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Autore: tomlinsasia    17/11/2012    1 recensioni
Sentii qualcuno avvicinarsi,un rumore ovattato e uno spostamento d’aria. Mi girai verso il vento e mi trovai di fronte a due occhi rossi,come quelli di un vampiro.
Sbarrai gli occhi. Non sapevo che esistessero veramente. Quando mi concentrai sul viso,rischiai l’infarto. La faccia rotonda era familiare,i capelli erano appena più mossi del naturale,le guance non erano più rosee e le ciglia erano più lunghe di quanto già erano tempo fa.
-Louis? Sei tu?-disse lei.
Genere: Fantasy, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Vampire.
 

DONCASTER,RAGAZZA SCOMPARSA.
Sembra impossibile,eppure è vero. Nella tranquillissima cittadina di Doncaster –che sta diventando sempre meno tranquilla dopo la morte di Casey -,due giorni fa,è scomparsa una ragazza di diciassette anni. Secondo il racconto della madre,lei l’aspettava a casa. Le aveva preparato il suo piatto preferito,ed era pronta a festeggiare con la figlia il Natale,a poche settimane di distanza.  I compagni di scuola l’hanno vista uscire dall’Istituto e avviarsi verso casa felice,da sola,visto che la sua migliore amica era assente.“Non so proprio chi possa essere stato. Faceva fatica a socializzare,ma ,in fondo,non voleva fare del male a nessuno”,ha detto la madre in lacrime. “La polizia è già sulle sue tracce, io farò di tutto pur di ritrovarla”.
E,nel frattempo,tutta Doncaster la ricorda sorridente,in giro con le amiche a mangiare una vaschetta di yogurt,aspettando nel ritorno di Asia.

Continua a pagina 13…
 
Sfiorai la foto sottostante. C’era lei,felice. Riconobbi quella foto all’istante: con Asia c’erano anche Sara e Beatrix, ma i giornalisti avevano tagliato le ultime due per dar spazio solo a lei. In quella figura aveva i capelli  corti,arruffati. L’ultima volta che l’avevo vista,invece,i capelli le arrivavano fino alle costole,arricciandosi alle punte.
Erano passati due anni dall’accaduto,eppure non riuscivo ancora a capacitarmene. L’avevo sempre ammirata da lontano,durante le lezioni di pianoforte e recitazione.
E ora,lei era scomparsa. Come uno schiocco di dita.
Quando mamma me l’aveva detto,io ero scoppiato in lacrime,senza uscire dalla mia stanza per ore. Harry aveva fatto di tutto per consolarmi,cercando di farmi incontrare altre ragazze;Zayn mi aveva portato sulle montagne russe;Niall mi aveva pagato pranzi su pranzi da Nando’s e Liam mi aveva consolato meglio di uno psicologo.
Eppure niente me la toglieva dalla mente.
Durante i momenti più svariati,la rivedevo correre intorno alla palestra durante l’ora di ginnastica,passeggiare sotto l’ombrello ,chiacchierare felice con le sue amiche o giocherellare con i capelli di Harry,visto che erano nella stessa classe.
Era una giornata nuvolosa,come le altre dopotutto. Uscii di casa,camminando verso il bosco.
Passai davanti a casa di Asia,ormai abbandonata. La madre aveva deciso di tornare in Italia,perché aveva perso ogni speranza. Di fronte,c’era casa di Sara.
Suonai al campanello e la mora si affacciò dalla finestra. Volevo delle spiegazioni.
-Ah,ciao Louis!-disse lei. Aprì il cancello e mi fece entrare. C’era solo in fratello in casa,perciò non mi preoccupai di dire cose strane.
Sara indossava una maglietta a maniche corte,portava ancora i jeans con cui era venuta a scuola. I capelli mossi erano sciolti e liberi sulle spalle. Non si era ancora struccata; mi accolse con un sorriso meraviglioso sulle labbra,mostrando le fossette.
-Cosa ti serve?-chiese. –Non ci siamo mai parlati,vero?.
-Sara,non voglio fare molti giri di parole,perché vado di fretta. Perciò rispondimi subito,sii sincera. –dissi. Lei annuì. Sospirai,cercando di farmi coraggio. –Dov’è Asia?.
Il sorriso sul suo volto scomparve. –Posso rispondere a qualsiasi domanda,ma non a questa.-,disse,chiudendomi la porta in faccia e tornando dentro.
Sono sicuro che lei ne sapeva qualcosa. Non poteva essere così serena,sapendo che la sua amica era scomparsa. Sì,secondo me erano d’accordo.
Mi avvicinai di più al bosco,tagliando la strada per il bar. Passai attraverso il terreno irregolare,stando attento a non cadere. Gli alberi erano ricoperti di muschio,per terra c’erano vari mazzetti di fiori dei colori più strani.  Dalle chiome degli alberi filtrava la luce pallida del sole,coperto da nuvolosi grigi che auguravano pioggia.
Non mi accorsi di un burrone,perciò cercai un appiglio. Mi aggrappai alla prima cosa che trovai. Solo dopo mi accorsi che era una pianta di rose,e dalle mie dita usciva sangue.  Cercai di fermarlo in tutti i modi,ma quello continuava ad uscire,imperterrito.
Continuai a camminare,col passare del tempo si sarebbe fermato. O almeno speravo.
Attraversai un campo fiorito,fino a ritrovarmi di fronte ad un ruscello. Ci immersi le mani,nella speranza che non sanguinassero più.
Invece,feci solo peggio. Il sangue continuava a sgorgare con piccoli rivoletti sulle mia dita,poi sulle mie nocche e sulle mie mani,veloce.
Sentii qualcuno avvicinarsi,un rumore ovattato e uno spostamento d’aria. Mi girai verso il vento e mi trovai di fronte a due occhi rossi,come quelli di un vampiro.
Sbarrai gli occhi. Non sapevo che esistessero veramente.  Quando mi concentrai sul viso,rischiai l’infarto. La faccia rotonda era familiare,i capelli erano appena più mossi del naturale,le guance non erano più rosee e le ciglia erano più lunghe di quanto già erano tempo fa.
-Louis? Sei tu?-disse lei. Anche la voce era cambiata. Da quella squillante,era diventata ancora più alta,come lo scampanellio di mille campanelli. Era la melodia più bella che avessi mai sentito.
-Asia?-,chiesi. Lei parve trattenere il respiro. Indicò le mie mani,sanguinati. Le immersi di nuovo nell’acqua,ma non successe nulla. Il sangue usciva imperterrito.
Lei strappò le maniche del vestito blu che indossava e me le porse. Le usai come cerotti.  –Cosa sei diventata?
-Mi sembra evidente-,mormorò lei,con  tono ironico. Beh,perlomeno il carattere non era cambiato.
-Sei…viva,più o meno-,dissi sollevato,abbracciandola.
Lei affondò il viso nel mio collo. Nonostante la conoscessi,non l’avevo mai abbracciata,non le avevo mai rivolto la parola e mi sentivo al settimo cielo. Non mi importava se era un vampiro,non mi importava se i suoi denti affilati si trovassero a pochi centimetri del mio collo.
-Non dirlo a nessuno,per favore-,mi supplicò. Gli occhi erano diventati giallastri,probabilmente solo durante la caccia si coloravano di rosso.
-Non ti preoccupare-,la consolai,sfiorandole i capelli lunghi. –Manchi a tutti,sai.
Lei annuì,contro il mio petto. –Sara me lo ripete sempre. Lei e Beatrix sono le uniche che sanno,mi vengono a fare visita ogni tanto.
Avevo ragione. La moretta sapeva tutto,ma non voleva dirmi nulla.
-Perché non torni in città? Ti accetterebbero tutti.- le proposi.
Lei si staccò da me,con un movimento impercettibile. –No. Sono troppo diversa,Louis. Guarda - ,disse allungando la mano verso un fascio di luce. Sembrava essere formata da migliaia di sfaccettature,come un diamante che riluceva al sole.
-Non posso passare inosservata. Tutti mi ricordano con gli occhi scuri,che cosa penserebbero se mi vedessero con questi,invece? -,disse indicando gli occhi. Anche quelli erano formati da mille sfaccettature,come se al posto degli occhi ci fossero dei topazi.
Aveva ragione. Tutti le avrebbero chiesto che fine avesse fatto e non poteva certo dire che era diventata una vampira. Mezza Doncaster avrebbe reagito male.
-Com’è scuccesso?-chiesi. Lei sospirò,poi si bagnò le dita con l’acqua del ruscello.
-Forse è meglio parlare in un posto più appartato.


 

 
La casa era grande e ariosa,con il pavimento di parquet. Le porte-finestre erano gigantesche,e la casa si ergeva su una roccia,vicino al ruscello.
Lei mi aveva fatto accomodare sul divano color ambra,lei si era seduta sulla poltrona accanto a me,con le gambe incrociate.
-Non ho nulla da mangiare.-,disse lei. –A meno che tu non ti accontenti di sangue.
Scossi la testa,ridendo. –No,grazie. -,mormorai. –Ora parla.
Lei sospirò. –E’ fastidioso ricordare,ma farò uno sforzo. Io stavo tornando a casa,di corsa. Il giorno prima mi era avventurata nel bosco,scordandomi lo zaino. Perciò decisi di andarlo a recuperare,ma feci un incontro. Che mi cambiò la vita. Non volevo far vedere alla mia famiglia cosa mi era successo. Non avevo il coraggio di dirle :ehy,guarda,sono un vampiro!. Perciò ho deciso di scappare,far finta di essere scomparsa,anche se so che non è  stata proprio la decisione giusta. Invece,sono andata da Sara. Lei mi ha capito,consolato e passa la maggior parte del tempo libero qui con me,con Beatrix. Ecco qua. Ora sono immortale da due anni,mi cibo di sangue animale e vivo qui,da sola.
Sapevo che non amava molto la compagnia,ma odiava anche stare da sola. Lo sarebbe stata per sempre. Ed era inutile dire che non mi piaceva,che non soffrivo per lei,perché sarebbero state solo menzogne.  Io mi ero innamorato di lei,ma Asia non sembrava avere voglia di mettersi con me. Lei era un vampiro,si sentiva in colpa perché non invecchiava più.
Si strinse nelle spalle,lasciando che un silenzio imbarazzante ci avvolgesse.  Sorrise.
Adoravo vederla felice,quell’immagine mi scaldò il cuore. Non potevo permettere che restasse da sola per l’eternità. Finché ci saremmo stati io,Sara e Beatrix potava passare il tempo con noi;ma quando saremmo invecchiati e morti,lei con chi sarebbe stata? Nessuno.
Un’idea mi balenò in testa. Dopo,però,cosa avrebbero pensato mia madre e le mie sorelle? Potevo far finta di essere anch’io scomparso? L’idea non era poi così allettante,ma non c’erano altre alternative. Sapevo che,dopo la trasformazione,non ci sarebbero state vie d’uscita,sarei rimasto una creatura notturna per sempre. Rabbrividii solo al pensiero.
Ma immaginando un’eternità insieme a lei,mi sembrò più felice.  Bene,ho preso la mia decisione.
-No,Louis,no.-,disse lei. –Non puoi diventare vampiro.
La guardai scettico. Ma che mi leggeva nel pensiero?
-Sì,Lou. Posso vedere tutto quello che hai qui dentro-,disse martellando un’unghia lunga sulla mia fronte. –Perciò,ti dico che non ne vale la pena di diventare un vampiro.
-Ti prego-,la supplicai. –Io voglio stare con te-. Le afferrai la mano,gelida. Mi avvicinai piano verso di lei,lasciandole un bacio sulle labbra. Era dolce,affettuoso,niente di troppo passionale.  Quando mi staccai,i diamanti nei suoi occhi luccicarono. – Niente più segreti,A. Ti amo-,mormorai,vicino al suo orecchio. –Dal primo momento che ti ho vista a scuola,mi sono innamorato di te. Quando sei scomparsa,sono stato giù per mesi. E non voglio lasciarti scivolare di nuovo.-,dissi,con un coraggio che non mi aspettavo di avere.
-Anch’io,Lou. Anche io.-,disse sorridente. I raggi del sole illuminarono il suo sorriso,facendolo illuminare.
-Perciò ti chiedo di cambiarmi. Per favore-,dissi,guardandola con lo sguardo da cucciolo. Lei rise,la sua risata cristallina e melodiosa risuonò tra le mura vuote della casa.
Si ricompose,guardandomi seria. –Sicuro?.
-Certo.
E poi si avventò sulla mia gola,velocemente.
 

Mi sentivo bruciare,il sangue nelle mia vene scorreva sempre più velocemente,come se volesse scappare. Il cuore batteva forte,troppo forte,come se volesse uscire dal petto.
Sentii nuovamente il controllo del corpo: ero in grado di muovere le mani e i piedi,ma non volevo farlo. Potevo urlare e sprigionare l’agonia ,ma preferivo tenere tutto dentro.
Davanti ai miei occhi,mi passò davanti tutta la vita,da quando ero piccolo a quando avevo deciso di trasformarmi,ma vivevo questi momenti dall’esterno,come se fossi un’altra persona,un terzo personaggio che assisteva alla mia vita.
Il mio corpo bruciava internamente,nessuno di fuori si sarebbe accorto di qualche cambiamento.
Lentamente,l’olfatto si fece più acuto. Riuscivo a sentire gli odori esterni,della pioggia sull’erba,della casa,di animali e di vaniglia. Vaniglia? C’erano anche diversi odori,profumi,più che altro.
Anche l’udito si sviluppò in pochi minuti. I battiti del mio cuore si fecero sempre più forti e veloci. C’erano anche altri battiti di cuore,provenienti dall’esterno. Non potevano essere di Asia,visto che il suo aveva smesso di battere. Probabilmente appartenevano a Sara o a Beatrix.
Riuscivo ad udire ogni nuovo rumore. Qualcuno suonava al  pianoforte suonava A Thousand Years,le note rimbombavano nella stanza.  Sentii dei passi verso il lato della stanza,dove proveniva anche la melodia.
-Ancora niente?-,disse una voce profonda,familiare. Harry. Cosa ci faceva lui,qui? Cosa gli avevano detto?
-Nada de nada -,disse Asia. Riconobbi subito la sua voce,la musica si fermò. Probabilmente era lei che suonava.  Altri passi,verso di me. Percepii lo spostamento d’aria e una pressione sulle dita.
- E’ in grado di sentirci?-chiese Harry.
-E’…-,Asia si bloccò. –Sento il suo pensiero. Di qui a poco si sveglierà,chiama gli altri.
Gli altri? Chi c’era oltre a lei e Harry?  Il riccio uscì,sentì la porta sbattere e dei passi allontanarsi. Pochi minuti dopo,entrarono dentro altre persone,sentii i passi e i battiti dei cuori.  Rimanevo immobile,sopportando l’incendio dentro di me. Sapevo che se solo mi fossi mosso,avrei perso il controllo.
-Lou?-,chiese Asia. Volevo rispondere,ma non potevo. So che alla fine di quelle sofferenza avrei avuto la mia ricompensa. –Ragazzi,lo sentite il suo cuore? Batte più forte.
-Non abbiamo l’udito sviluppato come il tuo,Asia-,disse un’altra voce femminile. Beatrix.
Il cuore accellerò ancora di più,con esso anche il fuoco che continuava a bruciarmi.  L’incendio mi lasciò le mani libere,fresche e si precipitò sul mio cuore,che era caldissimo,più di un pomeriggio di Agosto.
-Ragazzi,è quasi finita-,disse Asia. Nella sua voce riuscivo a sentire una note di impazienza.
Improvvisamente,il mio cuore prese il volo,uscendo dal mio petto. Batteva velocissimo,finché un ultimo battito risuonò sordo nel mio petto,scandendo la mia nuova natura.
Il sangue dentro le mie vene si raggelò,finché le sentii completamente vuote.
Aprii gli occhi. Tutto,intorno a me,era limpido e pulito.
Riuscivo a vedere l’arcobaleno nella luce,i granelli di polvere che ruotavano come piccoli pianeti,le venature del soffitto di legno . Sentii qualcuno prendermi la mano e mi ritirai istintivamente,il tutto in pochi millesimi di secondo.
Sentivo tutti gli odori,vaniglia,cioccolato,fragola,menta…
Mi girai intorno. C’erano tutti i miei amici,dal primo all’ultimo. Vedere i loro visi con occhi nuovi mi fece un po’ impressione,perché non me ne ero mai accorto prima. Con i miei occhi miopi,non mi ero mai accorto della faccia di Asia.
Era assolutamente meravigliosa,non c’erano altre parole per descriverla.  L’abbracciai,cercando di controllare la mia forza sovrannaturale.
Sapevo che,finché sarei stato con lei,sarebbe andato tutto bene. Ed ora non c’era nulla che ci potesse dividere.
 
TRE ANNI DOPO,UN ALTRO RAGAZZO SCOMPARE.
Doncaster,ormai,è una città misteriosa. Dopo la terrificante morte di Casey e la scomparsa di Asia Tulli,ecco qui che  un ventenne, Louis Tomlinson, viene ritenuto anch’esso scomparso. La famiglia è disperata, la polizia è sulle tracce del ragazzo. “Niente lo potrebbe portare via da casa. Aveva tutto quello che desiderava”,questo è quello che dice la madre.
Doncaster viene ormai ritenuta dagli abitanti delle città vicine,la più misteriosa di tutte.
Continua a pagina 13…


 


 

hola :3
oggi sono felicissima :papà mi ha comprato i dischi in edizione limitata di
Take me Home e Up all night (che non avevo t__t)
non so come mi è venuta in mente sta storia,ma spero che vi piaccia.
Scrivo troppo sulla Sarry,avevo bisogno anche di un po' di Louisia :D
Scherzo ♥
buona lettura ,
t

 

  
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