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Autore: Little_Rinoa    04/06/2007    2 recensioni
Possono le sue mani sporche di sangue tornare ad essere innocenti?
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Squall Leonheart
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Innocent hands

I personaggi presenti in questa storia sono di proprietà della Square-Enix.

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Incredibile quante cose sbagliate ci siano nel mio carattere, pensandoci, ogni minimo aspetto diventa un difetto. Dicono che dovrei avere più fiducia in me stesso, ma come posso fidarmi di me stesso se non riesco a capirmi?

Forse Rinoa ha ragione nel dire che mi creo troppi problemi.

Forse, forse, forse… Esiste una certezza nella mia vita? Mhh…Sì, forse.

La morte è una certezza. Ed ho dato questa certezza a molte persone, o meglio, l’hanno fatto le mie mani.

Di tutti i ragazzi che hanno ucciso, quanti erano certi di ciò che gli sarebbe accaduto? Sono un mercenario, in realtà la colpa non è tutta mia…

O forse sì, diamine. Dovrei davvero smetterla di crearmi tutti questi problemi, ok, ho dovuto uccidere tutte quelle persone, come loro volevano uccidere me. Siamo pari.

Eppure è incredibile pensare come un paio di mani possano uccidere una persona, certo, c’era una lama stretta nel loro palmo, ma le responsabili sono loro, ed io.

Basteranno un paio di guanti e la lama del mio gunblade a nascondere i peccati delle mie mani?

La prima volta che ho ucciso una persona stavo male, ero teso, spaventato…Però dopo, tutto mi è risultato semplice, senza che me ne accorgessi. All’inizio è stato un dolore, ma pian piano è diventata una necessità, o morivano loro o morivo io. Semplice.

Non posso continuare a farmene una colpa, tutti meritiamo di avere un’occasione in questo mondo, la loro è stata sprecata, la mia continua ad essere qui… Non è rassicurante pensare che sia stato proprio io a portargliela via, ma il destino ha scelto loro e non me. Punto.

Eppure, levando i guanti, vedo solo dieci dita che si muovono ad ogni mio comando, io controllo le mani e loro controllano la spada, anzi, devo smetterla di rigirare la faccenda, sono io che comando tutto. Beh, se la sono andata a cercare, loro sono andati contro la morte.

No, così non va, cerco solo di giustificare me stesso.

Molti di quei ragazzi avevano la mia stessa età. Avranno mai vissuto e provato tutto quello che sta accadendo a me? La semplice innocenza che si prova nell’amare una persona, ma io, lo merito davvero?

Ho stroncato tante vite, tante storie… Però la mia va avanti. Rinoa è la cosa più bella che mi sia mai capitata. Oh, di questo sono certo. Con lei la stanchezza, il lavoro e tutte le mie paure svaniscono, in quel momento ci siamo solo io e lei.

Mi chiedo se nei miei gesti, baci, carezze e parole ci sia qualcosa di sbagliato che lei non mi dice.

Che pazienza che ha la mia povera ragazza nel sopportarmi, nonostante i miei rifiuti e i modi sgarbati mi è sempre accanto, al suo posto mi sarei già arreso.

Pensavo che avere una ragazza fosse una cosa inutile, ora capisco quanto ho sbagliato nel crederlo. Lei è la sola cosa per cui continuo a vivere, riesce a darmi la forza per andare avanti in ogni momento senza che entrambi ce ne accorgiamo.

Ho scoperto piaceri che non avrei mai creduto potessero esistere. Dormire insieme, abbracciati, sentirla così vicina a me almeno durante la notte quando non riesco a passare del tempo con lei per colpa del lavoro, vederla dormire e sentire il suo respiro caldo sul mio petto e darle il bacio della buona notte prima di addormentarci. Il gusto delle sue labbra riesce a non farmi sentire mai sazio dei suoi baci… E poi toccarla. Scoprire ogni centimetro del suo corpo con le mie mani è diventato un bisogno per sentirla mia.

Sì, lei è la mia donna… Mia e di nessun altro, e io sono suo. Letteralmente.

Le mie mani meritano davvero di compiere l’innocente gesto di toccarla? Merito davvero di poter scoprire il suo corpo? Non credo che esista qualcosa capace di impedire alle mie mani di toccarla, per quanto siano colpevoli.

In realtà, è la loro unica occasione di tornare ad essere innocenti perché in quel momento è come se non rispondessero più ai miei comandi, si muovono da sole, tranquille… Non devo dimenticare però, che la loro volontà è la mia.

Un paio di mani riescono ad essere un attimo prima crudeli e l’attimo dopo dolci con una normalità fuori dal comune…

Oh, ma sono davvero parole mie? Come vorrei dirti tutte queste cose Rinoa… Se solo non fossi così timido…

Timido? Oh, andiamo… Semplicemente non ho il coraggio.

Riesco ad uccidere un mostro, una persona e non riesco a dire alla mia ragazza ciò che provo per lei per la paura di dire la cosa sbagliata al momento sbagliato. Ho paura di perderla, o forse non riesco a trovare il momento giusto e allo stesso tempo ho paura di farla soffrire.

Perchè se la Strega soffre, il suo Cavaliere soffre con lei.

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Questa è la prima storia che decido di pubblicare. Scriverla è stata una piccola "sfida" con me stessa. Vorrei ringraziare Ophelia per avermi aiutata e incitata a pubblicare la storia. Riccardo per tutta la pazienza dimostrata nei miei confronti e infine Clelia per i consigli.
  
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