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Autore: Directioner16    17/11/2012    7 recensioni
Per la mia migliore amica... perchè c'è sempre! Grazie d'esistere!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Alla mia migliore amica Giulia,

perché da quando l'ho conosciuta

ha stravolto la mia vita in meglio.

A lei che crede sempre in me,

che mi sopporta tutti i giorni,

che non si arrende per

realizzare i suoi sogni.

 

Ti voglio bene Giulia!

 

 

Un raggio di sole mi sveglia all'improvviso, mandando in frantumi il bellissimo sogno che stavo facendo. E' lunedì mattina di una strana giornata di fine settembre. Strana perché qui il sole si vede per circa 3 mesi all'anno, quelli estivi, e per il resto dell'anno il cielo è coperto da strati di nuvole che impediscono ai raggi di filtrarli. Con fatica apro gli occhi, stiracchiandomi.

Le coperte sono così calde e avvolgenti che sembrano chiedere di rimanere lì sdraiati sul letto per sempre. Dopo vari tentativi, riesco a collegare la vista e noto che la tenda è leggermente scostata dalla sua solita posizione e così dalla finestra era riuscito a passare un raggio di sole. Giro la testa e leggo l'ora sulla sveglia: sono le 7.20 e quindi sono in perfetto orario per alzarmi, prepararmi e andare al lavoro.

Scusate, mi sono dimenticato di presentarmi: mi chiamo Niall Horan, ho 19 anni e vivo qui a Mullingar da sempre. Mi piace questa città: è al centro dell'Irlanda, è il suo cuore; conta all'incirca 19.000 abitanti, ma nonostante non sia molto grande, è ricca di verde e ha un'ampia campagna circostante. In paese, soprattutto nel vicinato, sono conosciuto come un ragazzo gentile, simpatico, riservato. Amo la solitudine, ma quando i miei amici tornano dall'università nel weekend ci divertiamo al campo da calcio. A differenza dei miei coetanei, non ho voluto entrare all'università. Preferivo rimanere qui e lavorare a continui spostamenti da Mullingar a Dublino. E poi qui ho tutto ciò che mi rende felice: la mia vita è qui...

Tornando ai fatti, stavo dicendo che sono riuscito ad alzarmi dal letto e, trascinando i piedi, vado in bagno per poi raggiungere, scendendo le scale, la cucina. Mia madre ancora non si è accorta del mio arrivo, intenta com'è a cucinare dei pancakes, così mi avvicino di soppiatto e, prendendola dolcemente per i fianchi, le do un bacio sulla guancia.

  • “Buongiorno mamma!”
  • Lei si gira: “Ciao tesoro, hai dormito bene?”

  • “Sì, non preoccuparti.”

  • “La colazione è pronta. Buon appetito!” dice servendomi

  • “Grazie mamma!”

Facciamo insieme colazione, poi io torno di sopra a vestirmi. Esco nel terrazzo per sentire la temperatura, dopodiché opto per una maglietta a maniche corte e un paio di jeans. Quando sono pronto, prendo la chitarra e scendo di nuovo le scale.

  •  “Mamma, io vado. Non aspettarmi a pranzo. Oggi mi fermo al lavoro fino alle 14.00 per l'inventario. Tornerò verso le 19.00!”
  • “D'accordo! Buona giornata!”

  • “Grazie, ciao!”

Esco di casa, prendo un bel respiro per assaporare la fresca giornata di sole, e mi avvio a piedi, con la chitarra sulle spalle, verso il centro della città, passando in un dedalo di piccole vie delimitate da entrambi i lati da villette a schiera. Il mio quartiere è in una zona tranquilla della città e non molto distante dal centro. Ormai i miei piedi conoscono la strada da seguire a memoria: io mi limito a guardare avanti e ascoltare le note di qualche canzone proveniente dalle cuffiette del mio Ipod.

Lavoro in un negozio di musica del centro storico, costituito da vari negozi, posti alla base di antichi edifici. Finalmente arrivo a destinazione: mi piace lavorare qui. In fondo, la musica è sempre stata parte di me, la mia unica preoccupazione da quando mi sveglio la mattina fino a quando mi addormento la sera. Ho tanti progetti che mi frullano in testa per il futuro, ma per il momento mi assicuro una vita tranquilla lavorando qui.

Appena entro nel negozio, mi dirigo nel mio camerino, appoggio la chitarra al muro e indosso una semplice divisa in modo da essere riconoscibile come commesso. Saluto il mio capo appoggiato al bancone della cassa e inizio a guardare tra gli scaffali, alla ricerca di piccole imperfezioni: CD in disordine, riviste di musica smistate, cartellini dei prezzi mancanti. Alle 8.30, orario di apertura del negozio, arrivano alcuni clienti. Mi avvicino e cortesemente chiedo se hanno bisogno di una mano: una signora compra una rivista, un ragazzo di qualche anno più vecchio di me l'ultimo CD dei Green Day.

La mattinata trascorre in fretta tra le richieste di vari clienti e il piacere di soddisfare le loro esigenze. A mezzogiorno, orario di chiusura, mi dirigo al bar di fronte per mangiare un panino al volo e mi precipito di nuovo al negozio per iniziare l'inventario. Dal magazzino, prendo i due grossi scatoloni dei nuovi arrivi e, uno a uno, li dispongo sui vari scaffali, aggiungendo prezzi e informazioni varie nei cartellini e nel registro dei prodotti. Il mio capo è in ufficio a fare alcune telefonate per ordinare nuovi prodotti. Appena dispongo l'ultimo CD su uno scaffale, sento la sua voce chiamarmi. Entro in fretta nel suo ufficio.

  •  “Niall, oggi pomeriggio sei libero. Vai pure a casa. Mi arrangio io qui.”
  • “Va bene, grazie, signore. Allora ci si rivede domani mattina!”

  • “Certo. Buon pomeriggio!”

  • “Anche a lei, signore.”

Questa è per me una bellissima notizia: mi dirigo velocemente nel camerino, tolgo la divisa, prendo la chitarra ed esco felice dal negozio, raggiungendo il parco comunale della città. Prendo il sentiero e giungo ad una zona del parco in cui non passa mai nessuno. C'è una panchina in mezzo al prato e davanti una piccola radura di grandi alberi, con le foglie ormai ingiallite dall'autunno. Sono quasi 4 anni che ogni pomeriggio, o almeno quando posso, vengo qui.

Come ho già detto, amo la solitudine e la musica: unite queste due cose e formerete il quadro della situazione... io che suono la chitarra, canto e scrivo canzoni in un parco.

Questa è la mia vita.

La musica per me è un' insieme di note che, accostandosi l'una all'altra, formano un vortice di sensazioni trasmesse in una dolce melodia. Se poi si unisce il canto al suono, allora tutto si trasforma. Quando suono e canto, chiudo gli occhi, stacco la spina dalla vita di tutti i giorni ed entro nel mio universo, creato dai miei pensieri, dove ci sono solo io e la musica.

I miei genitori, i miei vicini, tutti quelli che conosco, sanno che mi piace suonare, mi vedono uscire di casa con la mia chitarra, ma nessuno sa dove vado e cosa faccio. Nessuno me l'ha mai chiesto e io non ho mai sentito il bisogno di rivelarlo a qualcuno: è il mio piccolo segreto.
Forse vi starete chiedendo il motivo per cui, visto che suono, canto e compongo anche, non mi sono mai fatto ascoltare in pubblico o non abbia mai provato a partecipare a qualche talent-show. La risposta è semplice: il mio sogno è quello di diventare un giorno un cantante (è la mia più grande ambizione...), ma sono timido e aspetto di essere certo di potercela fare, di avere la forza e il coraggio per garantire la realizzazione dei miei progetti.

Con cautela, estraggo la chitarra dal fodero, la appoggio sulle mie ginocchia, prendo il plettro e comincio a suonare “U Smile” di Justin Bieber, il mio idolo segreto. A casa ho tutti i suoi CD nascosti tra i libri negli scaffali e nessuno potrebbe mai sospettare di che genere di musica ascolto, dato che, lavorando in un negozio di musica, conosco tutto sui vari generi e cantanti, rendendo difficile capire i miei gusti. Come si dice spesso, il mistero mi avvolge!

Dopo aver suonato e cantato U Smile, prendo il mio quaderno degli appunti e rileggo le ultime note scritte qualche giorno fa, mentre avevo l'ispirazione giusta per comporre un brano. Provo a suonare la breve composizione e all'istante ricordo quali emozioni voglio trasmettere questa volta. Non ho ancora delineato perfettamente le parole, ma continuo ad accostare note. Dopo circa un'ora riesco a finire: sono contento del risultato e ora penso a quali parole inserire. Nessuno mi ha mai sentito cantare, perciò non sono sicuro di avere una bella voce, ma per me cantare è una cosa liberatoria e lo faccio per passione.

Sto cercando di comporre la seconda strofa, quando un'ombra oscura il foglio dove sto scrivendo. Ho il plettro stretto tra i denti, la chitarra premuta contro il petto con l'aiuto del braccio sinistro, con il quale sto anche scrivendo note e parole sul quaderno. Alzo leggermente la testa e vedo una ragazza molto carina a qualche metro da me. 

  • “Scusa, non volevo disturbarti. Posso sedermi qui nel prato o devo cambiare posto?”

Bene, in 4 anni nessuno mi aveva mai disturbato durante i miei momenti di pausa dal mondo, e ora arriva una perfetta sconosciuta che mi chiede di rimanere lì accanto per studiare. Sì, in effetti, aveva un libro in mano e uno zaino sulle spalle. Nonostante preferirei rimanere solo, non posso isolarmi per sempre. Quello che mi dà più fastidio è che nessuno mi aveva mai trovato prima...

  •  “No, rimani pure qui! Non disturbi... Ho quasi finito, poi torno a casa. Buono studio”
  • “Grazie! Buona fortuna con la composizione di quella canzone!” mentre lei dice queste parole, alzo di scatto la testa e incrocio il suo sguardo. Le mie guance stanno andando a fuoco e il mio cuore batte impaurito: quella ragazza ha scoperto il mio segreto...

  • “Beh, ehm, grazie!” dico nervoso

 Per un po' nessuno parla. Lei è concentrata nelle parole del suo libro, io la fisso cercando di capire se si tratta di una ragazza con doti supernaturali (?).

  •  “Cosa studi?” dico facendomi coraggio
  • “Psicologia. Frequento l'università a Dublino.”

  • “Sembra interessante!”

  • “Lo è!”

 
Lei torna a concentrarsi sul libro, io continuo a fissarla.

  •  “Non sei di qui, vero?”
  • “No... come hai fatto a capirlo? Il mio accento, vero?!? Pensavo di aver preso l'accento irlandese ormai! Sono qui da un anno, prima abitavo in Italia.”

  • “Capisco, e perché ti sei trasferita?”

  • “Ho vinto una borsa di studio a scuola e un posto all'università a Dublino.”

  • “Caspita! Hai avuto una bella opportunità!”

  • “Già.”

  • “E vivi qui a Mullingar?”

  • “Sì, da un mese circa. Prima ero in affitto a Dublino, ma costava troppo e non potevo più permettermelo, così ho cercato una casa nei dintorni e la più economica era qui.”

  • “Ti trovi bene?”

  • “Oh, sì. A dire la verità, conosco solo 2 ragazze che frequentano il mio stesso corso...”

  • “Non esci molto...”

  • “No. La psicologia mi tiene impegnata parecchio!”

  • “Allora ti lascio studiare... Scusa se ti ho interrotto più volte.”

  • “Non preoccuparti! E' stato bello parlare con qualcuno.”

Le sorrido e torno a leggere le note sul mio quaderno. Sottovoce, provo a intonare la prima strofa della canzone che sto scrivendo. Ho già il ritmo in testa e le parole mi escono quasi automaticamente.

  •  “Romantico?” sento mormorare
  • “Scusa?!?”

  • “No, intendevo... la canzone che stai scrivendo è romantica?”

  • “Mmmh, sì...” dico deglutendo. Perché sembra sapere tutto di me?

  • “Sono le più difficili da scrivere e quelle che richiedono maggiore impegno...”

  • “...” rimango ad osservarla incapace di dire qualcosa

  • “Richiedono ispirazione... e tu non mi sembri troppo concentrato. E' colpa mia. Non sei abituato a stare in mezzo alla gente.”

  • “Cos'altro sai di me?” esclamo incredulo

  • “Non è difficile capirti! Ami la solitudine, vieni qui appena puoi per rilassarti. Senza la tua musica non sapresti vivere: stare con la gente ti agita... sei molto timido. Probabilmente, adori ascoltare canzoni molto sentimentali: Justin Bieber potrebbe essere uno dei cantanti che ascolti di più, anche se nessuno lo sa e tu cerchi di nasconderlo. Porteresti la tua chitarra ovunque e hai una serie di sogni che non hai mai rivelato, e forse solo il tuo subconscio ne è a completa conoscenza. Non sei andato all'università perché sai che la tua unica possibilità di carriera è la musica. Non sei capace e non vuoi fare altro...”

  • “Come fai?”

  • “A fare cosa?”

  • “Hai descritto esattamente ciò che sono!”

  • “Sei come un libro aperto per me...”

  • “Hai doti supernaturali?” chiedo senza quasi rendermene conto

  • “Cosa? No, no... non sono un extraterrestre. E' merito della psicologia e forse di qualche gene particolare...”

Annuisco preoccupato. Sembra in grado di conoscere qualunque cosa su di me e il fatto mi incute abbastanza. Il mio cellulare vibra nella tasca, segno che è ora che torni a casa.

  •  “Scusa, ma devo tornare a casa. Ci si rivede!” esclamo rimettendo in fretta la chitarra nel fodero insieme al quaderno
  • “D'accordo... mi dispiace che tu non sia riuscito a terminare la canzone. Buona fortuna e non smettere di credere nei tuoi sogni, anche se la paura a volte supera il coraggio e non tutti ti supportano!”

  • “Grazie del consiglio! Ciao!”

 Mi incammino verso l'uscita del parco, ma poi mi giro verso la ragazza.

  • “Non ti ho chiesto come ti chiami...”

  • “E io non l'ho detto... Scusami, sono Giulia!”

  • “Piacere, Niall.” Rispondo stringendole la mano e salutandola con un cenno della mano

Dopo essere tornato a casa e aver mangiato con mia madre, torno in camera e prendo la chitarra sedendomi sul letto. Mi tornano alla mente le ultime parole dette da Giulia, la ragazza del parco...

 Non smettere di credere nei tuoi sogni!”

Quella ragazza mi aveva colpito. Era riuscita a capirmi senza che io nemmeno mi fossi presentato: mi aveva letto nel profondo. Subito pensavo fosse un'impicciona, una specie di spia, ma adesso, riflettendoci, ho capito che invece è speciale... Mi aveva dato la forza necessaria per continuare a sognare e sperare nel futuro. Comincio a suonare di nuovo la melodia composta al parco: in mezz'ora la mia canzone è finita. Sono riuscito a inserire un testo tra le note: ora è perfetta. Devo ricordarmi di ringraziare quella ragazza per il sostegno. E' vero: non ha fatto nulla di speciale, ma mi ha aperto la mente e mi ha dato un motivo per continuare a fare musica. Giulia merita di essere conosciuta meglio...

Sono passati due giorni e, per il troppo lavoro, non sono riuscito ad andare al parco e suonare. La cosa che mi dispiace di più però è non avere più visto Giulia. In questi giorni, ho sempre pensato a lei... non so per quale strano motivo, ma non riesco a togliermela dalla testa: desidero poterla rivedere e parlarci un altro po', per conoscerla meglio almeno.

Adesso è giovedì e sto rovistando fra i CD per sistemarli sugli scaffali, quando sento il rumore della porta del negozio che si apre e si richiude: è arrivato un nuovo cliente. Alzo la testa e vedo una ragazza girata: quei capelli, lei... mi pare di averla già vista da qualche parte.  Poi, d'un tratto si volta e la sua bellezza mi abbaglia, proprio come la prima volta. Lei è lì e mi sorride: uno dei più bei sorrisi che abbia mai visto.

  •  “Non sapevo lavorassi qui... beh, d'altronde, era quasi naturale. La musica è tutto per te!”

 Un altro dei suoi discorsi che ti sanno leggere l'anima. E io, ogni volta, sono sempre più sorpreso...

  •  “Beh, come vedi, lavoro qui... è un po' di tempo che non ti vedo!”
  • “Già, beh, sono passati solo 2 giorni...”

  • “Ah, sì, giusto... beh, allora come va con la psicologia?”

  • “Bene... ieri ho fatto un esame e ho preso 30!”

  • “Quindi è un bel voto?”

  • “E' il massimo!” esclamò ridendo

  • “Oh, scusa... è che non so come vengono valutati gli esami all'università!”

  • “Tranquillo... senti, io stavo cercando un CD da regalare ad un'amica per il suo compleanno. Cosa mi consigli, dato che lavori qui?”

  • “Vediamo... sai che genere preferisce?”

  • “Pop!”

  • “Ok... Katy Perry? E' appena uscito il suo nuovo CD!”

  • “Sì, credo che le piaccia! Prendo questo... grazie!”

  • “Prego. Ti faccio un pacchetto regalo?”

  • “Volentieri, grazie.”

  • “Ecco qua... beh, allora ci vediamo!”

  • “D'accordo, ciao!”

  • “Ah, senti... il giorno che ti ho conosciuta mi hai detto che non esci spesso... perciò volevo chiederti... sei libera sabato sera?” non so dove ho trovato il coraggio di domandarglielo...

  • “Mi stai chiedendo un appuntamento?” chiede seria

  • “No, non necessariamente... consideralo come vuoi: un appuntamento o una serata con un abitante di Mullingar che hai conosciuto al parco...”

  • “D'accordo! Per che ora devo prepararmi?”

  • “ Ehm, pensavo di venirti a prendere per le 19.30, ok?”

  • “Ecco, tieni il mio indirizzo! A sabato sera, allora!” dice porgendomi un foglietto

  • “Grazie per aver accettato! A presto!”

La seguo con lo sguardo mentre esce dal negozio: l'aria qui non è mai stata più piacevole! Ho appena chiesto un appuntamento ad una ragazza conosciuta due giorni fa e mi sento felicissimo!

I giorni passano in fretta e arriva anche il fatidico sabato. Prendo la macchina e mi dirigo verso un quartiere non molto noto della mia città, dove vive Giulia.

La trovo ad aspettarmi fuori dal cancello del suo appartamento e, per apparire gentile, scendo in fretta dall'auto salutandola e aprendole la portiera dal lato del passeggero, invitandola a salire. E mentre si siede, la osservo: questa sera è ancora più bella delle altre volte! Si è arricciata i capelli e truccata un po' di più e indossa un vestito lungo fino al ginocchio sotto una leggera giacca. Poi salgo anche io e metto in moto, dirigendomi verso il piccolo ristorante fuori città, dove ho prenotato. E' un locale molto carino e il cibo è ottimo: spero di fare una buona impressione almeno. Lungo la strada parliamo del più e del meno, fino a raggiungere la destinazione. Ancora una volta l'aiuto a scendere dall'auto aprendole lo sportello, mentre lei mi ringrazia sfoderando uno dei suoi meravigliosi sorrisi.  

Tra chiacchiere e buon cibo, la serata trascorre veloce. Stare con lei mi fa bene: non mi sento più tanto in imbarazzo e lei sembra capirmi più di chiunque altro abbia mai conosciuto. Verso le 22.30 decidiamo di uscire dal ristorante e, dopo aver fatto un breve giro per Mullingar illuminata, la porto a casa mia, dicendole di avere una sorpresa per lei.

Appena arriviamo, la invito ad accomodarsi sul divano, mentre io corro in camera, prendendo la chitarra. Per fortuna, questa sera i miei genitori non ci sono...

  •  “Eccomi qui... scusa l'attesa!” esclamo sedendomi sulla poltrona di fronte a lei e sistemando la chitarra sulle mie ginocchia.
  • “Hai finito la canzone?” chiede con un sorriso

  • “Sì, e ho deciso di dedicartela!” improvvisamente arrossisco... ma lei non sembra notarlo, dato che la luce è soffusa

  • “Nessuno ha mai fatto una cosa simile per me!” afferma emozionata: la sua voce trema leggermente

  • “Ci deve sempre essere una prima volta, giusto?”

  • “Grazie!” dice abbassando lo sguardo

 
Dopo aver preso un respiro profondo (credo di non essere mai stato così agitato in tutta la mia vita), comincio a suonare e cantare.

  

Baby I, I wanna know what you think when your alone
Is it me yeah? Are you thinking of me yeah? Oh
We've been friends now for a while
Wanna know that when you smile
Is it me yeah? Are you thinking of me yeah? Oh oh
Girl what would you do?
Would you wanna stay if I were to say?
I wanna be last yeah
Baby let me be your, let me be your last first kiss
I wanna be first yeah
Wanna be the first to take it all the way like this
And if youuuu, only youuu
I wanna be last yeah
Baby let me be your last, your last first kiss
Baby tell me what to change
I'm afraid you'll run away if I tell you
What I wanted to tell you
Maybe I just gotta wait
Maybe this is a mistake
I'm a fool yeah, baby I'm just a fool yeah
Ohhh
Girl what would you do?
Would you wanna stay if I were to say?
I wanna be last yeah
Baby let me be your, let me be your last first kiss
I wanna be first yeah
Wanna be the first to take it all the way like this
And if youuuu, only youuu
I wanna be last yeah
Baby let me be your last, your last first kiss
Your last first kiss (Your last first kiss)
Your last first kiss (Your last first kiss)
Girl what would you do?
Would you wanna stay, if I would to say
Your last first kiss
I wanna be last, yeah
Baby let me be your, let me be your last first kiss
I wanna be first yeah
Wanna be the first to take it all the way like this
And if youuuu, only youuu
I wanna be last yeah
Baby let me be your last, your last first kiss
Your last first kiss
I wanna be last yeah
Baby let me be your, let me be your last first kiss
And if youuuu, Only youuu
I wanna be last, yeah
Baby let me be your last, your last first kiss
Ohhhhh

 

Smetto di suonare e cantare e alzo la testa, incrociando il suo sguardo. I suoi occhi solo lucidi e ha un sorriso che ti toglie il fiato stampato sul viso.

  •  “E', è... bellissima!” esclama
  • “Davvero? Si chiama Last First Kiss e...” sto finendo di parlare, ma lei mi interrompe posando il suo indice delicato sulle mie labbra

  • “Credo che le parole ormai non servano più...”

Capendo le sue parole, mi avvicino al suo viso, posandole una mano sulla guancia.

  •  “Fin dalla prima volta che ti ho vista, ho creduto fossi una ragazza speciale... mi hai dato la forza e il coraggio per credere nei miei sogni. Mi sono ispirato a te scrivendo questa canzone!" le sussurro guardandola negli occhi azzurri e lucidi
  • “Io non ho fatto assolutamente nulla: ti ho solo aiutato a guardarti dentro!”

  • “Ti sembra poco?”

 

Lei non mi risponde e, dopo qualche momento di esitazione, appoggio le mie labbra sulle sue, in un bacio dolce e delicato. Senza fiato, mi stacco dopo qualche minuto, posandole la fronte sulla sua. 

  • “Posso essere il tuo primo e ultimo bacio?”

  • “Non credo nel per sempre!”

  • “Non ti deluderò!”

 

 

- THE END -



Spazio Autrice:

Ciao Giulia! Questa non te l'aspettavi vero?
E' da una settimana che ci lavoro sopra...
è per questo che non ho mai avuto il tempo di
scrivere i capitoli della nostra ff...
Beh, ho scritto questa OS perchè, sin dal primo
giorno che ti ho conosciuta l'anno scorso,
hai cambiato la mia vita!
Ho sempre sognato di avere un'amica come
sei tu adesso: una che ti sappia parlare e comprendere,
una persona speciale con la quale condividere tutti
i momenti della mia adolescenza, sia quelli belli sia quelli

più spiacevoli!
Spero di aver reso l'idea del bene che ti voglio...
a voce non so esprimermi, perciò l'unico modo era questo.

Grazie d'esistere!
Un bacio... per favore non piangere troppo
che altrimenti devo venirti a consolare! :P

                                                     Directioner16 (Pamela, la tua best friend!)


P.S.: Un grazie speciale va a FedeSmile96 per il suo sostegno!



 

  
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