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Autore: Carrie_brennan    19/11/2012    1 recensioni
E'quasi Natale. Può un regalo unire Kurt e Blaine?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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REGALI DI NATALE
 

 

L'inverno a New York si faceva sempre più rigido. Kurt aveva sempre amato l'inverno, aveva la possibilità di indossare i suoi cappotti preferiti ed era una buona scusa per comprare ancora un altro accessorio e curare all'inverosimile i dettagli, perdendosi tra sciarpe, cinture, un'orologio particolare, foulard... e poi più strati bisognava indossare più poteva esprimere la sua creatività. Gli strati, già.
Si diede un debole pugno sulla testa come a voler scacciar via un pensiero che sapeva sarebbe immediatamente comparso nella sua testa. Gli strati e Blaine. Fece un respiro profondo e uscì dall'atrio della sede di vogue.com.

 

Era passato un mese dall'ultima volta che era stato a Lima e, quindi, dal loro fugace incontro.

Come si sopravvive ad un amore?

Aveva visto tanti film a riguardo, amori tragici, amori comici, amori struggenti, che nella rottura raggiungevano il massimo della drammaticità e fascino.

Ma viverlo... lasciava solo una ferita perennemente aperta. Dov'è l'inquadratura immancabile con il sole che tramonta e il messaggio rincuorante che domani andrà meglio? Che domani farà meno male? Dove sono le immagini di lui che si getta a capofitto nel lavoro e non ci pensa più?

Lui più lavorava più si sentiva solo. Terminava un nuovo lavoro e il primo desiderio era “voglio farlo vedere a Blaine”, gli assegnavano un incarico e dentro di se scattava “non vedo l'ora di dirlo a Blaine”.
Amava quello che stava facendo, ma si accorse che anche le cose belle, anche le fortune, potevano essere vissute in tanti modi e avere sapori diversi. Però era una settimana che non piangeva. Tranne qualche volta di notte, e senza che se ne accorgesse. Si rendeva conto che si sforzava anche per Rachel, perchè non voleva farla preoccupare, e perchè anche lei aveva già la sua buona dose di pensieri.
Quando la sera si ritrovavano a casa, scambiavano un semplice sguardo malinconico ma poi si sorridevano. C'erano l'uno per l'altro, e questo era davvero importante.

E poi c'era quella spina. Conficcata li al centro del petto, e più tentava di non considerarla, più sentiva che si spingeva in profondità, facendo ancora più male. Era la voce disperata e lo sguardo addolorato di Blaine che gli urlava ”tu non c'eri!”

Fece un sorriso amaro. Blaine voleva farlo sentire in colpa...proprio lui che aveva messo tra loro un altro? Cosa c'è di più grave di questo?

Eppure Blaine l'aveva sempre adorato, gli aveva dimostrato il suo amore in mille modi, e non solo a parole e col suo modo di essere adorabilmente romantico, ma con la concretezza dei suoi gesti e soprattutto col suo modo di guardarlo e cercarlo...sempre.

Cosa era successo?

Forse l'aveva sopravvalutato...forse era solo uno dei tanti ragazzini del cazzo, bravi solo a parlare, ma...

Cosa era successo?

Spense il fornello su cui aveva appena cotto la sua zuppa preferita, e, quasi aggrappandosi all'acciaio del piano cottura, sospirò.

 

Blaine aprì la sua pagina Facebook sperando di trovare Wes in chat.

Erano state giornate deliranti al Glee, con le provinciali alle porte e tutti quei casini con la Sylvester. In più tra Ryder e Jake sembrava non correre buon sangue e Tina era sul piede di guerra perchè nessuno la stava aiutando con i costumi. Tranne lui, ovviamente.
Mentre si connetteva si guardò distrattamente intorno. La sua stanza gli parve più asettica del solito, ed erano chiaramente identificabili gli spazi dove prima c'erano appese foto e ricordi di quando era felice. Si, aveva ribattezzato così quello che gli era successo... come “prima” e “dopo”, come se fosse un'era geologica, con la relativa catastrofe a fare da spartiacque, a ricordargli dolorosamente la portata immensa di quanto era successo. Kurt era scomparso, e lui non era riuscito neanche a spiegare per bene quello che provava e che era successo.
Forse a New York non avrebbe dovuto essere così brusco, avrebbe dovuto prima spiegargli cosa gli stava succedendo prima di lanciare la bomba, però si era ritrovato quel macigno nel petto, e non ce la faceva più, non poteva continuare a fingere con Kurt, anche se sapeva che avrebbe cambiato le cose e avrebbero sofferto. Anche se dentro di se non si era reso conto, allora, di quanto grande sarebbe stata quella sofferenza.
Forse era questo il suo problema. Era troppo impulsivo, o troppo poco, perchè era tanto che stava male ma invece di andare da Kurt e prenderlo per le spalle e dirgli “ascoltami”, aveva trasformato tutto in una sorta di ripicca per il non sentirsi compreso.

  • Blaine smettila!

Una notifica di chat a nome di Wes cominciò a lampeggiare sul display, attirando l'attezione sul messaggio contenuto

  • Di fare cosa? Rispose lui, anche se sapeva bene a cosa si stava riferendo

  • Di pensare a quello che stai pensando, lo sai che ti fa solo male! E non chiedermi come lo so, sono qua da 10 minuti e tu ti eri incantato!

Blaine fece un mezzo sorriso. Per fortuna che il suo amico non lo aveva mai abbandonato, era l'unico con cui si sentiva veramente se stesso, l'unico tranne Kurt ovviamente...

  • Blaine! Lo stai facedo ancora!

  • Ahah.. scusa Wes hai ragione, ora sono qua però.

  • Bene, allora che combini al Mckinley?

  • Delirio da pre-provinciali!

  • Ahi! Se è come era da noi starete rasentando la follia :s

  • Esattamente, e io sono finito anche a cucire gli abiti di scena

  • Ahahah... Blaine! Non ti bastavano i 7 corsi pomeridiani in cui eri già?

  • Beh non potevo lasciare Tina da sola...

  • Sei sempre il solito Blaine, un cuore d'oro...

  • Dici? E se invece fossi solo un'egoista? Se pensassi solo a me stesso, facendo finta di essere buono?

  • Da parte mia ci metto la mano sul fuoco che non è cosi... il problema è perchè tu ti fai questi problemi?

  • Non lo so Wes...mi sono sentito un così grande stronzo dopo quello che è successo con Kurt... ho sempre saputo di avere dei difetti, ma tutto sommato avevo una buona considerazione di me stesso... ma ora... non so più niente Wes...

  • Amico... siamo umani... e prima o poi dovrai convincerti che quello che hai fatto è quello che è... uno sbaglio, è stato bello grosso e le conseguenze erano inevitabili, ma non ha a che fare con te... da uno sbaglio si può imparare e crescere... tu sei un ragazzo fantastico Blaine e sei il mio migliore amico.. non scelgo bastardi per amici, eh!

  • Ah.. meno male! Pensavo fosse il tuo nuovo sport! Wes... non so cosa fare... continuo a pensare a lui, e non è solo perchè mi sento in colpa... lui mi piaceva davvero, quando mi guardo intorno, confronto ogni persona che vedo con lui...e sento che solo Kurt era perfetto per me...

  • Blaine... ormai è passato un po'... tu hai smesso di scrivergli?

  • Ci ho provato...ma non ce l'ho fatta... almeno un paio di volte a settimana gli mando un sms o una mail...forse lui neanche li legge ma... devo...

  • Quindi lui sa che continui a pensare a lui. Ora la scelta è di Kurt. Ha avuto bisogno del suo tempo, ed è giusto, ma sbollita la rabbia dovrà essere lui a darti lo spazio almeno per lasciarti spiegare...

  • E se non lo fa?

  • Sai già la risposta, amico, e mi dispiace. Ma devi convincerti che non è detto che succeda questo. Me lo prometti?

  • Si Wes... te lo prometto

 

“Ok Kurt!La fase uno dello shopping natalizio ha inizio!”

Kurt e Rachel erano dinanzi al grande magazzino con gli occhi languidi. Rachel aveva invitato anche una sua compagna di corso, che li avrebbe raggiunti, e Kurt teneva stretta nel taschino della giacca la carta di credito di Isabelle, suo regalo di Natale, con un bel gruzzoletto dentro. C'era un grande via vai e quando entrarono videro commesse in preda all'ansia e gente in pura crisi isterica davanti ai banconi. Insomma, la classica scena pre Natale.
Si diedero il cinque e si buttarono nella mischia.

 

Fu mentre era alle prese con la scelta della tonalità di azzurro dei guanti che voleva regalare a Carole, che senti il familiare suono della notifica di un messaggio sul suo iphone. Lo estrasse, ancora preso dall'indecisione fra due paia che avevano passato severamente la sua selezione, e lesse, distrattamente.

“Sono al centro commerciale con Wes, Sam e Brittany... ho visto questa graziosa confezione regalo con 10 smalti diversi, credi che piacerà a Tina? In realtà la cosa più difficile sarà trovare qualcosa per Brit...ha gusti proprio strani quella ragazza!B.”

Kurt sorrise - perchè si, Brit era proprio “originale”- al messaggio di Blaine, e compose velocemente una risposta.

“Prova a regalarle un coupon del negozio “Box of cookies”, ci compra i suoi biscotti preferiti. Dice che hanno il sapore simile a quelli di lord tubbington, ohmygod!K.” e inviò ridacchiando.

Poi si immoblizzò.

Aspetta... ho appena risposto a Blaine?

Rachel scelse proprio quel momento per afferrarlo per un braccio.

“Allora? Scelto?”

Lui la guardò pietrificato

“Rach...credo di aver appena risposto ad un sms di Blaine”

“Oh” pronunciò la ragazza, stupita, rimanendo poi entrambi in irreale silenzio, tanto che la notifica di un nuovo messaggio del telefono di Kurt sembrò risuonare come una gong tibetano in mezzo alla vallata.

“Ahahaha... ottimo consiglio, grazie :) B.”

 

Quando aveva aperto il messaggio di Kurt, Blaine aveva pensato che ad attenderlo ci fosse solo uno spazio bianco, probabilmente un messaggio vuoto di risposta, inviato per sbaglio quando aveva rimesso il telefono in tasca. Invece aveva risposto, e aveva risposto “normalmente”, con la sua ironia, come se non avessero mai smesso di parlarsi e scherzare.
Come “prima”, insomma.
Sudò freddo e guardo il telefono come se fosse una bomba ad orologeria.
Cosa doveva fare? Doveva provare a parlargli?Doveva chiedergli come stava? Scosse la testa... il timore che Kurt potesse irrigidirsi davanti ai suoi ennesimi tentativi di chiarificazione lo angosciò troppo. Non doveva rispondergli? Sarebbe stato maleducato e poi... la tentazione era troppo forte, non voleva sprecare quell'occasione di contatto.
Decise di rispondergli normalmente, come aveva fatto Kurt, godendosi quella piccola fortuna, assaporando quel briciolo di felicità che gli aveva dato trovare le parole del suo ragazzo. E così fece.

 

“Avanti Kurt.... sei stato strano da oggi pomeriggio... dimmi che ti passa per la tresta!”sbottò Rachel una volta nel loro appartamento.

Kurt si era ammutolito da quando aveva ricevuto la risposta di Blaine, non prima di aver sorriso per un po', però, e aveva trascinato i suoi pacchetti per tutta la strada del ritorno, senza mai lanciare loro un sorriso soddisfatto e Rachel, che lo conosceva bene, sapeva che questo era il segnale più lampante del suo disagio.

“E' per il messaggio di Blaine, vero?”

Kurt annuì poggiando il soprabito all'ingresso e sciogliendosi la sciarpa color senape dal collo.

“Si... io...non capisco cosa mi è preso. Perchè gli ho risposto. L'ho evitato per tutto questo tempo..anche la settimana scorsa, mi aveva mandato una mail ma non gli ho scritto niente”

“L'hai letta?”

“Si...si...l'ho letta...all'inizio cancellavo tutto senza leggere...da un po' però le leggo...non riesco a … cancellarle”

Rachel prese il suo amico per mano e lo condusse sul divano, facendolo sedere accanto a lei

“Kurt, quando hai letto il messaggio di Blaine cosa hai sentito?Eri arrabbiato?”

“Io...no, credo di no, non come un po' di tempo fa... è che mi sono messo a ridere pensando a lui che sceglie un regalo per Brit e...ohmygod... non posso, non lo sto facendo vero? Me l'ha fatta troppo grossa, non posso aver dimenticato tutto! Non è giusto!”prese a dire agitato, la voce che diventava sempre più acuta

“Kurt!Kurt! Fermati” Rachel gli prese il viso tra le mani e gli regalò un sorriso di comprensione

“Tutto questo non significa che lo hai perdonato...solo che sei meno arrabbiato di prima...e che ora puoi vedere le cose con più lucidità. Hai ricevuto un suo messaggio e ti ha fatto piacere, e ti è venuto spontaneo rispondergli, come hai sempre fatto, come quando eravate amici, prima che fidanzati. Prendi atto di questo e pensaci un po' su”

Kurt abbassò gli occhi, più tranquillo

“Sicura di non dover passare alla facoltà di psicologia?”

“Oh no...farei impazzire tutti!” rispose ridendo Rachel e si abbracciarono.

 

Il messaggio di quel giorno fu il primo di una serie - sempre non troppo frequenti e sempre con brevi scambi – tanto che cominciarono ad assumere, sempre di più, l'aspetto di una routine. Erano tutti con tema i regali di Natale per i loro amici, scambiandosi consigli e battute.

Poi ci fu quel giorno.

“Beh... la mia lista è quasi completa. Tu a che punto sei?” gli scrisse Kurt a dieci giorni da Natale.

“Si, in effetti anche io ho quasi finito, me ne manca uno...” rispose veloce Blaine.

“Ah si? Chi?” rispose subito Kurt, curioso.

Ma Blaine non rispose. E neanche il giorno dopo. Kurt non ricevette più suoi messaggi per una settimana intera.

All'inzio cercò di mostrare indifferenza. In fondo non c'era nessun patto tra loro, la loro situazione era ancora sospesa, e anche la storia dei messaggi si era sviluppata in modo inaspettato e imprevedibile. Ma dopo tre giorni Kurt cominciò a sentirsi preoccupato per Blaine, temette che gli fosse successo qualcosa, e glielo scrisse. E non ricevette di nuovo risposta. Allora telefonò a Tina e buttando là il discorso le chiese se Blaine stesse bene e lo avesse incontrato di recente. E si, Tina gli rispose che stava bene e che lo aveva visto quel giorno stesso.

Allora Kurt si arrabbiò. 
Si arrabbiò con se stesso, urlando e piangendo insieme perchè gli sembrò che Blaine lo avesse di nuovo preso in giro, abbandonandolo così, senza una parola. Si accorse di quanto aspettasse durante il giorno le sue parole, di quanto lo facevano sorridere i loro scambi non sense, e le battute sui loro amici, di quanto si sentisse un po' più felice da quando Blaine era rientrato nella sua vita.

Troppo.

Ma allora lo amo ancora?

 

Rachel indossò le scarpe scamosciate e si lisciò la gonna davanti lo specchio, prima di buttare uno sguardo al suo coinquilino, seduto stancamente sul vecchio divano della zona giorno. Era di nuovo a terra, e gli si stringeva il cuore a vederlo in quel modo. Anche lei era arrabbiata con Blaine, che senso aveva quello che aveva fatto? Ma era pur vero che tra loro non c'era stato nessun chiarimento; qual'era il loro rapporto?

“Kurt...” sussurrò avvicinandosi al suo amico “vado al caffè con Loren, sicuro di non voler venire?”

Lui alzò gli occhi, i denti che torturavano le labbra per non cedere ai singhiozzi

“No...no, grazie Rach... devo finire di fare le valigie per domani”

“Ci vediamo dopo...” disse allora la ragazza, e si chinò per abbracciarlo stretto

“Ti voglio bene..”

“Anche io...” si scambiarono un ultimo sguardo e poi Rachel lo lasciò solo.

 

Kurt si avvicinò alla finestra.

Davanti ai suoi occhi c'era la città che aveva tanto sognato. Ma era proprio vero che i sogni non potevano essere davvero realizzati. In quella città aveva trovato tanta felicità quanto dolore. Si disse che era la vita, che tutti sono destinati a vivere momenti luminosi e altri bui. Ma ora come ora, Kurt non vedeva futuro per sè.
Per la prima volta sentiva che anche se un giorno avesse trovato il lavoro dei suoi sogni, vissuto in una società in cui poteva sentirsi serenamente se stesso, se avesse potuto realizzare tutti i suoi piccoli e grandi desideri, nulla avrebbe mai avuto davvero valore senza l'amore.

Perso nei suoi malinconici pensieri quasi non sentì il bussare alla porta. Si voltò e la raggiunse, capitava spesso che Rachel si dimenticasse qualcosa. Mentre afferrava la maniglia ebbe il dejavù di quando Blaine era andato li, a sorpresa, presentandosi con un mazzo di fiori. E davanti agli occhi, anche quella volta, si ritrovò proprio un mazzo di fiori. Percepì il respiro bloccarsi nell'aspettativa che dietro quel bouquet ci fosse Blaine, ma vi comparve un uomo di mezz'età, con un cappello blu in testa

“Il signor Hummel?” chiese, e Kurt annuì, ancora incredulo.

“Questi sono per lei” e gli porse i fiori colorati, per poi ritornare alle scale.

Kurt guardò distrattamente i boccioli di rosa e cercò un possibile biglietto, lo afferrò e lo aprì subito

“...avrei bisogno del tuo aiuto per decidere un ultimo regalo. Puoi aiutarmi?” lesse ad alta voce Kurt, ridendo istericamente

“per non sbagliare ho pensato di andare al centro commerciale sulla 7ma, se ti va, guarda sulla mappa e cerca il negozio 23. B.”

Kurt sbuffò divertito farfugliando un “che buffone!”

Poggiò le rose nel lavello della cucina e le guardò per un istante con tenerezza. Poi afferrò velocemente il cappotto e si catapultò praticamente fuori dall'appartamento.

 

Blaine era in ansia. Sapeva che aveva doppiamente rischiato nel fare quello che stava facendo. Nel non aver più risposto ai messaggi di Kurt, e, dio quanto avrebbe voluto, ma si era messo in testa di fare quella sorpresa e...
E poi nel volare fino a lì. E se Kurt non avesse voluto vederlo? Se fosse ancora arrabbiato? Se lui avesse interpretato male il loro riavvicinamento?
Ma Blaine sentiva che doveva fare qualcosa...era stato felice di avere di nuovo Kurt nella sua vita.. ma Kurt per lui non era solo un amico, dopo tutto quel tempo i suoi sentimenti si erano assolutamente rafforzati. Lui lo amava, e doveva dirglielo, doveva provarci, e poi sarebbe andata come doveva andare.

Si guardò intorno un po' imbarazzato, soprattutto quando una bambina lo guardò incuriosita, indicandolo. Ovunque gli addobbi natalizi rendevano l'atmosfera più calda, Canticchiò sopra la canzone di Natale che si diffondeva dagli altoparlanti, e si appoggiò, stremato, alla vetrina del negozio 23.

Spirito del natale dammi una mano...

Kurt...fai in fretta

 

Kurt corse, corse come non aveva mai fatto in vita sua, saltò letteramente fuori dal taxi e percorse la 7ma cosi velocemente che gli sembrò quasi di non toccare il suolo.
Blaine era lì, non si era dimenticato di lui. Era li, e anche se non capiva di che regalo stesse parlando e per chi, sperò fosse per lui, e non perchè desiderasse un suo regalo, ma perchè significava che stava facendo tutta questa cosa pazza per lui.
Entrò nel centro commerciale e per poco non travolse un santa clause che camminava avanti e indietro davanti la scala mobile, battè nervosamente il piede sul tappeto mobile mentre scorreva verso il primo piano, e quando approdò accanto alla mappa indicò col dito l'obiettivo della sua ricerca: il negozio di giocattoli.

 

Blaine lo vide in lontananza farsi spazio nella folla del centro commerciale. Lo riconobbe subito, i suoi occhi furono attirati da lui come una calamita, ed era splendido, era il suo Kurt. E poi si accorse di una cosa. Kurt non stava camminando verso di lui. Stava correndo. Stava correndo da lui. Il cuore cominciò a battergli forte.

 

Kurt lo vide davanti alla vetrina colorata del negozio di giocattoli. Rimase incantato a guardarlo e non si accorse subito di cosa aveva in mano, era una caramella enorme a forma di cuore quella? Mentre si avvicinava scoppiò a ridere. E fu così che Blaine se lo ritrovò davanti, in preda ad una risata irrefrenabile, esilerante quanto liberatoria.

“Si si.. continua pure così ancora per un pò” gli disse Blaine mettendo un tenero broncio e intrecciando le braccia al petto.

“E'... è per me quella?”chiese Kurt, cercando di riamanere serio

Blaine annuì sorridendo e gliela porse

“Però non è quello il vero regalo...”

Kurt lo guardò incuriosito, l'emozione negli occhi, nel ritrovarsi davanti il ragazzo che aveva amato cosi intensamente.

Blaine gli si avvicinò e allungò una mano verso di lui, lasciando che la manica del cappotto si tirasse un po' su, rivelando un fiocco rosso intorno al polso.

“Questo..” disse Blaine con voce tremante. “questo è il mio regalo Kurt...sono io...mi vuoi?” gli disse trepidante, tenendo lo sguardo implorante nel suo

Kurt spalancò gli occhi alle parole di Blaine ma subito dopo li sentì inumidirsi.

Si gettò sul ragazzo stringendolo forte

“Si...si...certo che ti voglio Blaine...”

“Mi dispiace per tutto Kurt, ti prometto che non ti deluderò mai più...ti amo, ti amo da impazzire”

“Anche io.. anche io Blaine” rispose Kurt poggiando la fronte sulla sua.

Blaine si mosse e raggiunse le labbra di Kurt in un dolce e umido bacio.

“Saremo più saggi, e condivideremo tutto”

Blaine annuì

“Iniziamo con la mega caramella?” chiese facendo ridere Kurt.

“Scemo!” rispose, e tornò a baciarlo.

 

  
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