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Autore: Genevieve De Cendres    16/11/2012    1 recensioni
"...-Non posso tornare … -
rispose l’altro quasi in un soffio con la sua voce dolce e cristallina;
Le parole di Shinobu trafissero il cuore dell’uomo che vacillò, gli occhi sbarrati la bocca aperta in una tacita domanda che trovò poco dopo la voce..."
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Shinobu Takatsuki , Yō Miyagi
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Non dimenticarmi
 

Silenzio.
Non c’era nient’altro che il silenzio, immerso nel buio l’uomo era chino con la testa sul tavolo, abbandonato ad un sonno profondo, puzzava d’alcool, i capelli neri e spettinati ricadevano sul volto, i lineamenti marcati ma eleganti gli conferivano un aspetto regale anche nel sonno, le labbra schiuse in un respiro profondo, rantolò, le palpebre tremarono leggermente, stava sognando.

 
-   Yo… -
 L’uomo si voltò in direzione della voce, fissò gli occhi scuri in quelli d’ antracite del ragazzo che lo guardavano sospettosi e taglienti
 “sempre il solito ragazzino scontroso, anche nei sogni … perché si, questo è solo un sogno … non può essere altrimenti …”
pensò il professore accennando un sorriso spavaldo e  facendo arrossire il ragazzo
 

- Shinobu … -
Mormorò con la bocca impastata dal sonno, ancora tra le braccia di Morfeo

 
 
-  Sei tornato ? –
 
chiese con voce spezzata Miyagi allungando la mano in direzione di Shinobu che non mosse un muscolo, rimanendo al suo posto come se avesse messo radici nel terreno
 
-  Non posso tornare … -
 
 rispose l’altro quasi in un soffio con la sua voce dolce e cristallina;
  Le parole di Shinobu trafissero il cuore dell’uomo che vacillò, gli occhi sbarrati la bocca aperta in una tacita domanda che trovò  poco dopo la voce
 
-  Perché? –
 
Ebbe la forza di chiedere con il nodo alla gola, Shinobu si guardò le scarpe e si morse le labbra, Miyagi sapeva che stava cercando di trattenere le lacrime, odiava piangere davanti a lui, lui è un uomo, gli uomini non piangono, gli uomini forti non piangono …
 
i morti non piangono.
 
- Shinobu! –
 
Questa volta il tono di Miyagi era alto, aveva alzato la voce, non lo faceva mai; il ragazzo alzò la testa perdendosi negli occhi del suo amato, piangeva, le lacrime rigavano le guance rosse come due rubini e scivolavano sull’elegante linea del mento infrangendosi al suolo
 

Ebbe un fremito, pianse nel sonno bagnando la foto sotto il suo viso, bagnando il volto di Shinobu.
 
Quel giorno era tornato a casa dal lavoro subito dopo aver ricevuto la telefonata da parte della sua ex moglie,in preda alla disperazione; il padre aveva scoperto della relazione del figlio con Miyagi e fuori di se gli aveva ordinato di fare le valige e tornare in Australia, dopo una lite furibonda Shinobu era scappato da casa per andare da lui, per riabbracciarlo, per  rimanere con lui per sempre, per l’eternità, al riparo dallo schifo del mondo, dalla sua cattiveria e non aveva prestato attenzione a quella macchina che ad una velocità elevata poco dopo l’aveva falciato, scaraventandolo a quasi 10 metri dal luogo dell’impatto. Shinobu era morto sul colpo, con ancora il volto di Miyagi nella mente.  
 

Il ragazzo sorrise al professore
 
-  Se avessi saputo cosa la vita aveva in serbo per me, ti avrei sorriso più spesso –
 
Disse ridacchiando nervosamente, l’uomo si avvicinò al ragazzo prendendogli il volto umido fra le mani, lo baciò teneramente, anche lui con le lacrime agli occhi, il nodo alla gola, Shinobu allontanò di pochi millimetri il suo volto da quello di Miyagi
 
- Non dimenticarmi –
 
Soffiò sulle labbra del professore.
 

Si svegliò con un’emicrania che gli trapanava la testa, si trascinò fino al bagno, era il giorno del funerale e per l’ultima volta avrebbe potuto accarezzare la pelle diafana e liscia di Shinobu , aveva perso per la seconda volta la persona più importante della sua vita e non riusciva a togliersi dalla testa la voce di Shinobu, il suo respiro sulle labbra


“Non dimenticarmi”.



 
 Note di quella malata di un'autrice:

Salve, spero vi piaccia, so che è triste e ammetto di averla scritta piangendo ;A; (cercando di non farmi vedere da mia sorella, altrimenti mi avrebbe preso per una pazza) non so perchè ma mi è venuta in mente così...dal nulla!


Geneviève De Cendres
 
 

  
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