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Autore: fuku    21/11/2012    0 recensioni
Ti ricordi?
Il giorno prima di lasciarmi mi amavi, dicevi. Io ti ho perdonato tutto, davvero, tutto tranne questo. Perché vedi, adesso, ogni volta che lui mi dice "ti amo" io mi chiedo quando se ne andrà. Questo non te lo perdono, perché io non ero così, perché io non avevo paura. Il terrore di essere abbandonata proprio mentre sembra che vada tutto bene no, non te lo perdono.
▪ [ Susanna Casciani; Meglio soffrire che mettere in un ripostiglio il cuore ]
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Chiudo gli occhi, un po' a fatica, tutto quel fumo mi ha annebbiato la vista e sopratutto la capacità di pensare e agire; forse
anche l'alcol ci ha messo il suo, continuo a vedere colori anche mentre gli occhi sono chiusi, ma devo dire che nonostante
tutto sto veramente bene.
I soldi per il fumo e il gin sono stati spesi decisamente bene, sopratutto perchè dieci ragazzi già sono collassati sui materassi, e russano già da molto.
Sento il chiacchiericcio dei miei amici intorno a me, ma non connetto ciò che stanno dicendo, voglio provare ad 
addormentarmi almeno per poco, in modo che domani non vada in giro come una morta. Il mio corpo si muove insieme al tuo, seguo il tuo respiro mentre appoggio la testa sull'incavo di spazio fra la spalla e il collo, le mani finiscono sul tuo petto, sentendo il battito del tuo cuore. Va veloce, come il tuo respiro, è accelerato rispetto al solito, ma credo sia per colpa dell'erba che entrambi abbiamo fumato; e nell'istante esatto in cui il tuo braccio circonda le mie spalle, ho la conferma che sei condizionato dalla droga in circolo. 
Mi stringi a te, inspiro il tuo odore, le mie gambe intrecciate alle tue, voglio ricordare questo momento per tutta la vita. 
Appoggio la testa sul suo petto, una mano va a accarezzarmi i capelli, mentre apro gli occhi e alzo lo sguardo per osservare la reazione dei presenti: i due ragazzi che condividono con noi il materassone della palestra si sono addormentati, altri due stanno guardando un film e non si sono accorti di nulla. 
La scuola è silenziosa; le classi sono chiuse, anche i sotterranei. I corridoi sono illuminati, ma non riuscirei a passare li da sola comunque. E ora sto bene qui.
Richiudo gli occhi e seguo con il pensiero il movimento della sua mano che accarezza i miei capelli, almeno non si è ancora addormentato. Non deve addormentarsi, altrimenti questo momento svanirà per sempre e non potrò più riacciuffarlo. Domattina sarà esattamente come tutti i giorni: ci insulteremo e prenderemo a parolaccie, non degnandoci di uno sguardo, mentre io muoio dentro di me perchè voglio sentirlo vicino.
Regna solo il silenzio ora, intorno a noi: gli unici svegli qui siamo noi, gli altri due ragazzi sono andati a fare il giro di ronda: noi stiamo troppo male anche solo per alzarci in piedi, figuriamoci camminare e salire le scale, e sopratutto dare l'allarme se troviamo qualcosa che non va, ci verrebbe solo da ridere.
Ecco, ora hai smesso di toccare i miei capelli, e sono sicura che tu stia dormendo. Così chiudo gli occhi anche io, avvicinandomi un pochino di più, ma stavolta solo per il freddo cane che fa nell'androne.
Il tuo respiro si fa più pesante, segno che ti sei quasi addormentato, oltre al leggerissimo russare.
Alzo le spalle, staccandomi un attimo da te...
Ti guardo, anche mentre dormi, e capisco perchè sono così innamorata: i tuoi occhi, le tue labbra, il modo di piegare il braccio sotto la testa per farsi da cuscino. Le tue mani grandi, la tua voce, le tue idee rivoluzionarie di un diciasettenne pieno di vita.
Mi rimetto giù, capisco che ti sei svegliato da un buffetto che mi dai sulla guancia; sono tre anni che ci conosciamo e non ci sopportiamo. Sono tre anni che io ti amo e che tu non se ne accorgi. E domani inizieremo di nuovo a non sopportarci, e tu cancellerà questa esperienza. Solo tu, purtroppo. 
La tua mano lasciata cadere lungo il fianco va a stringere la mia accanto, intrecciando le dita. Un sorrisetto appare sulle mie labbra mentre stringi le mie spalle con il tuo braccio. 
Il mio viso va a finire sul tuo collo, e sento la tua pelle d'oca lungo il punto dove il mio fiato finisce.
Ora non voglio un bacio, voglio solo poter rimanere così; un bacio spezzerebbe tutto, mentre potremmo stare così anche per tutta la notte e poi dopo inizieremo come sempre.
Niente illusioni, però.
 
Io ti amavo e tu no, chi era quello che avrebbe dovuto fermarsi?
  
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