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Autore: Lily Juvenile    22/11/2012    17 recensioni
[La mia baby-sitter è un vampiro]
Benny non riesce a dormire, quindi decide di andare a fare una passeggiata.
Non sa che farà un incontro che gli cambierà la vita.
Intanto, gli One Direction creano l'atmosfera adatta...
Genere: Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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                I want
 


Quella sera non riuscivo proprio a dormire.
Forse saranno stati quella dozzina di tacos per cena, o forse no.
Decisi di farmi una bella passeggiatina rilassante per White Chapples, per godermi un po’ di aria fresca.
Pessima idea.
Perché? Beh, considerando che la città è piena di famelici vampiri assetati di sangue di giorno, direi che ce ne sono almeno il doppio che gironzolano di notte in cerca di un idiota come me che si va a fare un giro.
Avrei potuto ritrovarmi le zanne di un vampiro sul collo da un momento all’altro.
Quindi sì, non è il massimo.
Ma almeno io ne ero consapevole!
Pensate a quanti poveretti ignari di vivere in mezzo a queste creature della notte ritornano da una festa alle due di notte e si ritrovano un vampiro davanti.
Ve lo assicuro, non è una bella cosa.
Dove ero rimasto? Ah sì.
Come dicevo, stavo facendo una passeggiata di notte perché non riuscivo a dormire.
A quell’ora non c’era nessuno i giro.
Passai davanti alla casa di Ethan. Tutto spento.
A quanto pare ero solo.
Certo, quale pazzo (oltre a me) se ne andrebbe a spasso sapendo che potrebbe morire da un momento all’altro?!
O essere vampirizzato da un momento all’altro.
Considerando i problemi di Sarah, non ci tenevo proprio.
Mi ero portato con me il mio iPod.
Misi le cuffiette e lo accesi.
Mentre camminavo, feci scorrere i brani, ma niente mi attirò, così mi affidai al caso.
Con un dito premetti sullo schermo touch e un bip mi avvertì che avevo selezionato un brano.
Subito la musica partì e riconobbi la canzone, che non ascoltavo da parecchio tempo.

Give you this, give you that,
Blow a kiss, take it back
If I look inside your brain…

 

“I want” dei One Direction coprì il rumore dei miei passi.
Ok, sia chiaro che io non sono un fan di quelli lì.
Avevo semplicemente sentito la canzone da un cellulare di una ragazza in corridoio che con una sua amica canticchiava la canzone.
Le parole mi avevano subito catturato.
Non so perché, ma era come se si riferissero ad una persona in particolare e me la immaginai subito.
La ragazza cambiò canzone ma non aveva niente di speciale.
Le parole di quel brano mi rimasero in testa tutto il giorno.
Così, non potendone più, mi scaricai quella canzone.
Il perché smisi di ascoltarla non lo ricordo.
Comunque continuai a camminare, Harry cantava nelle miei orecchie.

 

…I would find lots of things
Clothes, shoes, diamond rings
Stuff that’s driving me insane.

Già lì la canzone mi aveva preso.
Ricordai perché la ascoltavo tanto.
Mi ricordava tanto lei. Lei e i suoi modo di fare.
Tirava un vento gelido quella sera.
Beh, era appena passata la mezzanotte…
Sentii che avevo bisogno di ritornarmene a casa e farmi una bella camomilla.
“Mmm, ma perché non ci ho pensato prima?!” pensai.
Mi ero allontanato troppo da casa.
Cominciai ad avere paura.
Vidi i cespugli muoversi.
Mi spaventai così tanto che per poco non gridai, ma feci lo stesso un salto all’indietro.
Sentii una voce dietro di me.
Qualcosa del tipo:”Cupido, è solo un barattolo!”, ma la voce appariva soffocata e distante per via della canzone.

I want, I want, I want
But that’s crazy
I want, I want, I want
And that’s not me
I want, I want, I want to be loved by you.

 

Mi tolsi l’iPod in fretta e lo spensi.
 -Eh?- dissi. Non mi ero neanche voltato.
-Stupido, è solo uno scoiattolo!-
Erika era dietro di me.
Portava i capelli biondi sciolti sulle spalle e le zanne in bella vista, mentre i suoi occhi mandavano bagliori gialli.
Era vestita con un top nero e dei jeans attillati scuri, mentre ai piedi portava degli stivali sempre neri, alti con il tacco a spillo.
Pensai che di notte era più sexy del solito.
-Erika? Che ci fai qui?-
I suoi occhi tornarono normali, mentre assumeva un’espressione alquanto seccata.
-Benny, è notte fonda, io vivo di notte. Piuttosto dimmi tu cosa ci fai qui.-
Come al solito.
Alzai le spalle.
-Non riuscivo a dormire e…sono andato a fare una passeggiata.-
Erika si guardò intorno, poi alzò un sopracciglio.
-E il tuo amico Ethan?-
-Non c’è. Sono solo.-
Ok, ora non era più seccata, ma era più da che-genio-che-sei, sarcasticamente.
-E tu te ne vai in giro a notte fonda? Che gran cretino, lo sai che avresti potuto essere azzannato?!-
-Aaaaah, e da quando in qua ti importa di me?-
La bionda sbuffò e mi diede uno schiaffo.
-Ahi!- urlai mentre mi massaggiavo la guancia. –Wow, gli schiaffi vampireschi fanno più male del normale…-
Erika mi prese per un braccio.
-Tieniti forte Benny!- mi avvertì.
Senza neanche che mi dasse il tempo di dire o fare qualcosa, spiccò il volo e io mi ritrovai in mezzo al vuoto.
Era una situazione assurda, pensai che sorvolare White Chapples attaccato ad una vampira non era una cosa da tutti i giorni.
L’aria mi volava in faccia, facevo fatica a respirare.
Ci fermammo a mezzaria, proprio sopra la città.
Il braccio cominciava a farmi male, ma mi dissi di resistere: non volevo certo cadere e sfracellarmi a terra.
-Ehm…Erika? Il braccio mi fa male!-
Non potevo vederla bene in faccia, ma sono sicuro che alzò gli occhi al cielo.
Ci dirigemmo verso una casa.
La ragazza mi adagiò sul tetto e mi sedetti.

If I changed the word for you
I bet you wouldn’t have a clue
Don’t you know that I  can’t stand when girls say…

 

Erika volteggiò in aria per un secondo e poi si mise a sedere accanto a me.
-Perché mi hai portato qui?- domandai.
-Non potevo certo tenerti sollevato per un braccio a mezz’aria!- ridacchiò.
Anche io risi.
Guardai il panorama che si vedeva da lì e rimasi di sasso: si poteva vedere benissimo tutta White Chapples, illuminata dai lampioni.
Un gran bello spettacolo.
-Che vista da qui!-
Erika annuì.
-La tua casa è un posto perfetto.- sorrise, continuando a fissare il panorama.
-La mia casa? Vuoi dire che siamo sul tetto di casa mia?- ero un po’ sconvolto.
Lei annuì di nuovo.
Per un po’ restammo in silenzio, mentre l’aria fredda attraversava la mia giacca.
-Allora…non hai qualche cosa da fare? Non so…cacciare?-
Lei finalmente mi guardò.
-Nah. Non c’è nessuno in giro. Ho fame.- disse sconsolata.
Sapevo bene che i vampiri erano irritabili quando avevano fame. Mi venne un’idea, piuttosto folle a dire la verità.
Poi mi decisi, magari avrebbe accettato.
-Beh, se vuoi puoi…favorire.- mi scostai i capelli di lato e le mostrai il collo.
Lei strabuzzò gli occhi.
-Vuoi dire bere il tuo sangue? Ma che dici?! Tu non sai…- neanche finì la frase.
-Non importa. Hai già assaggiato il mio sangue, ricordi?-
Erika distolse lo sguardo e si leccò le labbra.
“Le è piaciuto.”
Si avvicinò. Mi mise una mano sulla guancia e mi disse di stare fermo, mentre l’altra la posò sulla spalla.
Stranamente non avevo paura, il contatto co Erika mi rassicurava.
Posai la mia mano sulla sua, quella sulla guancia.
Chiusi gli occhi e lei affondò i denti nel mio collo.
All’inizio fece molto male, poi il dolore diminuì, ma mi sentii come prosciugare dentro, come se la mia linfa vitale stesse scivolando via.
Ad un tratto mi sentii stanco.
La ferita al collo cominciava a bruciare, e in quel momento Erika si staccò.
Aveva la bocca leggermente sporca di sangue e gli occhi gialli.
Ritrasse le zanne e gli occhi ridivennero normali.
Istintivamente mi portai una mano al collo: la ferita sanguinava.
Erika si strappò una striscia di tessuto dal top nero e mi fasciò il collo.
-Grazie.- dissi semplicemente.
-Mi dispiace, Benny. Non avrei dovuto, sole che avevo fame e sai che…- le tappai la bocca.
-Non importa.- mi scappò un sorriso, anche lei sorrise.
-Vuoi provare una cosa?-
La guardai incuriosito.
-Di che si tratta?-
Erika fece cenno di avvicinarmi.
-Prendimi per i fianchi e tieniti stretto.- feci come voleva lei, ma trovai la situazione molto imbarazzante.
Lei mi mise le mani al collo.
Sembrava che stessimo ballando un lento al ballo di fine anno.
Dopo di che spiccammo il volo.
Mi mancò il fiato, poi, quando credevo di stare per soffocare, ci fermammo di colpo.
Rimanemmo così, in aria, guancia contro guancia, abbracciati, a guardare il panorama.
Era una situazione assurda.
Erika si girò e io feci lo stesso. Per un attimo ci guardammo negli occhi, vicini per la prima volta.
Quando mi baciò, l’aria fredda smise di soffiare, tutte le luci si spensero e il mondo cessò di esistere.
 

Be loved by you
I wanna
I’ll stay true
I wanna
If you know what you put me throught
Would you want, you want, you want me to love you too?

 

 
 
 
 
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Angolo Autrice
 
Saaaalveee! Che ne dite? Non so come mi sia venuta l’idea di questa One-shot che parla di una coppia che mi piace tanto: la ErikaxBenny!
Anche la EthanxSarah mi piace tanto tanto, ma aveva voglia di scrivere su questa coppia! Spero vi sia piaciuta, recensite!
Lily
P.S. non so come si scrive la città dove vive Benny, così ho scritto White Chapples…se qualcuno sa come si scrive, potrebbe dirmelo, per piacere? 

  
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