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Autore: _ClyssiasChange_    20/11/2012    9 recensioni
La gente pensa che le parole non fanno niente,che il bullismo sia solo fisico,ne esiste uno peggiore:quello psicologico, quello via Internet.
Le persone piangono,si tagliano, si suicidano per queste cose...
Prima di dire qualsiasi cosa,pensaci,perché anche una sola parola può rovinare una vita intera.
Pensaci,perché anche un solo abbraccio, può salvare una vita.
Spero vi piaccia,una OS che ho scritto sul cyberbullismo,dedicata ai due ragazzi che hanno fatto qulla petizione di twitter contro il cyberbullismo. Possiamo fare la differenza.
Kiss Clyssia
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dawn
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: A tutto reality - La vendetta dell'isola
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No Al Cyber- Bullismo.

 
Era tardi.
Decise di usare il computer, Dawn.
Quell’aggeggio così amato dai ragazzi al giorno d’oggi, chissà per quale motivo poi, si domandava sempre lei.
Era il diciannove ottobre, una data che difficilmente avrebbe dimenticato, Dawn.
Era da sola.
Decise di aprire un account face book, non le erano mai piaciuti i social network, perché rimanere in contatto su questi siti pericolosi quando si poteva uscire tranquillamente all’aria aperta? Non l’avrebbe mai capito.
Aveva solo sedici anni.
Fece tutti i passaggi per registrarsi, l’unico motivo per cui l’aveva fatto era che dopo il reality molti avevano cominciato a fare pagine su di lei, e anche a creare profili falsi, fingendo di essere lei, il problema era che la maggior parte non erano certo lusinghieri …
Come foto decise di mettere una sua semplice foto fatta con la webcam, una normalissima foto.
Le arrivò subito la richiesta d’amicizia di Zoey, capì che era lei perché le aveva inviato un messaggio privato che lo provava, dato che le aveva raccontato un segreto che non sapeva nessuno.
Cercò di capire come funzionava il social network, con risultati piuttosto scarsi, lei e la tecnologia erano cane e gatto!
In poco tempo le erano arrivate parecchie richieste d’amicizia, tutte di compagni di scuola e compagni del reality, che decise di accettare.
Passò qualche settimana, si connetteva poco Dawn, se non quelle rare volte per non intasare il computer di notifiche o per rendersi disponibile coi compagni che le chiedevano i compiti o robe varie, si era sempre chiesta perché non chiamassero a casa.
Aveva una cinquantina di amici Dawn, potevano darle della sfigata, ma a lei non importava, la popolarità non era mai stata una sua ambizione.
Poco dopo le arrivò una richiesta d’amicizia, strana, molto strana.
Un ragazzo che non conosceva, il nome era James Dallas, era senza dubbio un bel ragazzo, moro con gli occhi versi e di carnagione lievemente abbronzata, aveva due anni in più di lei.
Ci pensò qualche secondo, è una ragazza intelligente Dawn, ma accettò, così come i rischi.
Subito gli arrivò un messaggio.
“Ehi bella ;)”
Lei arrossì.
“Ciao :)”
La risposta non tardò.
“Come stai?”
“Bene, grazie. Te?”
Fino ad ora una chat normalissima.
“Ehi, poso farti una domanda?”
Chiese lui.
“Certo :)”
Ripose la ragazza.
“Sei davvero tu Dawn?”
“Ovvio!”
“Bene …”
Poi sparì per qualche minuto, Dawn cominciava ad avere paura … vedeva quella nuvoletta ma niente …
“Senti io vado, sono molto impegnata.”
Si affrettò a scrivere.
“Aspetta! Fammi un favore”
Dawn sospirò, non poteva ritrarsi indietro, era troppo buona.
“Cosa?”
Era fredda.
“Mostrami che sei sul serio tu …”
Il cuore cominciò a batterle forte dal panico.
“Come?”
Se l’avessero vista: tremava come una foglia, era ancora più pallida …
“Mandami una tua foto, privata.
Dawn parve confusa.
“In che senso?”
Non voglio una foto che conoscono tutti, dammene una solo tua, in fretta, non pensare troppo, solo deve essere diversa.”
Dawn ci pensò su, non sapeva se fidarsi … probabilmente no, ma in ogni caso non poté fare niente.
Non capisco”
Scrisse.
“Inviami una tua foto senza maglietta”
Ordinò.
“SCHERZI VERO?!”
Si arrabbiò, Dawn.
“No”
Mi rifiuto”
Fece la scelta più saggia, Dawn.
Vedrai …”
Detto questo, il ragazzo uscì dalla chat.
Dawn pensava, era sicura che per ora poteva stare tranquilla, giusto?
Il giorno dopo andò normalmente a scuola, non sapeva che sarebbe stata sulla bocca di tutti …
“Hai visto? È arrivata” sibilavano tra loro i compagni fissandola, Dawn non capì, si guardava intorno intimorita, si strinse nelle sue spalle camminando più veloce.
“Ehi … Zoey, perché mi fissano tutti?” domandò ingenuamente.
“Ahh … Dawn, mi dispiace dirtelo ma … guarda qua” le mostrò il cellulare, aperto su face book.
Sul diario di Dawn, scritto da quel James c’era:
“Fai tanto la santarellina, ma alla fine sei soltanto una cogliona, bugiarda e anche troia. Mi avevi detto che era la prima volta.”
Gli occhi di Dawn erano increduli.
“NON È VERO! Tu mi credi, vero Zoey?” urlò.
Zoey annuì debolmente, vagamente incerta.
“Tu pensi che sia vero …” sussurrò la bionda.
“No Dawn … solo che …” Zoey non sapeva cosa dire.
Le lacrime solcarono il dolce visino di Dawn, che scappò, sotto lo sguardo divertito di alcuni suoi compagni.
Si chiuse in bagno, si mise rannicchiata.
Più tardi entrò un gruppo di ragazze, “Le più popolari”.
“Dolcezza credo che tu abbia sbagliato bagno, quello dei ragazzi è quello affianco” una risata glaciale riecheggiò nella stanza.
Dawn sì sentì ancora più offesa, si strinse ancora di più in se stessa, ormai non aveva nessuno … anche Zoey,la sua migliore amica, una delle poche con cui era riuscita ad avere una bella intesa … l’aveva abbandonata.
La campanella suonò, senza dire nulla la bionda si sciacquò il viso e andò in classe.
Appena seduta tutti gli occhi erano fissi su di lei, vedeva le persone bisbigliare e le loro auree che mentivano e sparlavano …
“Scusi, posso andare a casa, non mi sento bene” finse.
La prof acconsentì, non badando molto agli alunni.
Non avvisò i genitori che sarebbe tornata, dopotutto non c’erano neanche, lavoravano …
Arrivata a casa qualcosa la spinse a controllare il suo profilo, grande errore.
Vedeva messaggi di ogni tipo … anche se erano a scuola si erano probabilmente collegati col cellulare.
“La piccola è tornata a casa, cos’è, rode sentirsi scoperte? No aspetta, dovresti già sapere cosa si prova. AHAHAHHA”
I commenti sotto erano anche peggio …
“E lei che faceva tanto la carina, è una sgualdrina”
“Secondo voi si è mai fatta pagare?”
“Beh non credo, dopotutto non è male come ragazza, ci potrei fare un pensierino se non fosse così strana”
“Ah la storia della auree o roba lì, AHAHHA sì deve essere pazza, dovrebbe andare in un manicomio”
Dawn non si accorse neanche di stare piangendo.
Si stese nel letto continuando a piangere, e a leggere i commenti …
Si chiedeva il perché stesse leggendo, che senso aveva farsi del male così?
Il problema è che quando leggi queste cose non ne hai mai abbastanza, vuoi continuare a leggere e a leggere finché non ti senti morta dentro, è una sensazione orribile, ti senti vuota, a un certo punto anche le lacrime smettono di uscire, la dignità si perde solo dopo due post, cominci a sentirti in colpa e pensare quelle cose …
“Che ne dici di fare una web? ;)”
Ancora James, ancora sul suo diario.
La sua risposta fu frustante.
“Vaffanculo, non voglio avere NIENTE a che fare con te”
“Uh, la gattina sta mostrando gli artigli ;) non dicevi così qualche sera fa”
“PIANTALA! STAI DICENDO UNA MAREA DI SCIOCCHEZZE!”
“Ah sì? Ne sei sicura?”
Chiuse il computer, era inutile …
Il giorno dopo non andò a scuola, finse di stare male ancora … intanto i pettegolezzi si stavano espandendo.
“Non è che incinta?”
“Forse si è ubriacata”
“O l’hanno sbattuta fuori casa, chi vorrebbe avere una sgualdrina come figlia?”
Perché farle del male così? Si chiedeva.
Cosa aveva fatto loro di male per meritarsi questo? Aveva accettato una richiesta d’amicizia, tutto qui …
Poco dopo arrivò al culmine tutta la cattiveria che avrebbero potuto farle … un video …
Dawn lo aprì, l’avevano taggata, tanto per cambiare … con scritto:
“Guardalo, capirai quanto ti odiamo. Forse non meriteresti neanche di vivere sai? Sei solo una puttanella da manicomio”
Il video era anche peggio.
Una ragazza aveva messo una parrucca bionda fingendosi lei.
“Ciao sono Dawn, parlo con gli animali, vedo i fantasmi e parlo con loro, in più mi ubriaco ogni notte e poi vado col primo che passa” disse con l’aria di una che ha fumato erba quella tipa, per poi aggrapparsi a un ragazzo che passava di là “Ehi bello, ti va di darmi un passaggio?” aggiunse maliziosa.
I commenti davano ragione …
Passò un mese così ... ed i commenti erano sempre peggio …
Cosa aveva fatto nella vita per meritarsi tutto ciò? Era sempre stata una ragazza diligente, dolce e disponibile con tutti …
I genitori non sapevano niente, a parte il fatto che erano spesso a lavoro, quando c’erano si sforzava di ridere, fortunatamente loro non avevano il suo dono.
Ormai era sempre collegata, era diventata paranoica, aveva paura ad uscire, non andava a scuola da un bel po’, si era sempre detta che era forte, ma probabilmente non era così …
James continuava a tormentarla, ma lei non sapeva come fare, aveva paura a chiamare la polizia, ma dopotutto cosa avrebbe potuto fare? Non aveva infranto alcuna legge …
Leggendo i commenti Dawn si alzò le maniche del maglione, e li vide, dei tagli, alcuni più recenti, altri meno … ecco cosa aveva portato tutto ciò … l’autolesionismo, non aveva nessuno con cui sfogarsi, nessuno con cui parlare, nessuno che l’avrebbe protetta …
Arrivò all’ultima, per il momento, la più brutta:
“Perché non ti uccidi? Ci faresti più felici”
Dawn decise di fare un video, seduta stante, dopo vari tentativi ci riuscì, si sedette sul letto, davanti alla webcam, con la coperta sopra di lei, rannicchiata, in lacrime, coi capelli ormai crespi raccolti.
“Ciao, io sono Dawn, ma peno che ormai mi conosciate già … vorrei dirvi: cosa vi ho fatto? Ricevo ogni giorno insulti, anche da chi non mi conosce per niente, ormai il mio profilo è di dominio pubblico, siete tutti a scriverci per mezzo di amici, perché? Ricevo- si bloccò un attimo per asciugarsi le lacrime- ogni minuto, video sulla mia finta reputazione, insinuazioni senza fondamenta, minacce di morte … perché? Perché tutto questo? Lo merito sul serio? Mi merito seriamente tutto questo odio? Mi avete fatto vivere nella paranoia, nella paura, tanto che ormai non voglio più uscire di casa per paura di essere giudicata, voi mi insultate, divertendovi, non sapete come ci si sente, non ho più amici, quelle poche persone che avevo mi hanno abbandonata-fece un’altra piccola pausa, guardando il soffitto e ricacciando le lacrime-ma voi non ci pensate, agite solo, senza badare alle conseguenze-si alzò la manica mostrando i segni della sua depressione-siete contenti ora? Ci siete riusciti, mi avete fatta odiare nonostante io non abbia fatto nulla, mi avete condizionato la vita. Spero che ora siate soddisfatti!” le lacrime scesero ininterrotte mentre spegneva il video.
Andò in bagno, prese quella lametta, con cui passava intere giornate a farsi del male, tornò in camera, prese carta e penna e scrisse quelle poche semplici righe.
“Avrei desiderato vivere una bella vita, magari sposarmi e avere figli, insegnare in una scuola materna … ma ormai tutto si è spento.
Don’t Judge Me”
Mise “Don’T Judge Me” di Chris Brown, in modo che si ripetesse all’infinito e sulle note di quella canzone si tagliò le vene, questa volta facendo molta più pressione, questa volta chiudendo gli occhi.
… Per sempre.
 
 
Clyssia’ s  Crazy Corner
Ok, non mi uccidete, scusatemi se ho fatto errori ma sto piangendo quindi, non lo so, avvisatemi per favore.
Allora, questa è una storia contro il bullismo di internet, mi sono ispirata al MERAVIGLIOSO film “Cyberbully” ve lo consiglio.
Ok, so che Dawn non è esattamente così, ma per la OS era la più adatta, so di essere stata strana, di aver scritto in modo diverso dal mio solito e che forse avrei potuto fare più capitoli, per spiegare meglio, ma ho preferito fare così.
Quindi, per piacere, se potete, scrivete questo tweet più che potete
#noalcyberbullismo e cliccate per firmate questa petizione (Anche più volte, a distanza di ore)  
http://twitition.com/gqcv4
Grazie di avermi dedicato il vostro tempo,
Kiss Clyssia
   
 
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