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Autore: BogartBacall    23/11/2012    1 recensioni
[NdA: La trama tiene conto degli avvenimenti di "Half a world away", la cui lettura è consigliata, ma non indispensabile alla comprensione della storia]
Alla fine della battaglia, quando tutti erano corsi dalle loro famiglie, loro si erano cercati nella folla e, una volta che si erano trovati, si erano dati il loro primo, indimenticabile bacio. Niente parole, niente convenevoli. Non c’era stato bisogno di dirsi nulla, perché era inevitabile che finisse così.
[...]
“Daphne è tornata” dichiarò Malfoy, grave “E sta per sposarsi.”
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Daphne Greengrass, Draco Malfoy, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Rieccomi con una nuova storia! Come già detto nelle poche righe di presentazione, si tratta di una sorta di sequel di "Half a world away", anche se il protagonista, qui, è Blaise. Non è necessario aver letto la suddetta storia per capire la trama, anche se tiene conto degli avvenimenti della precedente. Si tratta di una Blaise/Daphne, ad ogni modo.


“C’è un amore che non muore mai
più lontano degli dei
a sapertelo spiegare, che filosofo sarei….”
Baustelle – Gli spietati

Alla fine della battaglia, quando tutti erano corsi dalle loro famiglie, loro si erano cercati nella folla e, una volta che si erano trovati, si erano dati il loro primo, indimenticabile bacio. Niente parole, niente convenevoli. Non c’era stato bisogno di dirsi nulla, perché era inevitabile che finisse così. Solo un bacio, poi si erano separati, con il tacito accordo di ritrovarsi al solito posto una volta che le acque si fossero calmate.

Lo avevano sempre saputo che la loro era molto più di una semplice amicizia. Fin dalla loro infanzia nello Yorkshire, quando trascorrevano le loro giornate a giocare insieme e a chiedersi come sarebbe stato essere dei veri maghi, da grandi, passando per gli anni ad Hogwarts, in cui si erano un po’ allontanati, come succede a maschi e femmine a quell’età, ma anche per preservare quel loro legame speciale dai pettegolezzi e dalle malignità che un’amicizia fra un ragazzo e una ragazza può generare.
Per Blaise lei era stata la sua famiglia, il punto di riferimento nei momenti più difficili, così come lui era stato l’unica fonte di affetto, provenendo da una famiglia più avvezza alla mondanità che all’accudimento dei figli.
Per diciassette anni, ogni giorno che avevano passato a casa, l’avevano passato insieme, quando erano più piccoli a giocare, una volta cresciuti a confidarsi i propri timori su quel futuro che appariva così incerto e spaventoso, sempre in riva al lago poco al di fuori delle proprietà dei rispettivi genitori, all’ombra di una magnolia che era cresciuta con loro.
Sotto quella magnolia Blaise l’aveva aspettata ogni giorno nelle due settimane successive alla battaglia. Finché, un giorno, lei era tornata.
L’aveva vista arrivare correndo a perdifiato da lontano e aveva intuito che qualcosa non andava. Quando era arrivata da lui, era crollata ansimante fra le sue braccia e solo allora si era accorto che stava piangendo.
“Mi mandano in Austria” gli aveva confidato, fra i singhiozzi.
“In Austria?” domandò lui, sconvolto “Ma… Come? Perché? Chi?” sciorinò, cercando di consolarla.
“I miei genitori…” iniziò a rispondere lei “I miei genitori hanno deciso di mandarmi in Austria. Quando sono tornata a casa mio padre mi ha chiesto quali fossero i miei programmi per il futuro, così gli ho detto della mia aspirazione a fare carriera diplomatica per il Ministero. Allora lui mi ha detto che in un paese in ricostruzione come il nostro, non c’era modo di avere una buona istruzione in questo senso, ma che in Austria c’è questa Accademia per la Diplomazia Magica Internazionale. Per qualche giorno non mi ha detto nulla, ma oggi è tornato e mi ha detto che ha preso contatto con il Rettore dell’Accademia e che sarebbe felicissimo di avermi fra i loro studenti” raccontò, tutto d’un fiato.
“Hey, hey” la fermò lui “Adesso calmati, ok? Tuo padre ha solo fatto quel che riteneva più giusto!”
“Parto domani, Blaise. E starò via tre anni” dichiarò, brutalmente.
Qualcosa nel petto del ragazzo si spezzò e una voce iniziò a urlare dentro la sua testa.
“Vieni qui” si limitò a dirle, stringendola forte a sé.
“Non voglio andare, Blaise. Non voglio…” singhiozzò lei contro la sua spalla.
“Hey” ripeté lui, prendendole il volto fra le mani “Non piangere. Io ti aspetterò!”
“Ma Blaise…” cercò di obiettare la ragazza.
“No, ascoltami” la interruppe, guardandola negli occhi "È un’occasione che non puoi lasciarti scappare. Devi andare e quando tornerai, io sarò qui ad aspettarti. Non importa quanto starai via. Io ti aspetterò!”

Per i primi periodi si erano scritti ogni giorno, anche più pergamene al giorno. Con il passare dei mesi, però, complici gli impegni di studio di entrambi, la loro corrispondenza si era diradata, fino a interrompersi definitivamente quasi un anno e mezzo prima. Ciononostante, non passava giorno in cui non pensasse a lei.
Non aveva mai confidato a nessuno dei suoi sentimenti, se non a Draco. Oltre a lei, Draco Malfoy era l’unico vero amico che avesse mai avuto. Quando erano andati a vivere insieme, e lui aveva fatto in modo che Draco si fidanzasse con la ragazza con cui inizialmente usciva lui stesso, aveva dovuto spiegare all’amico il motivo per cui non fosse poi così interessato a trovarsi una fidanzata. E Malfoy, da amico straordinario quale era sempre stato, gli aveva risposto che lo aveva sempre saputo e lo ammirava. Lo ammirava perché credeva ancora nel lieto fine, nonostante lei fosse a chilometri di distanza e non la sentisse già da qualche mese, e perché aveva deciso di aspettarla, con tutti i rischi del caso.
Sapeva cosa rischiava, quando l’aveva incoraggiata a partire, ma credeva in lei, anzi in loro e sapeva che il destino li avrebbe riportati l’uno dall’altra.

Pensava a lei, quel giorno, l’ultimo da apprendista guaritore al San Mungo. Tutti i suoi compagni di corso erano usciti a festeggiare, ma lui non se l’era sentita. L’unica persona con cui avrebbe voluto passare quella serata era lontana e aveva giurato a se stesso che avrebbero festeggiato insieme la fine delle rispettive carriere scolastiche una volta che lei fosse tornata.
Rientrò a casa, stanco ma felice e si accasciò sul divano. Draco sarebbe rientrato a minuti e non vedeva l’ora di passare una serata fra soli uomini come l’amico gli aveva promesso. Si fece forza e raggiunse la cucina, tolse dal frigorifero una burrobirra e la stappò. In quello stesso istante sentì la porta di casa aprirsi.
“Ciao, amico!” urlò dalla cucina “Il tuo coinquilino ormai non più apprendista guaritore può offrirti da bere?” chiese, raggiante, tornando in soggiorno brandendo due bottiglie “Che c’è?” chiese, vedendo lo sguardo funereo dell’altro.
“Daphne è tornata” dichiarò Malfoy, grave “E sta per sposarsi.”



   
 
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