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Autore: _Nian97_    19/11/2012    5 recensioni
Quando l'amore ti cerca ti trova, non ti lascia scappare. Anche se quando ti ha davanti agli occhi non vuole che tu sia felice. Non bisogna mai raggiungere la perfezione perchè una vita senza dolore non esiste.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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TUTTO IN UN SECONDO

 

Era una giornata nuvolosa, buia troppo fretta per restare seduti sulla sabbia, ma ero avvolta dalle braccia di Patrick e il vento non mi faceva paura.
Il calore che proveniva dal mio cuore riusciva a riscaldarci entrambi. Eravamo completi io avevo lui, lui aveva me, sembrava tutto così semplice, era perfetto.
Un quadretto dipinto dal più bravo pittore di Londra. 
Purtoppo quella perfezione fu distrutta come un vetro in frantumi davanti ai miei occhi. Il mare era agitato, le onde travolgevano tutto ciò che incontravano sulla loro strada, sassi, bottiglie e un giubotto rosso. 
Stavo lì a guardare la scena, ma le urla di una donna che si accasciava piano sulla sabbia avevano distolto i miei pensieri da quella bellezza invernale che era l'oceano.
Non mi era chiaro il perchè quella signora fosse così spaventata, guardava in una direzione precisa di quel blu immenso, 
la fissai per un pò fin quando i miei occhi si posarono nello stesso punto preciso in cui si era perso il suo sguardo.
Il giubotto rosso aveva dei capelli, delle braccia e piangeva. Era un bambino, il suo bambino. D'improvviso era come se mi trovassi in un film, Patrick sciolse l'abbraccio e una sensazione gelida mi attraversò la schiena, si tolse le scarpe, gettò via i calzini liberando i suoi piedi nudi.
Il suo giubotto marrone cadde per terra, alzando un polverone di granelli d'oro. Mi tirò a se e si avvicinò velocemente alle mie labbra, mi stampò il bacio più rapido di sempre, dicendomi - Torno presto-. Cominciò a correre, a correre veloce.
Affondava nella sabbia ma ogni volta si rialzava, boccheggiava mimando con le labbra al bambino "Non avere paura", ma io ne avevo.
Entrò fra le onde, l'acqua lo avvolgeva fino alla vita, cominciò a nuotare ma la corrente lo trascinava via, sempre più lontano. Patrick non aveva intenzione di fermarsi, ma per ogni metro guadagnato, la corrente impietosa lo ingoiava trascinandolo a fondo.
Mancava poco e lo avrebbe salvato, afferrò il bambino per il cappuccio del giubotto, tremavano entrambi ma nessuno accennava ad arrendersi. Patick diede alcune bracciate potenti, prima una e poi un'altra, gettava indietro l'acqua e si avvicinava sempre di più a me, alla spiaggia, alla vita.
Nuovamente un'onda li travolse, ma il bambino per quanto piccolo e indifeso con le sue braccine riuscì ad uscire dall'acqua. 
La mamma sembrava aver ripreso colore, gli corse incontro lo abbracciò quasi stritolandolo, domandandogli per più di dieci volte se stava bene.
Mi avvicinai a loro aspettando che dal mare intenso uscisse l'eroe che era il mio ragazzo, le lacrime del bambino non accennavano a cessare e la mia ansia aveva sostituito l'adrenalina di un secondo prima. 
Rimasi a fissare quel panorama ma di Patirck nemmeno l'ombra, non ero in vena di scherzi, almeno non di quelli che riguardavano la vita o la morte.
Cominciai a camminare su e giù chiamandolo con tutto il fiato che avevo in gola. 
- Patrick- urlavo mentre entravo in acqua - Patrick dove sei? Non ti vedo-. 
A poco a poco una folla si riuniva dietro le mie spalla, quando qualcuno mi afferrò e con le sue mani gelide cercò di trascinarmi via.
- Signorina. signorina, non c'è niente da fare, è annegato, il suo fidanzato è annegato- sussurrò quell'uomo con voce rotta.
Bruscamente cacciai via quell'individuo, gli strattonai le braccia. Di sicuro i miei occhi mi stavano giocando un brutto tiro, decisi che lo avrei perdonato, non importava se era uno scherzo. Volevo solo riaverlo con me , come pochi minuti prima. Volevo essere riabbracciata come prima.
Patrick non poteva essere morto, anche se quelle parole confuse mi vorticavano in testa ...No, non era morto, non poteva essere morto.
"Serva me, servabo te"
 così diceva il bracciale che gli avevo regalato, ma io non l'avevo salvato.


Note dell'autrice

Ciao ragazze... è la prima storia che pubblico qui, anzi è la prima storia che pubblico in assoluto. E ho bisogno di un vostro parere.
Per cominciare ho optato per una One shot...sul libro Innamorata di un angelo che rientra in pratica nella mia Top five.

Il titolo è TUTTO IN UN SECONDO, perchè tutto succede così velocemente che Mia si ritrova da sola senza che se ne accorga.

Per chi avesse letto il libro, si ho cambiato la morte di Patrick. Ho deciso di rendere la storia un pò mia, infatti è tutto diverso solo per alcuni punti si ri fa all'originale.
Chiarisco le idee invece a chi non ha letto il libro <3
"Serva me, servabo te" è latino, significa "Salvami, ti salverò" è inciso sul bracciale che Mia la ragazza regala a Patrick. Era una promessa che si erano fatti l'uno all'altra.
Che dire, spero vi piaccia. Non sono bravissima e le mie storie non mi convincono mai ecco perchè il mio account è vuoto. 
Ma mi sono decisa a pubblicare questa.
A presto spero ...con una nuova storia, magari una long 
BACI NIAN97

  
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