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Autore: ehiijames    19/11/2012    3 recensioni
Un'altra estate se ne era andata e a pensare che di li a poco avrei dovuto ricominciare la scuola mi faceva sentire una merda.
Ho sempre amato la scuola, mi piace studiare, ma da quando ho conosciuto un gruppetto di cinque ragazzi sbruffoni che se la credono in una maniera assurda, è cambiato tutto.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un'altra estate se ne era andata e a pensare che di li a poco avrei dovuto ricominciare la scuola mi faceva sentire una merda. 
Ho sempre amato la scuola, mi piace studiare, ma da quando ho conosciuto un gruppetto di cinque ragazzi sbruffoni che se la credono in una maniera assurda, è cambiato tutto. 
Erano passati due anni da quando li vidi la prima volta, difficile dimenticare l'incontro. 
 
Era il primo giorno di scuola, quell'anno avrei cominciato il primo superiore e non vedevo l'ora che iniziassero le lezioni. 
Appena entrata in classe mi misi seduta vicino la finestra, mi dava un senso di libertà poter guardare cosa succedeva al di fuori di essa.
Non conoscevo nessuno dei miei nuovi compagni e questo mi fece preoccupare, avevo paura che non sarei riuscita a farmi delle nuove amicizie.
Ad un certo punto entrano cinque ragazzi, sembravano molto sicuri di se, a dire il vero lo erano. 
Uno aveva capelli molto ricci, occhi verdi e un sorriso malizioso in faccia. 
Un'altro aveva i capelli scuri con un ciuffo biondo, occhi castani e pelle ambrata. 
Poi ce n'era uno con i capelli biondi, portava l'apparecchio e aveva gli occhi azzurrissimi. 
A seguire uno con i capelli rasati castani, una voglia sul collo e gli occhi castani.
Infine c'era un ragazzo con i capelli e occhi castani, anche lui sorriso malizioso addosso e qualche tatuaggio.
Si avvicinaro a me e mi accerchiarono. 
Quello con i tatuaggi, che sembrava essere il capo della banda, aprì boccca. 'spostati ragazzina, quello è il mio posto'
Cominciavo ad avere paura, insomma non volevo avere problemi con qualcuno proprio il primo giorno. 'scusami ma non vedo il tuo nome scritto qui' 
Lui mi mise a ridere e di conseguenza anche gli alti, capii che era meglio se mi stavo zitta, forse dovevo solo alzarmi e lasciargli il posto. 
'ehi Louis, ha carattere questa qui, potresti portartela a letto' disse quello con la pelle ambrata sfoggiando un sorriso malizioso. 
'già potrei, ma non lo faccio solo perchè è un cesso, insomma guardatela: ha una brutta faccia, seno e culo piccolo e sono sicuro che è ancora vergine. non ho ragione ragazzina?' 
A quel punto stavo per scoppiare a piangere, di tutte le ragazze che erano li dentro avevano puntato proprio me. perchè?
'devi rispondere' mi disse il riccio. 
'non ho intenzione di rispondere' dissi ormai con le lacrime agli occhi. 
'oh guardatela, poverina, sta piangendo. ragazzi avete proprio esagerato' disse il biondino 'adesso perchè non vai dalla mammina che ti compra tante caramelline?!' 
Scopiarono a ridere tutti e cinque, io mi alzai e uscii dalla classe piangendo.
Riuscii a trovare il bagno per grazia di Dio, entrai e mi sciacquai la faccia.
Dopo essermi calmata, rientrai in classe e vidi che il mio posto lo occupava quel certo Louis, cosi presi le mie cose e andai a sedermi all'altro lato della classe, non volevo nemmeno guardarlo in faccia.
 
 
Da quel giorno iniziarono a torturarmi in qualunque modo.
Non ho mai detto ai miei di questa cosa perchè peggiorerei solamente la situazione.
Ho cercato di convincerli a cambiarmi scuola o almeno classe ma non c'è stato niente da fare, gli ho spiegato che non mi trovo bene con alcune persone ma non vedendo una situazione grave non me lo permettono.
Amo l'estate solamente perchè non sono costretta a vederli tutti i giorni e quando ricomincia ad avvicinarsi l'inizio della scuola mi sento come nell'inferno. 
Ho cominciato anche a tagliarmi, ho pensato che forse pensando ad un dolore fisico non avrei sofferto più di tanto, ma a dir la verità mi sento peggio. 
Vorrei solo che tutto questo finisse perchè io non ce la faccio più. 
Che ho fatto di male per meritare tutto questo?
Oltre tutto sto mangiando molto di meno, sono dimagrita di 10 chili in un'estate intera.
 
 
 
Quella mattina fu un trauma svegliarmi, avevo messo la sveglia alle 6.30 ma di aprire gli occhi e muovere il mio culo fuori dal letto non ne avevo voglia.
Finalmente, dopo tanto, riuscii ad alzarmi e corsi in bagno a farmi una doccia veloce. 
Dopo essere uscita mi vestii, misi un jeans, una t-shirt grigia e le miei blazer verdi preferite. 
Cercai di nascondere i tagli con alcuni bracciali, misi un pò di trucco velocemente e passando davanti lo specchio, in camera, mi soffermai a guardare. 
Dall'anno scorso erano cambiate molte cose, avevo un viso più cresciuto, mi ero alzata di qualche centimentro, ero passata da una seconda a una terza di seno e l'aver perso quei chili mi faceva sentire bene. 
Avevo deciso anche di tornare al mio colore di capelli naturale, il biondo mi aveva stancato, castani mi piacevano di più.
Forse, guardando la nuova me, Louis, Harry, Zayn, Liam e Niall mi avrebbero lasciato perdere, chi lo sa. 
Arrivata a scuola, andai subito in classe e per mia fortuna ancora non erano arrivati.
Scelsi un posto vicino alla finestra, non quello di Louis ovviamente.
Quell'anno volevo farmi rispettare, erano finiti i tempi in cui venivo derisa dagli altri.
Quando entrarono guardarono subito nella mia direzione e lo ammetto, stavo sudando freddo. 
Li vidi avvicinarsi, come la prima volta, ma adesso le cose sarebbero cambiate. 
'guarda, guarda, chi abbiamo qui, la signorina Twinkle' disse Harry con il suo solito sorrisetto. 
'passato bene l'estate?' mi rivolse la parola Liam.
'magnificamente' risposi io sorridendo. 
A parlare adesso era Zayn. 'che cambiamento, quasi quasi non ti riconoscevo, perchè non andiamo in bagno solo io e te?' bofonchiò.
'che c'è, le tue amichette non te la danno più?' replicai molto sicura di me. 
'ohoh amico, questa brucia' disse Niall scoppiando a ridere.
'taci Niall' disse Zayn all'amico per poi rivolgersi di nuovo a me 'ti piacerebbe essere una mia amichetta eh' 
'una tua amichetta? piuttosto mi faccio suora' dissi. 
Notai che Louis non faceva altro che guardarmi, non aveva ancora spiccicato parola e questo mi spaventava. 
'Louis non gli dici niente?' disse Zayn all'amico.
Lo guardammo tutti in attesa di una risposta, sapevo che qualsiasi cosa stesse per dire mi avrebbe fatto male, come sempre alla fine, lo conoscevo troppo bene.
'non hai bisogno di aiuto, sai difenderti da solo' disse solamente. 
In quel momento entrò la professoressa e si andarono a sedere tutti quanti. 
Louis si sedette davanti a me, al solito posto, quel posto da dove era iniziato tutto. 
Ammetto che mi aveva sorpreso, non mi aveva offeso in nessun modo ed era molto strano. 
Lo vidi guardare fuori dalla finestra, chi sà a cosa pensava.
Ma che vado dicendo, a me neanche dovrebbe interessare a quello che pensa, o forse si? 
Quella mattina lo vidi troppo pensieroso e cosi mi feci coraggio, non facendomi vedere dalla prof, bussai sulla sua spalla.
Il cuore mi batteva a mille, e se mi avesse mandato a quel paese? 
'tutto bene?' riuscii a dire balbettando. 
'non sono affari tuoi' rispose serio per poi rigirarsi. 
Lo sapevo che non era una buona idea, che stupida che sono stata.
 
Al cambio dell'ora andai al mio armadietto che quest'anno era capitato, per mia sfortuna, vicino quello di Louis. 
Stavo prendendo i libri per l'ora successiva quando me lo ritrovo davanti. 
'senti hai 5 minuti?' mi disse. 
'per te no'
Stavo per andare ma mi prese per un braccio. 
'per favore è urgente' 
'okay dimmi, sii veloce' 
'i-io volevo sc-scusarmi con te' prounciò queste parole balbettando, sembrava come se dirle gli riusciva difficile. 
'scusarti? tu questa parola nemmeno la conosci' 
Prese un enorme respiro 'si volevo scusarmi, in questi due anni non ho fatto altro che darti fastidio, ti ho rovinato la vita facendoti sentire una merda e ho capito che tu non meriti tutto questo' 
'mi pigli per il culo forse?'
'assolutamente no, questa volta ti sto dicendo la pura verità' 
'e perchè capisci quello che hai fatto proprio ora?' 
'perchè prima non ero altro che un bambino viziato, credevo che trattando cosi le persone avrei ottenuto rispetto invece sono solo odiato dagli altri, ho commesso molti errori ma questo è quello peggiore perchè me la sono ripresa con te che non hai fatto niente'
'e i tuoi amichetti?'
'loro non hanno fatto altro che seguirmi, per loro sono il leader, fanno tutto quello che dico'
'non credi che adesso sia un pò tardi? insomma sono fassati due anni Louis'
'lo so Alyce, me ne rendo conto, ma l'ho capito solo ora, anzi quest'estate'
'cosa te l'ha fatto capire?'
'beh.. quando ero alle elementari ho dovuto cambiare scuola per il lavoro di mio padre, ero quello nuovo e venivo preso di mira da un gruppetto di bambini più grandi. per me è stato un trauma e cosi decisi che nessuno mi avrebbe mai trattato cosi, diventando ciò che io temevo'
'ho capito, ma perchè me lo stai dicendo?' 
'perchè tu mi hai fatto capire che non ottengo niente comportandomi cosi e poi quando prima, in classe, ho visto i tagli sui tuoi polsi mi sono sentito una merda, ti rendi conto che ti ho fatto arrivare al punto di tagliarti? è una cosa crudele, nessuno dovrebbe farlo a partire da te'
Vedevo sul suo viso che stava per piangere e guardandolo negli occhi riuscivo a cogliere solo sincerità.
Senza pensarci lo abbracciai, lui all'inizio era sorpreso, poi mi strinse a se. 
'perchè mi abbracci? dovresti odiarmi, darmi un pugno in faccia e un calcio nelle palle, invece che fai? mi abbracci. io non ti capisco'
'ti abbraccio perchè sei stato sincero con me'
'quindi mi credi?' disse sorridendo. 
'certo, ti si legge negli occhi' ricambiai il sorriso. 
'adesso è meglio tornare in classe, che dici?'
'sono d'accordo' 
 
 
Dopo quel giorno Louis e gli altri smisero di prendersela con me e io smisi di tagliarmi.
Scoprii che Louis è completamente diverso da ciò che sembrava, simpatico, romantico quando vuole e rompi palle. 
Conobbi un pò tutti meglio e diventammo una comitiva. 
Iniziai a uscire con Louis e una volta mi confessò che continuerà sempre a maledirsi per avermi trattato in quel modo, io gli risposi che ormai era acqua passata, anche se non avrei mai dimenticato, bisognava vivere il presente.
 
  
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