Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: _carlyslips    16/11/2012    8 recensioni
Un'amicizia che non terminerà mai. La mia vita e della mia amicizia con i one direction. Tutto prende vita da un litigio tra alcuni ragazzi...che stranamente diventeranno migliori amici...la cosa che li preoccupa però è che si dovranno separare per un mese, uno dei ragazzi resterà nel suo paese ma gli altri provenienti dall'Inghilterra torneranno a casa per un po'. Il ragazzo italiano cercherà di fare tutto il possibile per i loro amici anche dal suo paese per sentirli più vicino. I ragazzi si ritroveranno poi a convivere Inghilterra tutti insieme...
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

data: 13/4/1996    orario nascita: 13.20

Ecco...


inizia tutto dalla mia venuta al mondo, un nenonato nato in anticipo di ben tre mesi a causa di tre giri del cordone ombellicale intorno al collo. Un bambino strano, nato come addormentato, non piangeva molto. Occhioni grandi, un nasino che sembrava a patata, delle dita piccine piccine e un corpo rotondo era ciò che si riusciva a notare di quel piccolo essere: piccolo come gli altri, un puntino del grande Universo, del quale nessuno avrebbe mai notato l'esistenza eccetto loro, i miei genitori. Ricordo ancora i momenti in cui mia madre mi cambiava il pannolino, mi allattava tenendomi stretto vicino a lei, una donna incredibile, forse la migliore di tutte. Mi faceva sentire l'unico essere vivente della terra, l'unico in grado di farla sorridere così, a volte mi chiedo cosa pensa di me...pensa...anche se lei non c'è più, dimentico il fatto di averla persa a 6 anni *lacrima*...forse è a causa della mia poca memoria o forse perchè non voglio accettare questa scomoda situazione in cui mi trovo, mi manca da morire il suo sorriso, la sua dannata voglia di vivere, il suo modo di affrontare tutto. Ricordo le sensazioni che provavo nel sentire il suo profumo, nel vedere i suoi occhi brillare di gioia. Avrei voluto darle un minimo di soddisfazione, di orgoglio, renderla fiera di me ma purtroppo ho avuto pochissimo tempo.

I giorni dopo il 13/4 passavano come saette nel cielo e io intanto già all'età di 1 anno e pochi mesi...scrivo già perchè per aver visto poco la mia mamma per me è molto...camminavo, ripeto ero strano, addirittura non ho mai gattonato, ero una specie di serpente un po' allargato che strisciava per terra prima di fare i miei primi passi. Ho delle cassette che vedo quando sono triste e per ricordare mia madre, si, ricordare quanto era bella e dolce, quanto fosse stata speciale per me...quanto mi manca e quanto vorrei averla ora, qui, accanto a me e sentire il suo respiro caldo. Non voglio annoiare i lettori con delle storie che magari non interessano a nessuno...Ora parliamo di me, il tempo scorreva ed io ero un bambino solare, uno dei tanti che credeva a babbo natale, uno dei tanti maschietti venuti al mondo...mi reputo anchora un ragazzo solare, ragazzo...ho 16 anni, 17 ad aprile 2013 e mi chiamano Andrea, il mio nome è la cosa che mi piace di più visto che lo ha scelto mia madre, Katiuscia, ora sarebbe stata una 39enne felice e spensierata ma passiamo ad altro. Amo il canto, la danza in generale e tutto ciò che si può definire artistico, le cose che non amo? Beh molte, odio me stesso per aver fatto sorridere così poco mia madre, il mio corpo che ora è una palla - almeno questo è quello che vedo io davanti allo specchio - gli altri dicono che sono magro ma io alzo la mia maglietta della COMBO - ormai ho un'identità solo grazie alle mie magliette che costano molto, faccio di tutto pur di averne una, a volte ho anche rischiato di andare in un istituto tipo 'BAD BOYS DON'T EXIST' che poi mi chiedo 'perchè non lo avete chiamato 'I CATTIVI RAGAZZI NON ESISTONO' ? Cazzo siamo italiani...per colpa di una cazzata, mamma non sarebbe mai fiera di me - e vedo solo la mia pancia che sporge dai pantaloni e penso 'MA PERCHE'? PERCHE' NON SONO COME GLI ALTRI?', odio il modo con il quale gli altri si relazionano con me ecco! Passiamo alla mia vera infanzia. Non ne ho avuta una come le altre, una di quelle dove si racconta 'Ero uno dei più popolari' oppure 'Ero uno come gli altri bambini' no! Mi spiace ma questa è la realtà, da quando ho perso mia madre ho iniziato ad aver paura di tuto, non mi fidavo tanto delle persone, iniziai ad aver paura del buio e poi pian piano anche della mia stessa ombra, stavo iniziando a sembrare ridicolo agli occhi del mio stesso padre. Avevo appena finito l'asilo e avevo problemi alimentari, non mangiavo spesso ed infatti ero magrissimo, quanto vorrei avere il fisico di quei tempi, fatto sta che mio padre mi portò da uno psicologo e da quel giorno dovevo mangiare talmente tante cose tra le quali vi erano panini di ogni genere, maionese ecc... che mi abituai a mangiare tante schifezze, grazie al mio psicologo 'che mi avrebbe salvato e aiutato' sono ingrassato ma ero obeso ora, - bene, da un'eccesso all'altro - avevo perso quella poca fiducia che avevo degli altri grazie a lui. Poi il mio papà mi portò dal dentista 'suo amico' che disse che avrei dovuto mettere un'apparecchio ma ho sempre pensato che lo abbia fatto solo per guadagno anche perchè non avevo nessun problema ai denti...Dovevo iniziare il primo anno di elementari e già immaginavo come sarebbe finito - ero una palletta che aveva un aggeggio di metallo in bocca - ero 'diverso' per gli altri bambini. Ogni giorno qualcuno dei compagni e non veniva da me e mi chiamava 'OBESO METALLARO' così, per scherzare - ma si, prendiamo in giro un bambino che ha perso la madre da poco - stavo perdendo autostima, forse troppa. Tornavo a casa e ciò che facevo, avendo perso la donna alla quale volevo un mondo di bene, era entrare nel bagno, chiudermi a chiave e piangere delle ore sul lavandino, tanto mio padre tornava tardi dal lavoro e non si sarebbe accorto di nulla.

La situazione degenerava così mio padre decise di prendere le ferie e di portarmi in vacanza in Inghilterra con lui, - io ero entusisasta - non potevo neanche immaginare cosa era Londra, avevo 6 anni. Quella sera preparammo le valigie, lo aiutai molto volentieri anche se non sapevo ancora a cosa servissero quei bagagli grigi, pensavo fossero delle borsette XL e appena babbò lo capì si mise a ridere forte, io lo accompagnai appena capii di aver sbagliato. AHAHAH - che idiota di bambino che ero - Non dormii nemmeno per 10 minuti, ero emozionato all'idea di conoscere bambini di un'altra nazione, di quelli italiani ormai non mi fidavo più. Babbo aprì gli occhi e vide che io disegnavo, avevo una passione per le ragazze e le modelle, lui sorrise. Appena notai il suo sorriso saltellai per la casa urlando 'LONDAAAA LONDAAAAA!' - ancora non sapevo pronunciarlo AHAHAH - mio padre saltellava con me e per un attimo sentii di nuovo quella sensazione, ero tornato ad essere quel bambino speciale? Arrivati all'aereoporto prendemmo il primo aereo. Papà aveva chiesto ospitalità a una famiglia di Bradford che aveva un bambino simile a me, forse simile solo per il colore dei capelli e degli occhi. Mio padre era emozionato solo all'idea di farmelo conoscere, io ero imbarazzato. Atterrammo e la famiglia del ragazzino - era più grande di me - ci aspettava, c'erano anche tre bambine, durante il viaggio io ed il bambino facemmo amicizia, babbo traduceva quello che divevo, mi stava simpatico il ragazzo. Si chiamava Zayn, per l'esattezza Zayn Jawaad Malik e aveva 9 anni compiuti a gennaio, non mi faceva sentire piccolo però, era stupido come me. - io ero molto stupido AHAHAH - Arrivammo nella loro casa a Bradford, nel West Yorkshire, era una casetta accogliente, forse poco arredata, ma cosa pretendevo a 6 anni? Suo padre e sua madre si amavano molto mentre mio padre amava me forse come si amavano loro, io ero scontento perchè non c'era mamma ma l'amore che mi dava babbo e l'amicizia da poco iniziata con Zayn mi facevano stare bene. Ci fecero fare un giretto e notai dei particolari sui muri, c'erano molti disegni di omini piccoli che facevano cose stupide, la cosa mi incuriosì perchè ne avevo realizzati di simili a casa. Chiamai Zayn che corse subito da me, gli chiesi "Li hai fatti tu questi omini? , babbo traduceva intanto,- già avevo capito che era stato lui quindi continuai senza aspettare una risposta - "Ne ho fatti anche io simili a casa!"...Zayn mi guardò tra lo stupore e l'ammirazione, non rispose ma andò a chiamare la madre e gli disse "Mamma mamma! Vedi che non sono l'unico che li fa! Anche in Italia ne fanno alcuni sui muri!" io pensavo 'ma allora è matto come me!". Babbo mi stava insegnando l'inglese così rapidamente che nel giro di una settimana sapevo formulare delle frasi complicate, in Italia ci avrei messo anni per impararle a scuola. Con il passare del tempo io e Zayn, anche se non eravamo coetanei diventammo sempre più amici, a tal punto che per il Natale ormai passato gli diedi una cosa, per me era la più importante, gli regalai il mio diario segreto dove scrivevo tutto, era un gesto strano da parte mia ma sapevo che potevo fidarmi.

Dopo una settimana credetti che ci saremmo dovuti lasciare e che sarei dovuto tornare in Italia ma con stupore venni a conoscenza che babbo aveva trovato lavoro a Holmes Chapel da un tizio di nome Robin Twist, io scoppiai a ridere per il nome. Guardacaso babbo cercava lavoro lontano solo per farmi conoscere bambini inglesi ma io ne ero strancontento che lo facesse anche se per lui fosse un sacrificio, mi rendeva semprè più felice quell'uomo. Io e Zayn passavamo pomeriggi interi a ridere e scherzare e divenne presto il mio migliore amico, era il primo 'amico sincero' che avevo e oltre a tutto ciò era simpaticissimo e conosceva la mia identità 'segreta' grazie al diario. Insieme facevamo di tutto, lui mi accompagnava anche al parco più vicino a casa sua e giocavamo fino a tardi, poi tornavamo a casa saltellando mano nella mano come due veri 'migliori amici'.

Io ero diventato il compagno di giochi preferito di Jawaad - a volte lo chiamo ancora così, ops! ho anticipato ma fa niente! - e un giorno mi diede il suo diario segreto e mi disse "Ora sei ufficialmente il mio migliore amico, non dire nulla a nessuno di ciò che è scritto qui dentro! Ok?" Io annuii e gli dissi "Lo stesso vale per te!" ci scambiammo un fortissimo abbraccio e tornammo a casa per cena dopo aver mangiato un gelato, non dovevano saperlo nè i miei nè i suoi ma io, ancora troppo piccolo, feci la spia ma tutti sorrisero e nessuno ci sgridò. Io e Jawaad ci guardammo e iniziammo a ridere a crepapelle ma arrivò il momento della nanna ed io ero felicissimo di dormire come mio solito nel letto accanto a quello di Zayn.

  
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: _carlyslips