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Autore: PennarelliScarichi    18/11/2012    3 recensioni
Una lettera da Liam per Danielle,dopo la loro rottura.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Liam Payne
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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* ANGOLO D'AUTORE*

Ebbene eccomi qua! Questa è una lettera inventata da me, inviata da Liam per Danielle.

L'ho scritta non tanto per la loro rottura (che mi ha reso parecchio triste,ma so che la loro vita va avanti),ma per sottolineare questo lato malinconico di Liam. Mi piace immaginarmelo così, in macchina con il telefono in mano per registrare il suo amore alla ragazza dei suoi sogni.È romantico,no? Comunque, l'ho scritta in tutta fretta,quindi spero che vi piaccia.

Lasciate una recensione, mi farebbe molto piacere sentire il vostro parere e i vostri consigli
 

Ciao amore mio.
Ti prego,lascia che ti chiami ancora così,come ti ho sempre chiamato: perchè infondo tu sei l'amore e sei mia.
Non alzare gli occhi al cielo,ti prego,fatti chiamare così anche se questa fosse l'ultima volta,anche se forse  non   potrò più chiamarti così perché non sarai più mia e non sarai più l’amore ,ma solo il dolore,l'assenza e la consapevolezza di aver sbagliato.
Amore mio che non è più mio perchè non ho saputo proteggerti, non ho saputo salvarti dalla noiosa routine dei tuoi giorni: quando  non ho ammirato le notti in cui il tuo respiro irregolare contribuiva al riscaldamento globale,e  i giorni in cui i tuoi capelli castani avevano quei riflessi d'orati che a me piacevano tanto.
So che ti ho ferito, che ti ho lacerato quel piccolo cuore, e che il mio dolore è solamente un compenso troppo insignificante rispetto a quello che hai passato,ma la mia anima aveva bisogno di pensare di nuovo a te. Forse di punirsi, di farsi del male perchè mi sono lasciato sfuggire l'amore della mia vita.
Amore mio.

Forse sono qua solamente per richiamarti così,per ritornare in un certo senso al passato.
MIO, che non sei più mio.. Avevo l’amore  e l’ho fatto andare via,senza pensare a quanto sarei stato male. E l’amore mio non tornerà più. E ogni volta che sentirò qualcuno dire “Amore mio” penserò a te, e mi si romperà un altro pezzo di cuore nel pensare al tuo cuore bello, il tuo cuore prezioso che ho trattato tanto male.

Questa lettera non esce da una penna su un foglio, ma dalla mia stessa voce.
È tarda notte ed io mi sto registrando in macchina,sull'autostrada.
Parlo a vanvera, faccio pause e devo pensare alle parole da dire, per evitare che queste si perdano per strada.
Ti ricordi quando sono tornato dal concerto dei ?Keane? Ti ho chiamato, per evitare di addormentarmi mentre guidavo. Era la notte tra il tre e il quattro Dicembre,precisamente le tre e mezza .
Ti parlavo delle cose che mi venivano in mente, e tu ogni tanto diventavi silenziosa.

Sentivo il ronzio del tuo respiro: dormivi.
Da piccolo pensavo che bastasse mettersi le cuffie e ascoltare la lezione durante la notte,e l'indomani tutto sarebbe stato nella mia testa.
E in un modo simile feci quella notte,dicendoti tutte le cose belle che mi venivano in mente, mentre le luci delle altre macchine mi accompagnavano nel buio.

- Mi piacciono i tuoi capelli ricci e lunghi.
- Mi piace sentirti ridere e vederti ballare con quella passione e con quel tuo sorriso.


E parlavo,parlavo sperando che un giorno,quando ci saremmo lasciati, il tuo cervello avrebbe tirato fuori quella conversazione.

Quelle parole non posso più dirtele,visto che hai cambiato numero di telefono.
E allora mi ritrovo su questa strada, a percorrere kilometri e kilometri per rivedere il mio amore.
Ci sono amori che nasono nelle stesse città,addirittura nella stessa via:come quando  mi innamorai della ragazza al piano di sopra.
Era semplice,bastava salire una rampa di scale e  mi ritrovavo i suoi occhioni azzurri davanti ai miei: 'troppo facile' avresti bofonchiato  tu.

Ma ci sono altri amori,forse più brevi e veloci,ma non più inutili: quelli dove i kilometri di distanza diventano una ragione di vita.
E allora si cominciano a misurare i minuti, i sorrisi i sospiri.
Cominci a reputare importanti quelle notti ad ascoltare la radio, quei caffè freddi in Autogrill popolati da puttane e automobilisti.Non ti pesa spendere i soldi per la benzina per il tuo amore.
E così sto facendo io,sto facento trecento kilometri per arrivare davanti a casa tua e farti sentire la mia registrazione.
Magari avrai cambiato indirizzo,o magari la strapperai prima di leggerla.
Ma tutti questi miei kilometri serviranno a farti capire che di uomoni che ti amano nella stessa città possono essere  milioni,ma disposti a
passare una notte a parlare con il proprio telefono? Quelli come me ce ne sono ben pochi.

Sto svoltando nel tuo vialetto.

Posso riuscire a sentire il tuo profumo dolce: dolce come la marmellata e il burro sul pane caldo, come il profumo dei fiori dell'albero in cui ci siamo rifugiati dal caldo sole d'Agosto,tanti anni fa.
Avevi delle gallette di riso e un succo al mirtillo,ricordi?Ti sarai accorta che sono un tipo silenzioso, che appena ti voltavi a guardarmi infilavo in bocca una galletta o il bordo del bicchiere. Forse avrai pensato che sono un mangione. O forse avrai pensato che sono timido e cercavo un modo di impegnare le mani e la bocca per non sembrare impacciato davanti a te, che sei così bella e ti muovi così bene, che sembri così a tuo agio con tutti, in ogni momento. La realtà  è che tutto era talmente bello e perfetto e dolce che qualsiasi dolcezza in più sarebbe stata intollerabile. Non potevo  nemmeno sopportare l’idea che tu mi rivolgessi la parola: sarei svenuto di dolcezza e rimasto privo di sensi steso sul prato, il bicchiere in mano, il boccone in gola. Perché vedi, solo guardarti ridere rendeva più bello il paesaggio. Solo ascoltare la tua voce mi rendeva felice.
Ero così felice che non mi importava nulla di fare la figura dello stupido o dell'ingordo, del timido, dell’impacciato. . Mi importa solo sapere quando potrò rivederti, e ti prometto che sarò preparato e pronto, e disposto anche a svenire dalla troppa dolcezza, e che se mi vorrai parlare
non sarò più timido ma solo tanto, tanto, tanto felice.

Sto svoltando,e questa registrazione sta per finire.
Riesco a vedere il tuo balcone,la luce accesa.
Spero solo che tu non stia parlando con un altro,con uno di quelli della tua nuova città: spero che le sue labbra non tocchino il tuo viso di porcellana.
Sarebbe tutto così sbagliato,non credi?
'Torna dalla ragazza del piano di sopra,stronzo.' ti sento sussurrare,come se fossi in macchina con me,e non su quel balcone.
Mi volto,per vedere se ci sei,ma è tutta una mia immagine che ho in testa.
Spengo il motore e mi avvicino alla porta di casa: trascrivo poche parole sugli scontrini degli Autogrill che ho visitato,poche parole che arrivano a te. Questa notte.

Addio amore mio.
Amore mio che non sei più mio nel momento in cui mi accorgo che non posso fare a meno di essere tuo. Addio.

  
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