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Autore: Avah    17/11/2012    1 recensioni
Lo ricordo ancora, sai? Di quando eravamo piccoli, tu ed io. Siamo cresciuti insieme, eravamo come fratelli. Siamo diventati adulti insieme, le nostre vite si sono intrecciate indissolubilmente, almeno fino a qualche ora fa.
Genere: Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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In Nome di una Vacanza
 

Sono qui, sul lato di questa autostrada, camminando avanti e indietro, aspettando ti tornare a casa con te.
Dove sei? Perché non vedo più la tua auto? Sei scomparso in lontananza, oltre la linea dell’orizzonte che trema in questa calura estiva. Mi sono voltato un attimo, e tu non c’eri più. Un secondo di distrazione è bastato per abbandonarmi qui, sotto al sole.
 
Aspetto, la voglia di vedere di nuovo il tuo viso è sempre più forte. Voglio di nuovo correre con te, giocare, saltare, rincorrerti, ma non qui, non in questa autostrada. Ricordi il nostro giardino, così verde e fresco? Ecco, è lì che vorrei essere ora. Vorrei sentire l’erba appena tagliata sotto i miei piedi, annusare il profumo dei fiori lungo la staccionata, riposarmi sotto quel grosso ciliegio. Ma ora è tutto diverso.
 
I miei piedi iniziano a far male, il cemento è rovente, l’afa mi rende impossibile persino respirare. Vorrei stendermi qui e chiudere gli occhi, dormire un po’, ma è tutto troppo caldo. Non riesco nemmeno a pensare più. Tutto mi fa male, ho la gola secca, non tocco qualcosa da mangiare da giorni.
 
Lo ricordo ancora, sai? Di quando eravamo piccoli, tu ed io. Siamo cresciuti insieme, eravamo come fratelli. Siamo diventati adulti insieme, le nostre vite si sono intrecciate indissolubilmente, almeno fino a qualche ora fa. Ricordo quando tu tornavi a casa da scuola e giocavi con me, quando eri triste ed io ti tiravo su di morale. Cos’è cambiato da allora?
 
Sono troppo stanco, non riesco più a reggermi in piedi. Mi stendo sull’asfalto, la pelle brucia come se mi trovassi su una piastra rovente. E’ per questo che mi hai abbandonato, per una vacanza con i tuoi amici? Credevo di esserlo anche io, credevo di essere il tuo migliore amico. Allora perché mi hai lasciato qui al sole, da solo? Ti eri forse stancato di me, ero diventato un peso? Se era così me ne sarei andato io.
 
Ho chiuso gli occhi, davvero non ce la faccio più. Qualche secondo, qualche minuto, e capisco che è finita. Non esisto più, il mio corpo rimarrà lì sul lato dell’autostrada finché qualcuno, preso da compassione, si degnerà di togliermi da lì. Dovevo dare ascolto a chi mi metteva in guardia, ma solo ora mi accorgo di quanto gli umani possano essere crudeli.

***THE END***

  
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