Era notte e toccava a Rufy fare la guardia. Ma era distratto. 
Pensava a Nico Robin, la sua archeologa, e la donna che 4 notti prima lo aveva baciato per poi andarsene e non toccare più l' argomento nei giorni seguenti.
Non sapeva il perchè ma l' aveva quasi evitata da quel giorno. In realtà lo sapeva bene: ne era innamorato e non sapeva se lei lo ricambiava.
Ma voleva sapera la verità. Così serio scese dalla polena, attraverso il ponte scese le scale e andò sotto coperta, fermandosi davanti alla stanza delle ragazze.
Fece un respiro profondo e si preparò a bussare.

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Robin era seduta sul suo letto a leggere un libro e a sentire, ogni tanto, la rossa chiamare Zoro nel sonno.
Già, Nami si era dichiarata a quel buzzurro e lui le aveva confassato di provare lo stesso. Da quel momento i due avevano annunciato alla ciurma di essersi fidanzati.
E lei? Lei si era accontentata di un unico bacio, ma non le bastava più. Voleva il suo capitano da molto prima di ammetterlo a se stessa. E con quell' unico bacio non aveva fatto altro che aumentare quel desiderio, che già la dilaniava.  
Ma era troppo forte. Chiuse il libro, lo appoggiò al comodino accanto al letto e si alzò. Si diresse verso la porta e l' aprì, trovandovi Rufy intento a bussare.
- Capitano... cosa fai qui?
Domandò lei stupita mentre il ragazzo si grattava nervosamente la testa.
- Ecco... io... ti volevo dire... insomma... IOTIAMO!
Quella frase cappello di paglia l' aveva detta tutta d' un fiato, ma Robin da genio quale era aveva compreso lo stesso il suo contenuto.
Per questo divenne rossa in viso, mentre il capitano guardava il pavimento nervoso e imbarazzato.
Robin sorrise : - Anch' io ti amo, Rufy.
Lui stupito alzò la testa per guardarla, ma la ragazza gli diede un bacio, impedendogli di formulare una qualsiasi frase.
Poco dopo si separarono sorridendosi a vicenda, mentre l' archeologa appaggiava la tasta alla spalla del suo capitano e Rufy stringeva a se la donna,
anzi da quel momento la sua donna.