Ciò che faccio è sbagliato, lo so. Non perché non dovrei, solo che non è il momento giusto. E' da tempo che aspetto questo giorno, ma ho sempre immaginato una Zoe innamorata, non una che facesse sesso solo per dimenticare e allontanare momentaneamente il dolore. Vederla così mi fa spezzare il cuore, la tratto coi guanti, cercando di non farle del male, di andarci piano e darle del tempo, sperando d'un tratto che si riprenda e capisca che sta facendo, perché io non mi fermerò, la voglio, l'ho sempre voluta, anche se non in questo modo, dall'altra però c'è la rabbia che bolle in me, quella verso Alfie per non accettarla, anche se non posso non biasimarlo, quella verso Zoe perché mi fa fare certe cose di cui potrebbe pentirsene e quella verso di me perché mi sono fatto sfruttare in questo modo e non riesco ad obiettare ad alta voce perché ho paura che non possa capitare più.

Adoro il suo corpo sotto il mio, il suo contatto, quando cerca di chiudere timidamente le gambe, quando freme perché gliele riapro, i suoi morsi sul mio collo, i suoi gemiti, il poterle stringere il bacino contro il mio.

Ma non sono gentile, per niente, perché la rabbia prevale, il solo pensare che in questo istante non ci sono io nei suoi pensieri mi fa imbestialire. E mi rendo contro troppo tardi che forse sto spingendo un po' troppo forte; lo capisco dalle sue unghie che si aggrappano alla carne della schiena, ai suoi gridolini sempre più acuti, ma oramai non riesco più a fermarmi. Le nostre gambe si intrecciano, i nostri corpi che tagliano le distanze, le nostre bocche che si uniscono prepotentemente.

Amo addirittura quando nomina qualche santo fra uno spasmo e l'altro.

Passo la lingua sul suo collo e sento il suo corpo irrigidirsi, arrivare all'apicee spinta dopo spinta.

« Alfie... » sento il suo sussurro strozzato fra i gemiti proprio quando è al culmine.

Ed io mi blocco, mi crolla il mondo addosso e sento il fuoco dentro di me che improvvisamente si spegne.

Esco immediatamente da dentro di lei, noto che il mio amico lì sotto si è fermato ed io rimango seduto sul bordo del letto, dando le spalle a Zoe e prendendomi la testa fra le mani.

« Sam. » sento la sua voce chiamare il mio nome.

Non rispondo.

« Sammy! » la sento ancora, le sue dita leggere sulle mie spalle.

Stavolta mi accorgo che sto addirittura piangendo, in silenzio.

« Hey, Sam, cos'hai? » domanda preoccupata.

Mi sento vulerabile e lo sono, con lei.

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pandabitch.
Non posso farci nulla, mi sono innamorata di questa coppia. çwç
Fatemi disintossicare.
COMUNQUE... comunque niente.
Penso che EFP mi odi, questo è quanto.
Ricordatevi di tenervi aggiornati sulla pagina facebook Pandamito EFP e di seguirmi su Twitter.
Tutto il resto è noia.
Baci e panda, Mito.