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Autore: Poisonerlady    06/06/2007    3 recensioni
In una notte di pioggia un angelo in nero sorride con dolcezza.
Genere: Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Road Kamelot, Tyki Mikk
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Pioveva

Sorriso

 

Dunque…l’idea è partita dalle mie elucubrazioni mentali. Mi stavo chiedendo quale fosse l’atteggiamento di Tyki Black verso i suoi amici….questo è il risultato.

 

Pioveva.

Pioveva davvero tanto.

Pioveva così tanto che anche accendere una sigaretta sarebbe stata fatica sprecata. Non occorreva neanche l’acqua piovana a spegnerla, bastava l’umidità.

Ma al ragazzo sembrò non importare.

Con lentezza estrasse il pacchetto bianco e rosso dalla tasca dell’impeccabile soprabito nero,inclinandolo quel tanto che bastava per far uscire la testa gialla della sigaretta.

Portò il pacchetto alle labbra, senza fretta, con la lentezza di chi ha tutto il tempo del mondo davanti.

Che ironia della sorte. Proprio lui che sapeva che al mondo non ne rimaneva molto, di tempo.

Sorrise fra se e se.

Il cilindro di carta e tabacco stretto tra i denti, non si prese neanche la briga di tentare di accenderlo.

Gli occhi ferini di oro fuso puntati alla finestra del terzo piano di un palazzo fatiscente.

Lui, più in alto di due  o trecento metri, il vento che muoveva a scatti l’abito scuro alla stregua di lunghe ali, sembrava uno splendido angelo.

Un angelo dal sorriso dolce.

Un sorriso di miele e veleno.

 

I suoi occhi attenti non perdevano neanche un istante degli avvenimenti al di là dei vetri sporchi di quella finestra.

Tre persone, due adulti e un bambino, si erano seduti in circolo attorno un piccolo tavolino.

Cinque carte strette in mano.

L’angelo in soprabito conosceva bene quelle persone.

Orfani che tiravano a campare alla giornata, tra partite a poker e lavori saltuari.

Erano tre amici.

Tre semplici amici.

Tre poveri, miseri esseri umani.

Si mosse leggermente portando più in avanti il busto.

Sapeva cosa stavano facendo.

Lo aveva fatto anche lui a suo tempo.

Insegnavano al più piccolo i trucchi del mestiere: come mescolare le carte in modo da avere sempre le migliori e dare al “pollo” di turno gli scartini, come sfilare gli assi dalle maniche, come contrassegnare le figure.

I due ragazzi si chinarono sul bambino, al di sopra delle carte, prudentemente strette al petto.

Non aveva bisogno di sentire per sapere cosa stessero dicendo.

 

“Vedi, Ease, è semplice. Questo è il metodo migliore per assicurarti la scale reale. Ma se non ci riesci non importa. È anche il più difficile.”

“Si piccolo. Devi avere pazienza e tra non molto vedrai che arriverai alla nostra altezza.”

“Anche a quella di…?.”

Un tuono più violento degli altri coprì il nome, ma nessuno  in quella stanza aveva bisogno di ascoltare per sapere quale fosse.

“Si, certo. Anzi sono cero che quando tornerà sarete allo stesso livello”

Il piccolo annuì. La maschera bianca nascondeva il sorriso sulla sua bocca, ma non quello nei suoi occhi.

 

 

Fuori, sotto la pioggia, il ragazzo si passò una mano nei lustri capelli neri.

Un lieve scalpiccio sull’asfalto bagnato del tetto dove si era appostato.

Lo udì distintamente ma non si voltò, preferì continuare ad osservare la scena.

 

“Allora, piccolo, adesso facciamo una partita vera, tanto per metterti alla prova. Ti avverto che faremo sul serio.”

“Umh…ok.”

 

Gli occhi d’oro del ragazzo continuarono a fissare imperterriti lo scambio di carte e battute.

Non si curò neanche della piccola figura che gli si era affiancata, riparata da un curioso ombrello violaceo.

Poi, di colpo, gettò la testa all’indietro in una risata di puro divertimento mentre, nell’appartamento, un piccolo bambino biondo mostrava con fare orgoglioso una splendida scala reale di picche sotto gli sguardi allibiti dei due amici.

La figuretta accanto a lui, stanca di essere ignorata, fece sentire la sua vocina infantile e curiosa

“Ti stai divertendo Tyki-pon?”

Era sinceramente sorpresa dallo scatto di ilarità del Noah.

La sua espressione, il suo sorriso, erano ancora più belli di quelli che gli comparivano sul volto nel momento in cui doveva strappare il cuore dal petto di qualche dannato esorcista.

E in quel momento, quando il sangue flottava dal muscolo ancora palpitante lordando i guanti immacolati, la gioia sprizzava da ogni fibra del suo essere.

Tyki si voltò la felicità ancora persistente sul volto bronzeo.

“Cosa ci fai qui Road?”

La bambina emise uno strano versetto con la bocca.

Un ibrido tra un sospiro di sconforto e una risatina di scherno.

“Questo dovrei chiederlo io a te Tyki-pon. Questa sera la famiglia si riunisce, no?! Mancavi solo tu…”

“Scusa…ma dato che avevo una piccola pausa sono passato a dare un’occhiata.”

“Fossi in te non mi ci affezionerei troppo…ogni umano è un potenziale Akuma, no?”

 Il sorriso di Tyki  si affievolì. Una parte di lui sapeva che quello che Road aveva appena detto era vero…eppure….

“Umh…qui mi sto bagnando. Ti spiace condividere Lero con me?”

La ragazzina incrociò lo sguardo del più grande.

Dorato nel dorato.

Male nel male.

Un piccolo ghigno si dipinse sulle labbra color ciliegia, abilmente camuffato da un espressione infantile.

“Si. Mi spiace, Tyki-pon.”

Lui la fissò.

La bocca leggermente dischiusa in un’espressione stupita.

“Alla pioggia dovevi pensarci prima di venire qui a perdere tempo e costringermi a venirti a cercare.”

Detto ciò, con una piccola linguaccia, gli diede le spalle dirigendosi a grandi passi verso l’Arca.

Lui guardò la schiena esile allontanarsi.

Voltò lentamente il capo.

Ease lo fissava attraverso i vetri incrostati di fuliggine e polvere.

Il respiro, lascito libero dalla mascherina abbassata, formava qua e là piccole nuvolette bianche.

Sorpresa.

Alzò la mano guantata di impeccabile bianco in un gesto di saluto, quasi timido.

“See you, Ease”

Le ultime cose che il bambino vide prima che la figura sparisse furono una mano che si agitava vaga e un bel sorriso.

 

 

 

Noticine: va bene…..lo so che voi fan sfegatati di DGM e soprattutto di Tyki vorreste uccidermi….e potete farlo!!!! Santo cielo! Il mio tesoro e tremendamente OOC in questa ficcy vero? Eppure non volevo farlo venire cosìììììììì! Solo che mentre scrivevo ha fatto tutto da solo, giuro! Accidenti…e io che pensavo che la mia prima opera su questo capolavoro (se mi sto riferendo a Tyki o al manga lo lascio alla vostra libera interpretazione) sarebbe stato qualcosa di molto violento e dark. Vabbè ormai è fatta <___

Comunque sia mi fareste molto contenta lasciando un commentino…anche per dire che fa schifo!

 

Ringraziamenti:

Mony91: grazie per il commento. Lo so che la risposta arriva un po’ tardi e chiedo davvero                         scusaaaaa! Mi fa piacere che apprezzi la mia …emh…arte poetica! *__*

 

16smartis16: sono molto felice che la pensi così! Più che quelli di Roy io ho scritto i miei pensieri.

                      Ci sono rimasta troppo male quando Hughes è morto! Grazie!

 

Martel92: Thank youuuuuu! Sono felice di aver trovato una che la pensa come me su De Andrè: la ficcy è tutta merito suo. *___*

 

Yoko_Chan: Grazie *___*! Non vorrei sembrare sadica ma mi fa piacere che ti abbia commosso. Il mio obbiettivo era quello. Comunque sei troppo buona!

 

Elixyz: Grazie molte anche a te ^^! Se mi elogiate così tanto però mi monto la testa!

 

Voglio ringraziare inoltre Fuuma per aver risposto al mio commento: Guarda anche una Tyki per Roy è P-E-R-F-E-T-T-A!!!! *____*

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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