18/11/2012
2 recensioni
«Perchè mi avete voluta qui?»
«Il castello era sudicio.»
«Io credo che vi sentiste solo. Qualunque uomo si sarebbe sentito solo...»
«Io non sono un uomo»
Ma la domanda che la ragazza aveva posto non era quella corretta. Un altra domanda,appena diversa,e lui avrebbe avuto una risposta.
Un ricordo pieno di colori,pieno di quelli che non avrebbe mai ammesso essere sentimenti.
L'Oscuro si aggirava silenzioso per i corridoi del castello,un ghigno sottile sulle labbra,le orecchie tese che fremevano per cogliere le urla di uomini e fanciulle nell'istante in cui l'avrebbero visto. Voleva conferire con il re,voleva spaventarlo,metterlo in agitazione,e il motivo per cui desiderava tutto ciò così ardentemente era il semplice fatto che aveva bisogno di sopire almeno per un istante quel desiderio che lo reclamava come una droga. Aveva bisogno di occhi terrorizzati,respiri mozzati,di sentirsi coraggioso. Di sentirsi forte più di chiunque altro,temuto più di chiunque altro. Di sentire che il mostro era potente,come non lo era stato l'uomo.
«Chi siete?»
Una voce cristallina si librò nell'aria,facendolo volgere lentamente,le labbra che si contraevano in una smorfia orribile.
Ma non vide nessuno. Non finchè non abbassò lo sguardo,incontrando gli occhi azzurri di una bambina che non poteva avere più di quattro anni che lo guardava fisso,senza traccia di timore negli occhi chiari.
«Una bestia,venuta dai vostri incubi per divorare la vostra anima» ridacchiò stridulo,mentre gli occhi gli si striavano di rosso sangue e il suo rossiso diventava sempre più nero e crudele.
La bimba scosse la testa,gli occhi ancora fastidiosamente fissi nei suoi. «Non ho paura di voi» disse semplicemente,stringendosi nelle spalle e lisciando con le dita la camicia da notte blu scura che la fasciava fino ai piedi.
Tremotino la soppesò con lo sguardo per qualche istante per poi raddrizzarsi e lasciar scivolare via quel ghigno crudele dal suo volto. «Una bambina coraggiosa,dunque» La giovane si impettì,annuendo e lanciandogli un moderato mezzo sorriso. « Sono una principessa,e non posso lasciarmi governare dalla paura. Nessuno dovrebbe in realtà. Non crede?»
Lui rimase immobile per lunghi istanti,rapito dai ricordi di ciò che era stato. Poi annuii impercettibilmente. Prima che potesse proferire un altra parola,però,sentì un rumore di passi. Si chinò verso la bimba,poggiandosi un dito sulle labbra e tornando alla sua solita espresione di scherno.
Un istante dopo era scomparso nel nulla.
Così,se quel giorno Belle avesse chiesto perchè avesse scelto proprio lei,i ricordi della bestia sarebbero tornati indietro a quel giorno lontano.
Ma Belle non domandò,e lui tacque,covando quel segreto con un sorriso distante.
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Cose random ideate tornando da scuola,non me ne vogliate
Ps: So che per una bimba così piccola Belle ha una grande capacità di linguaggio,ma vi ricordo che è una principessa,e come tale riceve una certa educazione. Isabella di spagna a quattro anni parlava altrettante lingue,pensate un pò uu
Au revoir ~
Neverland
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