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Autore: Togfee    19/11/2012    0 recensioni
"Come sarebbe a dire che non è poi una cosa grave?
Ci avevate detto che era MORTO, MORTO! E dopo diciotto anni ve ne uscite con un “l’infermiera che ha scambiato le cartelle cliniche e i bambini nelle culle ha confessato?”
[cit. dal Prologo]
L'incubo peggiore che io abbia fatto.
No, non contiene splatter o scene di violenza fisica, solo.. psicologica.
Uso di linguaggio colorito.
Genere: Generale, Slice of life, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prologue

 
Mio fratello e i suoi cazzo di scleri pomeridiani hanno decisamente fratturato le scatole.
Mi ravvivo le onde castane che ancora mi ostino a chiamare capelli e, con la grazia che si addice alla “principessina di casa”, inizio a sbraitare.

Emanuele, o la smetti o te lo ficco in un bel posto, il cellulare.

Un paio di occhi azzurri a cinque centimetri dai miei. Ridotti a fessure.
-Senti, sorella ingrata, ho appena ricevuto la telefonata del secolo, non rompere e torna a Greco, che ti piace tanto.-
Lo prenderei a sberle, quando si comporta in questo modo assurdo, solo perché quella Cecilia –figadilegno- Borghi gli ha chiesto per la milionesima volta di uscire.
-Quando sarai grande anche tu capirai- borbotta, addentando una barretta dietetica integrale e guardandosi nel grande specchio che occupa tutta la parete est del salotto di casa.
Rettifico, pardon.
Rimirandosi, compiaciuto del fisico perfetto che si ritrova, delle pelle levigata, dei capelli dorati.
Quel dannato naso proporzionato.
Spesso mi domando se mi abbiano adottata, insomma, io non c’entro niente con la mia famiglia di biondi.
Sono un’accozzaglia di caratteri recessivi impazziti, che hanno deciso di mostrarsi tutti insieme appassionatamente sul mio corpo, invece di dividersi equamente con quello di Emanuele.
Sposto lo sguardo dalle mie calze grigie verso l’alto, reprimendo il prepotente istinto di correre immediatamente da un parrucchiere per implorarlo di raparmi a zero.
La mia stupida chioma riccia e liscia contemporaneamente, color mogano, che si diverte ogni mattina a prendere pieghe assurde, cadendo in boccoli disordinati sulla mia fronte, o scegliendo l’opzione Mocio Vileda bagnato, unita all’azione di due stupiderrimi occhi verdi e grandi, non fa di me una reginetta di bellezza.
Per non parlare del fisico dozzinale che mi ritrovo, fianchi larghi, vita stretta, pancia piatta e tette praticamente inesistenti.
O delle fossette.
Cristo Santo.
Compaiono ad ogni maledetto sorriso, obbligando le mie guance a salire fin sotto gli occhi e dandomi un’aria vagamente da bambina idiota che ha appena ricevuto un gelato. O una padellata in faccia.
-Evannah, cos’hai?-
Laudate Dominum, Mister Maglietta Bagnata deve aver notato il mio sguardo vagamente assassino.
Mi passa una mano tra i capelli ridendo, mentre accartoccia l’involucro della barretta.
Ah, già.
Ovviamente i miei non si sono accontentati di aver procreato una secondogenita decisamente meno avvenente del primo pargolo, ma hanno deciso di appiopparle anche un magnifico nome da sgualdrina Americana.
-Vado a studiare. Dovresti entrare anche tu in quest’ottica, lo sai?- sibilo.
-Non rompere, sorella ingrata e secchiona, so badare a me stesso senza il tuo prezioso aiuto- sbotta, afferrando le chiavi della macchina e sbavando un “adessoescodilloamammachetornopercena”.
-Divertiti con la troietta, fratellino- canticchio angelica, iniziando a correre per le scale prima che mi uccida.
-LA MIA CECILIA NON E’ UNA TROIETTA, FICCATELO IN TESTA O GIURO CHE TI DISTRUGGO DOOKIE E VENDO I TUOI PREZIOSI DISCHI DA QUATTRO SOLDI-
Sorrido, ignorando la filippica della moralità, veementemente strillata fuori dalla porta delle mie quattro pareti rosa   e nere tappezzate di poster dei Sex Pistols, iniziando a tradurre la versione.
Vorrei tanto un cane.
Magari domani a scuola cerco di scambiarlo per  mio fratello. Sarebbe un affare.
 

Più tardi, attorno al lungo tavolo di vetro nero della cucina, squadro Cecilia Borghi mentre, seduta rigida come uno stuzzicadenti, risponde educatamente al terzo grado di mia madre.

Vai mamma ti stimo, continua così e ce la leviamo dai piedi.

Me ne sto buona buona in un angolo, a incazzarmi col mondo e a domandarmi perché io non vengo mai cagata di striscio dalle “amichette di Ema”.
-Quanti fratelli hai? Che musica ascolti? Quindi sei stata bocciata? Sei ancora vergin--
-Marina!- mio padre la ferma, fissando mio fratello che si è portato una mano davanti agli occhi.
Mia mamma è una brava donna, ma non ha limiti, né freni; quando si mette in testa un obbiettivo, cascasse il mondo lei vi giungerà. Ha litigato per un anno con papà per la tinta rossa, che adesso sfoggia esultante ad ogni occasione.
Avvocato Bisti a rapporto, signore e signori.
Mio padre, Luca, non si rassegna a piegarsi al suo volere, e assistiamo un giorno sì e un giorno sì a dibattiti su chi avrebbe dovuto fare la spesa, o fare il bucato, o apparecchiare per la cena.
Avvocato Finadri a rapporto, madames et monsieurs.
Allegria.
Anche adesso hanno iniziato a discutere sul diritto di mia madre di conoscere a fondo le situazioni delle persone che frequentano i suoi figli.
Quando finalmente Cecilia -sonoilgrandeamorediEmanueleFinadri- leva le tende, tiro un sospiro di sollievo, ma il telefono di casa inizia a squillare insistentemente.
I miei stanno ancora battibeccando, ma mio padre si avvia con aria molto scazzata a rispondere
-Pronto? Si, sono io. No, non ci interess… CHE. COSA?-
Spalanca gli occhi color ghiaccio, quasi ringhiando.
-Ci avevate detto che.. Mi faccia parlare, dannazione! Ma io vi denuncio! SPERO che la delinquente che ha commesso questo “errore” sia stata radiata dal ramo ospedaliero per sempre.-
Diventa improvvisamente rosso e la sua voce si alza di un’ottava
-Come sarebbe a dire che non è poi una cosa grave?
Ci avevate detto che era MORTO, MORTO! E dopo diciotto anni ve ne uscite con un  “l’infermiera che ha scambiato le cartelle cliniche e i bambini nelle culle ha confessato?”
Fottetevi.- sbatte violentemente il telefono sul divano.
Io e mio fratello lo fissiamo, mia madre lo fissa, se avessimo un cane lo fisserebbe anche lui.
La suspence gronda da tutte le pareti.
 
Vi ho già detto che voglio un cane?
 
 
 



#a tutti i poveri cristi che sono arrivati fin qui

Ehm. Buondì. -waddafaq-
Vi comunico due o tre cosuccie carine carine (?)
1.Io non seguo gli one direction, anzi.
Il pop non mi attira, per niente.
Peròò .. boh, sono andata in fissa assurda con lo scrivere una long in questa sezione, che narrasse di uno stupido sogno terribile che ho fatto e che mi ha segnata particolarmente, quindi ... beh, eccomi qui. –ma chi ti vuole-

2.Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate del capitolo, insomma.
-ma chi ti caga-
 
3. Ah-ah. Spero di non avervi fatto sentir male, geeente (?)



A presto, spero.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
  
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