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Autore: love yourself    21/11/2012    2 recensioni
Ricordare l’ultima conversazione avuta con il ragazzo per Becca era più difficile del previsto. Due mesi, forse tre. Non lo vedeva e non lo sentiva da tutto quel tempo, e adesso ritrovarselo lì davanti era per lei, straziante.
I suoi occhi marroni erano gli stessi, esageratamente magnetici per quelli della ragazza, grigi come il fumo; la sua bocca era piegata in un sorriso strafottente, non solito a il ragazzo, che un tempo era sempre aperta in un sorriso dolce.
Tutto era uguale, a parte un ciuffo biondo che risaltava in mezzo alla sua chioma - sempre perfetta- di capelli castani scuri.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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a perfect mum.

 

 
Ricordare l’ultima conversazione avuta con il ragazzo per Becca era più difficile del previsto.
Due mesi, forse tre.
Non lo vedeva e non lo sentiva da tutto quel tempo, e adesso ritrovarselo lì davanti era per lei, straziante.
Appoggiato al muro della loro vecchia scuola, con la stessa faccia che aveva l’ultima volta uscito da quell’edificio, alla fine della sua sessione d'esame.
I suoi occhi marroni erano gli stessi, esageratamente magnetici per quelli della ragazza, grigi come il fumo. C’era sempre stata un’attrazione tale che, una volta, lei li aveva fissati per un intero pomeriggio.
La sua bocca era piegata in un sorriso strafottente, non solito a il ragazzo, che un tempo era sempre aperta in un sorriso dolce.
Tutto era uguale, a parte un ciuffo biondo che risaltava in mezzo alla sua chioma -sempre perfetta- di capelli castani scuri.
Rebecca sorrise malinconica, quando un ricordo le balenò alla mente.

‘Becca, sai cosa vorrei farmi?’ disse Zayn pensieroso, ma con un lieve sorriso. ‘Un bel ciuffo biondo, sì, una striscia tinta, qua.’
Un ghigno divertito ma allo stesso tempo disgustato spuntò sulle labbra della bionda. ‘No, non farlo.’
‘Invece sì, penso che chiederò a Clove, domani.’
Rebacca contraria, si promise di contattare l’amica e di convincerla a non fare quel gesto orrido. ‘Sembrerò sicuramente più sexy.’ Sghignazzò lui.
‘Fallo almeno dopo gli esami, ti prego.’


L’aveva fatto, Zayn si era tolto quello sfizio inutile.
Becca non poté non essere d’accordo con l’affermazione che fece il ragazzo: era decisamente più sexy.
Scacciò via quei pensieri e iniziò ad andargli incontro, pensando che il momento di rincontrarlo era, ormai, arrivato.

‘Zayn, promettimi di non dimenticarti di me. Promettimi che dopo questi fottuti esami, noi ce ne andremo per tre, quattro mesi.’
‘E dove vuoi andare Becca?’
‘Germania, Norvegia, Cina… ovunque se ci sarai tu.’
‘Io propongo le Hawaii.’


Quei quattro posti, Becca, li aveva visti solo in alcune foto dal computer, piangendo davanti a quel piccolo ricordo.
Pochi metri e sarebbe riuscita a riabbracciarlo, dopo tanto, troppo tempo.
Sarebbe riuscita a rivedere quella scintilla che brillava nei sui occhi ogniqualvolta la vedeva, quel sorriso sornione che nasceva sulle sue labbra, che sapevano di miele e cioccolato, ed essere stretta tra quelle calde braccia che non la avvolgevano dolcemente da troppo tempo, e quell profumo di vaniglia che adorava tanto avrebbe ripreso a circolare nel suo sangue.

‘Sei solo un gay, Zayn.’
‘Harold, sta' zitto una buona volta e pensa per te!’
‘Non sono mica io che mi spruzzo il profumo alla vaniglia!’
‘Senti, a Becca piace, hai qualche problema?!’
‘A Becca piace…’ Lo scimmiottò l’amico, che ricevette subito uno schiaffo alla nuca dal diretto interessato.


Era arrivato il momento della verità, ora o mai più, Becca, ora o mai più.
‘Ciao, Zayn.’
‘B-Becca?!’ Zayn si girò, guardò a destra e a sinistra e poi salutò l’amico con un gesto veloce del capo.
‘Come stai?’ Un imbarazzo tale che non sapeva nemmeno che cosa dire. Il suo discorso preparato ormai era andato in fumo.
‘Bè, non sto come pensavo di stare.’
Una reazione così Rebecca non se l’aspettava proprio. La sua mente era arrivata ad immaginarsi un urlo di gioia e ad un loro abbraccio, proprio come ai vecchi.
Abbassò la testa, cercando di restare calma. ‘Zayn…’
‘No, Zayn, un corno. Te ne sei andata Rebecca! Un giorno dopo la nostra sessione d’esame cazzo! Avevo già i biglietti per partire, come mi avevi chiesto! Perché io le promesse non le dimentico.’ Sospirò, buttando giù quel groppo che gli si era formato in gola. ‘Ho passato gli ultimi tre mesi qui, qui a Londra, lavorando in un fottuto bar insieme a Carly! Dannazione nel bar di Carly! E tu sai quanto io odiassi quella ragazza!’

‘E smettila, cazzo!, sei solo una bambina viziata che non sa quello che vuole dalla vita ma pretende tutto. Non vali niente Carly, niente!’
‘Zayn, ora calmati.’
‘Rebecca non toccarmi. Ti ha fatto del male, questa stronza! Hai una mano rotta, maledizione! E solo perché io sono stato così stupido da baciarti in pubblico! Carly, vai al diavolo e non cercarmi. Mai più.’


‘Non pensavo, io… Zayn, non sapevo come comportarmi.’
‘Oh, sì questa sì che è una bella scusa.’ Zayn si allontanò ancora di più da lei. ‘Sai una cosa Becca? Non mi interessa più, quel che è fatto è fatto, te ne sei andata. Doveva andare così.’
‘No, cazzo! Ho sbagliato, ma tutti sbagliano! Perché non puoi perdonarmi? Io l’ho fatto!’ Era stanca. Possibile che nessuno riuscisse a perdonare Rebecca Smith? La piccola e ingenua Smith che non avrebbe fatto male nemmeno ad una mosca?
‘Non sei più la vecchia Rebecca, sei cambiata. Lo vedo.’ La osservò attentamente.
I capelli biondi non le cadevano più sulle spalle, ma erano più corti, ora un taglio a caschetto le faceva da cornice a quel viso, sempre così pulito, ma con le solite rughe di espressione che la ragazza aveva.
Gli occhi grigi, che lui adorava tanto, erano ancora più belli di come se li ricordava, le ciglia lunghe erano sempre lì, e un lieve filo di trucco contornava il tutto. Ma quello che aveva notato di più, era la pancia un po’ più tonda. Si sorprese, non se la ricordava così, e di certo non era ingrassata. Non era da Rebecca Smith ingrassare.

‘Dio quanto mi innervosiscono quelle grandi ciccione che mangiano nei fastfood.’
‘Ognuno sceglie come vivere Becca, e forse loro non si sentono poi così male in quel corpo o in quella vita.’
‘Zayn, non la penso così. Capisco quelli che hanno problemi, e non si può essere perfetti…’
‘Bè in realtà…’ Il moro ammiccò, provocando un’alzata di occhi prolungata della fidanzata.
‘Sono seria. Perfetto non lo è nessuno, però forse nella vita si potrebbe provare ad esserlo, cercare di arrivare in una fase di… bellezza, ripeto non alta, ma nella norma. E quelle persone… mi danno l’idea che non gliene freghi niente, del loro corpo, del loro bene… è come… odiare la vita.’
‘Magari vivono così perché dalla vita, non hanno avuto nulla di buono, Becca.’
‘Magari…’ Rebecca sospirò, ricevendo un bacio nei capelli dal ragazzo. ‘Bè, io non farò mai questo tipo di vita. Non ingrasserò. Te lo prometto.’
‘E io ti amerò anche se sarai una grande cicciona che vorrà mangiare sempre da McDonald’s perché odia quello che la vita le ha dato.’


No, Becca di certo non era ingrassata. Ma quella pancia, così tonda e perfetta… Oh.
‘Tutto chiaro, Rebecca.’ Sospirò deluso. ‘Mai avrei pensato una cosa del genere.’
‘Zayn, cosa…?’
‘Pensi che io non abbia notato il tuo bel pancino? A quanti mesi sei? Tre, forse quattro? Cos’è, mi hai tradito mentre studiavo per passare quel fottuto esame?’ Irritato, deluso, amareggiato. Zayn non si era mai sentito così. Non pensava di vivere una situazione del genere.
Mai, mai avrebbe pensato che Becca potesse averlo tradito.
‘È il secondo, è il secondo mese, Zayn. E no, non ti ho tradito, perché io… ti amavo, e questo lo sai. Ho sempre provato un sentimento così forte e vivo che non avrei mai potuto fare una cosa del genere.’
‘E allora? Non mi ami più, Becca?’ L’improvviso cambiamento di voce di Zayn sorprese Rebecca, altrettanto confusa.
‘Io… bè… non… è passato… tanto tempo, Zayn.’
‘Tempo di qua, tempo di là. Il tempo è la soluzione ad ogni cosa, vero? Non penso proprio che il tempo possa far scomparire un sentimento così forte e vivo com’era il tuo, o il mio.’ Disse continuando a guardarla negli occhi. ‘Infatti, il tempo a me, è servito solo per capire quanto ti amo, quanto importante sei e quanto lo eri.’ Sapeva che quel discorso avrebbe cambiato i pensieri della ragazza, Zayn ricordava come pensava la sua mente contorta.
Becca, dal canto suo, davanti a quella piccola dichiarazione di un amore ancora profondo, non seppe come reagire, portò le mani al grembo, massaggiandolo e cercò di mandare giù quelle lacrime piene di verità, verità che lei stessa, faticava ad ammettere.
Poi, Zayn accese una sigaretta e con una spontaneità disarmante, le disse guardandola costantemente negli occhi: ‘Sarai una mamma perfetta.’ Prese la sua borsa e la lasciò lì, immersa nei suoi pensieri pieni di domande, ma senza alcuna risposta.





Hoooooooola chicaaas,
 ¿Cómo estás?
Lasciamo lo spagnolo agli spagnoli e torniamo all'italiano.
Os che è nata così, da una frase, ovvero l'ultima che Zayn dice a Becca.
Non so che dirvi, o come commentare perchè in realtà non c'è nulla da dire LOL
Solo che... come solito spero che vi piaccia e che venga recensita da qualche anima pia in grado di dirmi la verità.
E niente, vi lascio, buon proseguimento della giornata!
A me tocca un pomeriggio di studio, d'oh.
Un mega bacio, 
Alice c:

  
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