Patronus, sorrisi e scacchi
matti
« Allora ragazzi miei, oggi ci eserciteremo con un nuovo incantesimo. Qualcuno di voi saprebbe dirmi le caratteristiche dell'Incanto Patronus?»
La classe divisa fra Serpeverde e
Grifondoro si guardò intorno spaesata aspettando che qualcuno
parlasse.
La maggior parte dei presenti si
sarebbe aspettati un'alzata di mano da parte degli studiosi Remus
Lupin e Lily Evans, ma così non fu.
Durante quell'unica lezione di Difesa
Contro le Arti Oscure inaspettatamente uno sfacciato James Potter
volle dimostrare la sua bravura lasciando l'intera classe
allibita.
“Ragazzi Potter ha alzato la mano. La fine del
mondo è vicina” si vociferava fra i ragazzi all'interno della
classe“Che ne sarà di noi. Moriremo tutti” oppure “
Oltre ad essere un adone si applica pure nello studio, non è
semplicemente meraviglioso” disse sognante Amelia Bones,
capitano del fans club “James prendi noi al posto della
pluffa!” motto nato inizialmente con l'intenzione di
rivolgersi alla vera e propria Pluffa, la palla di color rosso che il
capitano della squadra di Quidditch, James Potter nel suo ruolo di
cacciatore, teneva stretta a se per tutta la durata delle partite ma
che successivamente aveva preso una piega diversa identificando
nell'oggetto la tanto odiata Lily Evans, la ragazza che aveva rubato
il cuore del bel giocatore.
« Signor Potter a cosa dobbiamo la sua mano alzata? Non dovrà per caso andare in bagno come il suo amico Black, vero?»
« No signore, vorrei rispondere alla domanda. Sa i miei genitori sono degli Auror, vedo molto spesso i loro Patronus in giro per casa. Qualche anno fa ho anche imparato a farne uno. »
« Ma bene, abbiamo qui un esperto quindi. Su forza ci parli dell'incantesimo se non le dispiace.»
« L'Expecto patronum, deriva dal latino "aspetto un protettore", è un incantesimo molto complesso che richiede estrema concentrazione. Consiste nell'evocare tramite la bacchetta una figura argentea, che difenderà l'evocatore per tutto il tempo in cui quest'ultimo resterà concentrato sul proprio intenso ricordo felice. Il Patronus può manifestarsi sotto forma di nebbiolina argentea, o sotto una forma definita: in tal caso si parla di "Patronus Corporeo". La sua forma è solitamente quella di un animale. Questo incantesimo è efficace contro i Dissennatori e contro i Lethifold. Può anche essere usato per comunicare come avviene fra gli Auror del Ministero.»
Tutti i presenti guardarono il
ragazzo
come se stessero guardando un Troll di montagna in giacca e cravatta,
nessuno si sarebbe aspettato una così dettagliata spiegazione da
quello stesso James Potter che prediligeva di gran lunga bighellonare
senza mai toccare un libro.
Persino Lily Evans era rimasta
sconvolta dal suo comportamento.
Da svariati giorni dopo l'inizio del
settimo anno Lily si era soffermata ad osservare quello stesso
ragazzo che pochi mesi prima avrebbe definito come un egocentrico e
arrogante pallone gonfiato.
Qualcosa in lui era cambiato, non le
dedicava più tutte quelle attenzioni che lei stessa avrebbe definito
estenuanti per un singolo essere umano.
Era diventato qualcun
altro.
All'inizio dell'anno aveva ricevuto la
carica di Caposcuola come lei, si era impegnato diligentemente nelle
materie scolastiche, aveva smesso di lanciare incantesimi contro i
Serpeverde e non le aveva ancora chiesto di uscire ad Hogsmeade con
lui.
Come poteva essere cambiato così tanto
in soli due mesi di vacanze estive?
Che fine aveva fatto il vecchio Potter?
Intendiamoci non che le mancasse
particolarmente, anzi era felice della sua ritrovata libertà, ma
adesso era più spento, meno giocoso e solare.
La sua risata fragorosa che risuonava
per tutto il castello non veniva più emessa.
Lily non mi
dirai che adesso ti manca, vero? Da quando ti accorgi della sua
risata o fai caso al suo carattere solare che adesso appare più
spento del solito.
Non
credo
di essere l'unica ad aver notato il suo cambiamento.
Certo,
te ne sei accorta tu e le oche del suo stupido fans club. Ora ti
metterai a lodare anche
l'unghia del suo mignolo del piede come fanno loro?
« Complimenti signor Potter, mi avevano parlato male di lei ma mi sta facendo ricredere. Si vede che le voci di corridoio non sono attendibili. Dieci meritatissimi punti a Grifondoro e adesso disponetevi in cerchio tutti quanti, bacchette alla mano e formulate l'incantesimo focalizzando nella mente uno dei vostri ricordi più felici.»
La
concentrazione
in quel momento era tanta, ci fu un attimo di silenzio che servì a
tutti per individuare un ricordo che potesse andare bene.
C'era chi pensava
ad un bel voto, chi si concentrava sull'amicizia e chi sull'amore.
« Expecto patronum.» mormorarono in coro tutti quanti ma da ogni singola bacchetta uscì solamente qualche filetto argentato, molto simile ad una leggera nebbiolina caratteristica dell'ambiente inglese.
« Ragazzi dovete impegnarvi di più, il ricordo deve essere potente. Scavate nella vostra mente cercando qualcosa che vi abbia fatto sentire veramente felici. Deve essere intenso. Su forza riprovate tutti. Potter fammi da assistente, passa fra i tuoi compagni e aiutali.»
James senza
fiatare
iniziò a fare un giro fra tutti i presenti evitando di sua spontanea
volontà tutti i Serpeverde con i quali aveva avuto qualche
controversia negli anni.
Si avvicinò ad Alice e la aiutò con la
pronuncia dell'incantesimo così da far uscire un tenero coniglio
argentato dalla sua bacchetta.
Poi andò da Peter
che timidamente sventolava la bacchetta come se da essa potesse
uscire chissà quale mostro.
In fine si avvicinò
a Lily che nonostante le svariate prove non era riuscita ad ottenere
il risultato desiderato.
« Expecto patronum.» disse lei con sicurezza mentre scandiva egregiamente ogni sillaba.
« Credo che il tuo problema sia solo il ricordo – gli sussurrò appena senza neanche degnarla di uno sguardo – La pronuncia e il movimento di bacchetta sono perfetti come sempre ma non credo che il ricordo felice che tu abbia scelto sia abbastanza intenso per evocare un Patronus corporeo.»
« Come faccio a sapere che tipo di ricordi mi servono per evocarlo? Non credo di essere adatta a questo incantesimo Potter, qui occorre la felicità e io ne sono totalmente sprovvista.»
Le era venuto
naturale rivolgere a James quelle sue preoccupazioni, per via del suo
nuovo comportamento non lo associava più alla vecchia immagine che
aveva di lui.
Non le veniva più
così naturale aggredirlo.
Era come se si
trovassero entrambi in una posizione di stallo.
Lui era immobile e
anche lei.
Nessuno dei due riusciva a fare più la mossa che per
anni si erano prefissati, quella routine era finita e con essa tutti
i battibecchi e gli insulti che si era scambiati per anni.
«
Expecto patronum.»
disse James puntando la bacchetta al cielo.
Fu un attimo e un
meraviglioso cervo argenteo si trovò davanti a loro pronto a correre
per i prati incurante di tutto ciò che lo circondava.
« Anch'io non ho niente per cui essere felice adesso, i miei genitori essendo due Auror corrono sempre rischi durante le loro missioni e poi la ragazza che mi interessa non ricambia i miei sentimenti – sospirò guardando Lily con aria estremamente triste, quasi rassegnata – ma ricordarmi anche solo un piccolo dettaglio che per me è stato veramente importante aiuta. Il mio ricordo gli altri non lo definirebbero felice ma per me è la cosa più preziosa a questo mondo. Le prime volte che ho provato questo incantesimo avevo puntato ai ricordi sbagliati. Pensavo alla mia prima volta sulla scopa, ai miei genitori e ai Malandrini, certo loro mi rendono molto felice e non saprei cosa fare se non ci fossero, ma il mio ricordo non era fra questi. Ho pensato e ripensato a cosa potesse essere finché un pomeriggio dell'anno scorso non ho visto quel qualcosa di veramente importante per me, quella cosa per cui combattere, quella cosa per cui vorresti toccare il cielo con un dito, quella cosa che ti tira giù dal letto la mattina e che la sera prima ti aveva fatto addormentare con aria sognante. Non sarà niente di particolare per gli altri ma per me è essenziale. Il mio ricordo felice è un sorriso, un piccolo semplice e brillante sorriso. Tutto qui. » finse di sorridere e si allontanò lasciando la rossa senza più parole.
Era
rimasta incantata dal discorso che aveva appena ascoltato, non poteva
credere di essere stata ammutolita da quel pallone gonfiato di James
Potter.
Un sorriso.
E' sempre stato
questo il simbolo della vera felicità.
Per riuscire ad
evocare il Patronus, Lily si era soffermata sui ricordi della sua
famiglia allegra e spensierata prima che la sua diversità intaccasse
il rapporto con la sorella rendendolo praticamente invivibile.
Aveva
pensato al suo ex migliore amico, ma anche lui faceva parte della
lunga lista di delusioni che aveva segnato la sua vita dopo quel
pomeriggio del quinto anno.
In fine stava
provando a ripiegare pensando ai momenti passati negli ultimi due
anni con le sue compagne di stanza che le avevano risollevato il
morale dopo il distacco da Severus.
Ma nulla di tutto
ciò aveva funzionato, la cosa che le mancava in quel momento era un
sorriso.
Il suo sorriso.
Come poteva anche solo pretendere che lui glielo concedesse dopo tutto ciò che gli aveva fatto patire per anni, come pensava di meritarsi quel calore che emanava, come poteva voler vedere il sorriso della persona che aveva sempre creduto di detestare.
« Expecto patronum.» sussurò flebile pensando a quel sorriso.
« Complimenti anche a lei signorina Evans, vedo che ha trovato il suo ricordo felice.» disse il professore applaudendo della meravigliosa cerva che era appena uscita dalla punta della sua bacchetta.
Sorrise.
Dopo tanto
tempo Lily Evans sorrise notando quell'animale che per un attimo le
corse intorno e poi si allontanò verso il maestoso cervo che ancora
galoppava per la stanza. I due animali si avvicinarono sempre di più
come se avessero uno bisogno dell'altro per sopravvivere.
Quella scena così
toccante colpì tutti.
James era rimasto a
bocca aperta quando si girò e lo vide.
Il suo ricordo
felice era lì davanti a lui, sorridente come non mai.
Lily stava
sorridendo apertamente e notando lo sguardo di James gli si avvicinò.
« Potter dì al tuo cervo di stare lontano dalla mia cerva.»
Le parole non
uscirono con il finto tono irritato che Lily si era prefissata.
Erano dolci, come
se volessero far intendere l'esatto opposto di ciò che avesse
realmente detto.
James sorrise nel
constatare tutto questo e decise di risponderle nell'unico modo che
conosceva.
« Evans non vedi? Siamo predestinati a stare insieme.» voleva fingersi arrogante e spocchioso come sempre ma non ci riuscì.
Averla così
vicina
gli faceva uno stranissimo effetto.
Entrambi sentivano che in
quel momento esatto lo stallo stava per cedere il posto allo scacco
matto.
Quella mossa che
per entrambi avrebbe segnato la fine dei giochi.
Scacco matto alla
regina e al re.
Entrambi stavano
cedendo.
Lily si avvicinò
sempre di più e i battiti del cuore di James non la smettevano di
farsi sentire all'interno della sua cassa toracica.
« Oh beh anche il Patronus di Piton è una cerva – disse all'orecchio del ragazzo mentre indicava il Serpeverde – potresti essere predestinato a stare con lui.» ghignò lei in modo malandrino.
« Ti sto facendo veramente una cattiva influenza Evans, io tento di comportarmi in modo normale e tu diventi una Malandrina a tutti gli effetti. Dove andremo a finire adesso? Gli elfi domestici ci sottometteranno al loro volere, i Troll di montagna diventeranno intelligenti e tu mi dirai di sì ad un appuntamento. Tutte le cose più assurde diventeranno realtà.»
« E sia Potter.»
« Cosa? »
« Rendiamo le assurdità reali.»
« Lily continuo a non capire cosa tu voglia dire.»
« Beh allora lo capirai il giorno dell'uscita ad Hogsmeade alle nove davanti alla Sala Grande. Non tardare Potter altrimenti mi pentirò di tutto ciò.» disse in fine Lily prima della fine dell'ora di Difesa.
« Ah James, sorridi.» esclamò guardandolo per un ultima volta prima di scappare dall'aula più rossa che mai in viso.
La regina era
riuscita a fare scacco.
Ora toccava al re
la prossima mossa.
Non
restava che sorridere.