Sorriso
Dunque…l’idea
è partita dalle mie elucubrazioni mentali. Mi stavo chiedendo quale fosse
l’atteggiamento di Tyki Black verso i suoi amici….questo è il
risultato.
Pioveva.
Pioveva davvero
tanto.
Pioveva così tanto che
anche accendere una sigaretta sarebbe stata fatica sprecata. Non occorreva
neanche l’acqua piovana a spegnerla, bastava
l’umidità.
Ma al ragazzo sembrò non
importare.
Con lentezza estrasse il
pacchetto bianco e rosso dalla tasca dell’impeccabile soprabito
nero,inclinandolo quel tanto che bastava per far uscire la testa gialla della
sigaretta.
Portò il pacchetto alle
labbra, senza fretta, con la lentezza di chi ha tutto il tempo del mondo
davanti.
Che ironia della sorte.
Proprio lui che sapeva che al mondo non ne rimaneva molto, di
tempo.
Sorrise fra se e
se.
Il cilindro di carta e
tabacco stretto tra i denti, non si prese neanche la briga di tentare di
accenderlo.
Gli occhi ferini di oro
fuso puntati alla finestra del terzo piano di un palazzo
fatiscente.
Lui, più in alto di
due o trecento metri, il vento che
muoveva a scatti l’abito scuro alla stregua di lunghe ali, sembrava uno
splendido angelo.
Un angelo dal sorriso
dolce.
Un sorriso di miele e
veleno.
I suoi occhi attenti non
perdevano neanche un istante degli avvenimenti al di là dei vetri sporchi di
quella finestra.
Tre persone, due adulti e
un bambino, si erano seduti in circolo attorno un piccolo
tavolino.
Cinque carte strette in
mano.
L’angelo in soprabito
conosceva bene quelle persone.
Orfani che tiravano a
campare alla giornata, tra partite a poker e lavori
saltuari.
Erano tre
amici.
Tre semplici
amici.
Tre poveri, miseri esseri
umani.
Si mosse leggermente
portando più in avanti il busto.
Sapeva cosa stavano
facendo.
Lo aveva fatto anche lui
a suo tempo.
Insegnavano al più
piccolo i trucchi del mestiere: come mescolare le carte in modo da avere sempre
le migliori e dare al “pollo” di turno gli scartini, come sfilare gli assi dalle
maniche, come contrassegnare le figure.
I due ragazzi si
chinarono sul bambino, al di sopra delle carte, prudentemente strette al
petto.
Non aveva bisogno di
sentire per sapere cosa stessero dicendo.
“Vedi, Ease, è
semplice. Questo è il metodo migliore per assicurarti la scale reale. Ma se non
ci riesci non importa. È anche il più difficile.”
“Si piccolo. Devi
avere pazienza e tra non molto vedrai che arriverai alla nostra
altezza.”
“Anche a quella
di…?.”
Un tuono più violento
degli altri coprì il nome, ma nessuno
in quella stanza aveva bisogno di ascoltare per sapere quale
fosse.
“Si, certo. Anzi sono
cero che quando tornerà sarete allo stesso
livello”
Il piccolo annuì. La
maschera bianca nascondeva il sorriso sulla sua bocca, ma non quello nei suoi
occhi.
Fuori, sotto la pioggia,
il ragazzo si passò una mano nei lustri capelli neri.
Un lieve scalpiccio
sull’asfalto bagnato del tetto dove si era appostato.
Lo udì distintamente ma
non si voltò, preferì continuare ad osservare la
scena.
“Allora, piccolo,
adesso facciamo una partita vera, tanto per metterti alla prova. Ti avverto che
faremo sul serio.”
“Umh…ok.”
Gli occhi d’oro del
ragazzo continuarono a fissare imperterriti lo scambio di carte e
battute.
Non si curò neanche della
piccola figura che gli si era affiancata, riparata da un curioso ombrello
violaceo.
Poi, di colpo, gettò la
testa all’indietro in una risata di puro divertimento mentre, nell’appartamento,
un piccolo bambino biondo mostrava con fare orgoglioso una splendida scala reale
di picche sotto gli sguardi allibiti dei due amici.
La figuretta accanto a
lui, stanca di essere ignorata, fece sentire la sua vocina infantile e
curiosa
“Ti stai divertendo
Tyki-pon?”
Era sinceramente sorpresa
dallo scatto di ilarità del Noah.
La sua espressione, il
suo sorriso, erano ancora più belli di quelli che gli comparivano sul volto nel
momento in cui doveva strappare il cuore dal petto di qualche dannato
esorcista.
E in quel momento, quando
il sangue flottava dal muscolo ancora palpitante lordando i guanti immacolati,
la gioia sprizzava da ogni fibra del suo essere.
Tyki si voltò la felicità
ancora persistente sul volto bronzeo.
“Cosa ci fai qui
Road?”
La bambina emise uno
strano versetto con la bocca.
Un ibrido tra un sospiro
di sconforto e una risatina di scherno.
“Questo dovrei chiederlo
io a te Tyki-pon. Questa sera la famiglia si riunisce, no?! Mancavi solo
tu…”
“Scusa…ma dato che avevo
una piccola pausa sono passato a dare un’occhiata.”
“Fossi in te non mi ci
affezionerei troppo…ogni umano è un potenziale Akuma,
no?”
Il sorriso di Tyki si affievolì. Una parte di lui sapeva
che quello che Road aveva appena detto era
vero…eppure….
“Umh…qui mi sto bagnando.
Ti spiace condividere Lero con me?”
La ragazzina incrociò lo
sguardo del più grande.
Dorato nel
dorato.
Male nel
male.
Un piccolo ghigno si
dipinse sulle labbra color ciliegia, abilmente camuffato da un espressione
infantile.
“Si. Mi spiace,
Tyki-pon.”
Lui la fissò.
La bocca leggermente
dischiusa in un’espressione stupita.
“Alla pioggia dovevi
pensarci prima di venire qui a perdere tempo e costringermi a venirti a
cercare.”
Detto ciò, con una
piccola linguaccia, gli diede le spalle dirigendosi a grandi passi verso
l’Arca.
Lui guardò la schiena
esile allontanarsi.
Voltò lentamente il
capo.
Ease lo fissava
attraverso i vetri incrostati di fuliggine e polvere.
Il respiro, lascito
libero dalla mascherina abbassata, formava qua e là piccole nuvolette
bianche.
Sorpresa.
Alzò la mano guantata di
impeccabile bianco in un gesto di saluto, quasi
timido.
“See you,
Ease”
Le ultime cose che il
bambino vide prima che la figura sparisse furono una mano che si agitava vaga e
un bel sorriso.
Noticine: va bene…..lo so che voi fan sfegatati di DGM e soprattutto di Tyki vorreste uccidermi….e potete farlo!!!! Santo cielo! Il mio tesoro e tremendamente OOC in questa ficcy vero? Eppure non volevo farlo venire cosìììììììì! Solo che mentre scrivevo ha fatto tutto da solo, giuro! Accidenti…e io che pensavo che la mia prima opera su questo capolavoro (se mi sto riferendo a Tyki o al manga lo lascio alla vostra libera interpretazione) sarebbe stato qualcosa di molto violento e dark. Vabbè ormai è fatta <___
Comunque
sia mi fareste molto contenta lasciando un commentino…anche per dire che fa
schifo!
Ringraziamenti:
Mony91: grazie per il commento. Lo so che
la risposta arriva un po’ tardi e chiedo davvero
scusaaaaa! Mi fa
piacere che apprezzi la mia …emh…arte poetica! *__*
16smartis16: sono molto felice che la pensi
così! Più che quelli di Roy io ho scritto i miei pensieri.
Ci sono rimasta troppo male quando Hughes è morto!
Grazie!
Martel92: Thank
youuuuuu! Sono felice di
aver trovato una che la pensa come me su De Andrè: la ficcy è tutta merito suo.
*___*
Yoko_Chan: Grazie *___*! Non vorrei sembrare
sadica ma mi fa piacere che ti abbia commosso. Il mio obbiettivo era quello.
Comunque sei troppo buona!
Elixyz: Grazie molte anche a te ^^! Se mi
elogiate così tanto però mi monto la testa!
Voglio
ringraziare inoltre Fuuma per aver risposto al
mio commento: Guarda anche una Tyki per Roy è P-E-R-F-E-T-T-A!!!!
*____*