"Seduto sul bordo della vasca, nudo, la barba lunga sul viso, gli occhi verde mare gonfi di pianto, Sebastian Moran singhiozzava.
Come un fottuto ragazzino, pensò. Piangeva senza freni. E tutto per un odore.
La memoria gioca brutti scherzi.
...
Seduto sul bordo del proprio letto, le mani sulle ginocchia e lo sguardo perso sul pavimento, John non riusciva a respirare con regolarità.
Tutto per colpa di un suono. Il suono di un violino. "
_ post Reichenbach, vista con gli occhi di Sebastian Moran e John Watson _