Anime & Manga > Naruto
Ricorda la storia  |       
Autore: tinebrella    07/06/2007    4 recensioni
#1 Costellazioni private
E' così che si scrivono i primi capitoli di un'abitudine, una parola alla volta, un gesto alla volta, briciole di intimità conquistate lentamente, nel tentativo di trovare la distanza giusta, la vicinanza non dolorosa, in un placido addomesticarsi, domarsi a vicenda.
#2 Three imaginary boys
Naruto, così traboccante di affetto da riversarne su chiunque sia disposto a stargli vicino.
Sasuke, così restio a ricevere l'amore degli altri, nonostante ne abbia bisogno quanto Naruto, se non di più, forse.
E infine, io, per qualche inafferrabile motivo, io.
Un trio bizzarro, non c'è che dire.

Una sorta di SasuSakuNaru un po' sbilenca, senza complicazioni amorose.
Genere: Generale, Commedia, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
NaruSasuSaku

Questa fic è nata nel pieno del ripasso per un esame agghiacciante.

E' semi-seria.

E' un tentativo di presentare Sasuke, Naruto e Sakura come tre ragazzi assolutamente normali.

Per quanto possano essere normali un orfano complessato con manie di vendetta, un bambino con un demone-volpe sigillato nell'ombelico e una invasata con i capelli rosa shocking. (E ho detto tutto...)

Prendetela come una storia senza pretese.

L'ho divisa in due parti anche se è nata come oneshot. Quindi vi avviso sin d'ora che in questo capitolo Sakura non c'è.

Non è una shonen-ai, anche se a tratti può sembrare.

Proverò a mantenere i personaggi IC, ma è più probabile che scivolerò nell'OOC spesso e volentieri.

Fatemelo notare, nel caso, così lo inserirò nelle avvertenze.

Buona lettura.

 

Costellazioni private

 

Naruto era sempre stato un bambino solo e autosufficiente.

Sasuke aveva dovuto suo malgrado diventarlo, dopo che suo fratello Itachi, nella sua imperscrutabile follia, aveva deciso di sterminare il clan e abbandonarlo ad una miserevole esistenza.

Naruto non amava particolarmente Sasuke: detestava il suo atteggiamento di superiorità, il suo ritenersi migliore, il fiero orgoglio nel suo sguardo.

Invidiava la sua popolarità, la sua bravura, la sua eleganza.

Sasuke era adorato, compatito, compreso, adulato, Sasuke era aristocratico, schivo, Sasuke era di più, semplicemente questo, Sasuke era di più...

Dove il  sorriso e l'allegria di Naruto fallivano, il broncio e la tristezza inconsolabile di Sasuke avevano successo.

Ma soprattutto odiava la sua indifferenza a tutte le attenzioni che riceveva, come se niente potesse compensare la sua disperazione, la desolazione, il vuoto.

Sasuke è una vittima, è vero.

E' un sopravvissuto.

Ma lo sono anch'io, lo sono anch'io, lo sono anch'io...

Tuttavia, un giorno si chiese se due solitudini insieme potessero solo fondersi in una più grande, oppure fornire una fragile base per creare un legame, un'amicizia, un lieve stare insieme.

Per scoprirlo, gli domandò se per caso, se per caso aveva voglia di andare a vedere le stelle, quella sera. Con lui.

Sasuke, con suo grande stupore, non rifiutò.

[Non rifiutare non è come accettare.

Accettare un invito è impegnarsi,

farsi carico delle aspettative dell'altro,

regalargli una speranza,

forse un'illusione.

Non rifiutare è un rimanere al di qua,

è evitare di sporgersi,

è cercare di non rompere il vetro.]

Comunque, non rifiutò.

* * *

E' così che si scrivono i primi capitoli di un'abitudine, una parola alla volta, un gesto alla volta, briciole di intimità conquistate lentamente, nel tentativo di trovare la distanza giusta, la vicinanza non dolorosa, in un placido addomesticarsi, domarsi a vicenda.

Ogni notte si ritrovavano in una piccola radura al di fuori delle mura di Konoha, poco distante dalle mura del villaggio, stendevano una leggera coperta sull'erba umida e fredda e si sdraiavano supini per contemplare il buio trapuntato di luci.

"Diamo un nome alle stelle?"

"Naruto, un nome le stelle lo hanno già."

"Certo. Ma se ne inventiamo di nuovi, il cielo sarà un po' più nostro,

e il suo splendore sarà meno disumano."

[E così nacquero le Costellazioni del Kunai Lucente,

dell'Uomo Seduto Scomodo,

della Casetta Abbandonata,

e molte altre.

E il cielo, per la prima volta,

sembrava sorridente,

compiaciuto e lusingato per quel restauro lessicale,

un po' meno lontano dalle umane vicissitudini.]

"Sasuke..."

"Nh."

"...Ho freddo..."

"Se vuoi torniamo a casa."

"...Mh, no. No, restiamo."

Naruto osò.

"Che diavolo fai?"

Naruto, dopo aver provato ad abbracciarlo, si ritrovò faccia a terra,

con Sasuke seduto sulla sua schiena.

"Che diavolo credevi di fare, idiota?"

Poi se ne andò, lasciandolo solo, solo con il freddo penetrante sulla pelle,

solo con un cielo di nuovo distante anni luce.

[Bisogna essere molto cauti,

quando si cerca di modificare un equilibrio già precario,

già delicato,

già traballante.

L'altro potrebbe non essere ancora pronto,

non essere preparato a salire un ulteriore gradino.

E' ripida e scoscesa la via che porta alla reciproca conoscenza e fiducia.]

Naruto rimase alcuni minuti immobile.

Poi tornò nella sua piccola abitazione, si gettò sul letto, e pianse.

Pianse per l'amico, che aveva costruito una barriera così spessa che era necessario demolirla lentamente, per evitare che ne erigesse una ancora più inaccessibile.

Pianse per se stesso, per il suo bisogno impellente di affetto e calore umano, per non aver capito che i tempi di Sasuke erano più lunghi e più complessi dei suoi, per aver incrinato ciò che faticosamente avevano creato insieme, con un gesto così avventato.

Pianse perchè non sapeva cosa ne sarebbe stato di loro due, delle loro stelle, delle loro strambe costellazioni private.

* * *

Si era già addormentato quando sentì dei colpi alla porta, un leggero bussare, una ritmica richiesta sospesa, in attesa di essere esaudita.

Andò ad aprire.

Un Sasuke alquanto imbarazzato e a disagio fissava un punto indefinito del muro.

"Io... Naruto, sono qui per...

Non volevo svegliarti, ma non ce la facevo a prendere sonno.

Me ne sono andato così...

La mia reazione è stata...

...esagerata ecco...

...ma non mi aspettavo che tu...

...

...insomma, scusami, Naruto."

Per un istante calò un silenzio scandito solo dal loro respiro.

"Ora...

ora torno a casa...

Mi dispiace, dannazione, mi dispiace..."

"Sasuke.."

Finalmente incrociarono gli sguardi.

Gli occhi scuri di Sasuke lasciavano trasparire una preoccupazione sincera,

tradivano il timore di aver rovinato qualcosa,

qualcosa di appena iniziato,

qualcosa di sottile e fragile,

ma già terribilmente importante.

"Sasuke...

...domani saremo ancora là a guardare il cielo,

saremo ancora là a inventare improbabili nomi per le costellazioni,

saremo ancora là...

insieme?"

"Sì.

Se vorrai,

sì."

"Non si è spezzato nulla,

niente è andato perduto?"

"No."

"...Allora...

allora a domani..."

"Naruto...

...se vuoi...

...se vuoi puoi farlo...

Cioè, abbracciarmi...

...puoi abbracciarmi se ti fa piacere.

Non mi dà fastidio...

...solo...

...non ero preparato, ma non mi dà fastidio."

"A domani, Sasuke."

Ma questa volta un sorriso gli increspava leggermente le labbra, nel dirlo.

"A domani, Naruto.

Buonanotte."

[La distanza cresce,

la distanza diminuisce.

I rapporti umani sono un ballo complicato,

a volte un tango, a volte un walzer,

a volte un fandango.

Può succedere di sbagliare un passo,

di pestare un piede,

di andare fuori tempo.

Bisogna avere molta pazienza,

non scoraggiarsi,

e continuare a provare.]

* * *

Prima di tutto, se leggete queste ultime righe, complimenti!!! Vuol dire che siete arrivati fino alla fine!!!

Dare i nomi alle costellazioni mi è sempre piaciuto: l'Uomo seduto scomodo e la Casetta abbandonata sono invenzioni mie.

Il Kunai lucente nel mio cielo è l'Aquilone.

In più ho la Vu Doppia (W), che dovrebbe corrispondere a Cassiopea (credo).

Ho anche l'Ombrello e diverse altre amenità che non sto qui a dire.

A breve (tipo tra oggi e domani) posterò la seconda e ultima parte.

In cui farà la sua comparsa quell'amabile impazzita rosa-crinita.

Bacetti

(L'euforia momentanea continuaaaaaaaa)

E, tra parentesi...

"Release your inhibitions
feel the rain on your skin
no one else can feel it for you
only you can let it in
no one else, no one else
can speak the words on your lips
drench yourself in words unspoken
live your life with arms wide open
today is where your book begins
the rest is still unwritten"

Natasha Bedingfield, Unwritten

  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: tinebrella