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Autore: SilverKiria    20/11/2012    7 recensioni
E se in piena guerra non riuscissi più a fidarti dei tuoi migliori amici? E se trovassi un alleato in chi meno te lo aspetti? E se la forza dell'amore riuscisse a superare barriere di secoli?
Tutto questo ed altro proveranno i nostri eroi nell'ultimo anno ad Hogwarts, tra amori, lotte, morti, battaglie e tradimenti. Tutto sarà rimesso in discussione.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Ginny Weasley, Il trio protagonista | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Un tiepido sole illuminava quel 1 Settembre.
La stazione di Londra era come al solito piena di gente, chi veniva e chi andava.
Non tutti però erano persone normali.
Infatti, come ogni 1 Settembre, giovani maghi e streghe si mescolavano ai cosiddetti “babbani” per andare a prendere il treno riservato a loro: “L’Hogwarts Express”.
Tra questa moltitudine di persone dai poteri magici c’era anche una ragazza dai capelli color nocciola, i capelli lisci, gli occhi scuri scrutavano la massa in cerca dei suoi amici.
Hermione Jean Granger.
“Mamma mia giuro che li uccido. Stavolta li uccido. Insomma, è il nostro ultimo anno; siamo caposcuola e dobbiamo dare il buon esempio e loro cosa fanno? Arrivano in ritardo. Cazzo sono già le 10.50, se non arrivano io salgo, non posso perdere il treno. Mamma chissà cosa direbbe... ehi, sono quelli? Ah no, sono solo due punk. I capelli Weasley sono più rossi. Aspetta, quella…si! Si si è Edvige! FINALMENTE!”
Hermione scorse la bianca civetta dal manto candido come la neve che apparteneva al suo migliore amico: Harry Potter.
Corse incontro al carrello pieno di valigie dove la gabbia dell’animale stava in precario equilibrio e si mise a sbraitare: - SIETE IN RITARDO! PER LA BARBA DI MERLINO NEMMENO OGGI RIUSCITE A SVEGLIARVI PRESTO?! –
- Hermione calmati. Si insomma siamo in ritardo ma ce l’abbiamo fatta. Ah, buongiorno intanto. –
Ron Weasley era appena apparso da dietro il cumulo di valigie e dopo averla rimproverata corse ad abbracciarla.
Le cose tra di loro erano sempre rimaste un po’ sul non detto, non era nemmeno chiaro a loro se fossero amici o qualcosa di più.
Hermione ricambiò felice l’abbraccio e poi corse incontro all’altro ragazzo dai capelli neri arruffati che le sorrideva radioso.
- Ciao Herm! Che bello vederti. –
- Ciao Harry. Anche a me fa piacere vedervi, se solo foste stati puntuali, soprattutto tu…-
Si girò con fare che ricordava molto Molly, la mamma Weasley. Ron si stupì e allo stesso tempo si fece un po’ più piccolo per quanto la sua altezza sopra la media potesse consentire.
- Nemmeno quando ti proclamano caposcuola riesci ad arrivare in ritardo? Scommetto mille galeoni che se anche ti chiedessero di diventare preside probabilmente arriveresti tardi al banchetto iniziale. –
- Herm, sono qui ora. Sono le 10.55, vuoi perdere il treno? –
Hermione scoccò una rapida occhiata al grande orologio tra i binari 9 e 10 e disse in fretta – Oh no! Veloci! –
Detto questo corse a perdifiato verso il muro della colonna che separava i binari.
Per non rendere troppo rischioso l’attraversamento il Ministero aveva deciso di mettere, solo per quel giorno, un incantesimo di modo che lo spazio tra i binari 9 e 10 riconoscesse gli appartenenti alla comunità magica e li rendesse invisibili agli occhi babbani.
Harry e Ron la seguirono a ruota.
Erano le 10.58 quando, dopo aver consegnato le valigie e gli animali ( Grattastinchi, Leo ed Edvige ) agli addetti, i nostri eroi salirono sul treno.
Dopo pochissimo infatti, alle 11.00 in punto, questo prese ad aumentare di velocità.
I tre cercarono, non senza difficoltà, uno scompartimento libero e quando lo trovarono si sedettero esausti.
- Miseriaccia, mai più, mai più. –
- Ovvio che non succederà mai più Ron, è il nostro ultimo viaggio. – disse Harry.
- Oh, non farmici pensare. Ragazzi, io non so come…-
Hermione aveva gli occhi lucidi e faceva scorrere lo sguardo dal rosso al moro.
- Herm dai, abbiamo ancora un anno! – Harry la prese per le spalle e le consentì di abbracciarlo per potersi asciugare gli occhi.
Nessuno dei due si accorse che a quel gesto i muscoli di Ron si erano contratti un secondo.
L’amico però si riprese immediatamente ed aggiunse: - Si dai Herm, non stressarti prima del tempo. Insomma; in un anno farai tempo a stancarti di noi almeno mille volte! –
Gli amici si guardarono e scoppiarono tutti e tre a ridere.
Dopo il primo momento di nostalgia i tre presero a raccontarsi della passata estate come se nulla fosse.
- Harry che hai fatto coi babbani? –
- Oh, ci sono stato poco grazie al cielo. Remus  mi ha salvato dopo nemmeno due settimane e beh, poi sono andato da voi. –
Harry era arrossito un po’.
La relazione con la sorella di Ron, Ginny ( che in quel momento era nel vagone dei prefetti ) non era più un problema per l’amico, ma ancora non riusciva a parlarne del tutto liberamente con lui.
Quell’estate per Harry era stata magica: le notti a guardare le stelle, i baci, le carezze, i giorni spensierati a giocare a Quidditch con lei. Sembrava la vita di un altro ed Harry non si era ancora reso conto che fosse vero. Sebbene l’imbarazzo fosse diminuito Ron comunque non era di certo il primo a chiedere informazioni sulla loro relazione.
- E tu Herm? – aggiunse subito Ron per cambiare argomento.
- Mamma e papà sono stati ad un convegno in Francia fino a fine giugno, poi però siamo andati tutti a vedere Monaco. I maghi tedeschi erano molto istruiti, spero di poterli citare nel tema dei MAGO di Storia della Magia. –
A quelle parole i due ragazzi impallidirono visibilmente.
- Herm – iniziò Ron prendendola per le spalle come si fa con un bambino – per amor di Dio, siamo appena saliti sul treno, ti prego, almeno per il viaggio non nominare quelli. –
Harry scoppiò a ridere per la perfetta teatralità dell’amico, ma l’altra non fece che stupirsi.
- Ron, non è che se non ne parlo non esistono. Dobbiamo pensarci! Anzi, è tutta l’estate che cerco informazioni per dopo la scuola e…-
- Scusate il ritardo. –
La porta dello scompartimento si era aperta e Ginny Weasley era entrata.
Come tutti i fratelli Weasley era contraddistinta da una fluente chioma rosso fuoco che le arrivava quasi a metà schiena, però si era formata nel suo fisico da donna durante l’estate.
Anche Hermione, notò Ron, si era perfezionata: il corpo della ragazza era più adulto, fiero e slanciato, le forme più definite; i capelli lisci poi le stavano da dio, i denti sistemati al quarto anno illuminavano il suo viso da donna.
Quando Ron si accorse che Hermione lo guardava dubbiosa per il suo sguardo ebbe un picco di attenzione verso la Gazzetta del Profeta poggiata lì accanto.
Ginny andò da Harry e gli diede un non così timido bacio sulla bocca; come risultato Ron si immerse ancora più nella lettura ed Hermione prese la borsa per sistemare meglio il suo contenuto.
Quando i due finirono di salutarsi, Ginny abbracciò Hermione e disse: - Herm sono così felice di vederti! –
- Anche io Ginny! –
Ginny ed Hermione erano migliori amiche da quasi una vita, da quando conosceva Ron ed Harry in pratica.
I quattro, superato l’imbarazzo delle effusioni della sorella con l’amico di Ron, iniziarono a parlare tranquillamente del più e del meno, a cominciare dell’attacco di una settimana fa a cinque babbani da parte di Mangiamorte, della sparizione misteriosa di due funzionari al Ministero ( che questo cercava accuratamente di nascondere ma dato che Arthur lavorava lì loro conoscevano l’accaduto ) e dell’uccisione di Biby Wockwood, insegnante da poco andata in pensione di Babbanologia ad Hogwarts.
- E’ una cosa scandalosa. Il Ministero che nega così apertamente l’arrivo di Voldemort…-
- NON DIRE IL SUO NOME! –
- Ronald per amor del cielo l’hai affrontato un anno fa al Ministero e ancora non riesci a pronunciarne il nome? –
Ron guardò Hermione con apparente astio ma poi ricominciò il discorso come se nulla fosse: - Comunque penso non direbbero che Tu-sai-chi è tornato nemmeno se li piombasse in casa. Cosa molto probabile tra parentesi. –
- Silente vuole parlarmi appena arrivo. Me l’ha detto una settimana fa via gufo. –
I tre guardarono Harry stupiti e senza parole.
- Perché non ce l’hai detto Harry? – chiese Hermione prendendogli la mano, spaventata( cosa che dette minimamente fastidio solo a Ron, dato che la fidanzata del ragazzo sapeva che per Hermione Harry era un fratello e il sentimento era reciproco).
- Perché volevo evitare giusto queste facce. Ogni volta che vi dico cose di questo genere mi guardate come se stessi andando al patibolo. –
Gli amici distolsero in fretta lo sguardo da lui, tranne Ginny.
- Io non ho paura. Insomma, se Silente ti vuole parlare vuol dire che ha in mente qualcosa o che sa qualcosa su Voldemort – qui Ron rabbrividì e guardò male la sorella che però continuò senza curarsene minimamente – e questo non può che essere un segno positivo. –
Harry le strinse la mano nelle sue e disse: - Grazie. –
Dopodiché la conversazione cadde sul tema Quidditch, per alleggerire l’atmosfera ed Hermione, che non ne capiva nulla, decise di andare a prendersi un po’ di caramelle.
Prese dei soldi dalla borsa ed uscì.
Hanna Abbott la avvisò che i caposcuola dovevano incontrarsi  alle due nel secondo vagone. Hermione la ringraziò e proseguì la sua passeggiata.
Ogni tanto sequestrava qualche Frisbee Zannuto o cose simili per il corridoio ma conoscendo la sua abilità negli incantesimi nessuno protestò.
Arrivata al carrello guardò la merce e dopo poco disse: - Un pacchetto di Cioccorane, quattro Pentoloni di Zucchero e una bottiglia di Succo di Zucca grazie. –
La donna del carrello le sorrise, le porse ciò che aveva chiesto e prese i soldi.
Quando Hermione si fu girata però si sorprese di vedere un’enorme affollamento a metà vagone.
Da diligente caposcuola si diresse autoritaria verso la folla, caramelle nella borsa, e iniziò a dire: - Che succede qui? Sono Caposcuola, fatemi passare. –
Hermione si soprese a pensare a Ron che sicuramente avrebbe detto una cosa tipo: “ Miseriaccia Hermione, sei Percy 2 la vendetta!” e sorrise.
Subito però si riprese dai suoi pensieri quando sentì una voce odiosamente conosciuta dire: - Ti ho detto di toglierti sgorbio! Sono un caposcuola, vuoi partire già con un occhio nero? Ehi Dra, li fanno sempre più piccoli questi mocciosi eh? –
Un’altra voce, altrettanto nota rispose: - Già Blaise, mi sa che tra poco dovremo cercarli con la lente d’ingrandimento. –
Hermione notò però che la voce di Draco Malfoy non era come al solito arrogante e cattiva, sembrava debole.
Prese forza e disse con furia: -VOI DUE, SMETTETELA SUBITO! –
I compagni si girarono.
Blaise Zabini era come al solito, forse un po’ più alto. La carnagione abbronzata, gli occhi come pece, i capelli corti scuri. Era uno dei ragazzi più corteggiati della scuola e a ragion veduta.
Hermione però non si fece distrarre e osservò il compagno, stupendosi di chi aveva davanti.
Draco Malfoy non era come se lo ricordava lei: i capelli biondo platino si era ulteriormente schiariti, era poco più basso di Zabini ma comunque una mano più alto della ragazza, le occhiaie tentate di nascondere erano comunque evidenti, la pelle era tirata. Sembra malaticcio.
Nonostante ciò però Hermione non poté fare a meno di notare che l’aspetto non era meno affascinante, anzi, gli donava un che di attraente.
- Oh guarda Draco, la Granger si è fatta figa! Wow, per essere una mezzosangue non scherzi! –
Hermione arrossì e si aspettava una risposta da Draco che non arrivò.
Il ragazzo si limitava a fissarla, interessato più dal cambiamento che dalla bellezza o meno della ragazza.
Questo non fece che metterla a disagio, ma la fierezza e la forza della Grifondoro che era in lei emerse più forte che mai.
- Smettetela. Solo perché siete dei Caposcuola non avete il diritto di sbeffeggiare nessuno, anzi. Serpi, tornatevene nella tana. –
- Oh, la grifoncina ha tirato fuori gli artigli.-
Era stato Blaise a parlare, che si avvicinò talmente tanto ad Hermione che quasi si potevano toccare le labbra.
Parlò sussurrando: - Se vuoi che torni nella tana accompagnami, se hai coraggio. –
- Non così in fretta Zabini. –
Era stato Harry a parlare.
Era arrivato da dietro e ora era di fianco ad Hermione.
- Già. Herm non si sporca le mani con voi serpi. –
Anche Ron li aveva affiancati.
- Weasley che parla di sporco? Siete ancora a dormire in una sola camera vero? –
Stavolta era stato il biondo a parlare.
Le orecchie di Ron diventarono più rosse della sciarpa.
Harry lo trattenne per evitare di colpire Malfoy.
Fu però con grande sorpresa di tutti che il colpo non partì da lui.
SCIAF!
Hermione aveva dato uno schiaffo in faccia a Malfoy, così forte che gli aveva lasciato il segno.
Poi gli si avvicinò e sussurrò minacciosa: - Prova anche solo a riprovarci e la prossima ti farò un occhio nero. Sei avvisato. –
Tutto il vagone la guardava senza parole.
- Andiamo, non credo che faranno altro. –
Detto questo se ne andò senza degnare di altro sguardo i nemici o gli spettatori.
Harry e Ron la seguirono quasi sotto shock.
Zabini dopo poco urlò: - CHE AVETE DA GUARDARE?!-
La folla si disperse.
Dopodiché il ragazzo si rivolse all’amico, che ancora osservava il punto in cui era scomparsa la Grifondoro.
- Dra…Che cos…-
- Shh.-
Draco guardò l’amico e sorrise.
- La Granger si è fatta grande, evidentemente vuole giocare. E noi non neghiamo a nessuno il nostro gioco. Che ne dici Blaise? –
Zabini sorrise, lasciando intendere che era pronto.
-Che vuoi fare? –
- E’ una donna ora. E cosa sognano le donne? Il principe azzurro. Ma purtroppo per lei il suo principe non sarà azzurro.-
- Ma verde smeraldo – completò il migliore amico.

CONTINUA

Ringrazio chiunque avesse letto questa fan fiction. Se vi è piaciuta vi invito a recensirla, complimenti e critiche costruttive sono sempre benvolute. Grazie ancora!

  
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