"Non guardarlo negli occhi, potresti innamorartene" sussurrò Lavanda alla sua amica, con una risatina di sottofondo irritante.
"E' il mio ragazzo, quindi alla larga!"aggiunse, con un volume più alto di voce e uno strano sguardo obliquo rivolto a me.
Oh, se la odiavo! Lei e Ron stavamo insieme solo da due giorni e già sembrava una vita.
Le loro dolci, vomitevoli, stomachevoli conversazioni si tenevano nel bel mezzo della sala comune, dove tutti potevano ascoltare, commentare, guardare (le amiche di Lavanda, sospirare per la sua fortuna).
Fortuna, certo.
Per colpa di tutte quelle smancerie, in sala comune tornavo solo di sera, per poi filare dritta su, al dormitorio, evitando di sentire cose sgradevoli.
Ma  se non ero impegnata con le lezioni o con lo studio in biblioteca, mi aspettava l'ora peggiore, quella di pranzo, dove tutti gli occhi dei Grifondoro erano puntati su di loro. La novità del momento.
"Ron, chi sei diventato?".
Certo, non mi sono mai aspettata da lui atteggiamenti romantici.
Ma stare con lei solo e soltanto perché è la prima ragazza che è caduta ai tuoi piedi! Ronald!
E' ANCHE STUPIDA, INSOMMA!
Ma non me ne importava. Nulla, assolutamente nulla. Lui doveva farsi la sua fantastica vita con Lavanda, doveva finire Hogwarts, diventare un Auror, sconfiggere maghi oscuri, combattere contro draghi enormi, vivere in una casa di campagna nel Kent, sposarsi con lei e avere tanti figli coi capelli rossissimi. E con dei bei occhi azzurri.
Ma erano azzurri sul serio i suoi occhi? Non li avevo mai guardati con molta attenzione. Per ovvie ragioni. Perché mai fissare gli occhi del mio ex-migliore amico?
Oh, non penserai che io abbia paura di guardare dentro quelle pozze azzurre come l'acqua cristallina! Mai!


Nel frattempo, la sala si era andata svuotando. Ti starai chiedendo per quale assurdo motivo io fossi stata a crogiolarmi sui miei "problemi"(io non ho nessun tipo di problema con Ron, sia chiaro. Solamente la situazione mi irrita un po').
Ecco a te il riassunto della giornata precedente.
Le lezioni del pomeriggio erano state eliminate, cancellate, sdradicate a causa della solita, stupida partita di Quidditch.
Se non fosse stato per Harry, sarei stata in biblioteca a studiare. Ma ci teneva tanto a vedermi sugli spalti. Perché si, lui tiene a me.
No, non pensare a me e lui in quel senso. Lui è innamorato di Ginny!
Ma, almeno si ricorda ogni tanto della mia esistenza. ecco.
Dopo la partita-non voglio parlare di quanto sia stato estenuante stare al fianco di Lavanda e del fanclub di Ron-siamo tornati a festeggiare nella sala dei Grifondoro dopo la grande vittoria che ci porta sempre più vicini alla finale di campionato (yu-uh).
Naturalmente, Lavanda e Ron erano al centro dell'attenzione di chiunque. Tranne della mia.
Mi sono dedicata a studiare le fiamme che bruciavano ardenti nel camino.
Purtroppo però le mie orecchie percepivano tutto, non sono mica sorda!
E quei commenti mi ferivano, mi pugnalavano alle spalle, mi uccidevano.
Harry mi ha fatto un po' compagnia, ma dopo qualche ora si è giustamente stufato di farmi da balia ed è andato anche lui a festeggiare.
Ma la parte peggiore più importante della serata non è questa.

La stanza si andava via via svuotando, erano rimasti solo ron e lavanda da una parte, alcune amiche di quest'ultima dall'altra, harry con Ginny, Lee Jordan con Neville e in un angolino,da sola, Hermione.
Leggeva un libro o fissava le fiamme, ma ad ogni modo riusciva ad alternare bene le due cose. Ma era palese, la sua concentrazione era da tutt'altra parte.
Le sue orecchie erano in qualche modo dritte, puntate verso qualsiasi segno di conversazione.
Mentre fissava il movimento bizzarro che stavano prendendo le fiamme, delle parole le arrivarono all'orecchio:"GRAZIE RON, PER  AVER SCELTO ME E NON QUELLA SO TUTTO IO".  
Non voleva mettersi a piangere, ma ormai gli occhi erano rossi, ricoperti d'una patina di furia violenta.
Si alzò, non senza scoccare un'occhiata ferita a Ronald ed uscì in fretta dalla sala.
Tutti notarono il movimento di sguardi tra Harry, Lavanda e il Rosso.
Il primo e l'ultimo decisero quindi di alzarsi e correre verso di lei. Ma a metà strada, il primo si fermò, decidendo che era meglio far risolvere la questione ai due.
Hermione,  seduta sulle scale, piangeva, singhiozzava, senza capire il perchè di quella reazione.
RON E' SOLO UN AMICO.


Raggiungendola, lui si chinò verso di lei, cercando di prenderle il viso tra le mani, cercando di parlare con lei. Ma continuava a scostarsi, con quell'orgoglio che non riusciva a sciogliere. Finchè...

I suoi occhi mi raggiunsero, simili a due enormi fiocchi di neve:il colore era freddo, ma la consistenza era morbida, come non te la saresti mai aspettata.
Lo amavo?
Lavanda aveva ragione. Erano come tornare a casa dopo una bufera, come iniziare un nuovo libro, come essere accolta dopo un lungo viaggio.
Sapevano di lui, di quella parte buona di lui.
Ma lei lo poteva capire di cosa realmente sapevano quei diamanti azzurri?
Naturalmente no.
Ma non potevo cedere, non potevo. Quindi scostai lo sguardo e continuai a recitare la mia parte. La parte di una ragazza ferita, ma non innamorata. Questo MAI.

Era passato molto tempo, Ron ed Hermione erano sposati. Dopo ogni giornata, lei tornava a casa, abbracciava suo marito e la prima cosa che faceva per capire di essere davvero tornata era guardarlo negli occhi.
Il mondo sarebbe potuto sprofondare ma la sua casa era negli occhi della persona che amava. 




Salve a tutti, 
grazie per aver letto quest'obrorio.
Ho fatto una mia versione del triangolo amoroso RON-HERMIONE-LAVANDA, presente nel sesto libro.

Dedico tutto questo a una persona, che mi ha dato l'ispirazione per questa OS. 
Adios, amigos.