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Autore: Columbrina    18/11/2012    3 recensioni
“Odio dormire fino a tardi… Mi perdo due quarti di una giornata grandiosa”
Fran rise, con una punta di scetticismo nella voce. Avrebbe appurato più in là che non era scetticismo, ma una propensione naturale, quasi spontanea nel dubitare delle persone, uomini nello specifico.
“Come fai a sapere che sarà grandiosa?”
“Perché fin quando sarai con me, tutto sarà grandioso” fece lui, guardandola con i suoi occhi intriganti
“Fin quando non ci prendono”
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Balthier, Fran
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
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    Esiste Balthier adesso
 

 
Aveva dormito bene quella notte: il fruscio dell’areonave che fendeva le sporadiche nuvole e il cielo nerastro catalizzavano i sensi fino a farli annacquare in una profonda beatitudine.
Poi non sapeva che il corpo snello di una donna fosse così caldo e dolce di sogni. Un bonus eccellente, complementare ai sensi di colpa della sua vita ormai relegata agli angoli più reconditi della sua nuova identità.
Quegli occhi intriganti si erano aperti presto quella mattina, di fianco a una piazza vuota, impregnata ancora di scarti di sogni e profumo di donna. Vestitosi in fretta, cominciò il giro di ronda.
Il viso nudo, gli occhi intrigati e velati da una patina inconfondibile, i lembi scoperti di pelle erano baciati dal sole caldo di una mattina serena, sopra le nuvole. Se si fosse sporto, probabilmente avrebbe ammirato con il suo solito estro la culla bianca, somigliante a neve avvizzita, che la Strahl fendeva come se fossero sbuffi di vapore; così leggiadra e suggestiva, capace di affascinare anche il più scaltro degli incantatori. Lui aveva lo sguardo fisso sulla linea del cielo, quella che andava sopra le nuvole.
Si sentiva rigenerato, come se avesse vissuto al contrario fino a quel momento e ora la sua realtà si stesse perdendo in un orgasmo di sensi, troppo imprevisto per essere vero. E lei pensava la stessa cosa, ecco perché si erano trovati.
“Dormito bene?”
L’ennesima improvvisata che era parte integrante della sua felicità malandrina, perché adorava essere sorpreso. Non si voltò, non ce ne fu bisogno; lei si mise accanto a lui, come doveva essere perché così voleva la sorte.
“Sì, è stato tutto molto tonificante… Solo mi chiedo perché tu non mi abbia svegliato”
Non aveva detto il suo nome, ma lo ricordava. Era Fran.
Ebbene Fran alzò lo spalle e chiuse gli occhi, permettendo alla dinamica brezza di adagiarsi sul suo viso con sferzate efficaci, in piena sintonia con i pensieri di lui.
“Dormivi così profondamente che non ti ho voluto svegliare”
“Odio dormire fino a tardi… Mi perdo due quarti di una giornata grandiosa”
Fran rise, con una punta di scetticismo nella voce. Avrebbe appurato più in là che non era scetticismo, ma una propensione naturale, quasi spontanea nel dubitare delle persone, uomini nello specifico.
“Come fai a sapere che sarà grandiosa?”
“Perché fin quando sarai con me, tutto sarà grandioso” fece lui, guardandola con i suoi occhi intriganti
“Fin quando non ci prendono”
Stavolta Fran non rise, però elargì un sorriso neutro che faceva trasparire tutto ciò di cui erano impregnati i sensi e quella brezza che andava fin sopra le nuvole. Loro stessi erano sopra le nuvole e lo sapevano: nessuno sarebbe riuscito a vederli mentre solcavano quella mistura di bianco e azzurro.
Lui era stranamente tranquillo, come se avesse soppesato a lungo le parole da pronunciare.
“Non ci prenderanno mai fin quando saremo sopra le nuvole”
“E quando scenderemo a terra?”
Alzò le spalle e prese di nuovo a guardare la linea del cielo, che si stagliava magnifica.
“Avremo una bella taglia sulla testa”
“Oh…” fece Fran, per nulla intimorita dall’avventurosa prospettiva che faceva breccia nei suoi pensieri e nei suoi desideri.
Faceva uno strano effetto sentir dire quelle parole da lui, un Giudice che aveva rinnegato se stesso; ma era impigliata in un turbinio irriverente, una forza gravitazionale che la spingeva sempre più a scoprire cosa si celasse dietro quegli occhi intriganti e un sincero interesse verso la linea del cielo.
“E tu che mi dici, Fran?”
“Oh, ti ricordi il mio nome” fece lei, non per stuzzicarlo, ma per smentire una grande pecca degli uomini.
“Come ricorderò il fatto che non dovrò mai chiederti l’età” disse lui, pensando alla sorte dei poveri passanti che avevano incontrato per un fortuito caso del destino, giusto prima che attuassero quel tacito sodalizio della carne e dello spirito.
Fran rise, gratificata.
“E io cosa devo sapere di te?”
“Lo stretto necessario. Avremo tempo per raccontarcelo, magari di notte, quando tutto è più intimo e rivelatore… Certo, se sei disposta a vivere delle giornate grandiose”
“Si prospetta allettante”
“E questo non è niente. D’altronde, anch’io sono curioso di sapere qualcosa di te”
“Non credo troverai piacere in questa tua richiesta…”
“Allora troverò piacere altrove …”
Sugellarono il sodalizio con l’ennesimo sguardo fatto di tacite rese, che sarebbero diventate parte integrante dei loro piaceri, dei loro desideri che sarebbero sfociati in passioni platoniche, che non avrebbero compromesso o smentito nulla.
Nessuno sapeva.
Era bello che riuscissero a condividersi e a ritrovarsi con una facilità così impressionante; non erano per niente spaventati.
Fran, comunque, elargì uno sguardo seccato e al contempo compiacente; non sapeva se esserne lusingata o contrariata, ma lui la intrigava e anche parecchio. La cosa pareva essere reciproca e ciò avrebbe portato grande scompiglio.
Ma tutto era cambiato per entrambi. Anche il nome di lui era cambiato.
Sarebbe stato l’inizio di un bel sodalizio.
“Non correre tanto con la fantasia, Ffamran”
Lui chiuse lo sguardo: il vento sferzava con forza crescente, ripristinando completamente i suoi più reconditi desideri.
“Nessun Ffamran … Esiste Balthier adesso”
E volavano sopra le nuvole, senza smettere di respirare quella tacita intesa che cominciava a divenire sempre più incalzante.
Si guardarono e si sorrisero, pur senza volerlo. Era spontaneo.
 
Ma chissà, forse Fran sarebbe riuscita a conoscere anche Ffamran un giorno.
 
   
 
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