchi arrivavo quasi alla sua altezza, cosicché dovetti prendere fiato più volte, prima di riuscire ad alzare lo sguardo su di lui.
Il suo viso era inaspettatamente vicino al mio e presa da un rossore improvviso, abbassai gli occhi e appoggiai la testa nell'incavo del suo collo.
La mano che non stringeva la mia, era andata a circondarmi il fianco che accarezzava dolcemente, di tanto in tanto.
Il suo respiro caldo mi soffiava sul collo e ogni tanto lo sentivo sospirare, forse perso in qualche pensiero.
Ballavamo lenti, vicini, anche se la musica permetteva perfettamente di scatenarsi. Non riuscivo ad allontanarmi da lui e lui non sembrava intenzionato a lasciarmi andare.
Respiravo il suo profumo, godendomi quel momento, sapendo che non ci sarebbe mai stata un'altra occasione.
Liz..”, mormorò dopo un po'.
Mmmh..
Cos'hai provato quando ci siamo baciati?”, chiese scostandosi da me per potermi guardare negli occhi.
I miei rimasero incatenati ai suoi e cercai di respirare, trovando una risposta che non suonasse patetica. “Tranquillità e..”, risposi, ma non potevo continuare. Non potevo, dannazione.
E..

Scossi la testa. Non potevo e non volevo dirglielo.

Abbassai lo sguardo e mi persi ad osservare attentamente la mia mano appoggiata al suo petto.

Ma lui mi afferrò il mento e mi costrinse a guardarlo.
Posso baciarti ancora, Liz?”, chiese serio e imperturbabile.
Mi sentii mancare il fiato.
Avevo capito bene? Voleva baciarmi di nuovo?
Perchè?
Perchè?”, formulai la domanda ad alta voce.
Perchè voglio..
La sua risposta mi bastò. Annuii e lo vidi sogghignare dolcemente, prima che azzerasse la distanza tra di noi, mettendo fine a quell'agonia che non sapevo di star provando in quel momento.
Quando sentii le sue labbra nuovamente sulle mie, un peso sullo stomaco, che non sapevo di avere, sembrò scomparire.
L'ansia, la stanchezza e il nervosismo scomparvero e vennero sostituite da dolcezza, tranquillità, amore e gioia.. gioia infinita.
Liam muoveva la sua bocca con insistenza sulla mia, ma dietro quell'insistenza sentivo una specie di richiesta, una specie di supplica.
Schiusi le labbra quel tanto da permettere alla sua lingua di superare quella barriera e infilarsi nella mia bocca.
La sua lingua cercava la mia, in un gioco che mi divertiva e quando lo sentii sorridere, nel bel mezzo di quel bacio, capii che non ero l'unica ad essere divertita.
Il mio cuore sobbalzò quando lo sentii scostarsi da me, quel tanto da riprendere fiato. Appoggiò la fronte alla mia e sorrise, guardandomi negli occhi.

I suoi, nocciola, caldi e scuri, erano accesi da una luce strana, mai vista prima.

Cos'hai provato adesso?
Arrossii e non risposi.
Io ero felice”, sussurrò per poi lasciarmi un altro dolce bacio a fior di labbra. Un bacio dolce, leggero, quasi inesistente, che mi sconvolse completamente.
Sentivo il fiato mancarmi, lo stomaco era attorcigliato e la testa mi girava e il suo sguardo dolce e perfetto su di me, non aiutava di certo.
Anch'io”, sussurrai, nascondendo poi il viso nell'incavo del suo collo.
Lo sentii ridere e sorrisi anch'io e quando mi sentii stringere dolcemente, capii che qualcosa era cambiato tra di noi quella sera.
Si era creato qualcosa.
Che per me, di certo era amore.
Per lui non sapevo cosa fosse, ero certa, però, di essere diventata un po' più importante di quanto non fossi prima per lui e ne fui felice.
Era un piccolo passo verso il suo cuore, verso noi.
Come potevo non esserne felice?

Durante la serata io e Liam non ci eravamo più allontanati l'uno dall'altra, tenendoci sempre per mano, il che mi pareva assurdo, surreale.
Ma come mi disse Harry all'orecchio, in un momento in cui Liam era impegnato in una fitta conversazione con Niall, quella era la realtà.
Bellissima, stupenda, vera e meravigliosa realtà.
Mi sembrava tutto troppo perfetto, troppo, ma mi godevo il momento. Ne avevo un dannato bisogno.
Mentre aspettavamo le auto che ci avrebbero riportati a casa, parlottavo con Harry, che ridacchiava ogni volta che si accorgeva dello sguardo di Liam su di noi e io, ogni volta, gli tiravo una sberla leggera sul braccio, per farlo smettere.
Si divertiva, a mie spese e io m'irritavo.
Quando arrivarono le auto, Liam mi venne vicino. “Vieni con me?”, chiese incerto.
Io lo guardai spaesata, spostai lo sguardo sul mio migliore amico, poi tornai a Liam.
Annuii e lui sorrise.
Lanciai un'ultima occhiata ad Harry, prima di salire in macchina e notai la sua faccia soddisfatta, così repressi un sorriso e chiusi la portiera.
Sull'auto c'eravamo io, Liam, Louis ed Eleanor. Questi ultimi, non appena salimmo, si lanciarono in effusioni fin troppo esplicite, così distolsi subito lo sguardo da loro, per posarlo fuori dal finestrino, cercando di non far caso allo strano rumore che facevano baciandosi.
Avevo freddo e con le mani strette sul petto, cercavo di tenermi caldo, ma continuavo a tremare.
Cercavo anche di distrarmi, ma non ci riuscivo, soprattutto perchè Liam decise di afferrare la mia mano e stringerla tra le sue.

Sobbalzai e mi voltai a guardarlo.
Scoprii che mi stava già osservando con i suoi occhi color nocciola, profondi e bellissimi.
Vieni qui”, sussurrò spostando il braccio e mettendomelo attorno alle spalle per poi attirarmi verso di sé e farmi appoggiare al suo petto sul quale posai il viso delicatamente, con il cuore che batteva a mille e i tremiti che andavano aumentando leggermente.
Grazie”, sussurrai in risposta, accoccolandomi timidamente contro di lui che sospirò.
Sentivo il suo respiro scompigliarmi i capelli e le sue mani muoversi velocemente sulle braccia nel tentativo di scaldarmi, tentativo che andò a buon fine perchè dopo poco iniziai a non avere più freddo; i brividi erano solamente dovuti alla sua vicinanza. Chiusi gli occhi e rimasi immobile per il resto del viaggio verso casa. Solo quando lasciammo Eleanor a casa propria, Louis sembrò accorgersi di noi.
Lo sentii posare una mano sulla mia gamba e aprii gli occhi, osservandolo assonnata.
Hey, bella addormentata.. siamo quasi arrivati”, commentò con la sua voce squillante.
Annuii e mi districai da Liam che mi lasciò subito andare, sempre però mantenendo il contatto tra i nostri corpi.
Poco dopo, come previsto da Louis, arrivammo, trovando le luci di casa già accese, visto che gli altri erano arrivati prima di noi.
Con l'aiuto di Liam, che si era accorto che non riuscivo più a reggermi in piedi dalla stanchezza e mi aveva cinto i fianchi per sorreggermi, mi diressi in casa dove trovammo i ragazzi spaparanzati sul divano, già muniti di popcorn e schifezze varie e intenti a guardare un film.
Potevate aspettarci, eh!”, esclamò Louis buttandosi sopra Niall e Harry che fecero delle finte smorfie di dolore, poi quest'ultimo si accorse di me, quasi aggrappata a Liam e si avvicinò.
Che succede?”, chiese, rivolto al ragazzo.
E' solo stanca, in macchina si è addormentata..”, rispose Liam. “La porto in camera
Harry annuì. “Buonanotte scricciolo”, sussurrò per poi stamparmi un bacio sulla fronte, tenero e leggero.
Mugugnai qualcosa, poi venni portata in camera mia da Liam.
Non appena vidi il letto, mi staccai da lui e mi ci buttai di peso, rannicchiandomi su me stessa e stringendo forte il cuscino, com'ero solita fare da bambina.
Ero stanca, era vero, ma ero ancora abbastanza sveglia da rendermi conto della presenza di Liam, in piedi, vicino al letto, che mi fissava.
Mi voltai di scatto mettendomi supina e aprii gli occhi con difficoltà. Lo vidi sorridere per poi sedersi sulla sponda del letto, accanto a me.
Alzò una mano, così lentamente che osservai ogni minimo gesto, la portò sulla mia fronte e mi scostò i capelli che ricadevano disordinati su di essa.
Devi cambiarti prima di dormire, Liz”, fece lui in tono dolce.
Annuii e barcollante, mi alzai, afferrai il pigiama e mi diressi in bagno.
Quando tornai, Liam era dove l'avevo lasciato.
Mi diressi verso il letto, ma assonnata com'ero, inciampai e finii addosso a Liam che mi prese al volo prima che sbattessi la testa contro il comodino.
Mi maledissi mentalmente, mentre il cuore batteva all'impazzata, sia per lo spavento, che per la troppa vicinanza con il viso di lui.
Attenta Liz”, sussurrò, aiutandomi a stendermi a letto.
Afferrò le coperte e mi coprì dolcemente, come una mamma fa con i propri figli, dopo aver raccontato la storia della buonanotte, poi si risedette sul bordo del letto e prese ad accarezzarmi i capelli.
Chiusi gli occhi, beata da quel tocco che tanto avevo desiderato, sognato, bramato. Nonostante fossi stanchissima, percepivo il mio cuore battere più forte del dovuto, per colpa della presenza di Liam così vicina a me.
Si stava comportando in un modo che non aveva mai fatto e mentre passavo dal dormiveglia al sonno profondo sentii una sensazione che probabilmente non avrei più scordato: le sue labbra posarsi nello stesso punto in cui Harry mi aveva salutato quella sera, avevano scatenato emozioni così potenti solo con quel leggero tocco che pensai di poter morire.
Caddi tra le braccia di Morfeo fino al mattino seguente, quando mi accorsi di qualcuno che mi stava fissando con insistenza.
Harry era immobile, accanto al mio letto e mi fissava curioso e con un sorrisino soddisfatto sul viso.
Lo guardai confusa e lui sorrise ancora di più, mettendo in mostra le sue meravigliose fossette.
La serata con Liam ti ha così sfiancato che sei crollata alle due, quando di solito, quando stai con me, non vai a letto prima delle cinque? Devo sentirmi offeso da questa cosa?
Sorrisi, scuotendo la testa. Allungai una mano verso di lui che l'afferro e si sedette accanto a me. “Quanto sei stupido, eh? Come fai a pensare una cosa del genere?
E' solo che quando sei arrivata ieri sera con Liam pensavo ti avessero drogato, non ti avevo mai vista così.. Come mai eri così stanca?
Non so, piccolo.. ero stanca, infatti sono crollata subito dopo
Lui annuì e mi sorrise. “Comunque ti sei divertita?
Questa volta fu il mio turno di annuire e lui battè le mani soddisfatto. “Quante volte ti ha ficcato la lingua in bocca, a parte la prima volta davanti al paparazzo?
Scossi la testa, rassegnata. Harry era fin troppo diretto quando voleva sapere qualcosa di 'interessante' e spesso scordava la finezza da qualche parte.
Prima di tutto si dice 'baciare', non 'ficcare la lingua in bocca'... e poi, una volta, durante l'After”, arrossii al ricordo e lui se ne accorse.
Ti è piaciuto, eh?”, chiese malizioso. Annuii “Diciamo che.... sembrava gli importasse di me, in quel momento. È stato bello, ecco
Vedrai che ti chiederà di uscire..
Ma cosa dici?”, esclamai, scoppiando a ridere. “Era una farsa quella di ieri, ricordi?
Sarà.........”, disse, alzandosi e dirigendosi verso la porta. “Comunque è pronta la colazione, se hai fame”, mi sorrise e uscì, lasciandomi sola con la confusione, la felicità e tante, ma tante domande in mente.


Harry..
Dimmi scricciolo”, rispose lui, distraendosi dal film che stavamo guardando.
Dove sono gli altri?
Allo studio di registrazione.....
E tu perchè non sei con loro?
Perchè ho già registrato il mio pezzo e perchè volevo stare un po' con te”, sorrise. Quel sorriso sincero che riservava a me e a poca altra gente.
Ricambiai, posando la testa sulla sua spalla.
Mi posò un bacio tra i capelli e sussurrò “Ti voglio bene, scricciolo
Anch'io”.

Siamo a caaaaaaaaasa!
La voce di Louis irruppe in salotto e io ed Harry che ci eravamo appisolati sul divano, scattammo come molle.
Io andai incontro ai ragazzi che, con facce stravolte, entrarono in fila indiana, lasciando cadere i borsoni con le cose che si erano portati dietro, tutti nell'ingresso, tranne Liam che, entrando in casa, raccoglieva i resti degli altri tre.
Mi avvicinai a lui. “Lascia, faccio io
Lui alzò la testa e incrociò lo sguardo col mio e mentre il mio cuore iniziava a battere più forte, vidi lui scuotere la testa. “Non preoccuparti Liz.. grazie”, mi sorrise e continuò a raccattare le cose sparse per casa, per poi sparire al piano di sopra.
Rimasi ad osservare le scale fino a quando non sentii la voce lamentosa di Niall chiamarmi.
Corsi in cucina e lo trovai davanti al frigorifero aperto, in cerca di cibo. “Non c'è niente da mangiare, Liz!
Si che c'è..”, risposi io convinta. Andai alla ricerca dell'insalata di riso che avevo preparato ai ragazzi mentre non c'erano e la posai sul tavolo. Niall ci si fiondò sopra ma Harry gliela strappò da sotto gli occhi.
Andate a farvi una doccia... dopo mangiamo!”, esclamò con fare autoritario.
Si, ecco.. bravi!”, aggiunsi io mentre loro mi guardavano con aria supplichevole e Niall accompagnava il tutto con dei lamenti tipo ippopotamo ferito. “Niente sguardi da cuccioli.... a lavarsi! Di corsa!”, battei le mani e in un nanosecondo scattarono diretti verso i, per fortuna, tre bagni che avevamo in casa.
Quando se ne furono andati, Harry lasciò la grande ciotola contenente il riso sul tavolo e mi guardò incrociando le braccia al petto. “Si può sapere perchè a te t'ascoltano e invece a me no?
Perchè io sono una femmina, tesoro.. li tengo in pugno!”, esclamai ridacchiando e iniziando a preparare la tavola.

Dopo cena, com'era abitudine ormai da tempo, ci riunimmo tutti in salotto per guardare un film.
Niall e Louis, dopo nemmeno mezz'ora dall'inizio, si addormentarono sul divano e solo quando iniziarono a russare, Liam si decise a svegliarli per mandarli a dormire.
Zayn, approfittando del fatto che Liam avesse lasciato la poltrona temporaneamente, si rannicchiò su di essa, lasciando me ed Harry sul divano. Quando Liam tornò in salotto lanciò un'occhiata a Zayn, alzò le spalle e decise di sedersi, non su uno dei divani liberi, ma vicino a me.
Lo guardai sedersi con cautela, quasi avesse paura della mia reazione, poi lo vidi alzare lo sguardo su di me e sorridere dolcemente. Un sorriso dei suoi, quei sorrisi che ti scaldano il cuore, quei sorrisi che me lo facevano amare ancora di più.
Ricambiai per poi distogliere subito lo sguardo e posarlo sulla televisione, dalla quale non lo staccai più per il resto del film.
Verso la fine, Harry appoggiò la testa sulle mie gambe e capii che voleva gli accarezzassi i ricci, cosa che amavo fare, perchè mi rilassava.
Ad ogni carezza sentivo lo sguardo di Liam su di noi e quando non riuscii più a trattenermi mi voltai di scatto e sussurrai “Che c'è?
Lui allargò gli occhi sorpreso e si riscosse. “N-niente..”, balbettò, concentrandosi improvvisamente sullo schermo della tv.
Scossi la testa, più confusa che mai.


Li sentivo borbottare nell'altra stanza, ma parlavano talmente piano che non capivo una sola parola.
L'unica cosa che mi era chiara era che, sicuramente, come succedeva spesso, Liam si era alzato nel cuore della notte per andare dai ragazzi, dopo aver fatto l'ennesimo brutto sogno.
Si, era un ragazzo abbastanza impressionabile e nonostante volesse dormire da solo, erano più le volte che passava la notte nella stanza di Zayn e Niall che nella propria.
All'improvviso sentii bussare alla porta e guardai confusa il legno scuro per qualche secondo, prima di rispondere. “Avanti..
Lo stipite si aprì lentamente, mostrando Liam con i capelli scompigliati, una felpa e un paio di pantaloni della tuta, che mi guardava con aria titubante.
Hey”, mormorai stupita. “Vieni
Lui si avvicinò senza dire una parola e venne a sedersi sul bordo del letto. Lo guardai in attesa che dicesse qualcosa, ma sembrava si fosse mangiato la lingua, perciò posai il libro che stavo leggendo e chiesi “Come mai qui?
Non riesco a dormire..
Come mai?
Brutti sogni”, mormorò con tono affranto, guardandosi le mani e mordendosi il labbro inferiore, abitudine che aveva preso da Zayn.
Mi misi a sedere e lo guardai. “Di solito vai dai ragazzi quando.......
Quando ho paura”, concluse lui.
Beh, si
È vero, ma mi hanno cacciato stanotte
Perchè?
Alzò le spalle e sul suo viso comparve una specie di smorfia. Probabilmente ci era rimasto male dal comportamento dei ragazzi.
Beh..”, mormorai. “Io non ti caccerò, se vuoi puoi stare qui. Il letto è abbastanza grande
Sei sicura Liz? Non vorrei disturbare, ecco io..
Sogghignai, vedendolo in imbarazzo, anche se anch'io non capivo dove avessi trovato quel coraggio. Da quando ero così intraprendente?
Non preoccuparti Li”, risposi e mi feci più in là per fargli spazio. Lui si sdraiò accanto a me e mi guardò sorridendo.
Cosa stavi leggendo?
'The last song' di Nicholas Sparks”, risposi sventolando il libro davanti ai suoi occhi.
Lui annuì. “Bella scelta
Sorrisi per poi abbassare lo sguardo. “Comunque non riuscivo a dormire anche perchè stavo pensando..”, continuò.
A cosa?
A quanto poco io ti conosca
Non hai mai voluto conoscermi Liam, è questa la verità
Mi dispiace”, mormorò, non riuscendo a reggere il contatto col mio sguardo, ora fisso su di lui. Feci spallucce.
Posso provare a conoscerti ora? So che è tardi, ma..
Va bene”, risposi subito, facendolo sorridere.
Si sistemò meglio sul letto, sdraiandosi e indicandomi di fare lo stesso così che, dopo esserci messi l'uno di fianco all'altra, le nostre gambe si scontravano di continuo e i nostri visi erano vicinissimi, fin troppo; tanto da farmi perdere la concentrazione ogni cinque secondi.
Cercai di mantenere un respiro regolare e lo guardai, in attesa che parlasse.
Bene, heem.. quali sono i tuoi fiori preferiti?
Risi, alzai lo sguardo al cielo e tornai a guardarlo. “I girasoli
Ti si addicono”, rispose sempre senza abbandonare quel meraviglioso sorriso che tanto amavo. “Mmmh.. colore e città preferita?
Rosso e Los Angeles... o Londra, dipende
Continuò così per un paio d'ore, tra domande bizzarre, alcune imbarazzanti, altre stupide e io, col passare delle ore mi ero rannicchiata e senza volerlo, avevo incastrato le mie gambe a quelle di lui, caldissime.
Trovavo quella situazione al limite dell'assurdo, ma ero anche felice di poter passare del tempo con lui in un modo in cui non ci eravamo mai concessi. Ci eravamo sempre tenuti a distanza, più che altro per colpa sua e ora sembrava tutto troppo strano e surreale... e bellissimo.
Sei stanca?”, mi chiese, quando intercettò un mio sbadiglio che contagiò anche lui.
Un pò”, risposi assonnata. Non volevo chiudere gli occhi, volevo rimanere lì, ferma a guardarlo per sempre.
Allora dormiamo dai..”, si girò verso di me e si avvicinò ancora di più. La sua mano si posò sul mio viso leggera e impalpabile, anche se la scia che lasciò dietro di sé scottava come il fuoco, quando scivolò fino alla spalla e da lì proseguì lungo tutto il braccio fino ad arrivare alla mia mano che strinse con la sua e portò vicino ai nostri visi.
Ero leggermente in iperventilazione, ma feci dei respiri profondi e mi calmai pian piano.
Allungò il braccio per spegnere la luce e la stanza calò nel buio più totale e anche se io amavo il buio ed ero stanchissima, non riuscivo a chiudere gli occhi perchè sentivo lui così vicino, così presente e tutto ciò mi scombussolava troppo.
Restai a guardare il suo profilo illuminato dalla luce leggera della luna che filtrava attraverso le persiane per un paio di minuti, poi lo sentii muoversi.
Liz?”, sussurrò.
Mmmh..”, grugnii in risposta. Non avevo voce per rispondergli con frasi concrete.
Ho dimenticato...”, la sua voce si ruppe quando sentii le sue labbra sulle mie, dolci, morbide e dannatamente reali.
Quel bacio, che per lui forse poteva sembrare un innocente bacio a stampo, per me era tutto.
Sussultai quando si scostò da me, ma non mi rilassai perchè sentivo ancora perfettamente il suo respiro sulle mie labbra. “Buonanotte piccola”.
Mi circondò la vita con i fianchi e senza attendere risposta, si abbandonò al mondo dei sogni.

Io, invece, immobile e ancora sconvolta, rimasi ad osservarlo per chissà quanto tempo.
Ricordavo solo che, quando lo vidi voltarsi e stringermi ancora di più a sé nel sonno, ricambiai la stretta e sussurrai “Buonanotte amore mio”; tanto non mi avrebbe sentito.
Chiusi gli occhi e tra le braccia di colui che, da un anno a quella parte, amavo più di me stessa, mi addormentai serena, felice e completa, per la prima volta dopo tanto tempo.


Credete che dovremmo svegliarli?
Certo che si Niall! Non possiamo andare a fare il soundcheck senza Liam.. lo sai”, rispose Harry. “Infatti”, aggiunse Louis.
Ma sono così carini..”, protestò il biondo con voce lamentosa.
Li sentivo bisbigliare concitati e intanto sorridevo, tenendo gli occhi chiusi, con il viso nascosto nell'incavo del collo di Liam che dormiva ancora profondamente.
Avevo, per tutta la notte, respirato il suo profumo e percepito il suo calore attraverso la felpa che indossava, mentre mi stringeva a sé senza mai lasciarmi un attimo, infatti eravamo ancora esattamente nella stessa posizione della sera prima.
In quel momento percepii un'ombra sopra di noi e sentii le mani di quel qualcuno posarsi sulle mie spalle per scuotermi leggermente.
Mugugnai qualcosa, sicura che fosse Harry, infatti poco dopo mormorò “Scricciolo, svegliati
Mi lamentai ancora e mi rannicchiai ancora di più a Liam che sospirò e mi strinse a sé nel sonno, mormorando parole incomprensibili che mi fecero sorridere. Ma Harry se ne accorse. “Allora sei sveglia... brutta imbrogliona!”, esclamò alzando la voce.
Ssssh”, sussurrai, alzando una mano, cercando di colpirlo, senza riuscirci. Sentivo gli altri ridere e sorrisi anch'io.
No, 'sssh' un cavolo! Liam deve alzarsi e se tu non ti alzi, lui rimarrà lì a vita..
Come sei noioso tesoro..”, sussurrai con la voce impastata di sonno.
Lui si avvicinò a me e si avvicinò al mio viso. “Scricciolo, lo so che non vuoi lasciarlo... ma dobbiamo andare, davvero”, mormorò guardandomi serio con i suoi occhi maledettamente verdi, capaci di convincermi a fare ogni cosa.
Sbuffai. “Okay, adesso lo sveglio, così potrete andare a questo maledetto soundcheck”, borbottai mettendomi a sedere e guardando Liam che, non sentendo più la mia presenza così vicina a sé, si rannicchiò su se stesso, tremando.
Digli che lo aspettiamo giù..”, commentò Harry prima di dirigersi verso la porta e spingere fuori Louis e Niall che mi guardavano sorridenti e se possibile, maliziosi.
Scossi la testa e quando si furono chiusi la porta alle spalle, posai una mano sulla fronte di Liam, per poi fargliela scorrere tra i capelli cortissimi che ora si ritrovava.
Lui sospirò.
Alzò una mano in cerca della mia e quando la trovò, sulla sua testa, se la portò al petto e la chiuse con la sua, facendo aderire i nostri palmi perfettamente, quasi fossero fatti apposta solo per noi.
Sorrisi.
Devi alzarti”, mormorai, sicura che fosse sveglio. “Altrimenti i ragazzi ti verranno a prendere di peso.. lo sai
Ridacchiò.
Sapeva anche lui che l'avrebbero fatto.
Prima vieni qui”, mi sussurrò con voce roca e talmente profonda da riempirmi di brividi.
Mi avvicinai titubante e insicura e lui mi attirò tra le sue braccia, stringendomi dolcemente. Quando sentì il mio respiro sul suo viso, aprì le palpebre e io mi beai di quella vista: i suoi occhi, seppur pieni di sonno, rimanevano lucenti e bellissimi.
Sorrise. “Come stai?
Bene”, sussurrai. “Tu?
Mai stato meglio”, rispose in tono dolce.
Un accenno di sorriso comparve sul mio viso, ma prima che riuscissi a dire qualcosa di sensato sentii le sue labbra posarsi sulle mie e dimenticai ogni cosa.
Fu un bacio dolce, strano, un bacio che non avevo mai avuto il piacere di ricevere da nessuno. Uno di quei baci che ti ricordi per sempre, quei baci profondi che ti migliorano la giornata.
Sentivo la sua bocca premere sulla mia in modo tenero, senza costrizioni e schiusi leggermente le labbra; lui ne approfittò immediatamente.
Sentii la sua lingua infilarsi tra le labbra, in cerca della mia, che trovò subito e con la quale iniziò a giocare teneramente.
Poi si scostò per darmi ancora qualche bacio leggero sulle labbra, infine mi guardò, mentre una luce strana brillava nel suo sguardo.
Io, invece, non sapevo cosa fare. Ero immobile, cercando di riprendere fiato, mentre sentivo che, se non avessi fatto attenzione, sarei svenuta seduta stante.
Ed eravamo a quattro.
Quattro baci in due giorni. Quattro baci pieni di sentimento.
Si, ne ero certa, c'era del sentimento, anche se non avevo ancora capito quale, da parte sua. Io, dopotutto, sapevo di amarlo... ma lui cosa provava per me?
Con questi pensieri nella testa, ripresi il controllo di me e posai i miei occhi scuri sui suoi, ancora intenti a brillare.
Mi sorrise ancora dolcemente e io ricambiai.
Buongiorno”, sussurrò per poi alzarsi e uscire dalla mia camera, lasciandomi sola, scombussolata e con lo stomaco contorto dall'emozione.
Quando sentii la porta della sua camera chiudersi, mi lasciai andare ad un respiro profondo e cercai di pensare a cosa fare, ma l'unica cosa su cui riuscivo a concentrarmi, era il bacio di poco prima.
Sorrisi come una bambina e mi nascosi sotto le coperte, sognando ad occhi aperti, fino a quando qualcuno non mi scostò le coperte di dosso e mi si buttò addosso.
Ancor prima di voltarmi per scoprire chi fosse, sapevo già sarebbe stato Harry, infatti ne ebbi la conferma un attimo dopo.
Ma ti pare il caso?”, urlai. “Mi hai fatto male, stupido!
Scusa scricciolo”, sorrise innocentemente, ma gli saltai addosso e iniziai a scompigliargli i ricci, l'unico modo per 'sottometterlo', visto che era il triplo di me sia in altezza che in forza. Lui urlò e poi mi fece rotolare per terra dove scoppiai a ridere, seguita da lui.
Sei un idiota, lo sai?”, chiesi tra le risate. Lui annuì e io risi ancora di più. “Comunque ti ho preparato la colazione, se hai fame
E non potevi dirmelo in modo delicato e gentile?
Lui scosse la testa piena di ricci che ondularono a destra e sinistra, poi si alzò, mi aiutò ad alzarmi e fece cenno di seguirlo in cucina, dove trovai i ragazzi, tranne Liam, intenti a mangiucchiare la 'colazione' preparata da Harry.
Questo cosa sarebbe?”, chiesi prendendo tra pollice e indice una fetta bruciacchiata di qualcosa.
Mmmh... dovrebbe essere un pancake”, rispose Niall che di certo non si faceva problemi anche a mangiare quello schifo.
Adesso vi preparo io qualcosa, okay?”, chiesi guardandoli uno ad uno, mentre mi ringraziavano silenziosamente. “Fa così schifo il mio cibo?”, chiese Harry con le braccia incrociate al petto e il broncio sul viso.
Si!”, esclamarono in coro i ragazzi facendomi ridere. “Davvero Harry, non ci provare più, anche se ti ringraziamo per lo sforzo”, aggiunse Zayn schietto.
Harry sbuffò, poi si buttò nella sedia sulla quale di solito mi sedevo io. Mi avvicinai a lui e gli diedi un bacetto sulla fronte. “Sei stato bravo lo stesso tesoro”, mormorai.
Lui mi sorrise e il suo broncio sparì, così velocemente com'era arrivato.
In pochi minuti preparai una colazione degna di aver quel nome e i ragazzi mi ringraziarono riconoscenti.
Proprio mentre stavo servendo i pancakes a Niall, impaziente di mangiare, entrò Liam, vestito di tutto punto e con un sorriso allegro sul viso perfetto che si allargò ancora di più quando mi vide.
Senza dire una parola, si avvicinò a me e frugò nelle pentole sui fornelli se fosse rimasto qualcosa, ma non trovando niente sospirò.
Lo sentii e sorrisi.
Mi voltai e mi avvicinai a lui, aprii il microonde e gli porsi un piatto con dentro pancakes, uova e qualche filo di pancetta. I suoi occhi si illuminarono alla vista di tutto quel cibo.
Si avvicinò di scatto, mi posò un leggero bacio all'angolo della bocca e mormorò un 'grazie' leggero, poi andò a rimpinzarsi di cibo e io rimasi lì, immobile appoggiata al pianale della cucina, intenta a guardare i miei ragazzi, perchè si, loro erano un po' come la mia famiglia e vederli felici davanti ad un buon piatto di cibo, mi faceva sempre piacere.

Mi lasciarono sola poco dopo e io dedicai la giornata a pulire casa e a fare qualche spesa. Per lo più mi ritrovai a comprare l'ennesima maglietta carina e una borsa che avevo adocchiato qualche settimana prima per poi tornare a casa e sdraiarmi sul divano a guardare un po' di tv, in attesa del loro ritorno.
Ma seguii poco la trasmissione che stava andando in onda in quel momento, troppo presa da ciò che era successo con Liam il giorno precedente e solo qualche ora prima.
Ci avevo pensato tutto il giorno e l'unica conclusione che avevo tratto era che, probabilmente, anche Liam provava qualcosa per me, altrimenti non si sarebbe comportato così.
Mi avrebbe baciato, perchè obbligato, e sarebbe finita lì.. invece lui mi aveva baciato ancora, e ancora, e ancora e ogni volta, nei suoi occhi, avevo potuto scorgere qualcosa che non riuscivo a definire, un luccichio strano, potente.
Ma volevo esserne sicura. Non volevo trarre conclusioni affrettate per poi illudermi, perciò avevo deciso di parlargliene; sempre se ce l'avrei fatta.

E' stata la cena più buona che io abbia mai mangiato, Liz.. sei una maga”, esclamò Louis massaggiandosi la pancia del tutto inesistente.
Ma smettila... era solo un po' di pasta
Era una pasta speciale!”, affermò Niall convinto.
Scossi la testa ridacchiando e continuando a mangiare. Ovviamente ero sempre l'ultima a finire perchè loro si abbuffavano come dei maiali.
Quando vidi Niall alzarsi e frugare nella dispensa, chiesi “Cosa cerchi?
Qualcosa di dolce
Se aspetti due secondi ti vado a prendere il dolce”, risposi. “Fammi finire di mangiare, per favore
Lui annuì con aria curiosa e tornò a sedersi. Sentivo gli sguardi dei ragazzi su di me, mentre finivo in tutta fretta il mio piatto di pasta e dopo nemmeno due secondi andai in terrazza dove avevo appoggiato il tiramisù che avevo preparato nel pomeriggio, per tenerlo al fresco.
Tornai in cucina e Niall si alzò per raggiungermi. Quando posai il tiramisù sul tavolo, mi abbracciò ed esclamò “Sappi che ti amo dopo questo dolce perfetto!”, facendo ridere tutti.
Spero sia buono, allora”, risposi, iniziando a tagliare delle fette gigantesche per loro e tenendomene un pezzettino per me.
Lo divorarono e poi si alzarono da tavola, sparendo chi in salotto, chi in camera, chi in bagno, ovunque, pur di non lavare i piatti.
L'unico che rimase, fu Liam.
Non scappi?”, chiesi, cercando di sembrare ironica, anche se dentro stavo morendo per le fitte allo stomaco che la sua vista mi dava.
Scosse la testa.
Sapevo che il momento dei chiarimenti era vicino. Lo notavo dalla tensione nei suoi gesti e dallo sguardo che passava da confuso a felice quando mi guardava.
Si alzò e venne verso di me. Indietreggiai, fino ad andare a sbattere contro il pianale della cucina, dove venni bloccata poiché lui si mise davanti a me.

Cosa siamo, Liz?
Cosa?”, chiesi confusa dalla troppa vicinanza.
Cosa siamo noi? Siamo amici o qualcosa di più? Perchè non sono sicuro più di niente”, mi spiegò. “Se tu...”, alzò lo sguardo su di me e i suoi occhi nocciola brillavano ancora di quella strana luce. “Se tu mi dicessi di rimanere per essere.. tuo.. io rimarrei, per adesso, per stanotte... forse per sempre”, sussurrò quelle parole, quasi balbettando, insicuro come aveva detto e dolce, in una maniera disarmante.
E forse fu proprio quella dolcezza che mi fece trovare il coraggio per rispondere.
Non so cosa siamo in questo momento. So solo che...”, presi fiato. “.. che ti amo da troppo tempo e dirti che non ti voglio, sarebbe una terribile eresia
A quelle parole, sgranò gli occhi stupito.
Di certo non si aspettava questa mia dichiarazione, ma dovevo dirglielo, anche a costo di perderlo, perchè non ce la facevo davvero più a tenermi tutto dentro.
Ormai era fatta, mi ero liberata di quel peso che tenevo dentro da troppi mesi.
Rimase immobile, in silenzio, per così tanto tempo che pensai si fosse congelato. Quando non riuscii più a sopportare il suo silenzio, mormorai “Ti prego, dì qualcosa..”, con tono lacrimoso, quasi sull'orlo delle lacrime.
Avevo paura di aver fatto la cazzata più grossa della mia vita, ma non riuscivo a pentirmene del tutto, nonostante il suo silenzio.

Lui si riscosse e mi guardò intensamente, molto più serio di quanto mi aspettassi.
Mi ami?”, chiese in tono strano, quasi percepii una nota di felicità.
Annuii abbassando lo sguardo che lui mi fece subito riportare su di sé afferrandomi il mento con le dita delicate.
Ti sembrerà strano, ma ti amo anch'io, da così tanto tempo che quasi avevo perso le speranze di riuscire a dirtelo..... o dimostrartelo in qualche stupido e insensato modo
Boccheggiai. Mi mancava l'aria.
Non potevo credere a ciò che aveva detto. Non ci riuscivo. Era tutto troppo, dannatamente bello per essere vero.
Dì qualcosa, Liz”, sussurrò lui copiando la mia battuta.
Lo guardai e mi persi nei suoi occhi nocciola, nei quali scorsi una nota di preoccupazione. “Mi ami?”, chiesi, copiando la sua.
Da tanto”, annuì.

Annuii anch'io, senza sapere cosa dire. “Quindi... resterai?”, continuai. “Resterai davvero?
Per tutto il tempo che vorrai, amore mio
Sobbalzai, mentre il mio cuore si animava di una nuova luce. Una luce che solo lui era capace di tenere accesa, quella luce che tanti definivano semplicemente amore.
Per sempre
E mentre le mie parole aleggiavano nell'aria facendoci da contorno in quella sera durante la quale tutto era cambiato, posò le labbra sulle mie per completare quello che per noi era un nuovo inizio, finalmente insieme.

 













Holaaa di nuovo,
volevo solo dirvi.... bè, che spero vi sia piaciuta e che se siete arrivate fino in fondo vi meritate un enorme GRAZIE perchè.. probabilmente era un pò una palla questa cosa.
 Comunque se vi è piaciuta, o anche se vi ha fatto schifo, lasciatemi una piccola recensioncina.... mi farebbe piacere un vostro parere :)


LOVE YOU ALL, :3
Sil. 

  
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