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Autore: _bucchan    20/11/2012    0 recensioni
Sotto la Germania Est, i prigionieri politici vennero forzosamente impiegati da alcuni fornitori dell’Ikea come operai.
[Dark!Svezia; Prussia è considerato come Germania Est]
[Riferimento a fatti di cronaca e attualità recente]
Genere: Drammatico, Generale, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Prussia/Gilbert Beilschmidt, Svezia/Berwald Oxenstierna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Secondo grado di sfruttamento


Le dita bianche e rattrappite di Gilbert attanagliavano il chiodo, le mani tremavano, sanguinando trafitte dalle schegge delle travi ancora rozze, dal freddo pungente che si cristallizzava crocifiggendo i palmi già irruviditi, resi insensibili dal lavoro.

Nel sospendimento della cantina, dalle forme nere, oblunghe e soffocanti, simile a una sozza bara dal letto di fini trucioli bianchi, i prigionieri, ripartiti in fattorini, sgrossatori, falegnami, verniciatori, lucidatori, rifinitori, a seconda delle mansioni, accostavano assi, piallavano travi, fissavano chiodi, e li ribadivano nel legno; alcune, più discoste, stavano stendendo i solventi sui pannelli che sarebbero stati in seguito verniciati e assemblati; l’aria si faceva a quel punto soffocante, le nebbie chimiche che si sprigionavano annebbiavano la vista di Gilbert, aggredivano le mucose, soffocavano cellule e tessuti vitali, portando all’obnubilamento.
E proprio quando le sue facoltà erano ormai allo stremo, e non sarebbe più stato in grado di reggere oltre senza perdere il senno, esplodere, rovesciando l’attrezzo sul quale stava curvo, e avventarsi contro il proprio sorvegliante come un cane idrofobo, il battente alle sue spalle scricchiolava, lasciando entrare la luce rossastra e polverosa del kerosene, l’alito freddo e impuro della bolgia soprastante.
E come sempre in quel momento, Gilbert riparava le vie respiratorie con l’immensa sciarpa bianca che almeno in questi frangenti era grato di dover indossare e, strizzando un po’ gli occhi, poteva infine osservare quell’enorme massa umana lentamente calare verso di lui, percorrere la lama di luce vermiglia sino a piazzarsi dietro di lui, le braccia lungo i fianchi. Alzava leggermente un polso per avvicinare il quadrante dell’orologio nero al viso, osservarne le lancette scorrere, sicché la più grande ascendeva sempre più verso l’apice.
“Manca poco all’orario di consegna. Il terzo ordine?”
Gilbert si volgeva verso di lui, riappoggiando il martello alle travi, seccamente.
"Quasi finito."

E il martello tornava a picchiare, le dita a rattrappirsi, le carni consumate a straziarsi, sotto lo sguardo rigido per una volta non di Russia, non dell'ennesimo presidente del Partito, bensì dell'Occidente, sottoforma di quell'uomo, Berwald Oxenstierna, vigilante su quello sfruttamento con la solita espressione.





Innanzitutto, un grazie sincero per aver letto questa storia! <3
L’articolo da cui la storia trae spunto è uscito sull’edizione online del Corriere della Sera il venerdì 16 corrente mese, e si trova a questo link: http://www.corriere.it/esteri/12_novembre_16/ikea-detenuti-politici-ddr-cruccu_9fc5cd28-3013-11e2-9676-750af71025bf.shtml

Questa storia è dedicata a un’altra storia. Già, una storia che non esiste più, quasi del tutto. Non aggiorno più da molto tempo, l’ispirazione latita, ma avevo finalmente iniziato (e concluso) il primo capitolo di una long fic Austria x Bielorussia, abbastanza lungo; mancava la revisione, poi l’avrei pubblicato.
Probabilmente, proprio oggi.
Mezz’ora dopo, il computer che la contiene si rompe.
Oh, non dubitate che la leggerete; comunque vada a finire, la storia inizialmente è stata scritta in gran parte su carta; si è salvata. Mancano quattro pagine.
Potrebbe essere stato lo choc, so che in questi cinque giorni ho scritto di più di quanto ho fatto in cinque mesi. Ho scritto moltissimo su Germania Est, devo dire. Questa flashfic deve avermi ispirato positivamente. Aspettatevi quindi degli aggiornamenti un po’ più frequenti da parte mia rispetto a come siete abituati ^^
Ringrazio caramente tutte le persone care che mi stanno vicino e mi sostengono nella speranza sempre che scriva qualcosa, col risultato di doversi sorbire infiniti sproloqui su fic grandiose che farò e che farò e poi non vedono assolutamente nulla.
Spero di saperle ripagare. <3
Ancora un grazie sentito per aver letto!, e concludo con la solita raccomandazione; se avete domande, o critiche, non esitate a porle!
   
 
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