Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: PerSempreFan    20/11/2012    0 recensioni
‘’ Sono il suo ragazzo.’’ Mi sorride e sale per partire e andare in ospedale. Non è vero. Non sono il suo ragazzo però voglio stare con lei, sento di essermi affezionato…
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Sto aspettando la corriera di tutti i giorni, insieme alla mia migliore amica. Sto guardando un ragazzo che ho adocchiato dall’inizio dell’anno.
Ogni giorno, per nove mesi, l’ho sempre guardato da lontano e quando sale sulla corriera da più vicino. Sempre e solo guardato, non ho mai avuto il coraggio di parlargli e a lui non ha mai interessato parlarmi o guardarmi… arriva l’autobus.
Lo vedo che si avvicina all’entrata, mi avvio dalle scalette per salire. Timbro, lui è già seduto nel suo posto singolo vicino alla finestra, le sue cuffiette bianche nelle orecchie e il suo sguardo rivolto altrove. Sospirando mi siedo nel posto a fianco al suo.
Poggio lo zaino nel posto vicino a me, per non far sedere altre persone. Appoggio la testa al sedile, chiudo gli occhi, mi addormento, sono troppo stanca...

*Zayn’s pow*

Che giornata di merda. A scuola uno schifo, delle volte ci vado solo per i miei compagni. Finalmente sono tranquillo sul mio piccolo autobus, con la mia ammiratrice. C’è una ragazza che dall’inizio dell’anno mi guarda. Me ne sono accorto da subito, una volta le ho parlato è diventata subito rossa e mi ha sorriso leggermente.
Era stata adorabile, però non le ho mai parlato seriamente, vedevo che lei mi guardava appena poteva però ho ricambiato poche volte il suo sguardo. Dove scendo io è anche la sua fermata. Siamo quasi arrivati, prenoto la sosta.
Mi alzo prima che l’autobus si fermi. Le rivolgo un’occhiata, di solito prende il suo zaino e aspetta che il bus si fermi. Si è addormentata. Per fortuna non ci sono molte persone che devono proseguire così chiedo all’autista di aspettare; sposto il suo zaino mettendolo al mio posto, metto la mia tracolla sulle mie ginocchia. Mi avvicino al suo viso.
Le accarezzo la guancia… è fredda. ‘’ Siamo arrivati…’’ le sussurro nell’orecchio. Non mi dice niente, non si sveglia neanche. È troppo fredda e noto che il torace è fermo. Non si alza e non ritorna normale… è ferma, immobile e fredda. Mi passa un brivido lungo tutta la mia schiena. Avvicino l’indice sotto il suo naso, non sento l’aria fuoriuscire dalle sue narici… non sta respirando.
Mi tolgo velocemente la tracolla, ‘’ Chiama l’ambulanza!’’ urlo all’autista. ‘’ Cosa c’è?!’’ mi urla lui in risposta ‘’ Chiama!!’’ prende il telefono e compone il numero di emergenza. ‘’ Sta arrivando…’’ mi dice dopo qualche minuto. Nel mentre io l’avevo presa di peso e l’avevo poggiata a terra, nel corridoio del bus. Ricordando a stento quel che avevo fatto alle medie del pronto soccorso le stendo le gambe e le braccia lungo il suo corpo. Mi posiziono di fianco a lei, le tappo il naso e le tiro su il mento aprendole la bocca.
Inspiro profondamente e faccio coincidere le mie labbra alle sue. Tutti i passeggeri erano rimasti al loro posto guardando la scena. Espiro tutta l’aria che avevo raccolto nei miei polmoni per darla ai suoi, potrei averle dato anche un po’ di fumo però le serviva ogni tipo di aria, basta che fosse stato ossigeno. Continuo ininterrottamente a darle aria; sento le sirene in lontananza.
Finché un infermiere non è salito sul pullman io ho continuato a  farle la respirazione. Dopo essermi staccato due paramedici l’hanno sdraiata su di una barella. Le tengo la mano, la lascio per sedermi un secondo, visto che dopo quasi mezz’ora di respirazione bocca a bocca non avevo quasi aria nei miei polmoni. Prendo i nostri zaini e mi avvicino all’ambulanza. Metto un piede per salire e stare con lei fino all’arrivo in ospedale. Un uomo mi blocca mettendomi una mano sul petto ‘’ Scusa, ma solo i parenti possono stare con i malati.’’ Togliendogli la mano dal mio petto gli dico ‘’ Sono il suo ragazzo.’’ Mi sorride e sale per partire e andare in ospedale. Non è vero. Non sono il suo ragazzo però voglio stare con lei, sento di essermi affezionato… anche se non le ho mai parlato.
Appena saliti le hanno messo una mascherina, durante il tragitto per andare all’ospedale un’infermiera continuava a massaggiarle il petto ed io le stringevo la mano. La mia è sudata e calda ma la sua è sempre fredda e non ricambia la mia stretta. Il mio cuore sta battendo come non ha mai battuto prima, i miei occhi stanno diventando lucidi… ‘’ Come farò senza il tuo sguardo che mi scruta mentre guardo altrove, quello sguardo che mi fa capire che interesso a qualcuno… come farò?... mi tira su il morale sapere che piaccio a qualcuno… mi rallegra la giornata… come farò?...’’ mentre sto pensando a queste cose sento una brusca frenata, l’infermiera si ferma, apre le porte del furgone e tira giù la barella.
Ci sono dei dottori, pronti per portarla dentro. Metto il suo zaino sulle spalle e prendo la mia tracolla. Balzo a terra e vado dentro con lei. La portano in sala di rianimazione… ‘’ Se solo le avessi degnato uno sguardo avrei visto che stava ‘dormendo’ me ne sarei accorto prima e magari… magari l’avrei rianimata io senza doverla portare in ospedale…’’ mentre mi sto prendendo la colpa per questo disastro, è uscita l’infermiera che le stava facendo prima il massaggio cardiaco. Alzandomi di scatto la fermo ‘’ Come sta?’’ le chiedo guardandola negli occhi ‘’ Stiamo facendo il possibile ragazzo…’’ e si allontana. Non promette mai niente di buono quella frase… mai.
Mi siedo mettendomi le mani nel ciuffo, abbassandolo portandomelo sulle labbra. Cerco frettolosamente il suo telefono. Di solito lo tiene nella tasca esterna dello zaino. Dopo averlo trovato chiamo ‘ Louis ‘ che era sullo sfondo nelle scelte rapide ‘’ Ciao…’’ ‘’ Cinzia?...’’ ‘’ No, forse non mi conosci ma sono Zayn…’’ ‘’ Certo che ti conosco, mi parla sempre di te… perché mi stai chiamando?... cos’è successo?’’ mi chiede agitandosi leggermente… ‘’ Non voglio metterti ansia ma devi venire in ospedale…’’ ‘’ Oh Cazzo!... arrivo, ma cosa è successo?!’’ ‘’ Niente di grave…’’ le dico mentendo a me stesso e a lei… ‘’ Però devi chiamare anche i suoi genitori e venire…’’ ‘’ Va bene, arriveremo in più fretta possibile!’’ dopo aver chiuso la chiamata appoggio la testa al muro  e aspetto che esca qualche dottore.
È passata circa mezz’ora. Valentina, la sua amica, è arrivata dopo due minuti che l’ho chiamata insieme alla madre di Cinzia. Siamo tutti e tre in corridoio. Tutti e tre in silenzio. Sua madre sta piangendo e Valentina la sta consolando. Io sto guardando la porta della stanza. Continuo a sentirmi in colpa e se non ce la farà, avrò questa sensazione per tutta la vita… dopo pochi, ma interminabili, minuti di attesa esce un dottore.
In meno di un secondo sono in piedi davanti a lui. ‘’ E’ fortunata… siamo stati 45 minuti a massaggiarle il petto, a darle scariche elettriche e finalmente - mentre sento pronunciare quelle parole il mio cuore si è sollevato, ha perso un battito, però era più leggero. – finalmente abbiamo un battito. Leggero ma è regolare.’’ mi dice con un sorriso sul viso, vedendo il mio esteso su tutta la faccia. La madre e l’amica hanno sentito. La madre, dopo essersi asciugata le lacrime, entra nella stanza.
Dopo qualche minuto esce e viene verso di me. Appoggiando le sue mani sulle mie spalle mi dice trattenendo le lacrime ‘’ Grazie, hai salvato mia figlia… sarò in debito con te… grazie!’’ mi abbraccia e va a sedersi dov’era prima. Prendo la mano di Vale ‘’ Possiamo entrare… vuoi?’’ alzandosi ci avviamo nella camera.
Io mi siedo su una delle sedie di plastica che erano vicino al letto. Guardo Valentina avvicinarsi al letto e prendere la mano della sua amica che ha gli occhi chiusi però sente quel che si dice perché è sveglia. ‘’ Ciao Ci… Come stai?...’’ le chiede con le lacrime agli occhi ‘’ Bene’’ le risponde lei con un filo di voce sorridendole. ‘’ Ma dove sono?... e perché stai per piangere… di solito sono io che frigno…’’ le chiede finendo con un leggero colpo di tosse misto ad una risata. ‘’Perché mi fai ridere quando non devo?’’ le chiede Vale stringendole la mano nelle sue. ‘’ Hai avuto un infarto…’’ ‘’ Cosa?!’’ le chiede cercando di tirarsi su, il mio sguardo si è proiettato immediatamente sul monitor dei battiti cardiaci che ha iniziato ad andare più veloce. ‘’ Nono!’’ le dice bloccandola con una mano sul petto facendola sdraiare ‘’ Non ti preoccupare, stai bene ora…’’ le dice mettendole la ciocca di capelli dietro l’orecchio. ‘’ Mi gira la testa…’’ le dice chiudendo gli occhi ‘’ Ok, allora io ti parlo e tu mi ascolti, ma non mi rispondi ok?’’ le chiede Vale sorridendo; lei annuisce sorridendo lievemente ‘’…… Indovina un po’ chi è il tuo salvatore?... Però non voglio farti svenire neh! ;)’’ mi guarda e mi fa cenno con il capo di venire a prenderle il posto. Lascia la sua mano e la mette fra le mie. ‘’ Io.’’ Le dico stringendole le dita. Finalmente era calda.

*Cinzia’s pow*

O santo Dio. Ho avuto un infarto durato più di un ora. Mi ha salvato la persona di cui mi sono innamorata. La mia migliore amica rimarrà sempre la migliore. Il mio cuore sta di nuovo infartando mentre penso a queste cose. Mi sta stringendo la mano. Non mi ricordo più niente, mi sono dimenticata tutto da quando sono salita sul bus.
Mi ricordo solo il suo sguardo che guardava fuori. I suoi occhi scuri e le sue labbra sottili. Basta. Nient’altro. ‘’ Ciao…’’ mi sento dire. Apro gli occhi, vedo i suoi che finalmente non guardano altrove, ma guardano nella mia direzione. Quando vede che ho aperto gli occhi mi stringe bene tutta la mano. Le sue sono calde e sudate, lui è nervoso. Io di più. Il mio cuore sta impazzendo. Mi sorride e mi accarezza la guancia che è diventata rosso fuoco. ‘’ Stai calma…’’ mi dice sempre con il suo sorriso giallognolo. Non capisce che non posso e non riesco a stare calma se il ragazzo che ho seguito per nove mesi mi sta stringendo la mano preoccupato. Mi sta guardando. Mi aveva salvata. Si è preso la briga di stare con me per tutto il tempo. Se non fosse stato per lui io ero ancora su quel bus, ormai morta. Pensando a tutte queste cose mi scende una lacrima… non riesco a dire niente… e lui neanche. ‘’ Ho capito, me ne vado. Esco da Roby, ciao Ci’’ mi dice Vale venendo da me baciandomi la guancia bollente e ancora rossa.
Le sorrido e annuisco. Dopo aver chiuso la porta lui avvicina la sedia al fianco del mio cuscino, mettendosi vicino il mio viso. Si avvicina, appoggia la sua fronte sulla mia, io lo guardo con gli occhi lucidi e lui mi fissa con il suo sorriso ammaliante.
Dopo aver sospirato inizia a parlare ‘’ Mi dispiace…’’ stavo per chiedergli per che cosa ma lui mi blocco andando avanti ‘’ Perché in questi mesi avrei potuto calcolarti… mi è sempre piaciuto il modo in cui mi guardavi e mi guardi. Davvero, non so se un giorno mi perdonerai però ci tengo a te e voglio che torni a guardarmi come fai sempre, e prometto che ti guarderò anche io… e forse non mi limiterò solo a guardarti.’’ Si avvicina alle mie labbra. Sento la macchina che accelera i ‘bip’ e sento il mio petto che contiene un cuore ormai scalpitante. Sorride prima di baciarmi. Mi ha baciata. Io lo sto baciando. Non ci credo. Mi è sempre piaciuto, da quando l’ho visto… o meglio me lo ha fatto vedere Vale… però me ne sono subito innamorata e non vorrei che si sentisse in obbligo di ricambiare il sentimento solo perché mi ha salvata… ‘’ Non ti devi scusare, e io non ti scuserò.’’ Gli dico accarezzandogli la guancia. ‘’ Non ce n’è bisogno ’’ gli dico sorridendogli ‘’ Non vorrei che tu ti sentissi in dovere di dovermi amare…’’ mi bacia. Soffoca il mio dubbio con un bacio. (Non c’è modo migliore C:)

*Qualche settimana dopo*

Da quella volta non ho più dovuto guardarlo di nascosto. Non ho più dovuto mettermi da sola in un posto da due. Non ce n’era più bisogno, perché lui, da quel giorno, si è sempre messo vicino a me ed è sempre rimasto al mio fianco. Quando poteva e ne aveva l’occasione stava con me. Da quel giorno stiamo insieme.

*Zayn’s pow*

Siamo seduti per andare a casa, dobbiamo scendere, lei sta dormendo. Appena ho visto i suoi occhi chiusi mi è venuta in mente quell’orribile scena. Giro il busto di scatto facendole cadere la testa che era sulla mia spalla, velocissima si tira su e mi chiede ‘’ Cosa?! Cosa c’è?!’’ scoppio a ridere contagiando la sua risata spontanea. La guardo le accarezzo la guancia e lei, tenendomi la mano, mi bacia. Mi sono davvero innamorato.








Sei arrivata fino a qui??!! WOW!! Grazie, vuol dire che hai letto tutto :) 

Spero ti sia piaciuto :) Ti dispiace se metto il mio nome... perchè se vuoi lo invento :) Un bacio, recensisci ;) :D Grazie se lo fai, ma anche se non lo fai :P
  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: PerSempreFan