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Autore: wordsaredeadlythings    19/11/2012    3 recensioni
Magnus/Alec | SPOILER! per tutti quelli che non hanno letto "Città delle Anime Perdute.
Socchiuse gli occhi e strinse i pugni. Avrebbe voluto rivederlo e scusarsi per tutti gli anni che gli restavano da vivere, scusarsi sempre, in continuazione. Avrebbe voluto vederlo varcare quella dannatissima porta, con i capelli sparati ovunque e gli occhi ricoperti di brillantini luccicanti, sorridente come al solito, come se non fosse successo niente. Eppure era successo tutto, e Alec ancora non riusciva a crederci.
Genere: Angst, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Alec sapeva che sarebbe stato difficile, immensamente e terribilmente difficile.
Sospirò, passandosi una mano tra i capelli. Erano già scivolare via tre ore, ma il sapore di Magnus sostava ancora sulle sue labbra e nella sua bocca; poteva quasi ricordare il rumore di quel cuore lento, il profumo di sandalo, la consistenza di quelle labbra e di quel corpo così caldo addosso al suo.
Tre ore. Quanto sarebbe resistito ancora?
Prese le chiavi in mano, si avvicinò al portone e lo aprì.
Doveva farlo.
 
*
 
Tutte le sue cose entrarono facilmente in quello scatolone, non erano poi così tante.
Lo spazzolino. Le pantofole. Il pigiama. Qualche libro. Delle armi.
Infilò l’ultima spada angelica nel cinturone destinato alle armi, per poi guardarsi intorno, perso. Quella era stata quasi casa sua: aveva passato così tanto tempo tra quelle mura che pensava di conoscerle a memoria, ormai. Eppure non gli era bastato. Non era riuscito a farselo bastare.
Socchiuse gli occhi e strinse i pugni. Avrebbe voluto rivederlo e scusarsi per tutti gli anni che gli restavano da vivere, scusarsi sempre, in continuazione. Avrebbe voluto vederlo varcare quella dannatissima porta, con i capelli sparati ovunque e gli occhi ricoperti di brillantini luccicanti, sorridente come al solito, come se non fosse successo niente. Eppure era successo tutto, e Alec ancora non riusciva a crederci.
Sentì le lacrime riempire sui suoi occhi, ma le bloccò. Tremava come una foglia e sentiva freddo, quel genere di freddo che parte dal centro del cuore e si propaga ovunque, senza fermarsi mai. Quel genere di freddo che aveva provato quando Jace si era innamorato di Clary, quando lo aveva sentito scivolare via. Lo stesso freddo che Magnus aveva cancellato abbracciandolo con forza e sorridendo come solo lui sapeva fare. Ora era tornato, e Magnus non lo avrebbe più fatto scivolare via.
Scosse ancora la testa, prendendo una penna. Scrisse un biglietto frettoloso, lasciandolo sopra il tavolino. Lasciò le chiavi accanto a quel pezzo si carta, prese lo scatolone e voltò le spalle a quella casa, casa sua, cercando di non piangere, tremando con forza e pensando a quanto poteva essere stato stupido.
 “A me la tua forza serve sempre, Alec”.
Lo aveva perso. Era andato via. Aveva voltato le spalle, e non sarebbe tornato stavolta.
Perso, andato, volatilizzato. Forse per sempre.
Alec sentì una lacrima scivolargli lungo la guancia, mentre si avvicinava alla porta. Lanciò uno sguardo all’appendiabiti, e lì vide una sciarpa azzurra che ricordava più che bene, quella sciarpa che si intonava con i suoi occhi.
Non ci pensò molto: la prese e basta, appoggiandola sopra a tutte le altre cose, prima di aprire la porta e chiudersela alle spalle.
Profumava di sandalo.
 
*
 
Quando Magnus tornò a casa, si sentiva pesante, vuoto.
Appoggiò le chiavi sul tavolino del soggiorno, accanto a quelle di Alec, e sospirò. La vita eterna poteva essere un fardello, ed era vero: tutti quei rimpianti, quelle delusioni, e quella tristezza accumulata nel tempo. Certi giorni si sentiva vecchio almeno di milioni di anni, altri giovane come un adolescente.
Ora non sentiva niente, assolutamente niente.
A parte la mancanza, certo.
Faceva così male che forse strapparsi il cuore dal petto sarebbe stato un sollievo a confronto. Alec non si sarebbe più sdraiato su quel maledetto divano, non lo avrebbe più baciato né lo avrebbe abbracciato. Le sue guance non si sarebbero più tinte di rosso a causa sua. Non c’era più. Se n’era andato.
Magnus sospirò nuovamente, lasciandosi cadere sul divano. Guardò le chiavi di Alec, quelle chiavi che gli aveva lasciato.
“Tanto vale che le tieni. Stai più tempo qui che a casa tua”.
“Ti do fastidio?”
“…No. Certo che no”

Magnus sentì i suoi occhi riempirsi di lacrime, e non fece niente per fermarle: le lasciò scendere, semplicemente. In tutto quel tempo aveva capito che trattenere le lacrime non serviva a niente: se volevano scendere, dovevano farlo. Era inutile tenerle nascoste. Per cosa, poi? Per un secondo momento di sconforto? Per un’altra delusione?
Singhiozzò, asciugandosi la guancia con la manica della maglietta, per poi afferrare il biglietto sistemato accanto alle chiavi.
 
“Ti amo anch’io, comunque”
 
Magnus accartocciò quel maledetto biglietto, stringendolo nel pugno così forte che pensò di averlo distrutto. Sentiva le lacrime continuare a scendere lungo le sue guance, ed era una sensazione quasi piacevole, sulla pelle. Tremò di freddo, e avrebbe voluto così tanto avere Alec accanto, stringerlo a sé ed essere riempito di quel calore dolce che sembrava emanare.  Singhiozzò più forte, quasi arrabbiato, perché ogni cosa bella che aveva avuto era finita. Aveva creduto - sperato, pregato - che Alec restasse, almeno lui... e invece no. Doveva aver fatto qualcosa di immensamente errato per provare tutto quel dolore.
Dopo diversi minuti – neanche lui avrebbe saputo dire quanti – si alzò, dirigendosi verso l’ufficio. Aprì il primo cassetto della scrivania: all’interno c’era un quaderno. Magnus lo aprì, per poi scartare la pallina di carta che ancora stringeva nella mano. Rilesse il messaggio, e si sentì solo come non era mai stato in vita sua.
Sistemò il biglietto nel quadernetto e lo chiuse, sistemandolo di nuovo nel cassetto.

 
“Ti amo anch’io, comunque”.




---



Ma perché mi faccio questo? Perché?
Non è giusto. Cassandra Clare, ti ucciderò per quel dannatissimo epilogo. Lo sapevo che sarebbe andata male perché ALEC PORCA MISERIA SEI UN CRETINO TI DETESTO.
E adesso ci tocca aspettare fino al 2014 per sapere come andrà a finire tra questi due. 
Se non si rimettono insieme manderò e-mail minatorie alla Clare. Oh, sì, lo farò. 
*si accuccia in un angolo e dondola su se stessa come una psicotica*
Beh, che dire? Sono nuova nel fandom ma adoro Shadowhunters, è la mia seconda saga preferita. 
Spero che la shot vi sia piaciuta... *silenzio* *canto di grilli* *balla di fieno*
No eh? 
Vane speranze come al solito çç
Okay, mi dileguo prima che arrivino gli insulti e gli ortaggi marci. 
Un bacino :*



_Cris

   
 
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