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Autore: Charlie__    16/11/2012    1 recensioni
Ultima storia per l'ultimo giorno del contest #lemilleeunafic.
Dal capitolo:
"Quando sei famoso, la droga non è difficile da recuperare.
Soprattutto se sei parecchio famoso (anche essere il batterista di una boy-band di successo va bene) e un tuo compagno ne ha una riserva illimitata e gratuita.
E Josh non voleva stare meglio, proprio no."
Spin-off di Eclissi.
Genere: Angst, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Niall Horan
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Note dell'Autrice:
E così siamo arrivati alla fine del contest #lemilleeunafic indetto dal favoloso gruppo THEGAYS.
Non so bene come ho fatto a scrivere una storia al giorno, ma in qualche modo (e sottolineo in qualche modo) ci sono riuscita.
Questo è uno spin-off su Eclissi, vi conviene leggere prima quella, se no non capirete moltissimo. Non è vero, in teoria dovrebbe essere abbastanza chiaro comunque.
Questa storia narra di droghe, anche se non approfonditamente, quindi se siete impressionabili, NON leggete!
Non leggete nemmeno se oggi siete particolarmente felici e se credete nella Nosh: tutto quello che segue potrebbe uccidere ogni vostra felicità/speranza, quindi tanto vale leggerla quando siete già di cattivo umore.
Ah, ho lasciato una piccola citazione di Grey's Anaromy verso le ultime righe: chi la coglierà per primo potrà farmi scrivere una storia e ritrovare così la felicità con un lieto fine (a meno che non siate un po' masochisti e vogliate che vi scriva una cosa tristissima, in quel caso: benvenuti nel club).
Baci a tutti e ditemi cosa ne pensate!





I'll see you on the dark side of the moon.

 

 

And I hope you're thinking of me

as you lay down on your side.

Now the drugs don't work,

they just make me worse,

but I know I'll see your face again.

(The drugs don't work, Verve)

 

 

Quando sei famoso, la droga non è difficile da recuperare.

Soprattutto se sei parecchio famoso (anche essere il batterista di una boy-band di successo va bene) e un tuo compagno ne ha una riserva illimitata e gratuita.

Josh non voleva stare meglio, proprio no. Voleva distruggere qualcosa di bello, questo sì. Voleva distruggere un amore, l'amore fra Niall e Liam, ma distruggerlo avrebbe significato fare del male al ragazzo che amava e questo no, non poteva farlo.

Per questo quando gli capitò una siringa di eroina tra le mani, non rifiutò.

Quella sostanza non lo faceva migliorare, il suo cuore era ancora spaccato a metà con tanti minuscoli lembi impossibili da ricollegare l'uno con l'altro, ma almeno poteva pensare al viso di Niall senza provare la terribile sensazione di starseli ricucendo da solo.

Cominciò a non suonare più. La batteria giaceva nella sua camera da letto così come Niall l'aveva toccata l'ultima volta, sembrava un relitto di una nave, ma una di quelle navi senza neanche un tesoro dentro, che nessuno si preoccupa di ritrovare.

Iniziò la sua discesa verso una grotta talmente profonda che se anche lanciavi una luce molto lontano, quella la fagocitava e non la vedevi più.

Niall non era distante, neanche qualche piano di scale li separava.

Principalmente Josh era entrato in quel vortice perché sperava che il ragazzo sapesse della sua situazione, in modo da farlo tornare da lui. Ma ciò che aveva deciso di sotterrare nella sua memoria, pretendo di non sapere, era che gli uragani non ti lasciamo mai una via di fuga: una volta entrato nel loro raggio non ne uscivi di certo da solo. E tutto si poteva dire di Josh, ma non che fosse circondato da amici preoccupati per lui.

Eppure non ci pensava: aveva la sua dose di droga giornaliera e la faccia di Niall gli appariva come se non fosse successo nulla al loro amore.

Purtroppo però, qualsiasi cosa sia quella che ti fa stare bene, a un certo punto, creando dipendenza, una dipendenza letale, inizia a farti male.

A Josh tutte queste elucubrazioni non erano mai interessate: poteva vedere il suo viso e tanto gli bastava. Lo vedeva di notte, il sorriso impresso sulla luna, e per ogni stella ripeteva un “Ti amo”.

E Josh cadeva, cadeva, cadeva.

Si ritrovò mesi dopo con la faccia frantumata sul fondo della caverna, il corpo in fiamme.

  
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