Note dell'autrice: pubblico questa storia, se vogliamo chiamarla così, solo perché mi va e non perché la consideri particolarmente bella e ben riuscita. È una specie di raccolta, ma se ho sbagliato a catalogarmela ditemelo. Spero che qualcuno la apprezzi e in quel caso mi farebbe davvero piacere venirlo a sapere. Se invece vi fa schifo e volete dirmelo lo stesso, fate pure, ma con tatto se possibile! In particolare, se qualcuno sa un altro modo per dire "tirare su col naso" me lo dica, perché io non ho trovato nessun'altra espressione equivalente! Grazie a chiunque legga e a chi si prenda la briga di lasciarmi un parere :)

Disclaimer: I personaggi citati non mi appartengono e nessuno dei fatti che ho raccontato è realmente successo e se anche fosse successo, sarebbe  una concidenza.


Musica di un suonatore all'angolo della strada.


Un suonatore di chitarra mediocre suonava canzoni mediocri all'angolo della strada. Un cappello era appoggiato per terra davanti ai suoi piedi.

 L'aria era leggermente umida e fredda e si infilava dentro le maniche del suonatore e dei passanti distratti, facendoli rabbrividire. 

John Lennon camminava sul bordo del marciapiede, ombra malinconica e grigia, nel suo completo da giorno. Aveva infilato le mani nelle tasche della giacca e di tanto in tanto scrutava il cielo buio attraverso le lenti dei suoi occhiali. Delle nuvole scure si addensavano sopra la città, ma, nonostante non avesse né un ombrello né un cappello, non accennava ad affrettare il passo. 

Il suonatore di chitarra si fermò qualche secondo per soffiarsi il naso e schiarirsi la gola. Ricominciò a suonare poco prima che John lanciasse una monetina nel suo cappello, poi gli sorrise, prese fiato e iniziò a cantare; aveva una bella voce.

 Qualcosa nel petto di John si mosse ed egli si sentì triste. Triste più di prima, triste e sorpreso di esserlo. 

Cercò di ignorare il nodo che gli si era formato in gola e, tirando su col naso, riprese la marcia verso casa.

~