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Autore: f9v5    20/11/2012    5 recensioni
Piccoli pensieri dedicati agli eroi del Sonicverse, relativi al loro pensiero o modo di essere.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa one-shot è un omaggio ad i personaggi dell’universo Sonic o, se preferite, “Sonicverse”, piccoli pensierini, ciascuno riferito ad un personaggio in generale(tranne Tails, che ne avrà due) per narrarvi il loro pensiero o modo di essere.
Spero che vi piaccia, ci vediamo all’angolo dell’autore. 





SONIC THE HEDGEHOG

Era sempre al tuo fianco, almeno, finché tu glielo permettevi; poi via, un rapido scatto ed anche lui non era altri che un ricordo.
Non lo facevi per presunzione, per arroganza o per chissà quale altro futile motivo, ma quando ti chiamava era inutile, dovevi rispondere affermativo ogni volta.
Il suo richiamo era potente tutte le volte, anzi, col passare degli anni sembrava diventare sempre più potente e ammaliante e, per puro istinto, il tuo corpo reagiva prima di dare alla mente la possibilità di elaborare il giusto pensiero.
Tails si sarebbe potuto offendere dell’essere stato lasciato indietro ancora una volta, ma non te ne avrebbe mai fatto una colpa, ormai ti conosceva bene, non per niente era il tuo migliore amico.
Non c’era niente da fare; la velocità chiamava, tu dovevi accettare la sfida!


MILES “TAILS” PROWER (parte 1)

Essere abbandonato dai propri genitori era una cosa orribile, tu lo sapevi bene; si poteva cominciare peggio la propria esistenza?
Questo non lo sapevi e non lo avresti mai saputo, però scopristi, provandolo sulla tua pelle, che al peggio non c’era mai fine.
Eri solo un bambino, ma in quei momenti già capisti; il mondo, coloro che vi abitavano, erano solo una massa di ignoranti, di stolti, che giudicava gli altri ancor prima di conoscerli.
Ricordavi ancora quei momenti orribili, il tuo passato ti avrebbe sempre tormentato; forse, era stata proprio questa la causa per cui hai cambiato il tuo nome.
Pensavi che così sarebbe cambiata la tua vita !?
Quello…non era altro che l’inizio!


KNUCKLES THE ECHIDNA

Il guardiano dello Smeraldo Gigante; da quando avevi cominciato a svolgere quella, se così si poteva definire, “mansione”?
Era passato talmente tanto di quel tempo, tanti di quegli anni, che cominciasti a pensare che,probabilmente, eri lì fin dalla nascita.
Svolgevi il tuo compito con la massima serietà ed impegno, non potevi permettere che un qualche malvagio prendesse il possesso di quell’enorme gemma, sapevi le conseguenze.
Per questo, negli ultimi tempi cominciasti a porti quella domanda, sempre più frequentemente, sempre più spesso.
Se qualcuno avesse sentito la domanda, ti avrebbe dato ragione “Se questa gemma è così importante, è giusto che sia uno solo a prendersi questa responsabilità?”


AMY ROSE

Cosa ti spingeva a seguirlo ancora, quando ogni tentativo sembrava vano?
Che motivo avevi per andare ancora dietro a quel riccio a cui importava solo di correre?
Forse non lo sapevi, o magari fingevi di non saperlo, ma c’erano un mucchio di ragazzi che cadevano come pere cotte di fronte a te, che per te avrebbero fatto ogni cosa.
Erano gentili, dolci, servizievoli; insomma, molto diversi da lui.
Lui era sfuggente, un po’ sbruffone e ti evitava in ogni modo, sgusciava da ogni parte, neanche fosse stato un’anguilla.
Ma, era proprio per questo motivo che avresti continuato a seguirlo, per il suo carattere.
Sin dalla prima volta, ti aveva fatto battere il cuore all’impazzata, perciò prendesti quella decisione: ovunque, in qualunque momento, saresti sempre stata dietro di lui.


CREAM THE RABBIT E CHEESE THE CHAO

“Un vero amico è qualcuno con cui non litighi mai?”
Qualche volta questa domanda vi era capitato di pensarla, ma la risposta vi era sembrata difficile immaginarla.
Anche se eravate il duo saldo, i due amici inseparabili, dove andava una andava l’altro, anche tra voi, una volta tanto, scoppiava qualche litigio che vi portava a tenere il broncio.
Ma, nonostante ciò, ognuno dei due c’era sempre per aiutare l’altro se era necessario.
Durante quelle situazioni, i litigi venivano messi da parte, come se non ci fossero mai stati, troppo forte era il desiderio di aiutare l’amico in difficoltà.
Quindi, alla fine, eravate riusciti a trovare la risposta a quell’interrogativo –Un vero amico non è qualcuno con cui non litighi, ma qualcuno che c’è sempre nel momento del bisogno.-


BIG THE CAT

Esca pronta, un respiro profondo, concentrazione massima…e lancio.
Era una routine quotidiana che andava avanti probabilmente da sempre, sempre uguale a sé, mai con qualche variante, eccetto quelle rare volte in cui alle tue amiche Amy e Cream serviva il tuo aiuto.
Non era un problema per te; era piacevole, ogni tanto, vivere qualche avventura con le tue amiche, anche se, la tua scarsa memoria, ti portava, praticamente, a dimenticartene dopo poco.
Ma preferivi la tua solita vita: semplice, tranquilla, forse un po’ monotona.
Ma a te non occorreva altro: canna da pesca in mano, un lago tranquillo pieno di pesci e il tuo fedele ranocchio sempre sulla tua testa a farti compagnia.
-Sveglia Froggy, ha abboccato!-, quella tua vita, era perfetta così!


SHADOW THE HEDGEHOG 

Nato per compiere una vendetta, almeno era questo che credevi inizialmente.
Nella tua mente vorticavano immagini contorte e scene orribili, gente che moriva, loro due che morivano: il professor Gerarld, l’uomo che ti aveva cresciuto come se tu fossi stato suo figlio, era il padre che non avevi mai avuto.
E poi c’era lei: Maria, che era riuscita a superare, ancora ti chiedi come, il muro invisibile che avevi creato intorno a te e a diventare tua amica, anzi, tu la consideravi come una sorella.
Quando il tuo sonno venne interrotto da Eggman, non esitasti ad allearti con lui per compiere la tua vendetta.
Grazie al cielo, lei ti salvò di nuovo; quando stavi per ricadere nel baratro dell’oscurità, il suo ricordo ti riportò sulla retta via. Stavolta non avresti sbagliato.


ROUGE THE BAT

Gioielli di qua, gioielli di là; a detta di chi ti conosceva, Knuckles in particolare, era quello il tuo unico interesse.
Certo, tu non facevi molto per smentirli, del resto cercavi di rubare lo Smeraldo Gigante a Knuckles tutte le volte che ti si presentava l’occasione.
Lui però non aveva mai pensato che le tue visitine ad Angel Island potessero nascondere anche un secondo fine; tutto sommato, era anche per attirare la sua attenzione.
Probabilmente provavi qualcosa per quel burbero e scontroso echidna, e forse ti ricambiava, ma i problemi erano due: magari tu saresti stata disposta ad ammetterlo, ma lui no e questo, unito al tuo orgoglio, non certo minore del suo, ti portava a far finta di nulla e ignorare la cosa.
Quindi, tanto valeva continuare col solito metodo, magari qualcosa sarebbe accaduto.


MILES “TAILS” PROWER (parte 2)

La vita non ti aveva già tormentato abbastanza? I tuoi genitori ti avevano abbandonato poco dopo la nascita, tutti ti trattavano male senza alcun motivo, si giustificavano dicendo che, avendo due code, eri un mostro.
Poi le cose sembrarono migliorare: conoscesti Sonic; lui, passando sopra le apparenze, ti tese la mano, era il fratello che avresti sempre voluto.
Poi arrivarono Knuckles, Amy e tutti gli altri. Infine… arrivò Cosmo.
Avevi trovato l’amore in lei, un amore pure ricambiato, la tua vita era felice, sentivi che con lei al tuo fianco avresti potuto fare tutto.
Ma, evidentemente, alla vita non stava bene vederti felice e ti portò via anche lei.
Quanto ancora ti avrebbe fatto soffrire, prima di ritenersi soddisfatta?


E-123 OMEGA

Vendetta, era tutto quello che ti interessava, Eggman l’avrebbe pagata.
Ti aveva creato come ultimo robot della serie E, probabilmente nel tentativo di aizzarti contro Sonic per distruggerlo quando avrebbe avuto l’occasione.
Invece no! Senza alcun motivo, senza una ragione di nessun tipo, ti aveva disattivato e rinchiuso in una delle sue luride e fredde basi.
Quando ti risvegliasti, attaccasti Shadow, scambiandolo per uno dei robot del folle scienziato, quando poi l’equivoco fu chiarito, ti alleasti con lui e Rouge.
Da quel momento, distruggesti ogni robot di Eggman che incrociaste sul vostro cammino.
La tua vendetta sarebbe partita da lì: prima i suoi robot, successivamente, sarebbe toccato al loro costruttore, volevi godertela fino in fondo.


VECTOR THE CROCODILE

Il modello del detective era quello di una persona seria, riflessiva, calma e controllata.
Vedendo te, veniva spontaneo chiedersi cosa c’entrasse a fare uno come te in tutto questo; un grosso coccodrillo casinista, amante del rap, imbranato e combinaguai.
Ricordavi perfettamente come nacque questa passione: i romanzi gialli che leggevi fin da piccolo.
Era emozionante: dover scoprire il colpevole del delitto, il movente, il metodo usato, il momento del decesso della vittima e tutto ciò che caratterizzava un vero mistero.
Certo, tu non rappresentavi, neanche in minima parte, il tipo di detective che tutti si aspetterebbero, ma questo per te fu uno stimolo in più.
Avresti dimostrato che con l’impegno, la costanza e un po’ di ilarità, quando serviva, si poteva raggiungere qualunque traguardo; avresti…sconvolto gli schemi.


CHARMY THE BEE

Avevi l’abitudine di prendere raramente le cose sul serio, anche se, alla fine, si rivelavano sempre situazioni in cui ci si poteva permettere di farlo.
Eppure, se le cose si facevano serie per davvero, sapevi prenderle nel modo giusto, capivi il momento a raffica e non facevi errori.
La tua giovane età, solo 6 anni, potrebbe ingannare chiunque: solo Vector ed Espio erano a conoscenza della tua grande perspicacia, quella che ti permetteva di afferrare la proverbiale palla al balzo e, a volte, trovare la soluzione anche prima dei tuoi due colleghi-amici, malgrado più anziani ed esperti.
Ma, per tutti gli altri, saresti sempre stato il tenero e birbante Charmy, la piccola ape amante degli scherzi e del divertimento che, in fondo, era la parte del tuo carattere che preferivi.


ESPIO THE CHAMELEON

Eravate colleghi, amici, forse, anche fratelli.
Dopotutto, i pezzi combaciavano: Vector, il fratello maggiore, forse un po’ sbruffone e avventato nel prendere le decisioni, ma che sapeva ciò che faceva, quando voleva, s’intende.
Charmy, il fratellino più piccolo, scherzoso e con la battuta sempre pronta, più serio di quanto lasci percepire all’esterno.
E poi c’eri tu: Espio, il fratello di mezzo, quello serio e riflessivo, calmo e pacato, che prima di agire riflette, ma che finisce per farsi coinvolgere sempre dagli altri due.
E pensare che eri un esperto ninja, abile nell’arte del ninjustu, nonché discreto hacker informatico la vita avrebbe potuto offrirti prospettive migliori; ma bastava guardare quei due, i loro casini, i loro finti litigi per farti spuntare un lieve, ma significativo, sorriso. Era bello, essere il fratello di mezzo. 


Angolo dell’autore:
Eccoci qui, spero che sia stato di vostro gradimento leggere questa one-shot, come lo è stato per me scriverla.
Questi, a mio parere, sono i pensieri più adatti per ciascuno di questi personaggi, ognuno diverso dagli altri, ma in un certo senso, che completa gli altri.
In ogni caso, il motivo per cui Tails ha avuto due…“momenti di gloria”, è spiegabile col fatto che avendo, a mio parere, vissuto la vita peggiore tra tutti i personaggi, alla pari con Shadow, meritava più di un riconoscimento, anche per mostrare la grande forza interiore di questo personaggio, che a soli 10-11 anni ha provato sofferenze che abbatterebbero chiunque; lui, invece, non si è abbattuto e a continuato a vivere la sua vita senza mai mollare.
Detto questo, vi saluto.
  
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