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Autore: Aerith    06/07/2003    2 recensioni
Semplicemente i pensieri di Kikyo in alcuni momenti della storia. Per capirla meglio, e provare a odiarla un po' meno...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PREMESSA

Consapevole che quando inizio a parlare non la smetto più, cercherò di essere breve. Protagonista assoluta di questa fan fiction è Kikyo (no, un attimo, non chiudete ancora la pagina, grazie^^). Non vengono narrati esplicitamente dei fatti, che possono solo essere intuiti dai frammenti di pensieri di Kikyo, che vengono appunto riportati. Si, ci sono solo i suoi pensieri, riferiti principalmente agli eventi narrati nel manga, a ciò che lei pensa durante o dopo questi eventi, a partire dal suo primo incontro con Inu Yasha. Mi prendo però la libertà di inserire eventuali parti non presenti in origine, che però a mio avviso avrebbero potuto esserci. A parte il prologo, gli altri capitoli sono divisi in più paragrafi da degli asterischi, senza però alcuna indicazione di tempo o di luogo, per cui mi scuso se in alcune parti il racconto non dovesse risultare chiaro.
L’intera fan fiction è basata su una mia visione personale del personaggio di Kikyo, che va ben oltre le apparenze e che è frutto di mie deduzioni, per cui può non essere condivisa. Sono comunque felice di sentire altri punti di vista, per cui mi farebbe molto piacere se mi lasciaste un commento o se mi scriveste un’e-mail (anche se sono un po’ lenta a rispondere, me ne scuso^^). Ovviamente, se il commento si riduce a semplici insulti verso Kikyo, potete anche evitarlo.
Alla fine ho deciso di concludere la fan fiction in soli tre capitoli, analizzando tre fasi principali della vita di Kikyo: l’incontro con InuYasha, la sua morte e successiva resurrezione, e la presa di coscienza della sua nuova condizione. Per ora è tutto qua, e i capitoli sono piuttosto brevi, ma non escludo che in un prossimo futuro possa decidere di riprendere in mano la narrazione… non lo so…
Quindi, ecco la Kikyo che ho percepito io, sola e triste, ma non una vittima, pronta anche a fingere pur di adempiere al suo compito, ma talvolta anche goffa, e buffa... semplice e allo stesso tempo complessa, che appare forte e determinata, ma in fondo ha tanti dubbi e debolezze... questa è la mia Kikyo…


PROLOGO: MIKO

Solitudine...
Pura e semplice solitudine...
E’ questo il nome che danno alla sensazione che si prova quando si arriva alla consapevolezza di non avere nessuno con cui condividere pensieri, emozioni, sogni... solitudine...
Già, ma tanto che sogni potrei mai avere io? Quando hai un compito così importante, tutti si aspettano molto da te. E tu non puoi certo deludere chi ha riposto in te la sua fiducia, non puoi tradire chi è disposto ad affidarsi a te totalmente... se hai un dovere, devi assolverlo, punto.
So che una miko non dovrebbe andare a ragionare su queste cose, mai, perché da questo prescinde il senso di tutta la sua esistenza. E se non sei disposta a donare tutta te stessa, allora non potrai mai essere un esempio, e non potrai più vivere serenamente. E una vita così, di soli rimpianti, non varrebbe la pena di essere vissuta. No, una miko non può rinnegare il suo compito, non può sperare in una vita diversa, non può desiderare di tornare indietro, perché inseguire disperatamente ciò che non si può raggiungere porta solo a odiare tutto ciò che ti impedisce di averlo, e io non voglio odiare... non posso... E chi poi? L’intero villaggio? La loro unica colpa è quella di amarmi, anche se la consapevolezza che ormai non ci sia spazio per Kikyo ma solo per la miko Kikyo a volte fa male...
Ma tanto lo so, è solo un attimo, mi succede sempre quando non metto un freno ai miei pensieri, ma domattina sarà tutto passato...
I pensieri fuggono, scivolano via e si perdono... solo che... a volte ritornano, e pungono, e tormentano...
Ma l’importante è non dargli troppo peso, lasciare che spariscano di nuovo, il che non è difficile con delle giornate piene come le mie... l’importante è restare sempre la stessa. La mia vita è questa, non la si può cambiare, è il mio destino, posso solo accettarlo.
E allora, continuerò a proteggere la sfera, a pregare al tempio, a rallegrare i bambini, a rassicurare gli anziani, a confortare gli ammalati... Dopotutto, se hai un dono, per quanto splendido questo sia, perde pur sempre la sua luce se viene tenuto segregato... Mi è stato dato un privilegio, devo farne tesoro! Si, brava Kikyo, è così che parla una miko!
Miko perché ho un dono che metto a disposizione di tutti, miko perché se loro sono felici io sento di servire a qualcosa, miko perché questo mi dà gioia... miko della solitudine... miko perché è il mio destino...
  
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