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Autore: Ephramlover    05/06/2007    4 recensioni
Un ragazzo che si fida di qualcuno per donargli la cosa più preziosa e costui gli spezza il cuore.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Kaede Rukawa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quel giorno saltai il primo giorno di scuola, dopo un breve periodo di vacanza, per incontrarti. La sera prima ci eravamo messi d’accordo per telefono, dopoché mi proponesti di saltare scuola per incontrarti e passare la giornata con te, da qualche parte. Mi piacque il modo in cui me lo chiedesti, nel tuo modo tipico, un po’ arrogante un po’ dolce… me li ricordo ancora gli sms di quella sera. Comunque il giorno dopo mi alzai alla stessa ora in cui mi alzavo per recarmi a scuola e uscì di casa per andare nel luogo del nostro appuntamento, all’improvviso sentì il rumore della tua moto. Ti fermasti di fronte a me e togliesti il casco, eri bello come sempre, mi chinai e ti baciai su una guancia per salutarti. So che avresti voluto un bacio sulle labbra, ma non potevo baciarti in mezzo alla strada. Mi porgesti il casco e io salì dietro di te sulla moto. Non sapevo dove mi stessi portando, l’unica cosa di cui ero consapevole era il calore del tuo corpo, la tua presenza. Dopo mezz’ora di viaggio ci fermammo e allora riconobbi il posto; era un lago che avevo già visto in altre occasioni. Essendo le prime ore del mattino era deserto, solo due persone erano presenti, ciò io e te. Ci avviammo verso il molo e rimaniamo lì a parlare un po’, a dire il vero tu non parli molto, e chissà perché nemmeno io mi sento tanto in vena di chiacchiere, non so perché con te divento così “loquace”. Parlando vediamo delle barchette al molo, proponi di affittarne una e di fare un giro, ma il custode non c’è. Allora ti viene l’idea di “prendere in prestito” una e prendendomi per mano mi conduci in quella direzione. Sciolta la corda che legava la barca al palo mi inviti a sedermi e così ci avviamo dall’altra parte. A questo punto cominci a scioglierti e a parlarmi un po’. L’acqua era tranquilla e anche noi. La tentazione di sporgermi e baciarti era forte, ma da parte tua non vedevo nessuna reazione…chissà che cosa stavi pensando, non te l’ho mai chiesto. Dopo mezz’ora decidemmo di ritornare al molo e di “restituire la barchetta”. All’improvviso mi dicesti di meritarti un bacio dopo quella piccola gitarella in barca… fui ben felice di sentirtelo dire e ancora di più di baciarti… non avevo molte occasioni di baciarti. Adoravo baciarti! Dopo 2 ore circa decidemmo di tornare a casa… mi portasti a casa tua… Vidi i tuoi tentativi di farmi un caffé che ti avevo chiesto e vederti maneggiare con quella macchinetta fu piuttosto divertente. Tu che di solito non perdevi il sangue freddo stavi litigando con una macchinetta! Dopo mi portasti in camera tua, mi piaceva un quadro appeso in camera tua che avevi fatto tu stesso. Ti chiesi di farmi un ritratto, ma rispondesti in modo vago, forse avevi preso la tua decisione già allora… Non so come finimmo per parlare dei sette peccati capitali…e discutemmo sul significato di uno dei peccati. Alla fine presi il vocabolario per trovare conferma ai miei ragionamenti. Tu me lo togliesti dalle mani e dicendomi che non importava cominciasti a baciarmi, per la prima volta c’era passione in quel bacio. Mi facesti stendere sopra di te, ti piaceva come ti baciavo…quel giorni decisi che era ora, che eri la persona giusta…e lo penso ancora oggi nonostante tutto. Quel giorno ti prendesti la mia verginità e forse non te ne accorgesti nemmeno…non ti importava forse o semplicemente non avevi preso in considerazione l’idea che lo fossi ancora, chissà. Dopo uscimmo e mi portasti in un bar dove parlammo per 2 ore, parlammo di tutto di te, di me e anche del mio ex che poi è anche il tuo amico. Spesso mi chiedo se la tua decisione non fosse influenzata da ciò, ma poi mi dico che se te ne fosse importato un po’ non avresti nemmeno preso in considerazione l’idea di noi due. Te ne andasti… Quella fu l’ultima volta che ti vedi… Dopo quel giorno cercai spessi di contattarti e ti chiesi di vederci, ma avevi sempre un impegno… e dopo un po’ anche io smisi di cercarti, non volevo farmi umiliare ulteriormente da te.. Mi chiedo ancora come mai le cose siano andate così. Perché sei sparito dalla mi vita Kaede, io ti ho aspettato per tanto, così tanto che ormai non riesco a provare nulla per nessun altro…non riesco a toglierti dalla testa nonostante sappia che non ti vedrò più…ogni volta che sento il rumore di una moto simile alla tua pensa che ci sia tu su quella moto. Ma ormai tu sarai all’università, chissà dove hai deciso di andare e chissà con chi sei. E’ una domanda che continua tormentarmi, non sopporto che tu mi abbia già accantonato nel tuo cure per fare posti ad altri. Dopo di te ho avuto diverse storie, ma nessuno è come te. Ora non so cosa provo per te, ti amo o no, non lo so, l’unica cosa che so è che sei importante per me in qualche modo. Un altro desiderio che susciti in me è quella della vendetta per avermi usato e avermi illuso. Vorrei poterti respingere un giorno, farti male come tu hai fatto con me per farti provare ciò che ho provato io per tutto questo tempo.
  
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