The Blonde and The Black
Prologo
Leon è in mezzo alla strada.
Le mani gli tremano. Le gambe non rispondono ai suoi comandi.
Leon è solo.
Si guarda attorno. Non c'è nessuno.
Leon è solo.
A fatica, cammina. Sale sul marciapiedi. Cammina.
La testa gli gira. La schiena suda. Un brivido freddo lo attraversa.
Si ferma. Respira affannosamente. La vista si prende gioco di lui. Ma scorge qualcosa sulle sue mani. Sono sporche.
Che cos'è?
Non capisce, non riesce a mettere a fuoco. Avvicina le mani al volto. Stringe gli occhi.
Sente l'odore.
Sussulta.
Il suo cuore batte forte. Così forte.
È scuro. È rosso. Puzza di male.
È sangue.
Leon piange. Vede le sue lacrime spiaccicarsi sul cemento del marciapiedi.
Ha le mani sporche di sangue. Un sangue non suo.
Pian piano i suoni crescono. Le sue orecchie tornano a sentire. Torna alla realtà.
“Che cosa stai facendo?”
Nel silenzio, sono quelle le parole che sente. Che lo sorprendono. Lo spaventano.
Si volta.
È lei. È la ragazzina nuova. Quella che la maestra ha presentato alla classe ieri mattina.
Vede il suo viso contorcersi, trasformarsi.
Aggrotta la fronte. Guarda le sue mani.
Leon aspetta che fugga.
Ma lei rimane. Le molteplici espressioni sul suo viso si distendono. Lo guarda negli occhi. Prende le sue mani, sporcandosi a sua volta.
La sua presa è salda.
“Andiamo via”.
Non ha paura.