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Autore: Denver    19/11/2012    0 recensioni
Gabriel con Claudia,Alonso e P.Filippo,alias Stella Cometa stanno arrivando a Villa Antinori per completare le loro ricerche...
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il tredicesimo apostolo
C A P I T O L O. 1 7. " L A R O S A d ' O R O "

prologo...
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Gabriel con Claudia,Alonso e P.Filippo,alias Stella Cometa stanno arrivando a Villa Antinori per completare le loro ricerche...

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Nessuno si era accorto durante il viaggio dei sovrapensieri di Gabriel,salvo Alonso..
"-Hermano,hoje eu vejo multo quieto !"-
Di li' a poco,mentre scendevano le scale della cantina,Claudia esclamo' :
"-Ragazzi oggi ripartiamo alla..."-
...e li' si fermo' vedendo la parete ( che da tanto tempo ostacolava le loro ricerche)
con l' intonaco sbriciolato in larghe falde e caduto a terra.
Di sicuro erano state le vibrazioni della sonda.
Ma,ora che il muro si era liberato di quel vecchio e fatiscente intonaco,metteva in risalto un'antica porta che era stata chiusa con dei mattoni.

"-Abbiamo toppato..bucando nela parte sbagliata.."- doveva ammettere P.Filippo..
"- ..ed ora ? "- Alonso..
"-..ora chi ha fatto il peccato,faccia la penitenza..-rispose l'ex tombarolo.
Cosi' dicendo,senza pensarci due volte,prese il demolitore della Nakita e,come fino a li' era stato sofferto il desiderio della scoperta,altrettanto pressante era ora la rabbia di passare dall'altra parte...
Aperto un varco e,finalmente passati,Claudia accese una pila per puntarla sulla grande porta in stile gotico ...
Come era accaduto il giorno prima un'intensa luce dorata abbaglio' i quattro che ora si trovavano davanti a due grossi pannelli scolpiti in un oro smaltato dai tanti colori.

La scena di Gesu' e della Samaritana calamito' di nuovo a loro attenzione.
Quei due volti sapevano trasmettere vere emozioni,un grande sentimento di pace e serenita' che aveva la forza di attrarli in un'altra dimensione..
Era come se quella ricerca ,cosi' travagliata,si fosse trasformata in un cammino di Fede..

...ma le sorprese non erano finite...

Infatti,quando Claudia sposto' la luce sull'anta di sinistra,apparve un Gesu' dall'aspetto molto giovanile che aveva sulle spalle un bambino e che teneva per mano un fanciullo da una parte ,ed una bambina dall'altra.
"-Claudia.."- fece Gabriel- "..Guarda..guarda..sembra proprio lei Alice ! "-
( Ma come e' possibile..! )-penso' dentro di se' l'ex Gesuita.
Subito con la mente ritorno' al sogno ..al nuovo incarico.
....gia'..Demetrio Cantemir..
Lui,il Vescovo dela Nea Ekklesia lo aveva prescelto per la sua Congregazione...
Di sicuro piu' nobile di quella in cui lo " zio " cercava di inserirlo ad ogni costo..

Sogni..
Ancora un sogno che ben presto svani' riportando Gabriel alla realta',a quella grande figura del Nazzareno che aveva un volto molto diverso dai canoni espressi nella iconografia bizantina.
I capelli erano piu' corti del solito ed anche la barba aveva un taglio moderno e ben curato..
Il sorriso poi era pieno,solare,convinto al punto da donargli un' espressione per cosi' dire scanzonata..
Gesu',insomma,era stato colto in un momento di grande gioia mentre reggeva sulle proprie spalle un bambino che,vestito all'orientale,mostrava tutto il suo orgoglio nell'atto di abbracciare il Figlio di Dio.

....e Claudia,rivolgendosi a Gabriel :
"- Trasportare un giovane maschio sulle spalle dall'altra parte di un luogo,in genere un bosco,poteva essere anticamente una qualche forma di iniziazione ai misteri della natura,della foresta,dell'acqua..ecc.. "-
...e a sua volta Gabriel :
"- Da quando pero' Cristo irrompe nel mondo tutto cambia profondamente :un bimbo cristiano porta su di se' la responsabilita' del mondo intero..
Anche di quello al di la' del bosco . "-


Se il bambino portato in spalla si mostrava tranquillo,l'altro,quello tenuto per mano,era colto nell'attimo in cui cercava di scappar via,allungando il braccio come per liberarsi da quella presa...di contro,la fanciulla si mostrava calma,col suo nasino rivolto all'insu',verso quel giovane Rabbi,il cui volto era illuminato dalla gioia di poter guidare i suoi giovani amici.

Gabriel,vedendo una Claudia dallo sguardo assorto ,le assesto' un leggero colpo col gomito e,sfoderando tutto l'orgoglio di cui un padre e' capace,disse :
"-Cosa ne dici ora...Non ti sembra di averla vista da qualche parte?
D.ssa Munari guardi..guardi bene!!!Sono due gocce d'acqua!"-
...e Claudia sorridendo :
"-Ammettiamo pure,Professor Antinori,che una goccia,come dice Lei...una stilla venata di sensibilita' artistica sia filtrata attraverso dieci secoli di storia per potersi replicare fino ai giorni nostri..
Gabriel...sembra che qualche volta degli oggetti comuni come i sassi o,addirittura,delle opere d'arte,nascondano delle frasi che non riescono ad uscire..
L'occhio della mente si confronta con rimandi simbolici di figure proprie dell'immagine artistica.
Sono il pesce,il sole,il fiore,la parola scritta ed in questo caso le facce che compongono l'alfabeto del deja-vu...."-

"-HERMANI ! "-disse un Alonso spazientito.."- Che intenzioni avete.? -

Nel frattempo Stella Cometa ,ritornato con una fotoelettrica,mise a giorno l'intero ambiente che rivelo' la sua natura di Cappella,di certo destinata al culto di quella piccola comunita' monastica.
Esisteva ancora l'Altare ricoperto di marmi policromi,ma,desolatamente spoglio anche nel suo piccolo Tabernacolo.
In mezzo e per terra c'erano delle panche di legno rovesciate tutte mangiate dai tarli che,come venivano sfiorate,cadevano a pezzi senza far rumore...
Del tanto vagheggiato Fonte battesimale...nemmeno l'ombra..

Null'altro c'era rimasto..

In compenso polvere,tanta polvere talmente spessa da nascondere,tra le altre cose,una nicchia vicino all'altare chiusa da una vetrinetta di legno.
Come Claudia si mise a pulirla con uno straccio incominciarono ad emergere tanti piccoli vetri multicolori che pero' non lasciavano vedere quanto poteva essere custodito la' dentro..
Appena fu aperta si resero conto che vi erano state riposte delle cotte di una bianca e pesante tela grezza,tipica dei cavalieri Crociati.
Sotto ..una lastra di pietra con lo stemma della nobile Famiglia dei Sansovino nascondeva un elegante cofanetto intarsiato in legno di bosso..
Al momento della sua apertura emise il tipico ed impalpabile suono del sottovuoto,grazie al quale era stata magnificamente conservata la" CHRONICA DE CONSTANTINI URBIS " 

Il "proemio" era dedicato a quattro nobili fratelli della Casa Sansovino:
Jacopo,Matteo,Goffredo e Giovanni ,Abate del Monastero.
La narrazione,fatta in un Latino molto volgarizzato,era tuttavia fluida e ben circostanziata...
Infatti si poteva leggere che i primi tre fratelli ,con un seguito di cinquanta cavalieri e partiti dal loro Feudo laziale,si erano imbarcati a Venezia .
Dopo l'imprevista sosta a Durazzo,una volta giunti a Costantinopoli avevano vittoriosamente partecipato alla conquista della citta',penetrando attraverso le mura marittime sul Mar di Marmara,vicino alla Nea Ekklesia ,che avevano depredato seduta stante di ogni oggetto prezioso che luccicava..
Insieme a loro c'erano i cavalieri francesi di PIERRE D'ARCYy e di GUY DE FONTENAY..

Due giorni dopo,saputo che i comandanti della spedizione avevano dato ordine di cessare il saccheggio e che qualsiasi bottino doveva essere portato in tre chiese per procedere alla spartizione tra Veneziani,Francesi..i tre fratelli Sansovino
d'accordo con i loro compagni transalpini,nottetempo,scesero al vicino porto del Boukoleon dove era ormeggiata una nave veneziana il cui equipaggio stava partecipando al sacco della citta'.
Fatti fuori i tre marinai di guardia si impadronirono dell' imbarcazione e vi ssarono le insegne dell'Ordine Templare...
Poi,approfittando del forte vento che soffiava da nord,salparono giu' per il Mar di Marmara,attraverso i Dardanelli,verso la liberta' ed il porto di Atene.

Li' vi rimasero per piu' di un mese durante il quale,fatti i necessari rifornimenti per uomini e cavalli,procedettero ad una lunga e faticosissima spartizione del bottino .
In citta' nel frattempo si andavano sempre piu' diffondendo le voci che Papa Innocenzo III,esterefatto dalla notizia degli orrori compiuti e dalla barbarie dimostrata dai Crociati,stava inviando in Oriente dei Legati pontifici per intercettare le sante reliquie allo scopo di non pregiudicare i gia' tesi rapporti fra la Chiesa di Roma e quella Ortodossa.
Ripartirono cosi' in tutta fretta facendo rotta su Corfu',ancora in mano Angioina,quindi su Messina per poi ...risalire la Penisola fino ad Ostia-Gregoropoli dove i tre Sansovino,CONSAPEVOLI di quanto stavano trasprtando...decisero di sbarcare nottetempo..
Divisi in tre schiere,per passare meglio inosservati,finalmente raggiunsero il loro
Feudo accolti da Guido Tedaldo,loro padre e capo della Casata.

Dopo un consiglio di famiglia,Matteo,Goffredo e Jacopo,decisero di affidare le porte d'oro dela Nea Ekklesia a Giovanni che provvide a nasconderle in una parte segreta del Monastero..... Ora che potevano osservarle con calma,si rendevano conto che il loro valore artistico e sopratutto religioso travalicava quello puramente venale.... . Erano le immagini di " quel " Gesu',come Lo aveva raffigurato l'ignoto Artista bizantino,che destava sconcerto e meraviglia in quegli uomini medioevali da sempre abituati a vedere il Figlio di Dio riprodotto in ben altra maniera. ..e per giunta,tutto cio' stava ponendo loro degli interrogativi di natura teologica..
A ragione quanto detto,soltanto gli intimi potevano ammirare quei due capolavori bizantini..ed in particolari ricorrenze religiose
Piano piano pero' la notizia delle " Porte d'oro" arrivo' a Roma alle orecchie del Papa,che impose ai Sansovino di recarla in Vaticano in vista di una "possibile restituzione " alla Chiesa ortodossa...
Seguirono lunghi silenzi,solenni smentite..ecc.. fino a che Innocenzo III decise d'imperio la chiusura del Monastero.
La " CHRONICA " terminava a sua volta con la notizia che l'Abate Giovanni ,d'accordo con i suoi fratelli ,aveva deciso di murare ,nel massimo segreto,l' accesso alla Cappella ed a tutta la zona circostante con l'augurio che "..un giorno le sante reliquie tornino a risplendere alla luce del sole e della Fede..."

"Quello che i nostri occhi videro fare da Nostro Domine Jesu alla samaritana e a quei piccoli fratelli,possa un giorno venir raccolto da gentile mano di donna o da altre parimente " juvenes et innocenti..."
Infine.. "-...sit illa benedicta quali modo colga la ROSA D' ORO,insignem nostrae gentis,quivi convenit ,Sansovini Feudis,Kalendis Augusti A.D.MCCV..."-

Alla fine del racconto,quando Claudia " raccolse " quel piccolo e prezioso fiore,i quattro amici si guardarono in viso e,senza profferire parola,ognuno di loro giuro' a se' stesso di rispettare per intero le volonta' di Jacopo,Matteo,Goffredo e Giovanni,assicurando cosi' a quei nobili Cavalieri la Giusta Fama e con essa l'Eterna Pace....


  
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