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Autore: LianaGrindcore    18/11/2012    3 recensioni
1684 in Germania: Amburgo
Tre ragazzi furono trasformati in vampiri il 3 Dicembre del 1684. Nessun motivo... nessun motivo per essere trasformati... ma loro lo volevano, volevano essere immortali per l'eternità. Ma era la cosa giusta? diventare un succhiasangue, un mostro, un morto... anzi... non-morto. Si, perchè i vampiri si chiamano Non-Morti! Non so perchè, ma è cosi. Comunque ritorniamo a loro... Sono due fratelli gemelli, Tom il più grande e Bill nato 10 minuti dopo. Vi starete chiedendo... ma non erano 3? Infatti lo sono... stavo dicendo... sono 2 gemelli e il loro migliore amico Andreas. Sono molto diversi tra loro... ma infondo hanno molte cose in comune. Hanno molta sete di uccidere, specialmente le cacciatrici, adorano vederle soffrire e morire piano piano. Cosa diversa per Tom, lui preferisce portarsele prima a letto e poi ucciderle. Il loro capo: Georg Listing.
Ormai sono passati molti anni... dal 1684 al 2010 i ragazzi continuarono ad uccidere le cacciatrici. Uccidevano, uccidevano... il loro unico pensiero. I loro soprannomi sono: David (Bill), Christofer (Tom), Josef (Andreas). Georg era molto orgoglioso di loro. Praticamente erano i suoi vampiri migliori. Si, erano i migliori. Ma le cose... stavano per cambiare.
2010 in
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Firenze:
 
Liana, Bethany e Sophie iniziarono a soli 6 anni ad allenarsi. Loro non si conoscevano ancora! Il loro primo incontro fu quando avevano 13 anni quando, per caso, le colpì tutte e tre una disgrazia. Alcuni dicono che sia successo per caso, altri dicono che erano destino -perché solo così potevano conoscersi-.
Da quel momento diventarono le cacciatrici più cattive! Avevano tanta rabbia repressa, troppa forse, con la quale potevano uccidere più di due vampiri a volta. 
Liana è la più forte. Forse perché si addestra quattro ore al giorno, forse perché conosce bene i vampiri o forse... perché è la ragazza con più dolore dentro. Bethany è molto brava nel difendersi e nel difendere gli altri. Mentre Sophie è brava ad attaccare. Tutte e tre fanno la forza. Ognuna ha la sua forza e, ovviamente, ognuna ha la sua bellezza. Forse è quello che affascina i vampiri, forse è per la bellezza che nessuno nota la loro vera personalità.
Loro sono tutto e niente. Tutto quello che le persone, compresi i vampiri, vorrebbero e niente che potranno mai avere.
_
 
Erano passati pochi giorni dall'ultima battaglia con un vampiro. Ma il loro capo: Gustav, aveva già un altro incarico per loro. Infatti le aveva appena convocate nel suo ufficio.
 
-"Pronte?"- chiese Gustav guardandole entrare. 
-"Per cosa?"- chiese Luciana, un po' confusa e assonnata. 
-"Luciana, chiedi?"- domandò Sofia annoiata.
-"A volte sei... sei..."- 
-"E basta! Comunque... dicci tutto, Capo!"- esclamò Luciana interrompendo Roberta.
Gustav li guardò un po' divertiti, ma in pochi secondi tornò serio -"Sono tre vampiri..."
-"Tre? Tutti e tre in una volta?"- domandò Sofia stupita.
-"Dipende da voi. Sono due fratello, l'altro è un loro amico. Furono trasformati nel 1684..."-
-"326 anni fa? E nessuna cacciatrice li hai mai uccisi o almeno... provato?" domandò scettica.
-"Sì, Roberta. In molte ci hanno provato, ma senza successo. Ci hanno provato addirittura i cacciatori. Niente da fare! Questi ragazzi hanno una bellezza rara, a quando dicono. Uno dei fratello è tanto bello, quanto furbo! Riesce a conquistare ragazze e non solo, addirittura anche i ragazzi! Diciamo che è un ragazzo con dei lineamenti femminili. Dicono che da piccolo abbia avuto molti problemi con gli "amici, possiamo definirli nemici, per lui. Tutti lo prendevano in giro, alcuni dicevano che aveva un debole per i ragazzi, ma lui ha sempre confermato di amare le ragazze. Quindi è soprattutto grazie a lui se alcuni cacciatori sono finiti nelle loro trappole..."-
-"E cosa ci dici degli altri due?"- chiese Roberta.
-"Uno è un ragazzo affascinante, anche troppo! Conquista le ragazze con uno sguardo per poi portarle a letto, alla fine... bhè, le uccide bevendo il loro sangue, fino all'ultima goccia. Gli piace baciarle, falle scioglierle e... morderle!"-
-"Tipico vampiro! Mentre l'ultimo?"- domandò Sofia.
-"Allora: Bill e Tom Kaulitz sono fratelli gemelli. L'altro si chiama Andreas Keller, biondo platino, prima. Ora dovrebbe essere castano. Su di lui si sanno poche cose! E' un tipo misterioso. Non si sa se è dolce e sensibile come Bill o bello e dannato come Tom. Ma ognuno ha la sua personalità! Quindi tocca a voi scoprire la sua."- concluse.
-"Quindi il punto debole di Bill è...-" disse Roberta venendo interrotta da Luciana -"... ferirlo! Dovremmo dirgli o fare qualcosa di tanto brutto da ferirlo!"-
-"Mentre quello di Tom..."- continuò Sofia.
-"...è l'orgoglio."- concluse Roberta.
-"Ci manca Andreas."- sospirò Luciana.
-"Dobbiamo scoprirlo!"- esclamò Sofia.
-"Sì, ma come?"- chiese Roberta.
-"Ci inventeremo qualcosa. Se proviamo ad uccidere Bill e Tom, poi avremo problemi con Andreas e questo... non possiamo permetterlo!" esclamò Luciana.
-"O forse sì..."- disse Sofia, come se fosse illuminata.
-"Come sì...?"- domandò spaventata Roberta.
-"Uccidiamo Bill e Tom! Questo è il suo punto debole. Le persone che gli stanno più care..."-
-"...e dato che sono le uniche rimaste..."- continuò Luciana.
-"... sono le uniche che dobbiamo uccidere."- concluse Roberta.
-"Esatto! Lui sarà vulnerabile..."- sorrise Sofia.
-"..sconfitto dal dolore...-" continuò Roberta guardando Sofia.
-"...non riuscirà a combattere!"- esclamò Luciana.
-"Esatto!" disse Sofia.
Intanto Gustav guardava attentamente le ragazze e si chiedeva com'era possibile che, delle ragazze così giovani, riuscissero ad avere un'intelligenza tanto avanzata. Non capiva se quello che ingannava i vampiri fosse che loro siano troppo giovano per essere delle cacciatrici, troppo belle, troppo intelligenti o troppo forti. Non lo capiva, ma sicuramente era fiero di loro.
Amburgo:
Nello stesso istante, i vampiri, erano a caccia. Erano appena entrati dentro una discoteca piena di ragazze. Si guardarono attorno e uno di loro annuì sorridendo. 
-"Oh, ma che belle ragazze." sussurrò Josef avvicinandosi a tre di loro. 
-"Sì, decisamente molto belle." sorrise Christopher, dando una pacca sulla spalla dell'amico.
-"I soliti..."- disse David sbuffando.
-"Su via... David! Vuoi dire che non sono belle? Così le offendi!"- esclamò Christopher.
Le tre ragazze sorridevano, ma nello stesso momento aspettavano invano la risposta di David.
-"No, non voglio dire questo."- concluse.
-"Ehy, biondina! Vuoi fare un giro?-" chiese Christopher, col solito sorriso sulle labbra.
-"Certo, ma come ti chiami?"- chiese curiosa. 
-"Christopher, mi chiamo Christopher."- disse annuendo con convinzione. 
-"Io sono Kristy."- rispose sorridendo.
-"Mh, sì. Allora andiamo?"- chiese affrettato. Non le aveva chiesto il nome, non gli importava. Cosa se ne faceva di uno stupido nome? Aveva fretta, fretta di mangiare. Il nome non era importante.
-"Sì, ma dove?"- domandò.
-"Nel parcheggio, prendiamo la mia auto, poi si vedrà."- rispose quasi seccato.
La ragazza annuì, Christopher quasi contento prese la sua mano trascinandola fuori. Camminarono per un po', finché non arrivarono all'auto. Christopher infilò la mano nella tasca dei jeans e prese le chiavi. Premette un bottone e la macchina suonò. Le serrature erano aperte. Lasciò la mano della ragazza e con aria misteriosa sia avvicinò allo sportello, quasi sussurrando un "sali". La ragazza non se lo fece ripetere due volte e salì.
 
-"E tu come ti chiami?"- domandò Josef avvicinandosi alla mora. Al contrario di Christopher, Josef, voleva sapere tutti i nomi delle persone che conosceva. Non perché fossero importanti, ma perché sapeva che poi si sarebbe pentito. Ogni nome, ogni singolo nome, lo scriveva su un diario che teneva ben nascosto, specialmente da Christopher.
-"Sono Cleo, tu?-" sorrise la ragazza.
-"Josef, piacere."- disse allungando la mano.
-"Piacere mio."- rispose Cleo stringendo la mano.
-"Che ne dici, Cleo, se ci allontaniamo anche noi? Andiamo in un posto tranquillo..."- azzardò a dire.
-"Buona idea! Hai la macchina?.-
-"Purtroppo l'ha presa il mio amico!"- esclamò quasi deluso.
-"Nessun problema, prendiamo la mia."- disse sorridendo.
-"Perfetto!"- esclamò.
Josef e Cleo fecero la stessa cosa di Christopher e Kristy, solo che questa volta, a guardare, era la ragazza.
 
Per David, la situazione, era ben diversa. La timidezza prendeva sempre il sopravvento e non sapeva da dove iniziare. Così si guardò un po' in giro, in cerca di una fuga, ma poi lo sguardo ricadde sempre sulla ragazza di fronte a lui. La guardò, lei lo guardava. 
-"Emh... io sono Karol."- disse, presentandosi.
-"Io sono David."- rispose freddo.
-"Sì, l'avevo capito..."-
-"Ah... okay."- concluse.
Ci fu un attimo di silenzio. Un silenzio che sembrò durare un'eternità, e di eternità David ne sapeva qualcosa. Quel silenzio era così frustante, fu Karol a rompere il ghiaccio.
-"Ti va di uscire fuori? Qui dentro fa caldo..."- domandò timida.
-"Sì, va bene."- 
 
Uscirono dalla discoteca e si sedettero su una panchina, lì vicino.
-"Bella serata..."- disse David, così per parlare.
-"Sì, vero."-
-"Senti..."-
-"Dimmi."- rispose lei sorridendo.
David si fermò un attimo a guardarla: lunghi capelli ricci, color chiaro, anche troppo. Occhi scuri, collo caldo. David poteva sentirlo, senza toccarlo. Sentiva le sue vene che pulsavano, sembrava stessero per scoppiare. Era nervosa, la ragazza, lo era e Bill lo sentiva. Sentiva tutto. Riusciva a sentire anche i suoi pensieri. Lui le piaceva, ma lei era troppo timida per ammetterlo. In quel momento, David, pensò ad una sola cosa "perché farle del male? E' così semplice, ha una vita davanti, io la mia l'ho rovinata. Lei non centra, non ha fatto nulla di male.", ma poi gli vennero in mente le parole di suo fratello "se vuoi vivere, devi uccidere. Non rimanere li a guardarle! Mordi e bevi fin che puoi!". E Christopher aveva ragione, per vivere lo doveva fare. Così, senza pensarci due volte, si avvicino al collo della ragazza. Karol lo guardò, un po' titubante, ma non lo fermò. I suoi canini si allungarono e la morse. La morse infondo. La ragazza iniziò ad urlare, forse dalla paura o dal dolore. David iniziò a bere, cercando di non pensarci, finché non sentì la voce di Karol -"Ti prego, basta!"-, lo stava supplicando. David alzò la testa, la guardò. Guardo il suo viso, il suo mascara colato. I suoi occhi colmi di lacrime, lacrime che lui aveva provocato. 
-"Io... mi dispiace.-" disse sottovoce David.
Eccoli, i sensi di colpa. Erano sempre pronti. David la guardò negli occhi -"non ricorderai niente di questa serata. Ricorderai che sei venuta qui, con le tue amiche. Che avete conosciuto tre ragazze e avete ballato, fino alla nausea. Vi siete divertite e siete tornate a casa."-
-"Ci siamo divertite...-" annuì la ragazza.
-"Sì, vi siete divertite."- concluse alzandosi e scomparendo nell'ombra.
   
 
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