Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Goran the Ancient    18/11/2012    4 recensioni
Un triste figuro riflette sul passato e sul futuro della sua casata.
OC
Genere: Fantasy, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Famiglia Black, Famiglia Weasley, Harry Potter, Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Harry Potter e tutti i relativi personaggi appartengono a J.K.Rowling
Pluto Black appartiene a me

NO MORE BLACK

A Harry Potter Fanfic
 
In una stanza buia, siede solitario su un nero trono d’ebano.
Riflette sull’infausta caduta della sua casata: Sirius, prima venne accusato di essere un criminale… per poi essere relegato nel limbo senza vita dalla sua stessa cugina; Regulus, morto per redimersi dall’essersi asservito ad un folle; Andromeda, rinnegata dai suoi famigliari per aver amato un babbano; Nacissa, ingabbiata sotto il nome di un marito-verme e infine Bellatrix… la sua povera, sfortunata Bellatrix…
Non può negare di aver sempre provato un qualche tipo di preferenza per lei, così simile alla sua amata Venus…
La sua piccola, dolce, Bella… spinta alla follia da un padre violento e sfruttata, proprio in virtù della sua follia, da un vanaglorioso ‘oscuro signore’.
Povera piccola…
Rimembra con affetto le poche volte che, ancora bambina, la avvicinò in segreto, per osservarla: quei selvaggi boccoli neri, quelle oscure perle che le brillavano negli occhi… piccola, sfortunata, Bella…
Il suo pugno, serrato, si schianta sul bracciolo del trono… quale imbelle era stato! Lui e il suo stupido voto… un voto di non-interferenza, che era costato al sangue del suo sangue l’estinzione…
Da più di un millennio ha osservato la sua famiglia crescere ed evolvere… e ora… morire…
In silenzio, si alza.
Con passo greve e cuore piangente, si avvicina a un muro su cui è rappresentato l’inero albero genealogico della propria famiglia.
La mano dalla pelle grigia, lentamente accarezza le targhette che contrassegnano quella sua ultima generazione… una lacrima solitaria gli solca una guancia.
Ogni volta, ogni singola volta, che scorre quei nomi sente il suo cuore dolere… se solo fosse stato al loro fianco… il solo pensiero di ciò che sarebbe potuto essere basta a martoriargli l’anima come filo spinato stretto alle membra.
Si appoggia di schiena al muro, per poi lasciarsi scivolare a sedere per terra.
Quale crudele ironia ha voluto che proprio lui fosse l’ultimo? Che vivesse tanto da esserlo? Forse la stessa che gli fece dono di una vita, o non-vita, eterna?
L’eternità… ogni volta che il pensiero torna a tormentarlo non può fare a meno di disprezzare la follia di quel Riddle, che con tanta ostinazione la bramava… ma lui che ne sapeva?
Piccolo uomo ignorante! Cosa poteva sapere del dolore che l’eternità comporta? Della solitudine che con essa avanza a braccetto? Della crudele consapevolezza che l’accompagna? Del fato iniquo che ne scandisce i rintocchi?
Lui e la sua ignoranza… hanno portato la sua famiglia all’oblio!
No, non cerca scuse, è stato lui a condannarla…
Già a un solo secolo di età aveva potere più che sufficiente a schiantare quel disgustoso omuncolo come fosse uno sgradito scarafaggio… ma, quando poteva farlo, non lo fece… secoli addietro giurò di non imporsi sul futuro della sua famiglia, scomparendo all’età di circa ottant’anni… come avesse vissuto e morto un comune essere umano… ma lui non lo era… e nella sua pretesa di comportarsi come tale, aveva condannato la stirpe cui aveva dato i natali.
Lui non è umano… non del tutto almeno… ricorda ancora lo stupore della sua dolce Venus quando, dopo la nascita del loro bambino, le mostrò il suo nuovo talento… un talento meraviglioso e al contempo terribile… il loro segreto…
Si guarda una mano e, fra se e se, sussurra “Animagus”
Da quando ha acquisito su quella condizione, e ne ha appreso le conseguenze, ha indagato approfonditamente sulle mille sfaccettature che essa comporta: pochi, ad esempio, sanno che i tratti dell’altra forma rimangono, anche se in misura attenuata, anche da umani… nel suo caso: un immane capacità magica e un’esistenza immortale.
Quegli occhi, quei suoi bellissimi occhi… gli stessi della piccola Bella, due lucenti perle nere… l’espressione che assunsero nel vederlo mutare… prima orrore… poi, vinti da meraviglia e soggezione, amore…
Forse la sua dolce metà aveva già intuito quale sventura si era guadagnato…
Ha scoperto, nel corso degli anni, che sono pochi i maghi con la possibilità di divenire animagus… è una dote innata e rara! Lui vi era già destinato fin dalla nascita… molti lo definirebbero un dono… un dono non richiesto, a parer suo.
Aveva incontrato e osservato molti nella sua stessa condizione… non esattamente la stessa ma… quale demonio aveva disturbato perché proprio a lui fosse affibbiato un peso così grave?
Si rialza, in silenzio, e si dirige sul retro della casa ormai deserta; una piccola lapide bianca giace solitaria.
 

Bellatrix Lestrange

 
Come inciso con artigli ferini, il nome Lestrange è cancellato da diverse righe orizzontali mentre, al disopra di esso, è inciso grossolanamente ‘Black’.
La sua piccola Bella… se non l’avesse strappata loro, almeno nella morte, sarebbe stata cremata e ora le sue ceneri occuperebbero un cubicolo nei sotterranei di Azkaban, sorte toccata a tutti i mangiamorte caduti… almeno quello, non l’avrebbe permesso!
Sa di quale colpe orribili la follia e le parole suadenti di Riddle l’avevano macchiata… e di come l’anatema senza perdono l’avesse infine uccisa… chinandosi davanti a quella spoglia pietra, si ritrova a ricordare quel meraviglioso volto paffutello che aveva da bambina… la sua piccola Bella…
Una brezza fredda gli accarezza i capelli color latte e una tenue luce gli illumina il volto…
Dalla lapide si leva un filo di vapore bianco, questi si volge e si contorce fino ad assumere una forma definitiva: un candido sudario veste una figura femminile dalla pelle d’avorio, neri boccoli selvaggi spuntano da esso contornando un viso ben noto, dagli occhi chiusi sgorgano lacrime di sangue.
“Bella! Mia piccola Bella… l’eternità non ha risparmiato nemmeno te?” gli occhi di lei si aprono, neri e profondi come sempre; lei volge un tenue sorriso al suo interlocutore, si avvicina e posa le mani fra le sue.
Gli sguardi dei due si incrociano: quello di lui è caldo e commosso, come quello di un padre che rivede l’a lungo perduta figlia, mentre quello di lei è contrito e colpevole, da condannata qual è.
“Vorrei che tu facessi qualcosa per me…”
Alle parole di lei, per quanto il tono sia delicato e supplichevole, la natura circondante perde vita… lui, con dolcezza, annuisce.
__________________________________________________________________________________________________
 
“RONALD WEASLEY! NON TI AZZARDARE!” tuona una donna pasciuta dalla chioma rossa, ormai tendente al grigio.
“Ma mamma… domani devo andare al lavoro! Ormai abbiamo finito di cenare e io ed Hermione dobbiamo tornare in città…” risponde, in tono sottomesso il ragazzo; la donna sta per rispondere quando qualcuno bussa alla porta, i numerosi spettatori sono quasi dispiaciuti che qualcuno abbia interrotto l’ormai tipico siparietto post-cena.
Hermione si alza e si dirige all’ingresso; davanti a lei si para un uomo alto, nel fiore degli anni, con pelle di un tenue grigio e capelli bianchi, l’avrebbe scambiato per un albino se non avesse notato gli occhi di un colore verde brillante… un colore che le ricordava spiacevolmente il bagliore dell’Avada Kedavra… indossa vesti nere adornate da inserti in cuoio, che ne evidenziano la figura tonica, e da un mantello nero.
“D-desidera?” chiede lei, lievemente intimorita dalla presenza di lui, “Chiedo scusa per l’ora tarda… avrei urgenza di parlare alla famiglia Weasley e, in particolar modo, alla signora Molly Weasley…” risponde, con un cortese inchino.
La ragazza annuisce debolmente ed entra per un istante in casa… quando esce nuovamente è seguita da una masnada di persone, quasi tutte contraddistinte dal lucente colore rosso dei capelli.
Una signora paffuta si porta davanti agli altri, parandosi davanti all’uomo, “Chiedo scusa per la schiettezza ma… che vuole da me?”
“Sono qui come messaggero, Mrs.Weasley… di chi, purtroppo, non può più parlare…” attorno a loro cala il silenzio “Non intendo tediarla oltre e verrò subito al dunque… sono qui per portarvi i ringraziamenti e le scuse di qualcuno che sa bene di non esservi gradito.”
I Weasley si squadrano fra di loro per un lungo istante, l’uomo non ha rassomiglianze con nessuno che conoscano… nemmeno fra coloro che gli furono nemici… Molly, spazientita, rompe il silenzio “Di chi sta parlando? E chi è lei, di grazia?” “Il mio nome è Pluto Black… e sono qui a nome di Bellatrix Black…” al solo pronunciare quelle parole uno stuolo di bacchette si leva all’unisono “Fuori dalla mia terra!” sibila la matriarca.
Pluto non si muove “Bella vi porge le sue scuse, per tutto ciò che ha fatto-“ “SE NE VADA!” lo interrompe Molly “E per tutto il dolore causatovi… vi lascia in ammenda tutto il patrimonio dei Black che le era destinato e-“ “FUORI DI QUI O, PER LA BARBA DI MERLINO, LE FACCIO FARE LA FINE DI QUELLA STREGA!!!” ma lui non si ferma “E vi offro in dono la possibilità di riavere fra voi, anche se solo per una notte-“ “AVADA KEDAVRA!”
Dalla bacchetta della donna fuoriesce un flusso di energia verde brillante che colpisce Black in pieno petto… senza alcun effetto!
L’intera famiglia rimane sbalordita, lui si schiarisce la gola “Come stavo dicendo… vi offro di riavere fra voi, per una notte, un caro estinto”.
Nel giardinetto della Tana piomba il silenzio “Chi è lei, realmente?” è Harry a farsi avanti, facendo scudo a Ginny.
Lo sconosciuto si sofferma per un istante nell’osservare la saetta impressa sulla fronte del giovane e sorride “Lei deve essere il giovane Potter… credo che, almeno a lei, una spiegazione sia dovuta… in fondo, grazie a Sirius, lei è praticamente uno di famiglia!” nel sentir nominare l’amato padrino il ragazzo abbassa d’istinto la bacchetta “Come ho detto, il mio nome è Pluto Black… e sono il capostipite della suddetta famiglia. So che ciò vi apparirà inverosimile, specie vista l’età della mia genia ma… ho avuto modo di sopravvivere finora...” l’ultima parte viene pronunciata in tono tetro e sconsolato… come in essa si celasse una punta di disprezzo “La mia Bella fu asservita dalle parole di quel verme di Riddle che, facendo leva sulla sua psiche martoriata, la trasformò in un’assassina… ma lei, Mrs.Weasley… donandole la morte è riuscita a strapparla alla tenebra che da troppo tempo le adombrava la mente… per questo le porto la mia e la di lei gratitudine.” si prostra al cospetto della donna.
Per diversi istanti lei rimane spaesata e poi, in quanto genitore, non può fare a meno di comprendere il dolore nella perdita di un figlio “Accetto la vostra gratitudine… e le vostre scuse… ma non voglio un solo galeone che si sia sporcato nel sangue a causa della vostra famiglia! Datemi solo indietro il mio Fred…” sentenzia, con gli occhi lucidi.
L’uomo estrae una bacchetta finemente intagliata in osso “Ex Elysium Returnant”; un piccolo lume candido appare davanti alla piccola folla prendendo rapidamente le sembianze del ragazzo defunto “Ciao, ragazzi!” non fa in tempo a dire prima di venir circondato dai suoi famigliari in lacrime… Pluto ne approfitta per allontanarsi.
Quando ormai è fuori dalla proprietà dei Weasley si volge “Perché mi ha seguito, signor Potter?”
Il ragazzo, non aspettandosi che l’uomo si fosse accorto di lui, tentenna per un istante “L-lei è davvero chi dice di essere? Come ha fatto a-” “Arrivare fin qui? Alcuni lo definirebbero un dono, io lo definisco una dannazione… sa che cos’è un animagus signor Potter?” chiede, con fare quasi paterno, e Harry annuisce “Molto bene… deve sapere che i tratti ferini non si dissipano quando si torna umani… ma accompagnano il mago, seppur in forma ridotta… so che lei conosce Minerva McGrannit, la incontrai anni addietro… sa che può vedere al buio come fosse pieno giorno?” “N-no ma questo che c’entra?” “Per anni mi esercitai a sviluppare e risvegliare il mio talento da animagus… e quando questo accadde, lo tenni segreto… un segreto fra me e la donna che amavo… lei sarà la seconda persona viva che apprenderà il mio segreto!”
Harry deglutisce a fatica, non è facile accettare ciò che Pluto gli sta rivelando.
“La mia natura mi ha dannato a un’eterna parodia di vita! È ormai passato più di un millennio dalla mia nascita e… ogni istante aggiunge peso al mio fardello… ho osservato l’evolversi del mondo attorno alla mia famiglia… perciò ho tenuto d’occhio anche lei… lei sa bene cosa sia un drago, non è così?” senza aspettare risposta alcuna la sua figura inizia a mutare: la pelle scompare da quasi tutto il corpo rivelando in più punti ossa grigie, muscoli e organi interni; il cranio s’allunga costellandosi di zanne e corna mentre gli occhi spariscono nelle scure orbite; l’intero corpo s’ingigantisce mentre il coccige si allunga in una scheletrica e poderosa coda; le braccia si deformano in grandi ali membranose… la creatura davanti al ragazzo attonito è immane… neppure l’ungaro spinato che fronteggiò il quarto anno o l’albino della Gringott erano così enormi… o così morti!
La tetra figura del drago non morto spalanca le immense ali di cuoio e si alza in volo, sparendo nella notte.
__________________________________________________________________________________________________
 
In una stanza buia, siede solitario su un nero trono d’ebano.
Riflette sull’infausta caduta della sua casata… lui è il primo e l’ultimo Black!
L’alfa e l’omega della sua disgraziata stirpe.
Una bianca figura si avvicina in silenzio, senza toccare il suolo ne spostare l’aria.
“Mia piccola Bella… che posso fare per te?” chiede lui, volgendosi allo spirito errante.
“Raccontami, raccontami ancora di te e del mondo che hai vissuto!” la banshee che era stata Bellatrix Black si siede ai piedi del trono, come una bambina che attende la favella di un nonno affettuoso.
Il tempo dei Black è finito… fra i vivi!
  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Goran the Ancient