Era lė, avanti a lei e una luce evanescente lo avvolgeva. I pettorali nudi e scolpiti come fosse una statua ma era in carne ed ossa. Indossava solo un paio di pantaloni neri che ne faceva risaltare la forma atletica.
Cornelia non poteva non provare attrazione per quella visione: Caleb!
Era bello, bello da morire e ora dietro la sua schiena spuntavano un paio di ali bianche, angeliche.
Com'era stato possibile?
Da mormorante, ad umano e ora angelo?
No, non era affatto possibile. Eppure era lė, avanti a lei.
Un secondo prima, lei stessa si era ritrovata in un turbine oscuro e quasi stava per essere risucchiata da quel buco nero che tutto ingoiava e non restituiva. Ma un secondo dopo si era ritrovata tra le braccia di colui che aveva sempre amato.
Se prima era innamorata di lui, ora lo adorava!
Caleb aveva subito una trasformazione. Una evoluzione. Da semplice essere vivente ad angelo, che magia era nascosta in quel ragazzo? Che tipo di forza c'era in lui da indurlo a una cosa del genere?
Forse il potere inculcatogli da Phobos?
No, era stato l'amore che egli provava per la guardiana a dargli quel potere.