Serie TV > How I Met Your Mother
Ricorda la storia  |      
Autore: Il Cavaliere Nero    16/11/2012    4 recensioni
   Spoiler 8x06.
 
'Io non hai smesso di pensare a te e tu non hai mai smesso di pensare a me', ti avevo detto: ti sembrava una ragione così trascurabile? Non era sufficiente, questo?
Robin continua a fissarmi, ma ho l’impressione che la sua aria interrogativa si stia tramutando pian piano in desolata consapevolezza.
“Ma non posso smettere di amarla così come non posso smettere di respirare. Sono disperatamente, irreparabilmente innamorato di lei. Più di quanto lei non sappia.”

 
Focalizziamo un po’ meglio l’attenzione su questo importante momento della loro storia.
Una BarneyxRobin che spero non sia OOC.
 
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

TRUE LIE


 Spoiler 8x06.
 


   


  

 

Il cuore prende a tamburellarmi smodatamente nel petto dall’insoddisfazione di vedere tanti sforzi miserevolmente fallire: i battiti accelerati mi mandano il sangue alla testa, annebbiandola prima che io possa realizzare concretamente cosa stia facendo. Io detesto perdere le sfide!
Con il senno di poi, so che quella fu la stessa impulsività capace, per anni,  di abbordare con un caleidoscopio di scuse ben congegnate le donne più attraenti mi capitassero sotto tiro: stavo semplicemente trasferendo, senza accorgermene, tutto l’impegno utilizzato per rimorchiare su qualche altra sfida.
Le gambe sono veloci quanto la lingua, e dire “Sto uscendo!” ed incamminarmi alla gelateria suggerita proprio da me a quella sciocca della Scherbatsky, è tutt’uno.
Leggo l’insegna, la porta si apre, varco la soglia: e nel fondo della sala scorgo Robin totalmente presa da quel bellimbusto che le sussurra qualcosa all’orecchio.
Di nuovo, le gambe si muovono prima che il cervello lo ordini: sono davanti a loro, e li interrompo prima che quella scema gli strappi la camicia male abbottonata e gli sfili le mutande indossate al contrario.*
“Lei non può venire a casa con te, Nick.” Sentenzio ad alta voce dopo quattro falcate.
Quell’idiota, incapace persino di cogliere i suoi eccitanti doppi sensi – “Ho improvvisamente roba di voglia bollente!” ‘Ho capito…allora ordino subito due cappuccini!’ *- si volta improvvisamente verso di me, seguito a ruota da lei.
I loro sguardi sono puntati su di me, interrogativi.
“Barney?” Mi chiama lei, evidentemente stupita.
“Perché no?” domanda invece lui, tornando in posizione eretta.
E ora cosa mi invento?
Mi mordo un labbro, azionando il cervello perché partorisca un’idea brillante in tempo record: avevo accettato la sfida  di indurre, in un modo o nell’altro, Nick e Robin alla rottura della loro relazione, in nome di tutti gli uomini ipocritamente bistrattati! Già, perché quella stessa mattina il discorso di Lily non mi era piaciuto affatto:
“No! Nick è stupido, ma…tra poco il suo inguine guarirà e tornerete nella città del Sesso,  dove le parole crociate che lui non sa concludere hanno un’unica casella da riempire!”*
Le donne fanno sempre due pesi e due misure! Quando un uomo esce con qualche tettona un po’ ottusa che non sa leggere l’orologio è apostrofato come superficiale, ma una donna può uscire con un tizio che non si può lasciare da solo di fronte a una presa di corrente!* Il mio assolutamente mordace ego da maschio aveva avuto così un rigurgito di fastidio d’onore, e il pensiero che m’era balenato in mente – Challenged excepted!- s’era subito tramutato in motto:
“Mollalo!” le avevo suggerito, cercando poi  con ogni mezzo di convincere la canadese a piantare quel cuoco rimbecillito.
Avevo accettato la sfida, ed io non perdo mai una sfida.
A qualunque costo.
La scruto attentamente, la sua espressione adorabile da donna sorpresa mi suggerisce un’idea che non esito ad assecondare a parole:
“Perché io e Robin ci amiamo.”
Ma quella rivelazione non pare sconvolgerla affatto:
“Barney, perché sei qui?” Mi domanda, quando io mi sarei aspettato un più congeniale alla situazione: “Barney, ma che cosa dici?”
“Mi sto occupando di una cosa che tu chiaramente non riesci a fare da sola.” Le rispondo allora, carico d’adrenalina pronta a esplodere a vantaggio del mio povero genere ingiustificato a uscire con una donna solo a scopo sessuale, fine totalmente valido invece se è la donna a voler portarsi a letto un idiota senza cervello.
“Mi dispiace, ma tra te e Robin è finita.” Proseguo, arrivando dritto al sodo: i miei occhi si fissano seri su Nick che, come suo solito, appare particolarmente poco presente a se stesso.
“Robin, cosa significa?” le chiede, arricciando il naso –un naso con un bel profilo, dannazione! Perché è così dannatamente affascinante questo cretino?-
“Senti, Barney: ho capito cosa stai facendo…ti prego, smettila.”
Ma io ignoro entrambi e, dopo un bel sospiro, rivelo:
“Robin non vuole ferirti perché sei un bravo ragazzo, ma pensa che tu sia stupido e ti odia.” Pronuncio tutto d’un fiato, percependo nitidamente l’ansia della mia amica raggiungere l’apice, così mi rivolgo a lei in un baleno:
“Prego.” Ironizzò, ma la voce mi esce stranamente ed inspiegabilmente infastidita: forse, realizzo, mi innervosisce il fatto che ci abbia già ripensato. Perché ora non vuole più lasciare questo stupido? Neppure la minaccia di un’intera giornata con Patrice vale la rinuncia al sesso con lui?
“Smettila.” Sillaba, donandomi al contrario la carica per insistere:
“Io la amo, Nick.”
“Ascolta, lui non mi ama affatto!” sbotta lei, alzandosi in piedi con tono di voce convinto e atteggiamento convincente. Sembra sicuraa di quello che dice, e soprattutto pronuncia quella frase con tanta leggerezza da innervosirmi: sarebbe così strano che io provassi amore? Crede davvero che io sia un animale da sesso senza sentimenti? E allora dovrei piacerle, giacchè il sesso è l’unico motivo che la tiene legata a un tipo che crede gli zingari personaggi di fantasia alla stregua di goblin e maghi!*
E invece, lei non sta con me. Lei sta con Nick.
“Amo tutto di lei, e non sono il tipo che lo dice con leggerezza.” Aggiungo repentino, come a sottolineare ciò che in lei mi aveva dato fastidio pochi istanti prima.
Ha forse dimenticato che era lei quella che, quando stavamo insieme, per dirmi ‘Ti amo’ mi apostrofava con ‘Sei uno scemo!’ ?*
“Sono il tipo che ha finto di amare per tutta la vita. Credevo che l’amore fosse qualcosa che solo gli idioti pensavano di provare, ma quello che sento per questa donna è talmente forte che, anche volendo, non potrei contrastarlo.”
Annuncio in una tempesta ridondante di parole, senza pause, senza riprendere fiato mai. E non c’è neppure bisogno che io pensi ad escogitare qualche idiozia per vincere questa stra-maledetta sfida perché, chissà come mai, le parole mi vengono da sole senza neppure passare prima dalla mente. La bocca si muove quasi per sé, ed io ascolto ciò che dico mentre lo dico, insieme a Robin, meravigliandomene con lei:
“E ci sono state occasione in cui volevo farlo.”
Si volta, e per un istante ci fissiamo: sembra sorpresa. Ma il suo sbigottimento… qualcosa mi suggerisce non derivi dalla mia intrusione nei suoi affari, quanto proprio alle mie parole.
Perché ti sorprendi tanto, Robin? I tuoi occhi mi fanno capire che hai creduto fosse stata una passeggiata per me lasciarti, la prima volta. Che non avesse significato nulla per me provare l'irrefrenabile desiderio di baciarti, sotto la pioggia, dopo averti porto le mie scuse per quello scherzo cretino al telefono. Che non avesse avuto alcun valore, se non puramente incidentale, fare sesso con te quella notte prima della crociera. Che la tua scelta di preferire Kevin a me non abbia significato nulla per me, che avevo appena lasciato Nora per te.
Improvvisamente scopro che tutti quei vecchi risentimenti che avevo cercato, e poi creduto, di aver dimenticato in realtà erano soltanto sepolti in qualche meandro della mia coscienza da ragazzino insicuro di sè, effemminato e pericolosamente simile a Ted*, in attesa di accumulare abbastanza consapevolezza da conflagrare in una realizzazione amara di verità; quando sarei stato tanto debole da non poter più indossare l’eterna maschera da playboy sempre imperturbabile a tutto, insensibile alle passioni, indifferente a te. Quando avrei capito che tutte quelle apparenti rese alla lussuria celavano una sensazione ben più profonda di mera attrazione fisica.
Quando avrei capito che volevo tornare a stare con te.
Era solo questione ti tempo perché il tuo rifiuto tornasse a galla, inasprito dalla delusione che, per mesi, aveva accompagnato il ricordo dell’azione inaspettata. Non mi avevi ritenuto degno neanche di una spiegazione: oscillasti semplicemente la testa, facendomi segno di no*; e quello ti parve il massimo rispetto da tributarmi.
Davvero ti avevo fatto soffrire così tanto da meritare questo? Eppure mi pare che tu fossi invecchiata di cent’anni, mentre io ingrassavo*: non ero solo io quello allergico ai rapporti duraturi. Oppure vedermi tornare in campo, cercando donne nel più alto numero possibile, ti aveva turbato così tanto? Però io rifiutavo l’offerta di quell’attrice mozzafiato, mentre tu avevi la tua super-serata con Don .*
Sono davvero così cinico, Robin?
“E’ stato…”
Riprendo a parole, incapace di discernere io stesso la finzione dalla verità nel mio discorso. In un attimo mi sento come allora, provo di nuovo ciò che avevo provato allora: ma stavolta delusione, risentimento, orgoglio ferito, tristezza mi assalgono all’unisono, come un’onda travolgente trascina un povero ramoscello capitato in mezzo al mare per sua sola sventura finchè non lo avvolge nei suoi gorghi, causandogli il naufragio. E stavolta non riesco a rinchiudere queste energie scalpitanti nelle profondità della mia sicurezza, ergendo a baluardo le mie mille conquiste: Robin è stata la prima ed unica donna capace di spezzarmi il cuore, cuore che pensavo non avrebbe mai battuto per amore, in una maniera che mai avrei creduto possibile.
 “…insostenibile e umiliante, e anche doloroso, a volte.”
Il motivo che anni fa, prima di venire a sapere che anche tu provavi nei miei riguardi la mia stessa confusione d’amore, mi spingeva a nascondere quella cotta, debolezza ai miei occhi poco allenati, era esattamente questo: perché espormi tanto, con te poi, per dovermi sentire replicare uno dei soliti cliché?
“Stiamo bene da amici”, “Ti voglio bene ma non ti amo”, “Non credo di essere pronta…”
Cliché che io stesso avevo riciclato per anni con le donne.
Nonostante tutto, però, su quell’accidenti di nave da crociera * ho pensato di essere oramai migliore, ai tuoi occhi: ero riuscito a mantenere e conservare, e neppure troppo male, una relazione stabile con Nora; lei appariva felice con me, mi amava…non era un buon esempio di com’ero maturato, Robin? Di com’ero pronto ad impegnarmi seriamente? Forse per te non abbastanza per avventurarti tra le mie braccia, quando quelle di Kevin erano più salde e fedeli.
Io non hai smesso di pensare a te e tu non hai mai smesso di pensare a me, ti avevo detto: ti sembrava una ragione così trascurabile? Non era sufficiente, questo?
Robin continua a fissarmi, ma ho l’impressione che la sua aria interrogativa si stia tramutando pian piano in desolata consapevolezza.
“Ma non posso smettere di amarla così come non posso smettere di respirare. Sono disperatamente, irreparabilmente innamorato di lei. Più di quanto lei non sappia.”
Evito appositamente i suoi occhi, fissandomi sul volto di Nick come se fosse presente soltanto lui; scuote il capo, a bocca aperta. Dubito abbia davvero capito cosa gli ho appena detto.
“Robin…è la verità?”
Finalmente lei volge l’attenzione altrove, inducendomi in un sospiro di sollievo: i suoi occhi indagatori, fissi su di me che volutamente la ignoravo, iniziavano a mettermi a disagio.
“L’hai sentito.” Risponde lei, con una rapida alzata di spalle.
Nick mi guarda un’ultima volta prima di afflosciarsi su una sedia lì vicino, prodigandosi in un pianto privo di dignità: Dio, che femminuccia! Una stupida femminuccia. Come ha fatto Robin a non accorgersene prima?
Beh, se non altro, il gioco è valso la candela: il leggen…aspetta che arriva, dario! Barney Stinson ha vinto la sfida, e nulla potrebbe darmi maggior soddisfazione!
 
 

§§§

 
“…e l’Oscar per il miglior discorso romantico fasullo va a…Barney Stinson!” proclamo orgoglioso della mia vittoria mentre Robin cammina, stranamente silenziosa, al mio fianco.
“Vorrei ringraziare tutte le donne con cui negli anni ho provato  e perfezionato quest’arte e ovviamente Robin Scherbatsky, per essersi fatta a tal punto ipnotizzare dal salame da avere bisogno del mio intervento!”
Dolce, dolcissima vittoria!
“Sai una cosa? Non avevo bisogno del tuo aiuto!” si inventa, lanciandomi un’occhiata divertita.
Ma si è sentita? Non aveva bisogno del mio aiuto?! Sono arrivato appena in tempo per impedirle di saltargli addosso! Non esito a ripeterle l’impressione avuta quando ho varcato la soglia della Splitsville:
“Eri a tanto così…” le mostro con le dita, avvicinando pollice ed indice “…dallo strappargli di dosso la camicia male abbottonata e sfilargli le mutande indossate al contrario!” la canzono, e lei tace per qualche istante.
Ci guardiamo con il sorriso a fior di labbra, ma improvvisamente lei abbassa gli occhi interrompendo il contatto visivo: percepisco stia pensando a qualcosa che non la convince affatto.
“Ammetto però…che sei stato abbastanza convincente.”
Era questo il dubbio a tormentarla? Che sciocchezza!
“Ehi…ingannare gli idioti di bell’aspetto è la mia specialità!”
Già: io e te siamo molto simili, Robin, lo realizzo mentre ti rispondo; ma l’avevo già capito anni fa, quando credetti erroneamente che volessi venire a letto con me.* Mal sopportiamo le responsabilità troppo impegnative in amore, ci piace giocare, divertirci senza ammonimenti, fare ed essere disinvolti.
Deridiamo allo stesso modo gli stucchevoli innamorati smielati come Lily e Marshall , dipendenti l’uno dall’altra all’occorrenza, incapaci di prendere una decisione senza prima consultare la controparte.
Eppure nel profondo li invidiamo, o almeno io li invidio: quando noi non riuscivamo a trovare un compromesso migliore dello spogliarci o uscire di casa*, loro risolvevano con un bacio ogni discussione. Inoltre, loro possono contare sull’altro indiscriminatamente: e sono tanto forti da affidarsi senza remore alle grazie del partner.
Io sono stato debole, invece: non ho avuto il coraggio di rimettermi completamente nelle mani di Quinn, e l’ho lasciata.
Non mi fiderò mai abbastanza di una donna da sposarla, e mi sta bene.*
“No…” improvvisamente accelera il passo e mi supera, ponendosi di fronte a me e così impedendomi di proseguire. Mi fermo, mentre lei mi poggia una mano sul petto.
Un brivido mi percorre la schiena, ma resto imperturbabile; ho scoperto, e da tempo, che non mi sei fisicamente indifferente, Robin. Non lo eri ancor prima che mi innamorassi di te.
“…intendo dire che sei stato…”
Alza gli occhi per incontrare i miei.
“…molto convincente.”
Silenzio.
Dove vuole arrivare?
Soffermo per un attimo la mia attenzione sulla sua mano, ancora sul mio torace: eppure non la tocco, persisto immobile.
No, non mi sta bene affatto non essere capace di fidarmi abbastanza di una donna da sposarla, ma cosa posso fare? Buttarmi, di nuovo? No, non mi esporrò ancora.
Avevo detto la verità quando, mesi prima, Ted s’era messo in testa che fossi io l’ostacolo al vostro coronamento d’amore: qualunque cosa io pensassi riguardo noi, tu la pensavi diversamente.*
Perciò non mi importava niente se ti fossi lasciata con Kevin... affari tuoi, affari vostri!
E non mi importa nulla se ora ti sei lasciata con Nick.
Qualunque cosa tu vada cercando ora, di certo da me non avrai una dichiarazione: io non sono Ted!
Forse sarebbe davvero lui la tua anima gemella, penso con una punta d’ironia tagliente.
“Oh, per favore!”
Ma tu hai rifiutato Ted.
Gli hai detto che non l’amerai mai.
A me non hai mai detto questo.
Ripensandoci, forse non hai neppure mai detto di non amarmi: ci siamo lasciati perché incapaci di stare insieme, non perché non ci amavamo.
Tu non mi hai mai detto di non amarmi, esattamente come io non l’ho mai detto a te.
Ed io ora non sono più così convinto di non volerti.
“Mi stavo semplicemente comportando da fratello.”
I tuoi occhi vacillano a quella mia frase. Posso leggere nelle iridi blu che ti incoronano il viso un fulmine che le attraversa rapido, veloce.
Era speranza che crolla, Robin?
Forse non mi ami, però ora mi fissi, con i tuoi occhi disillusi e la bocca aperta.
Ed il mio orgoglio cede il passo all’io più sensibile, lo stesso che aveva accettato di portarti la colazione a letto pur di non perderti.*
“Sono solo contento che ci sia cascato così in fretta. Se ci fosse voluto di più…”
Mentre parlo temo di non aver finto con Nick.
Ho paura di non aver mentito, Robin.
“…avrei dovuto baciarti.”
Vedo i tuoi occhi brillare, ora. E le tue labbra sono ancora dischiuse, ma non più a causa della scoperta disillusa: è un sorriso malizioso a distenderle.
E, forse non avrò ora una piena facoltà oggettiva, ma non credo tu abbia mai rivolto un sorriso del genere a Ted, neppure quando ti ha baciato sul tetto accettando di rinunciare ai suoi futuri figli pur di averti. E neppure a Kevin: non lo hai mai guardato come ora guardi me. E Nick? Sai bene che posso essere bravo quanto, ed anzi più di lui, a letto.
Vuoi baciarmi, Robin? Perché a me piacerebbe.
Mi avvicino a te, mosso oramai dai soli istinti, con l’orgoglio ferito da cane bastonato segregato nell’angolo più remoto del mio ego…ma il tuo maledetto telefono suona!
“Patrice?” aggrotta la fronte, mentre io alzo gli occhi al cielo: oh oh! Ho dimenticato di bloccare il countdown dell’invito a quella svitata della sua collega, preso dalla fretta di vincere la sfida!
Già, ma quale sfida? Mentre cerca di scollarsi di dosso quella cozza, sorrido tra me e me: solo ora ho capito quale sfida io stia, da almeno cinque anni, cercando di vincere.
E tutt’un tratto i risentimenti non mi paiono così forti da impedirmi di rimuoverli, il dolore tanto profondo da non essere dimenticato.
All’improvviso anche le mie precedenti relazioni assumono  un ruolo chiaro nello schema disordinato della mia vita: Nora e Quinn erano tappe intermedie d’un percorso che voleva portarmi a te.
Ti ho dimostrato, con loro, di essere capace di impegnarmi seriamente, se lo desidero.
Posso essere un bravo fidanzato, forse addirittura un buon marito, se lo voglio.
“Sai cosa ho dimenticato di fare?” ti sussurro prima che tu mi spinga via da te con entrambe le mani, fingendoti arrabbiata.
Insieme, ridiamo.
Forse l’orgoglio ferito ha trovato qualcosa per cui correre il rischio di ferirsi ancora, Robin.
 

 



 
Note:
(…) gli strappi la camicia male abbottonata e gli sfili le mutande indossate al contrario: ho ripreso le parole che poi Barney stesso dice a Robin, a fine episodio.
Ho improvvisamente roba di voglia bollente!” ‘Ho capito…allora ordino subito due cappuccini!’ : anche questo è direttamente ripreso dall'episodio.
“No! Nick è stupido, ma…tra poco il suo inguine guarirà e tornerete nella città del Sesso,  dove le parole crociate che lui non sa concludere hanno un’unica casella da riempire!”:ho modificato un po’ l’originale frase di Lily per focalizzare meglio il contesto della scena.
(…)tipo che crede gli zingari personaggi di fantasia alla stregua di goblin e maghi: anche qui mi ricollego allo sketch di inizio episodio.
(…)Ha forse dimenticato che era lei quella che, quando stavamo insieme, per dirmi ‘ti amo’ mi apostrofava con ‘Sei uno scemo!’ ?: Episodio 5x03, Robin 101.
(…)ragazzino effemminato, pericolosamente simile a Ted: sono più o meno le parole che pronuncia a Lily quando lei gli suggerisce di aprire il suo cuore a Robin, stagione 4, episodio 1, Where were we.
Io non hai smesso di pensare a te e tu non hai mai smesso di pensare a me: episodio 7x11, è la frase che Barney recita a Robin.
(…)oscillasti semplicemente la testa, facendomi segno di no: stagione 7, episodio 11, Tik Tok Tik.
Eppure mi pare che tu fossi invecchiata di cent’anni, mentre io ingrassavo: stagione5, episodio 7 .
Però io rifiutavo l’offerta di quell’attrice mozzafiato, mentre tu avevi la tua super-serata con Don: stagione 5, episodio 17, La Superserata .
Ma l’avevo già capito anni fa, quando credetti erroneamente che volessi venire a letto con me:prima stagione 1, episodio 14, La Prima Volta.
(…) quando noi non riuscivamo a trovare un compromesso migliore dello spogliarci o uscire di casa: Stagione 5, episodio 6.
Non mi fiderò mai abbastanza di una donna da sposarla, e mi sta bene:lo dice Barney stesso nell’episodio 8x02, Pre-nup.
(…)qualunque cosa io pensassi riguardo noi, tu la pensavi diversamente: stagione 7, episodio 17.
(…)lo stesso che aveva accettato di portarti la colazione a letto pur di non perderti: stagione 5, episodio 3, Robin 101.


 



 
Ho sempre adorato la coppia BarneyxRobin, e vederla così fallire nella quinta stagione mi aveva deluso molto. Gli ultimi spoiler però mi stanno rincuorando, sempre che il loro matrimonio non ceda miseramente ai colpi della loro incapacità relazionale.
Vedendo questi più recenti momenti dedicati a loro (persino quello dell’episodio in cui Robin preferisce Kevin a Barney, nella settima stagione) avevo avuto la voglia di scrivere qualcosa sulla coppia, perché mi sembrava che il personaggio di Barney, da così ben analizzato nella quarta stagione fosse un po’ trascurato in questo senso; ma non avevo mai ben saputo decidere cosa esattamente scrivere. L’ultimo episodio, il sesto dell’ottava serie, mi ha invece finalmente dato ispirazione: cosa porta Barney dal lasciarsi con Robin, al mettersi con Nora, al lasciarla, al rimettersi con Quinn, a lasciarla e ora a dichiararsi, a suo dire per finta, a Robin?
Spero di non averlo reso troppo OOC. Se riuscirò a trovare il tempo, mi piacerebbe fare la stessa descrizione del punto di vista di Robin. E poi magari un bel finalino What If, se nel frattempo i nostri due carissimi non si saranno affrettati a mettersi insieme.
Fatemi sapere cosa ne pensate, sebbene segua HIMYM da moltissimo è la prima oneshot che scrivo e sono curiosa di sapere come sia venuta.

Un grazie in anticipo

Cavy
   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > How I Met Your Mother / Vai alla pagina dell'autore: Il Cavaliere Nero