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Autore: ofarrowsandbows    21/11/2012    2 recensioni
La storia di Cenerentola dal punto di vista della coppia Brittana.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Brittany Pierce, Mercedes Jones, Quinn Fabray, Rachel Berry, Santana Lopez | Coppie: Brittany/Santana
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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C’era una volta, in un paese lontano, un gentiluomo vedovo che viveva con la sua unica figlia. Questa era una bambina bionda, dagli occhi azzurri e dolci. L’uomo non esitava mai a donare alla sua adorata bambina qualsiasi cosa ella desiderasse: vestiti, cuccioli, qualsiasi cosa.
Tuttavia capiva che la piccola aveva bisogno delle cure di una madre. Così si risposò, scegliendo una donna che aveva due figlie giovani, le quali, egli sperava, sarebbero diventate compagne di giochi della sua bambina. Sfortunatamente, il buon uomo morì poco tempo dopo, ed allora la matrigna mostrò la sua vera natura. Era dura e fredda, e profondamente invidiosa della dolcezza e bontà della sua figliastra, perché queste qualità facevano per contrasto apparire le sue due figlie, Rachel e Quinn, ancor più meschine e brutte. Le sorellastre andavano riccamente vestite, mentre la povera ragazza era costretta ad indossare un vestito semplice e grossolano, ed un grembiule, e a compiere in casa tutti i lavori più pesanti. Si alzava prima dell'alba, andava a prender l'acqua, accendeva il fuoco, cucinava, lavava e puliva i pavimenti. Quando aveva finito di sbrigare tutti i lavori, per riscaldarsi era solita sedersi vicino al camino accanto al carbone ed alla cenere.
Perciò Brittany, la bambina, ormai divenuta ragazza rimase sola al mondo. La matrigna e le sorellastre dormivano in belle stanze, mentre la piccola camera di Brittany era in soffitta, proprio sotto il tetto della casa, deve vivevano dozzine di topi. Nonostante tutto questo, Brittany rimase gentile e cortese, sognando che un bel giorno la felicità sarebbe arrivata. Fece amicizia con gli uccelli che la svegliavano tutte le mattine. Fece anche amicizia con i topi con cui divideva la soffitta, diede a ciascuno un nome, e cucì loro dei minuscoli vestiti e cappelli. I topi amavano Brittany e le erano grati, perché talvolta li liberava da una trappola o li salvava da Lucifero, il malizioso gatto della matrigna. Ogni mattina, Brittany, preparava la colazione per tutti gli abitanti della casa: una scodella di latte per il gatto, un osso per il cane, avena per il suo vecchio cavallo, granoturco e frumento per le galline, le oche e le anitre del cortile.
Poi portava al piano di sopra i vassoi della colazione per la matrigna e le sorellastre Rachel e Quinn.
"Prendi questa roba da stirare e riportala entro un'ora" ordinava Rachel.
"Non dimenticare il mio rammendo, e non impiegare tutto il giorno a finirlo!" la rimproverava Quinn.  "Stendi il bucato e vai avanti col tuo lavoro" ordinava la matrigna.
"Batti il grande tappeto della sala, lava le finestre, pulisci la tappezzeria!".
"Si Quinn. Si Rachel. Si madre" rispondeva Brittany mettendosi al lavoro di buona lena.
Dall'altra parte della città c'era il palazzo reale. Un giorno il re convocò il granduca Monocolao e gli disse: "E' tempo che la principessa trovi marito e si sistemi!"
"Ma vostra Maestà" rispose il duca " deve prima trovare un ragazzo ed innamorarsi!"
"Hai ragione" ammise il re. "Daremo un ballo ed inviteremo tutti i cavalieri e le fanciulle del reame.
Dovrà per forza innamorarsi di uno di loro. Subito furono spediti gli inviti e il regale biglietto fu portato anche nella casa di Brittany. "Un ballo! Un ballo! Andremo ad un ballo!" gridarono Rachel e Quinn.
"Anch'io sono invitata" disse Brittany. "C'è scritto: 'Per ordine del Re, ogni fanciulla e ogni cavaliere dovrà partecipare!". Le sorellastre risero all'idea di Brittany che andava ad un ballo indossando il grembiule con una scopa in mano. Ma la matrigna, con un sorriso sornione, disse che Brittany sarebbe certamente potuta andare se avesse finito il suo lavoro e si fosse procurata un vestito decente da indossare.
"Se....." rise Rachel "Se....." sghignazzò Quinn. E venne il gran giorno. Fin dall'alba le sorellastre furono indaffarate a scegliere abiti, sottovesti ed ornamenti da mettere nei capelli, e non parlarono che del modo in cui si sarebbero vestite per il ballo. Nel frattempo Brittany fu tenuta più occupata del solito, perché dovette stirare le ampie gonne, sistemare le guarnizioni, annodare i nastri. Quando venne la carrozza a prendere la matrigna e le sorellastre, Brittany non aveva avuto neppure avuto il tempo di prepararsi. "Bene" disse la matrigna. "Allora non verrai. Che peccato! Ma ci saranno altri balli!"
Brittany salì tristemente le scale buie e si affacciò alla sua finestra illuminata dalla luna. E guardò mesta il palazzo lontano che risplendeva di luci. All'improvviso, una candela venne accesa alle sue spalle. Brittany si voltò, e vide un bellissimo vestito da sera.  L'avevano cucito per lei gli uccelli ed i topi suoi amici, e lo avevano decorato con pezzi di nastro e perline che avevano trovato in giro per la casa. In men che non si dica, Brittany indossò il vestito e corse giù per le scale, gridando:  "Per favore, aspettate, vengo anch'io!" Rachel e Quinn si girarono: com'era bella! L'invidia le accecò e... "Le mie perle!" gridò una. "Il mio nastro!" urlò un'altra e strapparono il vestito di Brittany. Poi, soddisfatte se ne andarono. Disperata Brittany corse in giardino e singhiozzò: "E' proprio inutile. Non c'è niente da fare!"
Ma in quel momento da una nuvola di polvere di stelle uscì una donnina dalla faccia tonda, avvolta in un mantello con cappuccio.  "Sciocchezze, figliola" disse con voce dolce.
 "Asciuga quelle lacrime: non vorrai andare al ballo in questo stato!". Brittany smise di piangere e chiese: "Chi siete?"
"Sono la fata tua madrina e mi chiamo Mercedes" rispose lo strano personaggio. "Non abbiamo molto tempo a disposizione. Penso che per prima cosa tu abbia bisogno di una zucca." Brittany non capì il motivo, ma obbedì e raccolse una grossa zucca. La fata agitò la sua bacchetta magica verso di essa, e cantò: "Salagadula, mencica bula, bibbidi-bobbidi-bu...." la zucca si alzò lentamente sul fusto, mentre i viticci arrotolandosi si trasformarono in ruote: in un attimo diventò una stupenda carrozza.
"Ora" disse la fata "abbiamo bisogno di alcuni topi". Quattro piccoli amici di Brittany si presentarono di corsa, ed ancora una volta la fata cantò le parole magiche mentre toccava i topi con la sua bacchetta. I topolini furono trasformati in quattro cavalli grigi pomellati che furono subito attaccati alla carrozza. Poi la fata trasformò il vecchio cavallo di Brittany in un superbo cocchiere ed il cane Sebastian in un elegante valletto. "Ed ora tocca a te, mia cara" disse la fata Mercedes, toccando Brittany con la sua bacchetta.
Il vestito strappato diventò uno splendido abito di seta e da sotto la gonna spuntarono delle deliziose scarpette di cristallo, le più belle del mondo. Brittany non riusciva a parlare per l'emozione. La fata allora spinse la carrozza e le raccomandò di non rimanere al ballo dopo la mezzanotte: se fosse rimasta un solo minuto di più, la carrozza sarebbe ridiventata una zucca, i cavalli topolini, il cocchiere un vecchio cavallo ed il valletto un cane, e lei stessa si sarebbe ritrovata vestita di stracci. Brittany promise e partì felice verso il palazzo reale.  Quando arrivò, il ballo era già iniziato, e la principessa, con aria un po’ annoiata, stava facendo l'inchino alle duecentodecima e duecentoundicesima damigella: le brutte sorellastre Rachel e Quinn.
All'improvviso alzò lo sguardo e scorse all'ingresso la più bella fanciulla che avesse mai visto. Come trasognata piantò in asso le sorelle e si avvicinò a Brittany, la prese per mano e l'accompagnò nella grande sala, in mezzo a tutti. Per tutta la serata la figlia del re non ballò con nessun altro e non lasciò la sua mano un solo minuto. Le sorellastre e la matrigna non riconobbero Brittany e si rodevano d'invidia chiedendosi chi potesse essere la bella sconosciuta che danzava con la principessa. Tutte le dame osservarono il suo abito e la sua pettinatura, e si ripromisero di copiarli il giorno seguente, perché avrebbero fatto di tutto per diventare amiche della futura regina. Il vecchio re sorrideva soddisfatto: la principessa aveva trovato la sposa dei suoi sogni.. un momento: la sposa dei suoi sogni?!
Ma questo non poteva essere possibile, la sua unica figlia danzava con la bella sconosciuta, invece di un principe. L’uomo non poteva accettare un simile oltraggio.
“Santana, ho organizzato questo ballo per trovarti uno sposo, non perderti in simili frivolezze” detto questo prese il braccio della figlia e la portò via dalla bionda damigella.
Caso volle che risuonarono i rintocchi della mezzanotte, e Brittany, presa dall’agitazione, corse veloce, lasciando sulle scale una delle sue scarpette di cristallo.
Santana le corse in contro, e non trovando più la ragazza prese l’unica cosa che le apparteneva: la piccola scarpetta.
Finiti i festeggiamenti, Santana parlò in privato col padre per chiarire con l’uomo i suoi sentimenti.
“Padre, io amo le donne nel modo in cui dovrei amare gli uomini. E voi non potete cambiare questa cosa, io sono così.”
Per il re fu un colpo al cuore, ma dopo svariati giorni capì che la figlia in realtà non era cambiata, e che questo non avrebbe dovuto creare problematiche in famiglia.
Il granduca Monocolao fu allora incaricato di cercare la ragazza il cui piede entrasse perfettamente nella preziosa scarpetta. Il granduca provò la scarpetta a tutte le principesse, alle duchesse, alle marchese, a tutte le dame del regno, ma inutilmente. Arrivò infine a casa di Brittany . La matrigna tutta eccitata, corse a svegliare le sue pigre figlie. "Non abbiamo un minuto da perdere" gridò. "C'è la possibilità che una di voi diventi la sposa della principessa, se riuscirà a calzare la scarpetta di cristallo!"
In realtà le due ragazze, dopo aver capito la situazione, erano quasi tentate dal rifiutare l’ordine della madre, che però le portò giù intimando ad entrambe di non deluderla.
Poi seguì Brittany, che era andata in camera sua per rendersi presentabile al duca, e la chiuse dentro a chiave. Nessun'altra doveva poter approfittare di un'occasione tanto fortunata. Quando Brittany udì lo scatto della serratura, capì, troppo tardi, cos'era accaduto.
"Per favore, vi prego, fatemi uscire!" implorò girando inutilmente la maniglia. La matrigna si mise in tasca la chiave e se ne andò sogghignando. Non si accorse però che due topolini la seguivano, senza mai perdere di vista la tasca in cui aveva messo la chiave. Nel frattempo Rachel e Quinn stavano discutendo sopra la scarpetta di cristallo, e ciascuna affermava che era sua. La matrigna le osservò con attenzione mentre cercavano senza successo di far entrare i loro piedoni nella minuscola scarpetta. Non si accorse che i due topolini le sfilavano silenziosamente la chiave dalla tasca e se la portavano via. Il granduca riprese la scarpetta alle due sorellastre immusonite e si avviò alla porta per andare nella casa seguente, quando Brittany chiamò dalle scale: "Per favore Vostra Grazia, aspettate! Posso provare la scarpetta?" La matrigna tentò di sbarrarle il passo. "E' solo Brittany, la nostra sguattera." disse al duca, ma egli la spinse di lato.
"Signora, i miei ordini sono: ogni fanciulla del regno!" La malvagia matrigna tentò un ultimo trucco. Fece lo sgambetto al servitore del duca che reggeva su un cuscino la scarpetta di cristallo: la preziosa scarpina cadde per terra frantumandosi in mille pezzi. "Oh è terribile!" gridò il duca. "Cosa dirà il Re?" Allora Brittany mise la mano nella tasca del grembiule. "Non preoccupatevi" disse "ho io l'altra scarpetta".
Il duca gliela calzò, ed il piede naturalmente entrò senza fatica. Il quel momento apparve la fata Mercedes, che toccò Brittany con la bacchetta magica. E tutti poterono constatare che era proprio lei la bella sconosciuta che aveva conquistato il cuore della principessa al ballo. Brittany fu accompagnata al palazzo reale con la carrozza del re. Là, fra grandi feste ed al suono di tutte le campane del reame, Brittany sposò la sua principessa. E da quel giorno vissero felici e contenti.
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Note dell’autrice:
Cenerentola dal punto di vista Brittana. Ok, intanto parto col dire che mi è piaciuto troppo scrivere questa storia xD
Spero che piaccia anche a voi e che non la troviate uno scherzo (l’ho fatta leggere a due persone prima di pubblicarla e hanno detto che era brutta D:)
Comunque a me piace perché è Brittana e io le shippo quindi(?)
No, vabbè fatemi sapere, perché vorrei riscrivere anche altre storie (ne ho già in mente una), però ecco, prima voglio sapere un vostro parere, quindi recensite :)
Un bacione a tutti, JustAWarbler
   
 
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