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Autore: Cat e Dog    17/11/2012    1 recensioni
Tratto dal testo:
"Per quanto ancora vuoi negare l'evidenza, Elizabeta" non so cosa mi irritasse di più, il fatto che lui fosse lì o il fatto che lui avesse ragione.
Aveva ragione, stavo negando l'evidenza, io ero innamorata di lui, tutto di lui mi faceva impazzire, ma il mio orgoglio mi impediva di ammetterlo.
Scritta da Cat
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Prussia/Gilbert Beilschmidt, Ungheria/Elizabeta Héderváry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Per quanto ancora vuoi negare l'evidenza, Elizabeta" non so cosa mi irritasse di più, il fatto che lui fosse lì o il fatto che lui avesse ragione. Aveva ragione, stavo negando l'evidenza, io ero innamorata di lui, tutto di lui mi faceva impazzire, ma il mio orgoglio mi impediva di ammetterlo. "Gilbert, non stò negando l'evidenza , io amo Roderich e il discorso è chiuso, ora vai via" dissi una gran cazzata, non mi importava nulla di quel cretino di Roderich e il mio 'amore' per lui era solo una scusa per allontanarmi da Gilbert "Ok, come vuoi" ci avevo ripensato, non volevo che andasse via "Non andartene" lo dissi a bassa voce sperando di non farmi sentire, ma le mie speranze furono vane e lui si girò per tornare da me "speravo che lo avresti detto" mi disse sorridendo per poi sedersi accanto a me. Era freddo, d'altronde era notte, tremavo e in meno di un secondo Gilbert era abbracciato a me "Che fai, stupido" non potevo reggere quell' abbraccio "Hai freddo"
"non è vero"
"allora hai paura"
"e di che?"
"non lo sò stai tremando"
"non sto tremando"
"come dici tu" finalmente si staccò da quell'abbraccio, ma subito il suo corpo caldo mi mancò "Ho freddo" dissi stupidamente per poi pentirmene subito. Questa volta non si mosse di un centimetro "vuoi una cioccolata calda?" non sapevo se accettare o no, ma così lo avrei allontanato per un po' "ok, vai" si alzò e partì. In quel momento ripensai a tutte le volte che lui mi aveva cercato e che io ero stata costretta dall'orgoglio a rifiutarlo e iniziai a piangere. Tornò dieci minuti dopo con una cioccolata calda in una mano e una birra nell'altra. "Alla buon ora"dissi alzandomi e andando incontro a Gilbert per prendere la cioccolata calda "grazie" "prego, di niente". Finì la mia cioccolata calda in poco tempo e uguale Gilbert con la sua birra. Ricominciai a tremare e Gilbert mi abbracciò, questa volta , mi limitai a sorridere e ad accoccolarmi al suo petto "sei bellissima quando dormi" non mi sorprese sentirgli dire quella frase "non stò dormendo" "lo so" mi alzai per quardarlo degli occhi "deficente" "non sai quanto" ci quardammo negli occhi e poi arrivò il momento tanto atteso e mi baciò. Mi riaccoccolai a lui " non lo ammetterò mai" non potevo farlo "che cosa?" "che ti amo" "lo hai appena fatto" "Cazzo" l'avevo detto, mi aveva ingannato, ma tanto nulla ormai aveva importanza.
  
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