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Autore: Aelin_    20/11/2012    4 recensioni
Pre-slash, Draco\Harry accennatissima, niente di serio o scandalizzante, giuro!
What if...?, ovvero rivisitazione dell'episodio del Club dei Duellanti e cosa (a mio parere) sarebbe successo se fosse andata come scrivo io!
Con un Harry dolcissimo e un Draco arrapato.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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La Sala era gremita di gente, da entrambi i lati del grande palco i ragazzi eccitati parlottavano tra di loro, in attesa.
Un schioccare di tacchi, un battito di mani, e Gilderoy Allock salì sul tavolo, camminando verso il centro. Ad ogni passo il suo mantello verde roteava, gonfiandosi nell’aere, seguito dai mugolii estatici delle ragazzine in preda agli ormoni.

Disgustoso, pensò Draco, storcendo la bocca. Aguzzò lo sguardo verso l’altra parte della Sala, cercando il proprio nemico. Un sorriso gli comparve sul volto quando lo vide, i capelli neri scombinati come al solito, gli occhi verdi coperti da quegli orribili occhiali dalla montatura metallica. Parlottava con la Donnola e la Sanguesporco, sorridendo per qualche battuta.

Una pacca sulla spalla da parte di Tiger lo riportò alla realtà, costringendolo a rivolgere la propria attenzione al proprio Capocasa, appena salito sul palco.

[…]

“Preferirei proporre io qualcuno, magari della mia stessa casa. Malfoy, forse?”
“Okay” Allock sorrise, spingendo Harry avanti, mentre Draco saliva sul palco.
“Solo incantesimi di disarmo, ragazzi” li avvisò il professore, sorridendo inutilmente. “Uno, due…”
“Enverte Statum!” urlò il Serpeverde, agitando la bacchetta.

Harry roteò all’indietro, andandosi a schiantare sul fondo della tavolata. Draco sorrise, soddisfatto, mentre l’appagamento inondava il suo stomaco. Ora gliel’avrebbe fatta pagare per tutte le umiliazioni che aveva dovuto subire per colpa sua. Si distrasse, permettendo al suo nemico di rialzarsi e di contrattaccare.

“Rictusempra!” rilanciò il Grifondoro, mandando Malfoy a gambe all’aria qualche metro più indietro. Il biondo strinse forte le palpebre, mentre un sibilo usciva dalle sue labbra contratte. Sentiva il fondo schiena andare a fuoco, dove aveva colpito il legno, e le gambe protestare per la botta. Ma, alzando lo sguardo, incontrò lo sguardo di disapprovazione del professor Piton, che lo prese per la collottola, sollevandolo, e lo rispinse di nuovo avanti. Stringendo i denti, incollerito, Draco avanzò, fissando trucemente Potter, le dita contratte attorno al legno chiaro della bacchetta.
“Solo incantesimi di disarmo!” urlò di nuovo Allock, la voce persa nel silenzio teso dell’incontro. Nessuno sembrò ascoltarlo.
“Serpensortia!” ribatté Draco, mentre un lungo cobra usciva dalla sua bacchetta e cadeva con slancio sul pavimento della pedana. Il serpente sibilò, guardandosi attorno, ritraendo la testa a scatti per poi spalancare le fauci e mostrare le zanne, minaccioso.

Draco sorrise, certo di aver vinto. Di certo non si aspettava quello che accadde poco dopo.
 




Harry s’immobilizzò, spalancando gli occhi, osservando l’incedere sinuoso del serpente sul legno. Il rettile sibilò, cercando di intimidirlo, ma lui rimase immobile, rapito nell’osservare i toni verdi di quel corpo curvilineo.
Si morse il labbro per la sorpresa quando sentì il cobra parlare. Era spaventato, confuso, teso.

Senza pensarci, si accovacciò sui talloni, sordo ai richiami dei professori, che gli intimavano di stare indietro. Lo chiamò a se, non accorgendosi dei lunghi sibili cupi provenienti dalla propria gola.

L’animale lo guardò scettico, prima di avvicinarsi ulteriormente e sollevare la testa per fissarlo meglio. Parlarono, e Harry cercò di rassicurarlo, tendendosi verso di lui. Sorrise, avvicinando la mano.

La Sala, stupita e spaventata, trattenne il fiato.

Il cobra si chinò in avanti, strusciandosi contro il palmo del giovane alla stregua di un piccolo gatto, emettendo un piccolo sibilo acuto di apprezzamento. Scivolò ancora più avanti, arrampicandosi lungo il corpo del ragazzo fino ad avvolgersi dolcemente attorno al braccio sinistro. E lì rimase, poggiando la gola sul ruvido mantello nero e chiudendo gli stretti occhi. Si addormentò, ormai rassicurato, con il dito gentile del Grifondoro che gli sfiorava delicatamente la testa piatta.
 



Draco fissò scioccato la scena, mentre brividi incandescenti gli rotolavano giù dalla schiena e la voce di Harry che parlava il Serpentese gli si riversava addosso. E quando Potter alzò gli occhi verso di lui, le iridi spalancate e verdi come non le aveva mai viste, il biondo non ebbe più dubbi.


Qualcosa gli si era contratto nei pantaloni, e cominciava decisamente ad ingombrare.
 





   
 
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