Storie originali > Generale
Ricorda la storia  |      
Autore: Lylyt26    22/11/2012    3 recensioni
Questo è il mio pensiero sull'autolesionismo, sul suicidio e su tutte le altre forme di violenza sul corpo. Con questo testo non è mia intenzione offendere nessuno ne tantomeno indurlo a farsi sentire 'diverso' o 'emarginato' è semplicemente il mio modo di vedere le cose, e vorrei, voglio sapere cosa ne pensate, se mi credete un'idiota che non capisce nulla o semplicemente se anche voi un pizzico di ragione in questo testo la vedere. Fatemi sapere.
Lylyt.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 Non capisco gli autolesionisti, non capisco chi si suicida, non capisco chi vuole mettere fine alla propria vita.
E non li capisco non perché io abbia la mentalità chiusa, non li capisco semplicemente perché di cose ne ho passate tante, troppe per una ragazza di 19 anni. Non capisco gli autolesionisti, certo, ognuno ha la propria storia, il proprio dolore e nessuno può giudicarli, ma io semplicemente non capisco. Tagliandovi, picchiandovi o trattando male il vostro corpo peggiorate le cose, andando da uno psichiatra 2 volte a settimana cosa risolvete? Non continuate a sentirvi male, perché vi sentite diversi? Non capisco chi tenta il suicidio per debiti, per un amore infranto o perché ha perso qualcuno di caro. Non lo capisco semplicemente perché sono convinta che nella vita ci sia sempre qualcuno che ti ama, qualcuno che ti accetta per come sei, qualcuno che soffre nel vederti così. Non capisco chi vuole mettere fine alla propria vita, semplicemente perché non c’è ne motivo. Se siamo al mondo è perché qualcuno ci ha voluti, oppure perché ha deciso di lottare per averci e per farci VIVERE. Non capisco cosa vi faccia provare vedere il sangue che sgorga dalle ferite, vi fa dimenticare che la vostra famiglia si sta dividendo? Vi farà smettere di vedervi grasse o brutte? Vi farà pagare i debiti? No, non succederà niente di tutto ciò. Semplicemente vi state distruggendo, lentamente e con agonia. Non capisco chi dice ‘Tu non mi capisci’ è vero, io non ti capisco. Non ti capisco perché non voglio capire, non voglio capire che una semplice ragazza, per dei stupidissimi imbecilli che la insultano inizi a farsi del male fisicamente, non voglio capire di come si possa poi sentire la vostra famiglia, i vostri amici a vedervi così. Tutti hanno qualcuno, nessuno è solo. Non sono una sprovveduta che parla tanto per, parlo perché ne ho motivo, la mia migliore amica era autolesionista, lo era perché in classe non l’accettavano, perché la emarginavano e la sfottevano. Sapete cos’ho provato a prenderle la mano e vedere tutti quei tagli? Cos’ho provato quando ho realizzato che un coltello, una lametta o cosa sia, si posava su quella sua pelle morbida e rosea perché si sentiva sola? Ecco, mi sono sentita morire. Mi sono sentita morire, un coltello mi ha infilzato il cuore, una lama mi ha tagliato la testa e il mio sangue è sgorgato via. Ma ho reagito, abbiamo reagito. La sentivo tutti i giorni, mi sono fatta dire come stava per davvero, e non solo un ‘bene’ sono andata oltre, l’ho vista piangere e ho provato dolore, più di quello che si può provare con una lametta sul polso. Non l’ho lasciata sola, le sono stata affianco e l’ha superata, ogni volta che prende un coltello in mano mi viene un brivido certo, ma mi fido di lei. Non ho più paura di lasciarla da sola in bagno per paura di trovarla in un fiume di sangue, non ho più paura di vederla con le chiavi imbrattate di sangue, ora lei sta bene. Certo, avvolte rischia di ricadere nel baratro e lì arrivo io, a sollevarla e a tirarla su. Io sono fortunata perché lei mi è stata a sentire, ma voi, che siete certi di non avere nessuno, vi siete mai guardati in torno a vedere se c’era qualcuno che stava peggio di voi a vedervi in quelle condizioni? Accetto i genitori assenti, accetto il ragazzo bastardo che ti ha mollata, accetto gli amici falsi, ma non accetto la solitudine, nessuno nasce e muore solo. In questa vita niente arriva per magia, niente arriva perché hai un bel sorriso, bisogna sudare e stringere i denti, e so che l’avete fatto milioni di volte, ma quando avete posato la lametta davvero vi sentite bene? Vi sentite davvero libere da tutti quei pesi che vi hanno spinto a fare questo? Non credo. E ora ditemi, cosa ci guadagnereste a mettere fine a questa vostra vita? Ditemi, siete davvero pronti a rinunciare al sorriso della persona che amate, siete pronti a rinunciare al sole che ti bacia la pelle e all’odore della pioggia? Siete pronte a rinunciare a tutte quelle emozioni che caratterizzano il vostro umore, la vostra vita? Cosa ci guadagnate a provare dolore voluto? Perché  è dolore procurato da voi stessi. Pensate un attimo ai vostri genitori (se li avete), immaginate il tormento nei loro occhi quando entrano in camera vostra e la trovano vuota, immaginatevi tutte le lacrime, tutto il dolore.  Vorreste davvero far soffrire le persone che vi hanno creati? Le persone che hanno deciso di unirsi per creare qualcosa di più, quel qualcosa che ha caratterizzato la loro vita, che li ha fatti sorridere e arrabbiarsi allo stesso tempo, vorreste davvero vederli soffrire come avete sofferto voi? Pensiamo alle persone che i genitori non li hanno, vorreste davvero ‘raggiungerli’, perché secondo voi è quello che vorrebbero per voi? Hanno faticato tanto per avervi, per crescervi e forse anche per amarvi, e voi buttate tutto all’aria come se stessimo parlando di un fazzoletto già consumato, bhè, sappiate che la vita non è un fazzoletto, è qualcosa di più, di molto più profondo, doloroso certo, ma anche di magico. Pensate per un attimo a tutti quei bambini che muoiono di cancro o di fame, darebbero tutto per avere un anno, o anche solo un giorno di vita in più. Per stare ancora un po’ con le persone che amano, con le persone che lo stanno vedendo morire senza poter fare niente di concreto, potendogli solo dire addio. Voi potete scegliere, potete scegliere di uscire da questa agonia, potete scegliere di buttare la lametta e uscire alla luce del sole, fregandovene semplicemente di quello che dice la gente, perché tutti criticano, molti non ti capiranno ma ci saranno sempre quelle persone pronte a tutto per farti tornare un sorriso, pronte a tutto per farvi stare bene, farvi stare in pace. Nessuno è perfetto, tutti hanno dei problemi, tutti piangono e tutti soffrono, e tutti almeno nella vita hanno pensato di mettere una fine a questa esistenza che tanto ci fa soffrire, ma allo stesso tempo si sono voltati e hanno visto una mano, di chiunque, un amico, dell’amore o anche di uno sconosciuto disposto a diventare di più. Ma l’idea principale parte da voi, volete davvero smettere di soffrire o volete ancora crogiolarvi nell’idea che la vita è inutile e che nessuno vi ama? Io so che non è così, so che le cose possono cambiare, so che tutto prima o poi migliora. Magari mai del tutto ma uno spiraglio di luce si aprirà sempre, per chiunque, anche quello che si è sempre ritenuto senza speranze.

Al mondo c’è sempre qualcuno che vi ama.

‘’Non dovresti sentire il bisogno di ferirti, questo mondo ti ferirà molto peggio di quanto non possa fare tu da solo’’ -Gerard Way

Lylyt.
 
  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Generale / Vai alla pagina dell'autore: Lylyt26