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Autore: The Girl With Green Eyes    22/11/2012    1 recensioni
2018. Cinque anni dopo la fine della quarta stagione di Glee che è l'ultima. Il cast si separa e perde i contatti . Tutti hanno la loro carriera e la loro vita. Una sera agli EMA Lea , Naya, Dianna , Chris e Cory si rincontrano. Dopo quella sera non si lasceranno più. Storia di amicizia e amore .
Monchele is the way.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cory Monteith, Lea Michele, Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Chapter 11
 
 
Fu tutto come in un film a rallentatore. Mi trovai per terra a qualche metro da dove mi trovavo prima. Ero tutta indolenzita , mi faceva malissimo alzare lo sguardo.  Ma dovevo capire cosa era successo e dov’era Cory. Mi alzai sui gomiti con fatica  e aprii gli occhi nella pioggia , Cory era steso per terra ad un paio di metri da me . In una pozza di sangue.
 
Incurante del dolore mi precipitai strisciando vicino a lui e gli feci appoggiare la testa sull’incavo del mio gomito mentre con la mano stringevo forte la sua. Lui aprii i suoi bellissimi occhi e sorrise. Un mezzo sorrisetto. Il suo ultimo mezzo sorrisetto. Ed era rivolto a me.
-LeeLee?
La sua voce era bassa , roca e lenta.
-Si Amore?
-Ti Amo.
 
Gli sorrisi mentre la pioggia confondeva le mie lacrime e lavava le mie mani intrise del suo sangue.
 
-Ti amo anche io.
E chiuse gli occhi . Ancora con quel mezzo sorrisetto sulle labbra.
 
 
Iniziai a percuoterlo , ad urlare a stringergli la mano inerme e a baciare le sue labbra fredde.
Era tutto finito. E questa volta per davvero. E questa volta non era colpa di nessuno dei due.
Il destino aveva deciso per noi. Un non so quale Dio onnipotente aveva deciso che io e lui non potevamo essere felici perché  per noi essere felici voleva dire stare insieme .
E così me lo aveva portato via , nel modo peggiore.
Tra le mie braccia , con una promessa che non poteva mantenere.
Lo avrei ricordato così per sempre. Con quel mezzo sorrisetto sulle labbra , come l’uomo più bello del mondo. Come mio.
E mi promisi in quel momento di rimanere sua per sempre.
Io non credevo al Paradiso o all’inferno ma ero sicura che ovunque fosse andato lui mi guardava e che non mi avrebbe mai lasciata.
 
 
Un uomo si avvicinò a me e mi disse che dovevano portare il corpo in obitorio.
Io alzai gli occhi rossi di pianto e lo fulminai con lo sguardo stringendo ancora di più a me Cory.
-Lui è mio.
 
Urlai.
-Non potete togliermelo  ancora , ora che ci siamo trovati finalmente. Lui è mio !
Attorno a me si era creata una cappa di persone e di Flash , qualcuno aveva chiamato la polizia perché cercavano di allontanarli ma a me non importava , nessuno doveva togliermi Cory.
Delle braccia muscolose mi presero da dietro e mi tirarono via mentre prontamente alcuni signori di cui ignoravo la professione prendevano il corpo di Cory.
 
Ricordo solo di aver urlato e pianto. Tantissimo .E di aver tirato calci , tanti calci. E di essrmi dimenta senza successo . Volevo solo il mio Cory
 Stefan mi portò via in macchina e li continuai a piangere mentre mi portava all’ospedale. Svenni nel tragitto , avevo perso del sangue anche io ed ero troppo emotivamente provata per resistere.
Mi risvegliai in un letto d’ospedale con quelle maledette luci al neon.
Mi faceva male la testa e avevo un orribile gesso al braccio.
Stefan era seduto accanto a me con aria assente.
-Stefan?
-Ciao Lea. Come ti senti?
-Mi fa male la testa , il bambino come sta?
-Tutto bene per fortuna. Ti hanno messo qualche punto , avevi una piccola ferita sulla nuca.
-Cory?
 
Mi allarmai di scatto ignorando le ore precedenti.
 
-Lea , Cory…. Insomma Cory non c’è l’ha fatta lo sai. E’ spirato tra le tue braccia.
 Scesi dal letto e feci per uscire dalla stanza ma lui mi prese prontamente.
-Non può essere vero! Stavamo insieme finalmente , non può essere finito tutto così.
 
E ripresi a piangere .
Si dice che quando succede una cosa brutta si tende a negarla , a far finta di non ricordare , a far finta che non sia mai successo.
Io ci provavo ma il ricordo di lui che chiudeva gli occhi tra le mie braccia , che mi diceva Ti Amo poco prima era indelebile nella mia mente , così sussurrai con voce mozzata dai singhiozzi
-Come è successo?
-Una macchina , sotto la pioggia non vi aveva visti , voi vi stavate baciando a centro strada e Cory non appena ha visto i fari ti ha spinta di lato e si e messo tra te e la macchina. Ti ha salvata Lea.
-Perché?
-Perché ti amava Lea , più di se stesso , più della sua stessa vita. E amava suo figlio. Vi ha salvati entrambi
-Perché non sono morta io al suo posto? Lui era la persona più buona più bella di questo mondo. Perché è morto lui e non io cazzo!Io non valgo nulla , sono egoista orgogliosa e presuntuosa.  Come farò io senza di lui?
Mi accasciai per terra urlando  tra le braccia di Stefan.
La mia vita finiva li. , l’avrei finita li. Che senso avrebbe avuto  continuare?
 
Poi  quel ragazzo dai capelli di grano mi sussurrò all’orecchio
-Non lasciarti trascinare , pensa al tuo bambino.
E mi aggrappai a lui , o a lei. Mi tenni stretta a quella fantasia per tirarmi su. Non dovevo farlo per me , dovevo farlo per lui. Dovevo vivere per entrambi fino a quando non ne sarebbe stato capace da solo.
Ero in un grande baratro buio senza via d’uscita se non un piccolo bagliore lontano. Quel bagliore era mio figlio. Chiusi gli occhi e infilai le unghie nella mia coscia violentemente..Mi girai verso Stefan.
-Mi ha salvata. Mi ha salvata perché possa dare una vita a nostro figlio.
-Si
-Ma lui non mi ha salvata solo ora. Mi ha salvata in tutti i modi in cui una persona può essere salvata.
Aprii gli occhi e vidi quelli di Stefan lacrimare.
-Perché lo fai Stefan?Sono stata orribile con te.
-Non sei stata tanto orribile da privarti del mio aiuto . Sei stata la cosa migliore che mi è capitata nella vita anche se per poco. Sarai sempre una persona speciale e voglio aiutarti a superarlo.
-Grazie.
 
Accennai un sorriso debole e lo abbracciai. Ancora per terra , in un ospedale , ancora piangendo, ancora tremando.
 
 
 
Il funerale fu la cosa più brutta. Dovetti rimanere li , ferma immobile nel mio vestito nero , con gli occhi gonfi e bassi.
 Mi costrinsero a parlare
-Io sono salita qui su , ho preso il microfono tra le mani ma non dirò nulla. Il silenzio dice molto di più . Ascoltate questo silenzio incolmabile senza la sua risata , senza la sua voce senza i suoi occhi a parlare. Era la persona più speciale di questo mondo e se ne andato così. Salvando me e il nostro bambino. Ricordatelo sempre come la persona più speciale del mondo qual’era.
 
Scesi tremando e mi avvicinai al corpo  steso nella sua bara di mogano e gli presi la mano accarezzando con l’altra gli occhi chiusi , le labbra cianotiche , il petto freddo.
-Ti Amo.
Sussurrai , poi percorsi la navata centrale lentamente e piangendo silenziosamente..
I presenti mi fissavano allibiti. Fuori dalla chiesa c’erano milioni di fans disperati e fotografi ovunque. Naya mi raggiunse correndo e mi accompagnò alla macchina aiutandomi a domare la folla. Poi mi salutò semplicemente. Sapeva quanto doveva essere difficile per me e quanto avessi bisogno di stare da sola.
 
 
Tic Toc. Ero stesa sul letto con gli occhi sbarrati a guardare il vuoto di fronte a me. Tic Toc. Silenzio. Ascoltavo il silenzio. L’unico rumore era quell’orologio che mi aveva regalato mia madre. Tic Toc. Si era insediato nella mia mente. Era parte di me. Tic Toc. Sentivo il tempo scorrere. Percepivo il passare dei minuti , dei secondi. Tic Toc. Ogni minuto che passava la mia vita mi sfuggiva di mano. Tic Toc.
 
I due mesi passarono passivamente. Le giornate erano tutte uguali. Non parlavo con nessuno , non uscivo più di casa , non mi preoccupavo di rispondere al telefono o di curare il mio aspetto. Uscivo di rado solo per arrivare a prendere la posta. Arrivavano in continuazioni lettere di fan che mi chiedevano di tornare a recitare.
Come avrei fatto a fingere ancora? Fingere una scena felice , una scena d’amore ? Se non avevo ancora raggiunto il mio Cory era solo per mio figlio.
C’erano dei giorni , quelli grigi e uggiosi in cui mi alzavo la mattina , guardavo fuori dalla finestra e dicevo “Oggi vedrò Cory finalmente” , c’erano giorni in cui sentivo addirittura il suo profumo. Finivo per rimanere stesa sul pavimento ad annusare. Ma i giorni peggiori erano quelli con il sole , quelli che dovrebbero farti sentire felice. Era in quei giorni che vedevo il suo sorriso , sentivo le sue labbra  sulla mia pancia e sentivo la sua voce. In quei giorni finivo per sorridere , ridere a quelle allucinazioni , parlare da sola. Poi quando mi accorgevo di quanto mi fossi illusa sprofondavo di nuovo in quello stato apatico che caratterizzava tutti gli altri giorni in cui ero sana di mente.
Le uniche persone che avevo continuato a vedere in quei mesi erano Naya e Stefan che passavano quotidianamente. Stefan mi trattava come una principessa , con ogni tipo di cura o di attenzione. Era davvero una bella persona e io gli ero grata anche se spesso lo trattavo malissimo.
Naya mi portava da mangiare , dei regali , dei vestiti per il piccolo o la piccola , e tante altre piccole cose. La sua pancia era diventata enorme per contenere Ellie  e Jake.
Mi sentivo così incolpa , potevo solo immaginare quanto doveva essere difficile per lei assistermi con quella pancia. Ma non avevo la forza di fare nulla , ne di muovere la bocca.
La mia pancia cresceva piano , avevo assunto un aria scavata  , il viso era lungo e gli zigomi pronunciati. Gli occhi incavati  , le pelvi prorompenti. Faceva eccezione una piccola pancia tonda e soda.
Era il quarto mese. Avrei scoperto se era maschio o femmina.
Naya mi prenotò la visita e venne con me in ospedale. Vedere ancora il mondo esterno fu sorprendente , il rumore per poco non mi distrusse i timpani e tutti quei colori per poco non mi accecarono.
Mi mancava New York.
Il dottore mi mise quel gel freddo sulla pancia e io strinsi la mano di Naya immaginandola più grande e spigolosa.
Immaginai il viso di Cory commuoversi sentendo il cuore battere.
Non aveva potuto vivere tutte quelle emozioni e il senso di colpa mi logorò.
Era colpa mia , non sarei dovuta andare al matrimonio , non sarei dovuta saltargli in braccio in mezzo alla strada. Era tutta colpa mia.
Ma vedere quella macchiolina nera nello schermo mi fece sorridere dopo tanto tempo e capii che era quella macchiolina la mia vita ora. Tutta la mia vita.
-Signorina Michele?
-Monteith
-Signorina Monteith è un bellissimo maschietto.
 
 
Tornai a casa stringendo tra le mani la fotografia e continuandomi a ripetere “Signorina  Monteith è un bellissimo maschietto ”
 
 
 
Ero stesa sul letto ad accarezzare la foto di mio figlio  mentre le lacrime bagnavano il mio sorriso ritrovato.
“Ti ho chiamato piccolino per quattro mesi  , mi fa così strano ora aver scelto il nome. Quando sarai grande piccolino ti farò vedere i miei DVD e allora ti dirò : Vedi lui? Quello li è papà ,l ‘uomo più dolce e buono che abbia mai conosciuto. Se ne è andato per te. Perché tu possa vivere felice. E allora tu mi guarderai e mi chiederai perché e io risponderò che lui Ti Amava. Perché è così piccolino , lui ti amava tantissimo.
Ancora 5 mesi piccolino, ancora 5.”





The Girl With Green Eyes's Corner


Siamo arrivate a questo capitolo. L'ho riletto almeno otto volte. Doveva essere quello più intenso , dovevo trasmettere tutto il dolore di Lea. E non è facile. Non so se ci sono riuscita so solo che è stato dificilissimo. Non riesco a pensare ad un ipotetica scena del genere , fa troppo male. Volevo cimentarmi in una nuova ottica. Quella del finale a sorpresa e triste è sicuramente nuova per me. Ormai il finale "Vissero felici e contenti " è scontato. Spero vi piaccia. Il prossimo sarà un epilogo. Ringrazio tutti quelli che seguono la FF perchè mi hanno portata fino a questo punto. E' stato davvero il più bel traguardo che io abbia mai varcato  , grazie davvero per avermene dato la forza. Amo questa storia e me la ricorderò sempre. 

Il prossimo sarà l'epilogo. Non fermatevi a questo capitolo , leggete il prossimo anche solo per farmi contenta.

Grazie.



xoxo Samira <3

   
 
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