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Autore: Kick_ass    22/11/2012    7 recensioni
Josh: “We bath together.” … “No, I was joking!”
[My first Gosh]
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buonsalve popolo di EFP! Questa è la prima volta in una mia OS che non tratto di tematiche p0rn, anche se un pò di p0rn c'è sempre... è la mia prima Gosh anche perchè non è da molto che seguo gli Union J, adoro le slash quindi ho deciso di scriverne una con Josh e George (due tenerelli) come protagonisti! Grazie in anticipo a tutti, un bacione!


Josh: “We bath together.”  …  “No, I was joking!”
Josh si faceva il bagno solo quando aveva freddo, era nervoso o era solamente troppo stanco per stare in piedi e farsi una doccia. Quella era una di quelle volte in cui aveva tutte e tre le cose contemporaneamente. Aveva freddo perché era novembre ed era a Londra, e a Londra a novembre faceva talmente tanto freddo che ti si rizzavano i peli delle braccia. Era nervoso perché quella domenica non era salvo nessuno e avrebbe dovuto affrontare forse una delle eliminazioni più dure dall’inizio di The X-factor, ed era stanco perché a causa del nervosismo non dormiva da giorni. Ma questo quella testa arruffata di George Shelley non lo voleva proprio capire, infatti eccolo lì che, con tanto di cuffia da doccia rigorosamente rosa a pois, sbatteva la porta del bagno. George si fermò sulla soglia della stanza, notando che nella vasca vi era già un Josh ricoperto di schiuma. Il ragazzo sorrise e si richiuse la porta alle spalle, lentamente si fece scivolare lungo i fianchi l’asciugamano che aveva legato in vita. Josh strabuzzò gli occhi, la stoffa spugnosa dell’asciugamano aveva lasciato il posto alla pelle ambrata di George che stava sorridendo scoprendo i denti bianchi. Il maggiore deglutì e si impose di smettere di guardare George in quel modo. “Dai fammi spazio!” Esclamò il più piccolo avvicinandosi velocemente alla vasca fumante. Josh indietreggiò fino a colpire con la schiena nuda la parete liscia della vasca, il ragazzo cominciò a sudare. Josh non era affatto a suo agio, il corpo di George nudo così vicino al suo lo fece avvampare, le sue guance si tinsero di rosso facendolo apparire ancora più adorabile agli occhi dell’altro. George sorrise ancora, con quel sorriso da bimbo che a Josh piaceva tanto e “Cos’hai?” chiese torturandosi un ciuffo ribelle con l’indice. “Nulla.” Rispose Josh voltando lo sguardo. George lo guadò attentamente, gli venne da ridere alla vista del ciuffo, sempre perfetto dell’altro, moscio a causa dell’umidità di quel bagno che stava diventando soffocante per entrambi. George si allungò con le gambe e sfiorò quelle nude dell’altro che sobbalzò e lo guardò allarmato, allora “Sei nervoso per stasera?” disse per smorzare un po’ quella tensione che aleggiava sempre quando i due ragazzi erano soli. Josh alzò gli occhi verso di lui, poi li riabbassò di colpo e si misi a giocherellare con la schiuma a filo dell’acqua calda della vasca. “Molto, non voglio tornare a casa. Non posso.” Sussurrò poi stringendosi nelle spalle. A George sembrava quasi facesse paura l’idea di ritornare a casa per quel ragazzo che aveva imparato a conoscere nel giro di pochissimo tempo. “Non usciremo.” lo rassicurò il minore. “Come fai a dirlo? Siamo già finiti in ballottaggio due volte.” Soffiò piano il maggiore, quasi temendo di farsi sentire. “Lo so e basta Josh! Io ci credo. Credo che tu possa farcela.” Detto questo George fissò Josh negli occhi, l’aria era intrisa di vapore acqueo, era soffocante e la vicinanza delle loro pelli nude non facilitava la respirazione. Il caldo era diventato opprimente, tanto che George fu costretto ad uscire dalla vasca. Josh lo guardò dal basso in alto, il suo corpo gli si presentava sotto gli occhi in tutta la sua bellezza, al ragazzo si mozzò il respiro in gola. George prese un asciugamano e se lo passò lentamente sul corpo, con ancora i piedi nella vasca. Quando uscì del tutto, si avvicinò a Josh, il ragazzo dagli occhi chiari lo fissava estasiato. Poi George stupì entrambi e lo baciò. Josh strabuzzò gli occhi e si chiese come tutto quello potesse essere vero. George attanagliò il viso dell’altro tra le dita, non voleva farselo scappare. Il minore gli leccò piano le labbra e infilò la lingua nella sua bocca, bocca da cui ne era sicuro non sarebbe riuscito a resistere più. Quando George abbandonò le labbra rosse di Josh, questi lo stava guardando stranito. Il maggiore sbattè le palpebre più volte facendo ridacchiare George che si alzò e uscì dal bagno lasciando Josh con i suoi pensieri incasinati e qualcosa di grosso da risolvere sotto la cintura.
Josh prese un profondo respiro e aprì la porta del bagno, George si era infilato già sotto le coperte con quella felpa con le orecchie che gli piaceva tanto a incorniciargli il viso arrossatosi alla vista del maggiore con indosso solo un misero asciugamano. Sapeva fin da subito che quella non sarebbe stata una convivenza facile, dividere la stanza con uno come Josh sarebbe stato logorante per la sua sanità mentale, infatti aveva rovinato tutto baciandolo senza nemmeno chiedere il permesso. Josh, deglutendo con la gola ormai secca, si sfilò dai fianchi l’asciugamano ripetendo lo stesso movimento che aveva visto fare a George poco prima. Il minore intanto da sotto le coperte sbirciò il corpo dell’altro che era appena stato privato dell’asciugamano di un rosa quasi imbarazzante. A George accelerò il battito. Josh invece s’infilò i boxer verdi che gli aveva regalato una fan. Si mise il pigiama largo e lentamente si avvicinò al letto dove George stava malamente facendo finta di dormire.
Erano lì, sotto il piumone a quadri, la luce spenta, i loro respiri un po’ affannati e gli occhi che faticavano a rimanere aperti. Avevano deciso di farsi una bella e sana dormita prima del live di quella sera, ma nessuno dei due, nonostante la stanchezza, riuscì a prendere sonno. Infatti “Non posso tornare a casa, davvero. Non voglio dover tornare a fare quello che facevo prima sapendo che magari, se fossi stato più bravo, sarei anche riuscito a vincere.” la voce un po’ roca di Josh fece sobbalzare il minore che si voltò nella sua direzione, George vide il suo profilo, le labbra piene, il naso dritto, la fronte alta sovrastata dal ciuffo che si era sistemato con il gel. “Puoi tornare a casa con me, se vuoi.” Quella richiesta era assurda, se ne accorse anche lo stesso George che si maledì mentalmente subito dopo. Ma a Josh fece davvero piacere sentirsi dire quelle cose, lo avevano fatto sorridere in quel modo che faceva sciogliere i fan. Josh si voltò verso il ragazzo dagli occhi scuri che gli stava sdraiato di fianco, si avvicinò e alzandosi leggermente con il busto lo baciò ancora spingendosi nella sua bocca in cerca di maggior contatto. George vagò con i polpastrelli sulla pelle del suo viso e sorrise con ancora le labbra incollate a quelle di Josh. Il maggiore, affannato, si staccò a malavoglia dalle labbra dell’altro e “Non possiamo tornare a casa, dobbiamo vincerla questa fottuta gara.
   
 
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