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Autore: TellMeAStory    18/11/2012    3 recensioni
E se rimaessi bloccata in un ascensore con Liam Payne?
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Si sarò da te tra dieci minuti!”
, mia mamma mi stava davvero stressando con la storia del matrimonio. Si sarebbe sposata alla fine del mese. Il suo terzo marito. Ma lei diceva “e come se fosse la prima volta”, così mi aveva coinvolto in questi preparativi assurdi. Voleva fare le cose in grande, nessun dettaglio doveva essere trascurato, e così aveva assunto una famosa weeding planner londinese, ma ovviamente io dovevo essere presente ad ogni stupida decisione: quanti piani deve avere la torta? Che fiori scegliere per il bouquet? Che colore scegliere per i tavoli? Ero davvero stufa di dover essere la sua consulente. L’uomo che aveva scelto di sposare, Micheal Frost, era un’importante uomo d’affari, sempre in giro per il mondo, e quindi non poteva di certo seguire i preparativi, io ero la sua unica figlia e quindi toccava a me. Ma io odiavo i matrimoni, da sempre. Mia madre era stata l’unica famiglia che avevo mai conosciuto, poiché mio padre ci aveva lasciate quando ero davvero molto piccola, troppo per ricordarmelo e solo da poco aveva scoperto che in realtà non era morto come mia mamma mi aveva raccontato, ma semplicemente si era trasferito in una cittadina del sud, con la sua segretaria e aveva creato una nuova famiglia. Come figura paterna c’era stato Jimmy, secondo marito di mia madre, ma la cosa non era durata molto, solo due anni. E da due anni era arrivato Micheal nella sua vita. Lo avevo conosciuto davvero poco, e forse per questo non era entrato nelle mie simpatie. Scesi di casa di fretta perché ero in vistoso ritardo, così mi fermai a prendere delle ciambelle per farmi perdonare.  L’ufficio di mia madre si trovava ai piani alti di un palazzone. Lei era una manager di una famosa casa discografica inglese, una donna d’affari molto rispettata e conosciuta. Ed io avevo sempre fatto fatica a dire di chi ero figlia, perché le persone appena capivano chi fossi, chiedevano biglietti gratis per i concerti,pass e cose varie. Perciò cercavo di non rivelare molto su di me soprattutto a chi conoscevo poco. Sono sempre stata una tipa abbastanza diffidente, potevo apparire scontrosa, brusca, antipatica perché no, ma in realtà avevo solo bisogno di sincerità nella mia vita. Mentre camminavo di fretta, intenta a cercare di mantenere l’equilibrio con una scatola di ciambelle in mano, e nell’altra il cellulare, frenai con il piede l’ascensore cui porte si stavano chiudendo. Ce l’avevo fatta, ero dentro. “Si Megan, te l’ho detto ora cerco di liberarmi di mia madre e ti raggiungo. Va bene. Puoi avvisare tu Kora?Ok, bacio!”, Megan e Kora erano le mie migliori amiche. Mi sarei dovuta vedere con loro per fare shopping, ma poi mi mamma mi aveva telefonato dicendo che non riusciva a scegliere il tessuto per le tovagli (???) e disperata aveva chiesto il mio aiuto. Mentre cercavo di rimettere il cellulare in borsa, sentì la terra tremare sotto i piedi, un tonfo e nel giro di pochi secondi mi ritrovai tra le braccia di un ragazzo che neanche mi ero resa conto fosse lì. “che cavolo succede?”, la luce continuava a spegnersi e accendersi ad intermittenza. “Tutto bene?”, cercai di alzarmi  e ricompormi, e mi voltai “Si, grazie!”. Guardai meglio quel ragazzo  che sembrava avere un’aria così familiare. E quella luce di certo non aiutava la mia memoria. E poi una lampadina nella mia mente si accese. Quello era Liam, Liam Peyne dei One Direction. “Siamo rimasti bloccati a quanto pare!”, “Bloccati?” il panico iniziò a prendermi, iniziai a respirare in maniera affannosa,mi mancava l’aria. “Stai calma, tranquilla ora premiamo questo bottone e facciamo suonare l’allarme”, ma non finì neanche di dirlo che la luce si spense definitivamente. “Ahhh”, gridai e cercai di mantenere un contegno, nonostante fossi davvero terrorizzata.  Liam si avvicino e mi mise una mano sulla spalla e la cosa che mi venni più naturale fu fiondarmi tra le sue braccia.  Restammo lì per qualche minuto, lui dolcemente mi accarezzava la schiena per farmi sentire al sicuro, e a me poco importava del fatto che non conoscessi affatto quel ragazzo, se non come membro di una famosa band. Poco dopo una luce d’emergenza tornò ad illuminare quel piccolo quadrato di area. Imbarazzata mi scostai da Liam, che dolcemente mi sorrise. “Visto che ora siamo intimi, piacere sono Liam”, “Sarah e non ti fare strane idee”,

gli dissi incrociando le braccia. Mi resi conto che la scatola con le ciambelle era finita per terra, “Oh no che diastro…” “Aspetta sono cadute solo queste due”, disse il ragazzo cercando di aiutarmi a pulire.  Mentre cercavo di pulire le mani ricolme di zucchero, squillo il cellulare. “Pronto mamma…sei tu?Non si sente…cosa un black out?mamma sono in asce..pronto?...dannazione!” “Ho capito bene?c’è stato un black out?”, “Si credo di aver capito così…” “Il mio cellulare non prende”, “Neanche il mio”, “Bene, nessuno sa che siamo qui dentro….”, “Si i miei amici lo sanno…cioè lo capiranno!”,

“E mi dovrei fidare di quattro ragazzini in preda agli ormoni?”, “bè qualcuno ci troverà, e poi magari tra poco torna la corrente!”, “Che poi che diavolo vuol dire black out”, “è quando…”, “So cos’è! Volevo dire se dura 13 ore come l’ultimo?”, “Non ci pensare, su e poi potremo approffitare di questo momento per conoscerci meglio, e alla fine di questa storia diventeremo buoni amici!”, “ma ti pare…almeno hai suonato l’allarme?”, “Emmh, no…non ci sono riuscito, il tasto sembra essere…bloccato”, “Grandioso…”
, mi tolsi la giacca e mi sedetti a terra, Liam fece lo stesso. “Almeno non moriremo di fame", disse indicando con lo sguardo la scatola fucsia con le ciambelle.

Cercai di sorridergli, ero stata davvero acida.  “cosa ci facevi in questo palazzone?Lavori qui?”, “No, ma mia mamma si”, “Ah quella di cui ti volevi liberare per raggiungere Meredith…”, “Megan, e poi che fai origli?”, “Tecnicamente non era origliare visto che ero proprio di fianco a te, ma tu eri presa dalle tue cose per rendertene conto.” “e tu? Sei qui con il tuo gruppo?”, “Si, si avevamo appuntamento con la nostra nuova manager. Una tipa tosta…con cui ho appena avuto una lite. Ero sceso al  piano di sotto per fare due passi e sbollire la rabbia…”, “La nuova manager eh?” non avevo dubbi su chi fosse. “Si, è una tipa assurda. Dicono sia la migliore nel suo campo, però è molto severa, rigida…non credo abbia un cuore. Io ribattevo sul fatto che abbiamo solo 20 anni, e vogliamo anche noi i nostri spazi, ma…non oso immaginare come sarà con i suoi figli!”, “Peggio…”, “La conosci?un momento non mi dire che…”, “Sono sua figlia!” “Sei la figlia di Karen Mullyver!” “Sarah Mullyver in persona”, “Mi dispiace non volevo dire quelle cose poco carine…”, “Tranquillo so come è mia madre, sa essere davvero irritante.” “Ecco perché volevi liberarti di lei…”, “a fine mese si sposa, e mi sta praticamente obbligando ad organizzare questo matrimonio stile William&Kete e io odio i matrimoni”, “Odi i matrimoni? Strano tutte le ragazze sognano l’abito bianco”, “Non io…sono solo uno spreco di soldi e tempo. La gente ha questa esigenza di dire al mondo “Si stiamo insieme e siamo felici” e poi si mettono le corna e si mancano di rispetto. Poi si lasciano e danno lavoro a migliaia di avvocati divorzisti che non vedono l’ora di farli scannare e spennarli.”

, “Wow, che analisi cruda…e un tantino”, “Realistica, è un’analisi realistica”, “Io direi un po’ pessimista! Non tutti  i matrimoni finiscono, se due persone si amano davvero…”, “Oh no non mi dire che sei uno di quelli!”, “Di quelli chi?”, “Quelli che credono all’amore etero, all’anima gemella, al coplo di fulmine …”, “Non credi neanche in questo?”, “Niente e per sempre, soprattutto l’amore!”. “Forse dici questo perché hai vissuto qualche esperienza negativa”, “No, non è per questo, la penso così fine.”
, “Ok, ok…ma sei mai stata innamorata?”, “No…ma”, “Allora ne riparliamo quando lo sarai…”, “Non cambierà niente!” . dopo qualche minuto di silenzio gli chiesi come era essere membro si una band famosa. “è la cosa più bella del mondo! Mi sento molto fortunato. Non è sempre facile però…” “Io non ce la farei a reggere la pressione, tutte quelle ragazzine ululanti che vi seguono ovunque”…”lo so a volte non è divertente sorridere sempre, essere sempre carini gentili, ma noi dobbiamo tutto alle fan, è un piccolo prezzo da pagare!”, “Tu cosa fai?”, “Economia…mia madre mi ha praticamente obbligata!”, “mentre cosa cosa volevi fare?”, “non ridere…”,

“No non lo farò…a meno che non dici clown!”, “no! Ho sempre adorato cucinare…volevo iscrivermi ad un corso!”, “wow, io adoro le ragazze che sanno cucinare!”
. L’atmosfera si era abbastanza rasserenata. Avevo quasi dimenticato di essere chiusa in quell’ascensore. E poi ebbi la geniale idea di guardare l’orologio. “Siamo chiusi qui dentro da un’ora!” e inizia a respirare con difficoltà di nuovo. “il tempo è volato!”. “Ora finirà l’ossigeno sono sicura”, Liam vedendomi preoccupata si avvicinò cercando di rassicurarmi, mise la mano sulle mie spalle. “Moriremo qui dentro. Organizzerei altri dieci matrimoni con mia mamma piuttosto che restare un’ altra ora qua dentro!”, “Grazie, anche tu sei simpatica”, “Non volevo dirlo in quel senso”, “Ti capisco…”. E poi ci guardammo negli occhi. Non mi ero resa conto di quanto fosse dolce il suo viso. E proprio mentre i nostri visi si trovavano a pochi centimetri di distanza, l’ascensore si aprì. “Tesoro!Stai bene?” “Mamma si…” “Grazie al cielo!”. Liam fu raggiunto dai suoi amici che si assicurarono fosse intatto. “Su andiamo a casa!”. Mentre mi avviavo all’uscita abbracciata a mia madre, Liam che parlava ancora con gli altri,  appena mi vide si allontanò da loro e mi raggiunse. “è stato un piacere Sarah, spero di rivederti!”.

“Ci vediamo in giro!”
Gli sorrisi e andai via. Quella era stata una delle esperienze più brutte della mia vita, ma allietata dalla presenza di una persona che si era rivelata, nonostante i miei pregiudizi, piacevole. “Hai conosciuto Liam vedo!”, “Si…mamma hai il suo numero?” “Perché?”, “Lo devo ringraziare se non fosse stato per lui”. Così appena arrivata a casa gli scrissi:
“Liam sono Sarah, volevo ringraziarti per oggi, so di non averlo fatto. Quando vuoi possiamo uscire per un caffè.  “        

 

 

Ciao a tutti questa è una OS molto breve, me ne rendo conto, ma l'idea è questa: se vi piace potrei considerare l'idea di farla diventare un racconto vero e proprio. quindi vi chiedo la cortesia di lasciarmi un commentino in cui dite se volete che continuo o meno. ringrazio ovviamente chi lo farà :)

p.s. se vi piacciono le storie d'amore accompagnate dalle immagini, non perdetevi la mia storia, questo è il link ;) :
 http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1319272&i=1

   
 
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