Get Off, She's Mine
(she's so much more than that)

Non si aspettava di trovarla a scuola e quando la vide non riuscì a trattenersi dal mostrare un mezzo sorriso, sollevando un angolo della bocca.

Lei stava camminando per il corridoio affollato dai ragazzi che correvano agli armadietti durante il cambio dell'ora. Come se fosse stata ancora la capo cheerleader, come se fosse ancora parte della popolazione scolastica, sguardi ammirevoli e sognanti erano rivolti a lei dalla maggior parte dei ragazzi. Era come se un secondo prima fosse tutto buio, e nel momento in cui lei aveva girato l'angolo e messo piede nella scuola, fosse tornata la luce.

Puck sapeva che sarebbe tornata. Santana glielo ripeteva da metà ottobre, forse per convincere anche lui a prendere l'aereo e riuscire a fare una rimpatriata tra amici, forse perché sapeva bene che lui aveva bisogno di notizie di una bionda in particolare.

Dopo che Quinn aveva lasciato Lima per New Haven non si erano più contattati. Erano partiti per le parti opposte degli States, l’uno rispetto all'altra. Lei non l'aveva cercato e lui aveva preferito lasciarle libera la strada, permettendole di avere davanti a sé un futuro senza freni.

Ma non era rimasto nella “Città degli Angeli” per il Ringraziamento. Aveva deciso di ascoltare le richieste della sua migliore amica e alla fine era riuscito a prenotare un biglietto aereo low cost insieme a Mercedes. E se poi avesse visto Quinn, non avrebbe fatto altro che salutarla ammiccando, sperando gli concedesse di recuperare il tempo perso durante i primi tre mesi di college e l'aggiornasse sui suoi ultimi movimenti.

Soprattutto non si aspettava quello sguardo penetrante che lei gli rivolse quando gli passò accanto. Fu come se tutto si fosse fermato per un secondo, come se fossero solo lui e lei, complici, a scambiarsi solo un'occhiata.

E Puck quell'occhiata la conosceva bene. Era la stessa che lei gli aveva rivolto tre anni prima, quando avevano iniziato a vedersi di nascosto. Era la stessa che gli mostrava dopo che lui le faceva un complimento, o quando flirtava con lei. Era la stessa occhiata che gli aveva dato il permesso di toccarla quella volta nella sua camera da letto.

Poi sbatté le ciglia e fu come se si fosse trattato tutto di un sogno, o una fantasia. Dovette controllare che la ragazza fosse ancora nel corridoio per essere sicuro che non fosse stato solo un frutto della sua immaginazione. Le teste girate verso la figura di Quinn, che ormai gli dava la schiena, ancheggiando con le mani appoggiate ai fianchi come era solita fare, gli diedero la risposta che sperava.

"Dannazione, e quella chi era?"

La voce sorpresa del suo fratellastro riportò Puck alla realtà. Jake lo guardava con uno sguardo perso e incredulo, come se non avesse mai visto qualcosa di così completamente sconvolgente.

"Quella? Quella è Quinn Fabray."

Puck seguì con lo sguardo la figura della ragazza che si allontanava sempre di più dalla loro vista. Le sue labbra si distesero in un sorriso pensando ai momenti particolarmente felici passati con la bionda in questione.

"È la ragazza più bella che io abbia mai visto."

Girandosi finalmente verso il suo fratellastro, Puck notò come quest'ultimo guardava ancora insistentemente Quinn. Inarcò un sopracciglio e gli tirò una gomitata sul braccio, infastidito.

"Continua a sognare, lei è mia."

Jake lo guardò con un espressione confusa e in parte ferita dalla nuova proibizione che il fratello gli aveva appena comunicato. Il maggiore, da parte sua, gli rispose con uno sguardo determinato e sicuro. In quel momento, Puck ringraziò Santana per averlo convinto a tornare a Lima per il Thanksgiving, se proprio doveva rimanere in tema.

"E in ogni caso, lei non è soltanto la ragazza più bella che incontrerai in tutta la tua vita."

I Puckerbros che la guardano, vogliamo parlarne?
Grazie alla mia nuova Beta per la revisione <3
-Aria